Appunti di Economia aziendale - Prof Magnani
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Nei confronti dei conferenti capitale di rischio ho un obbligo senza scadenza, dovrò onorarlo quando liquido
l'azienda
Attività = Netto + Passività
120 = 100 + 20
L'equità non è qualcosa di fisso, sono fonti di finanziamento interni
il valore dell'attivo è qualcosa di reale, mentre l'altra colonna mi dice da dove ho preso quel denaro per avere
l'attivo
A2 = P2 + N1 + r - c
risultato residuale reddituale = ricchezza netta che ho oggi è la stessa che avevo ieri più quella che ho
prodotto meno quella che ho consumato
N2 - N1 = RRR ricchezza netta prodotta nel periodo 1 - 2 utile > 0 --> c < r
perdita < 0 --> c > r
Perché devo redigere la tavola del conto economico e non basta calcolare la ricchezza prodotta confrontando il
patrimonio netto?
L'equazione mi dice se ho un utile MA non COME ho ottenuto l'utile --> non so quali e quante combinazioni
economiche siano state effettivamente svolte, non so cosa hanno portato le combinazioni economiche
Utilizzo dell'equazione = metodo sintetico per il reddito
Utilizzo della tavola di reddito = metodo analitico per il reddito
Come faccio ad identificare quelle operazioni che portano a ottenere componenti positive/negative di reddito?
Devo controllare le negoziazioni (operazioni di esterna gestione)
Compro - trasformo - vendo --> considero l'acquisto e la vendita (operazioni esterne).
10 --> 12 --> 13 --> 15
5 (comprende il 12 e il 13)
Intervento Avvocato Maggi
Dopo la laurea intraprende carriera di attrice in teatro
Forma giuridica: associazione culturale senza scopo di lucro non riconosciuta --> è uno dei modelli disponibili per
le attività nonprofit
Senza scopo di lucro = non permette attività commerciali, no ripartizioni di utili --> tutto ciò che viene incamerato
nell'associazione deve essere accantonato per il perseguimento delle attività associative
Non riconosciuta: no atto pubblico (notaio) , no regime patrimoniale perfetto, sono persone giuridiche ma
rispondono prima con il patrimonio associativo, se non sufficiente con l'organo del patrimonio giuridico
--> se l'associazione ha dei debiti che eccedono la parte positiva del patrimonio, i soggetti che vantano dei crediti
nei nostri confronti, qualora il patrimonio associativo è finito, possono chiedere ai membri del direttivo di rispondere
con il loro patrimonio
Riconoscimento viene fatto dalle regioni che stabiliscono il minimo patrimonio ( in lombardia 25000€) --> è una
tutela nei confronti dei terzi. Vengono versate sul conto dell'associazione e devono rimanere presenti ogni anno
Attività pratiche
• richiesta di codice fiscale
• apertura partita IVA
• apertura di posizione INAIL --> gli associati sono lavoratori all'interno dell'associazione. richiesta codice cat (=
numero di matricola come aderenti all'INAIL)
• aprire cassa di previdenza = posizione enpals (nel 2007, ora inps)
richiede un contributo per ogni giorno di messa in scena per ogni lavoratore (2007: 18€, ora: 20€)
=> aumento costi, le entrate non consentivano di pareggiare le uscite = squilibrio monetario
=> liquidazione associazione
2011-12 nuova associazione culturale senza scopo di lucro --> era possibile stipulare un accordo con l'Inps
la nuova associazione culturale ha stipulato un accordo con un'associazione di categoria che contrattasse con le
istituzioni --> nel loro caso facoltà di versare un contributo fisso annuo, non si versano più le stesse somme per
ogni rappresentazione e per ogni lavoratore
=> meno costi rispetto a prima
Requisiti:
• senza scopo di lucro: nessun dividendo per gli associati
• gli associati devono firmare un documento in cui si impegnano a lavorare come volontari
• versare quota annua per rimanere associati alla associazione di categoria
Prima gli associati che lavoravano percepivano uno stipendio --> accettano di non avere uno stipendio, accettano
una remunerazione di tipo non economico
=> copertura assicurativa garantita a un costo minore
Scelgono un regime fiscale particolare a cui possono accedere per le loro caratteristiche --> pagano iva al 50%
max 250 mila euro di guadagno annuo
essere associazione senza scopo di
lucro
Non vengono distribuiti utili MA da non avere ricavi --> equilibrio reddituale non significa massimazione dell'utile
Rimborso spese
Amatoriali sta nel fatto che i membri rinunciano a percepire una retribuzione
La contabilità sistema di operazioni
E' un processo informativo che come tutti i processi ha un output. Si origina da un (= ciò
che accade in azienda = accadimenti aziendali)
Dalle operazioni andrò ad evidenziare le quantità economiche ad esse collegate
• in alcuni casi quantità certe, incontrovertibili
• in altri casi quantità frutto di valutazioni --> risente della soggettività di chi attribuisce una certa quantità a una
tale operazione
‣ per stima: sono approssimazioni al vero. nel momento in cui effettuo questa valutazione non ho
strumenti per attribuire valori certi alla quantità per un fattore di tempo. Da lì a tempo avrò la certezza di
questo valore. es.
