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Intermediari finanziari
Sistema finanziario e modelli di intermediazione
Sistema finanziario è l’insieme organizzato di mercati, intermediari e strumenti finanziari attraverso cui si svolge attività di produzione e offerta di servizi finanziari.
Le funzioni del sistema finanziario sono la funzione monetaria, la funzione allocativa di risorse, la funzione di gestione e trasferimento dei rischi e la funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria.
- La funzione monetaria consiste nell’offerta di strumenti di pagamento e nel regolamento monetario degli scambi.
La moneta Ha subito un’evoluzione nel corso del tempo: moneta-merce - è il bene stesso che viene scambiato nell’ambito di un sistema economico; moneta in metalli preziosi - prima valutata in base al suo peso e quindi al valore intrinseco e successivamente tramite il conteggio; moneta-segno - sono rappresentanti determinazioni monetarie consuetamente in metalli preziosi; moneta cartacea con corso legale - non rappresenta del tutto sulla moneta-segno; moneta bancaria (bonifico o assegno) - è una moneta la cui diffusione si basa sulla fiducia del pubblico nell’affidabilità dei debiti depositati come mezzo di pagamento; moneta elettronica - grazie all’evoluzione tecnologica la moneta bancaria diventa più efficiente e si trasforma in elettronica (bancomat o carta di debito) e virtuale (bitcoin) - è digitale, emessa e controllata da sviluppatori ed è accettata dai membri di una specifica comunità virtuale.
Le funzioni della moneta:
- mezzo di scambio ovvero è un oggetto che vale come un regolamento di una transazione
- scorta di liquidità cioè ha la funzione di “cuscinetto” di sicurezza a fronte dell’incertezza insita nell’economa di mercato
- unità di conto in quanto misura il valore di beni o servizi in un determinato contesto sociale.
Oggi abbiamo la moneta legale e quella scritturale/fiduciaria: il pagamento tramite quella legale viene eseguito da colui che pone in essere lo scambio, la moneta è emessa dalle BC e il sistema dei pagamenti deve garantire l’emissione e la gestione delle banconote e delle monete; quella scritturale è rappresentata ad esempio assegnì, bonifici, carte di credito e di debito, le disponibilità monetarie vengono depositate su un c/c e movimentate dal soggetto depositario a seguito di disposizioni di pagamento, è accettata sulla base della fiducia tra le controparti.
- La funzione allocativa di risorse consiste nell’accumulo del risparmio e nel finanziamento di investimenti a seconda che il soggetto sia in surplus o deficit favorendo così l’incontro tra domanda e offerta garantendo le giuste condizioni per il trasferimento. Il trasferimento è reso possibile dall’esistenza dei mercati, degli intermediari, dei contratti finanziari, da norme e autorità regolatrici e di supervisione degli scambi finanziari.
- La funzione di gestione dei rischi—rischio=essenza dell’attività—avviene attraverso contratti derivati e attraverso attività assicurative: i primi sono conclusi a termine, cioè viene stabilito un prezzo fisso pagato successivamente senza che il prezzo subisca variazioni a causa dell’andamento
dei prezzi, in modo tale che un operatore possa gestire il rischio che affronta in relazione all’andamento futuro del prezzo delle merci; le attività assicurative sono negoziazioni di “rischi puri” cioè danni futuri e incerti nella frequenza e nella gravità, la gestione consiste nel trasferimento del rischio ad un intermediario specializzato a fronte del pagamento di premi che vengono investiti in riserve da cui derivano i fondi necessari per compensare gli assicurati.
Si basa su quattro componenti fondamentali ovvero gli strumenti finanziari, i mercati finanziari, gli intermediari finanziari e le autorità di vigilanza.
Gli strumenti finanziari sono contratti che incorporano diritti patrimoniali e non patrimoniali, e costituiscono una forma di rappresentazione della ricchezza e ne facilitano sia la detenzione che il trasferimento.
Le funzioni degli strumenti finanziari:
- Denominazione della ricchezza – perchè incorporano in sé il valore di un’azienda e permette al singolo investitore, che generalmente ha fondi disponibili solo per una piccola frazione, di poter investire in modo più agevole.
- Trasferimento della ricchezza – permettono una circolazione di più rapida e semplice della ricchezza e conseguentemente che gli investitori concordano e giungano ad un grado più elevato di liquidità dei titoli posseduti e possono seguire le scelte dei creditori che preferivamente rinunciano a titoli di scarsa liquidità.
- Diversificazione dei rischi – permette di rendere l’esposizione al rischio più sopportabile al singolo investitore perchè ha la possibilità di investire in una molteplicità di impieghi.