‣ per congettura: riguarda l'ipotesi-finzione. faccio l'ipotesi di utilizzare il forno per 5 anni sempre per
lo stesso valore. L'ammortamento non è sottoponibile a verifica
--> non riguardano dati futuri. Riguardano delle quantità che competono all'esercizio
Quantità certe, stimate, congetturate si dividono in
• quantità flusso --> nel conto economico. Riguardano dei flussi di operazione che io posso spiegare in un periodo
es.
di tempo penso di congelare il tempo in un negozio. in quell'istante il commesso non sta vendendo, ci vuole
tempo per l'operazione ma posso verificare le quantità fondo, la cassa, i debiti.
• quantità fondo --> il capitale di funzionamento si compone di quantità fondo. E' ciò che l'impresa ha e ciò che
deve a terzi
Reddito d'esercizio è una quantità flusso che va ad incrementare la quantità fondo del patrimonio => sono legate
fra loro
es. in un azienda agricola. Albero = quantità fondo Frutti = quantità flusso
Queste quantità verranno incasellate nel bilancio di esercizio secondo una logica di costruzione del bilancio. Vanno
registrate periodicamente secondo alcune regole
Il bilancio d'esercizio è l'output di un processo informativo che viene definito contabilità generale
Vanno nello stato patrimoniale se sono quantità stock
Vanno nelle attività se sono beni e diritti
Vanno nel passivo se sono obblighi
CPR se sono ricchezza prodotta
CNR se sono ricchezza consumata
i valori possono essere distinti in
valori numerari denaro).
• --> tutti quei valori che sono rappresentabili unicamente dal numerario (= sono i valori
che esprimono strumenti di regolamento degli scambi (tipicamente cassa, banche c/c, crediti e debiti di
regolamento)
valori non numerari es.
• --> tutti i valori che sono esprimibili in altra unità di misura acquisto materie prime,
vendita di servizi, debiti di prestito
Logiche di rilevazione degli accadimenti --> logiche sottostanti alla contabilità generale
Rispondono a
• cosa
• come registriamo le quantità frutto di operazioni
• quando es.
Si parte da documenti originali (= che sono all'origine di alcune operazioni fattura d'acquisto, bolla per vendita,
nota di accredito) che attestano alcune operazioni
Si procede con una prima nota --> registrazione di accadimenti e di valori in ordine cronologico
Registrazione simultanea degli accadimenti su due libri
mastro
• --> non è obbligatorio per legge ma è fondamentale per la redazione del bilancio d'esercizio. insieme di
conti in ordine sistematico per classi di fenomeni
giornale
• --> è obbligatorio anche per legge. Utilizza gli stessi conti ma organizzati in ordine cronologico
da qui parliamo di contabilità generale
Il libro mastro
la contabilità generale è un sistema informativo che ha come obiettivo la misurazione di quantità complesse come il
reddito d'esercizio e il capitale di funzionamento
conti
--> utilizza degli strumenti = che funzionano secondo una serie di regole e che fanno capo a un metodo =
partita doppia mastrino
Graficamente è descritto con una T ciascuna parte detta
Partita doppia: ogni operazione che viene registrata dovrà essere registrata su almeno due conti --> avrà un
impatto doppio. Questa coppia di conti sono riferiti uno a un valore numerario, l'altro a un valore non numerario
Come funzionano questi conti? Sui conti vengono registrate tutte le variazioni che riguardano quel valore (positive/
negative)
--> da una parte segno le operazioni incrementative, dall'altra quelle decrementative
MA in alcuni casi vanno a destra, in altri a sinistra
sinistra
• conti che troviamo a nello stato patrimoniale o nel conto economico
‣ incrementeranno a sinistra
‣ decrementeranno a destra
destra
• tutti i conti che troviamo a nel conto economico o nello stato patrimoniale
‣ incrementeranno a destra
‣ decrementeranno a sinistra
Se io ho un conto in cui registrerò una variazione a sinistra sappi che la stessa variazione che registrerai a sinistra,
la stessa quantità la dovrai registrare nell'altro conto a destra --> ogni operazione deve portare alla registrazione in
un lato di un conto e nell'altro lato dell'atro conto
Sinistra = dare
Destra = avere
Esempio a libro mastro
Acquisto materie prime = 100€ per pagamento immediato
--> va messo nel conto non numerario
la variazione numereraria è la cassa
non numerario numerario
Materie prime (C.E.) Cassa (S.P.)
100€ 100€
Reddito d'esercizio vs Risultato reddituale
Tutti i flussi positivi e negativi. La somma in valore assoluto dei flussi ci dà il risultato reddituale.
La tavola è la rappresentazione grafica di questi flussi
Cosa si registra in contabilità --> tutte quelle quantità che riflettono quelle operazione di terze gestioni = scambi
con terze economie. Sono quantità certe stimate o congetturate. Vanno a comporre le due grandezze per le quali è
costruito il bilancio = reddito di esercizio e capitale di funzionamento
Dove si registra --> sul mastro e sul giornale. accomunati dal fatto che utilizzano come strumento la contabilità
generale = conto. Viene utilizzato con certe regole che fanno riferimento al metodo della partita doppia
ogni operazione viene registrata da due punti di vista diversi --> ogni operazione ha due
effetti => ogni operazione interesserà variazioni che vanno a impattare su almeno due conti
◦ numerario : tutti i conti che rappresentano un mezzo di pagamento, quindi non
possono essere espressi se non con il denaro
◦ non numerario
Regole
1. movimento due conti
2. uno numerario uno non numerario
3. a una variazione in un conto si accompagna una variazione di segno opposto in un altro conto
Perché? I conti seguono una regola di raccolta delle informazioni che non prevede l'utilizzo del segno + o - ma
quando un conto incrementa si scrive la variazione in un lato del conto, se decremento nell'altro lato
4. a ogni variazione che registri in dare deve corrispondere una variazione registrata in avere
es. escono €
Azienda A --------> azienda B
<-------
entrano beni
Cassa (num.) Materie prime (non num.)
10 10
Valori numerari stanno nello stato patrimoniale
Valori non numerari stanno nello stato patrimoniale e nel conto economico
Acquisto servizi per 20€, pagamento posticipato
Numerario Non numerario
Debito verso fornitori (S.P.) Servizio conto acquisti (C.E.)
20 = 20
permutazione numeraria
Esistono anche delle operazioni che chiamiamo = trasformazione valore numerario
Se io pago un debito trasformo il valore numerario --> non avrò più un debito ma una variazione nella cassa =>
avrò due conti numerari
Il libro giornale
ogni operazione viene definita articolo
es. operazione 1: acquisto per 20€, pagamento posticipato
operazione 2: saldo del debito
es. Articolo complesso = quando ho più avere
Quando si regista l'operazione di scambio? quando c'è il pagamento perché è il momento certo
il problema è che il pagamento avviene molto tempo dopo la ricezione della merce (es.)