- Separazione dei rischi – a seconda degli emittenti e investitori ci sono strumenti finanziari che sono a più basso rischio come titoli di credito a breve termine e strumenti più ad alto rischio come le azioni di una società con prospettive incerte che possono però dare profitti molto elevati.
Mercati finanziari
sono le strutture di scambio specializzate nel collocamento e nella negoziazione di strumenti finanziari.
I mercati vengono distinti tra primari e secondari: i mercati primari sono dove avviene l’emissione di nuovi titoli collocati presso gli investitori iniziali e coinvolgono solitamente una banca di investimento che sottoscrive l’offerta; i mercati secondari invece sono quello dove avvengono gli scambi di titoli già in circolazione. Questi ultimi possono essere organizzati come borse valori in cui gli scambi avvengono in sedi centralizzate come ad esempio accade alla Borsa di Milano oppure come mercati over the counter ovvero in mercati non regolamentati in cui gli operatori acquistano e vendono titoli.
Perchè sono importanti i mercati finanziari?
Rappresentano la canalizzazione delle risorse finanziarie dai datori ai prenditori di fondi che si trova alla base della nostra economia e perchè sono fondamentali per realizzare un'efficiente allocazione del capitale consentendo il trasferimento delle risorse finanziarie dai soggetti che non hanno opportunità di investimento produttive a quelli che dispongono di tali opportunità.
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Per evitare che le autorità hanno stabilito di fare degli interventi a livello di vigilanza che cerchino di mantenere la stabilità ovvero di limitare il più possibile episodi di crisi e fallimento dei singoli intermediari, di mantenere l’efficienza del sistema finanziario ovvero garantendo la concorrenza ed infine assicurando l’equità quindi la trasparenza delle informazioni per tutelare il soggetto debole. Solo con la presenza di un mercato sano questi tre obiettivi si possono esplicare sia a livello microeconomico che macroeconomico va a legnanza in ambito micro-prudenziale e macro prudenziale.
La regolamentazione e la vigilanza macroprudenziale fanno riferimento ad un sistema di interventi volti a rafforzare la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso al fine di evitare crisi sistemiche riguardanti le parti o una parte del sistema in grado di alimentare con impatto negativo l’intera economia.
La regolamentazione e la vigilanza microprudenziale è basa su un sistema di norme e di controlli finalizzati a promuovere condizioni di sana e prudente gestione degli intermediari finanziari attraverso interventi in sostenere il ruolo di un intermediario, di individuare i sintomi d’utile e al fine di rivelare situaz ed intraprendibili da quest’ultimi in crisi o al mantenimento dello stesso ovviamente le condizioni di possibilità completo di altro. Sistema ovv al livello del singolo.
Infine, l’ambito della regolamentazione e della vigilanza relativa alle norme di condotta e si applica alla tutela della clientela e al funzionamento dei mercati; con riferimento alla protezione della clientela la vigilanza applica norme a operare in ambiti componenti gli obblighi di trasparenza informativa e dell’alta della qualità e dell’indipendenza dei servizi di consulenza finanziaria, per quanto riguarda il funzionamento dei mercati l’interesse pubblico è quello di favorire un modo di operare ordinato ed efficiente.
Gli accordi di Basilea
Basilea è la sede in cui si è sviluppata la regolamentazione prudenziale, in particolare ha operato il Comitato di Basilea sulla Vigilanza Bancaria — microprudenziale
Gli obiettivi principali degli accordi sono quelli di limitare la dimensione dei rischi che le banche possono assumere ed il richiedere che a fronte dei rischi in essere vi sia un’adeguata copertura di capitale proprio.
Basilea I — 1988
Obiettivo: rafforzamento della stabilità del sistema bancario internazionale e riduzione gap competitivi originati dalle differenze regolatorie nazionali; capitale minimo richiesto alle banche corrisponde ad almeno l’8% del valore delle attività ponderate per il rischio — le banche devono classificare il livello di rischio delle attività svolte e devono avere a disposizione un capitale che copre almeno l’8% dei rischi associato ad ogni singola attività.
Basilea II — 2004/6
Strutturato su tre pilastri:
- requisiti patrimoniali: i rischi a cui si riferisce sono i rischi di credito, di mercato e operativi, inoltre vengono definite le modalità tecniche per il calcolo dei requisiti di ponderazione
- controllo delle autorità di vigilanza: vi è la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale delle banche effettuata tramite un processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) che mette a fuoco la situazione dell’intermediario in termini di requisiti patrimoniali e di gestione dei rischi