--> ricevo la merce --> realizzo ricavi grazie alla merce --> pagamento deve ancora avvenire
QUINDI il momento di registrazione è il momento della registrazione della fattura
Cassa/banca/marchi = denominazione del conto
Poste = valori inseriti
Movimenti, variazioni = modifiche dei conti
Variazioni incrementative = aumento la cassa
Eccedenza = valore che risulta dalla differenza tra i movimenti in dare e quelli in avere
Aprire un conto = lo movimento per la prima volta
Chiudere un conto = inserire il saldo dalla parte opposta rispetto all'eccedenza. Devo fare in modo che dare e
avere siano uguali, quindi inserisco l'eccedenza dalla parte opposta
Saldo = valore assoluto dell'eccedenza
Piano dei conti = insieme dei conti che l'azienda utilizza
Sottoconto = conto che spiega meglio il contenuto dei conti
Capoconto = conto che sintetizza altri conti che gli stanno sotto
es. Posso avere un conto per i crediti che ho nei confronti di ogni cliente --> sono sottoconti del conto sintesi
C'è un lato dello SP che è più certo dell'altro--> passivo e netto perché sono contenuti in documenti
Il valore dell'attivo è in molti casi oggetto di valutazione
=> potrei trovarmi ad attribuire un valore all'impresa diverso da quello attribuito da altri. Ipotesi di cessione può
alterare la determinazione del valore dell'attivo
capitale economico di cessione
QUINDI si parla di = valore che si attribuisce nel momento in cui si cede
un'azienda
Cosa posso comprare?
Fattori produttivi
• beni strumentali
‣ immobili
‣ impianti
‣ macchinari --> classificazione: attività (S.P.) + ammortamento (C.E.)
‣ marchio
‣ brevetto
• beni merce e servizi
‣ materie prime
‣ merci
‣ materie di consumo --> classificazione: Costi (C.E.) + rimanenze (C.E.)(S.P.)
‣ lavorazione di terzi
‣ consulenze
‣ utenze
Ammortamento, rimanenze: sono operazioni di correzione che io dovrò effettuare a fine esercizio
Come posso pagare un fornitore?
Regole operative nella contabilità
• individuazione del fatto rilevante
• individuazione conti interessati
• imputazione mastrini C.E. - S.P.
• scrittura a libro giornale
Riclassificazione del conto economico e dello stato patrimoniale
Riclassificazione = riorganizzazione delle informazioni che troviamo sul CE e SP
La lettura del CE dà informazioni molto importanti
• utile
• perdita
MA è opportuno operare un'ulteriore analisi --> avviene grazie a due tecniche
• riclassificazione
• analisi per indici --> è necessario comunque partire dalla riclassificazione
Le riclassificazioni sono molteplici --> possiamo riclassificare le tavole di sintesi del bilancio perché
• ce lo richiede la pratica manageriale, abbiamo bisogno di analizzare meglio le info di bilancio
• sulla base di una richiesta normativa. Il codice civile richiede una classificazione dei bilanci delle società che
vengono resi pubblici
Non alterano la natura del bilancio --> si basa su due tavole che racconta la storia passata dell'azienda, non ci
sono informazioni riguardo al futuro MA sulla base del passato possiamo inferire alcune informazioni sul futuro e
azzardare alcune ipotesi
Riclassifichiamo per apprezzare
• economicità
• quantità
• equilibrio reddituale
• equilibrio patrimoniale
=> per il CE ci concentreremo sulla classificazione a ricavi e costo del venduto --> evidenzia come l'azienda ha
raggiunto l'equilibrio reddituale con le diverse gestioni (se l'ha raggiunto)
=> per lo SP ci concentreremo alla classificazione secondo il criterio finanziario per mettere in luce l'equilibrio
reddituale
Conto economico
Conto economico a costi, ricavi e rimanenze
Si contrappongono:
• costi e ricavi di carattere certo
• costi e ricavi frutto di una stima e di una valutazione
=> se riusciamo a separare i valori certi dai valori stimati e congetturati riusciamo a capire come il CE sia realmente
attendibile
Evidenzia quanto attendibile è il reddito e quali sono i fattori produttivi che lo determinano
Conto economico a ricavi e costo del venduto:
Riorganizzo il venduto in base alle gestioni (caratteristica, patrimoniale accessoria, finanziaria, straordinaria,
tributaria) struttura scalare
Non avrò più due strutture contrapposte MA una --> struttura in un'unica colonna
• si partirà dai ricavi della gestione caratteristica
• si toglieranno i componenti negativi della gestione caratteristica
• dai ricavi della gestione patrimoniale si toglieranno i componenti negativi della gestione patrimoniale
A dei ricavi vado a togliere il costo del venduto = classe che riunisce tutti i costi che ho sostenuto per produrre e
vendere quei beni che una volta venduti hanno generato i ricavi
=> correlo strettamente costi e ricavi
Ricavi
- costi del venduto della gestione caratteristica
reddito operativo della gestione caratteristica
= proventi
es.
+ componenti positivi della gestione patrimoniale affitto, interessi =
oneri
- componenti negativi della gestione patrimoniale =
reddito operativo
= (gestione caratteristica + patrimoniale =gestione operative)
oneri finanziari
- --> la gestione finanziaria è una gestione solo passiva
reddito lordo di competenza
=
+/- componenti della gestione straordinaria (= quello che riguarda gli errori di esercizi precedenti)
reddito ante imposte
= = prima che sia stato decurtato dalle imposte
- sottraggo le imposte d'esercizio
reddito netto
= ottengo è lo stesso del conto economico non riclassificato --> prima avevo valori positivi e valori
negativi in due colonne, qui sono in un'unica colonna utilizzando somma e sottrazione
NOTA: Nella gestione caratteristica bisogna stare attenti ai segni che si utilizzano
Calcolo del costo del venduto --> ci sono dentro una serie di valori che trovavamo nel CE in posizioni
es.
contrapposte acquisti, ammortamenti, perdite su crediti (prima erano a sinistra tra i costi).
Tra i costi trovavo anche
‣ rimanenze iniziali --> vanno nella parentesi che calcola il costo del venduto con il segno + (- x - = +)
‣ rimanenze finali --> sono componenti positive di reddito, nel calcolo del costo venduto le sottraggo
‣ rimanenze
=> componente positivo di reddito --> se lo metto nel costo del venduto lo devo mettere con il segno opposto
es. io gestisco un museo e acquisto del materiale per allestire una mostra (pannelli). Alla fine dell'anno una parte
del materiale la riutilizzo per ricostruire degli scaffali all'interno del mio deposito. I pannelli sono semilavorati che
una volta finita la mostra butto. I pannelli vanno nel CE ma una parte non li ho buttati, li utilizzo per la scaffalatura.
Avrò bisogno di altro materiale, del lavoro degli operai.
• costo del lavoro
• minuteria --> vanno nel conto economico
• materiali
MA li uso per qualcosa che durerà più tempo di un anno, quindi va a finire nello stato patrimoniale
--> risorsa endogena = uso elementi del CE per realizzare qualcosa dello SP.
E' difficile trovare il valore di ciascun elemento QUINDI non è la scelta più efficiente
Ho comprato materiale, minuteria, ho utilizzato elettricità.. non dico quanta parte ho estratto dal consumo
dell'esercizio per creare qualcosa che fa parte del patrimonio, dico una voce generica con cui indico i fattori
produttivi che ho tolto dal patrimonio. Questa correzione dei costi nel CE va nei componenti positivi MA è una
rettifica dei costi, non un ricavo. Al posto di modificare ogni singola voce di ciò che ho usato, vado a dire che
nell'insieme quei valori valgono 300 euro.
--> non è un ricavo ma si comporta come tale. I 300 euro sono un valore che io congetturo
Stato patrimoniale
Lo SP non mi aiuta a chiarire la mia valutazione circa l'equilibrio finanziario e patrimoniale
criterio finanziario
=> riclassifico secondo per fare valutazioni riguardo alla stabilità e l'equilibrio patrimoniale.
Mi serve per sapere se azienda più ripagare debiti e in un breve o in un lungo periodo
Utilizza come punto di riferimento il tempo e impone di riclassificare
• attivo secondo la liquidità --> attivo fatto di beni/diritti che ho acquistato Classifico i beni che un'azienda ha in un
dato momento sulla base della loro capacità di trasformarsi in denaro liquido. Metto in alto ciò che è più liquido,
più in basso quello meno liquido
NOTA: LIQUIDITA'
attitudine a trasformare in tempi più o meno brevi l'attivo in mezzi monetari senza danneggiare la gestione
operativa. Una voce è più liquida di un'altra se si può trasformare in liquidità in tempi più brevi che un'altra.
• passivo e netto secondo la scadenza = un debito ha un scadenza, metto in alto quello che ha una scadenza più
vicina, in basso quello che hanno scadenza più lontana
Perché devo dividere passivo e netto? Il netto è una forma di obbligazione MA non ha una scadenza, quindi va
messo in basso
Come li organizzo?
Il tempo si distingue in breve e medio-lungo sulla base di un riferimento temporale convenzionale che è un
esercizio.
--> faccio una macrodistinzione tra quello che è liquidabile a breve (=attivo corrente, ciò che si trasformerà in
mezzo monetari entro un esercizio) tra quello che è liquidabile in lungo tempo (=attivo fisso netto)
Attivo fisso netto = immobilizzazioni materiali/immateriali nette --> già tolti i fondi ammortamento
Perché? il criterio è quello della liquidità, non ha senso tenere il valore storico
Attività:
• liquidità immediate = ciò che è già liquido, quindi più liquido di tutto il resto
‣ cassa, banca c/c
‣ titoli di stato
• liquidità differite = crediti al netto dei loro fondi svalutazione, non il credito storico
‣ crediti commerciali
‣ fondo svalutazione crediti (-)
‣ ratei e risconti attivi
• disponibilità
‣ rimanenze
Passivo e netto:
• passività correnti:
‣ banca c/c passivo
‣ debiti v/fornitori
‣ v/erario
‣ v/banca
‣ risconti e ratei passivi
• passività consolidate = passivo che scade oltre l'anno.
‣ debiti di finanziamento, mutui bancari
‣ fondo trattamento di fine rapporto
• capitale netto
Es. 1 - la riclassificazione del conto economico
1. guardo il risultato reddituale netto (se ho un utile). Ho tre imprese che in termine di fatturato hanno gli stessi
ricavi MA utili diversi
2. guardo il costo del venduto --> guardo la gestione caratteristica. Hanno lo stesso livello di ricavi MA costo del
venduto diverso => l'impresa A e B hanno una migliore gestione caratteristica QUINDI sono state più efficienti
dell'impresa C
3. guardo la gestione patrimoniale --> l'azienda C ha dei proventi pari a 300, quindi ha un recupero sul reddito
operativo delle altre imprese. A e B non hanno un risultato della gestione patrimoniale positivo. La gestione
patrimoniale può essere positiva o negativa. In questo caso in A e B è pari a 0.
a. non c'è stata gestione patrimoniale
b. gli oneri sono pari ai proventi --> è poco probabile perché se attivo la gestione patrimoniale non dovrei
correre il rischio di andare a 0. guardo
4. guardo la gestione finanziaria (che è sempre passiva) --> la gestione finanziaria dell'impresa B ha determinato
un numero di oneri maggiore rispetto alle altre due. Questo può essere avvenuto perché probabilmente si è
indebitata di più. Ipotizzando che le tre aziende abbiano più o meno lo stesso tasso di interesse, evidentemente
è il debito ad essere molto superiore.
5. guardo le componenti straordinarie di reddito --> -50: ho più minusvalenze di quanto abbia plusvalenze o
sopravvenienze attive. prevalgono quelle negative per A., quelle positive per B e assolutamente positive per C.
6. guardo la gestione tributaria
7. arrivo a considerare il risultato reddituale netto
A è quella che va meglio perché fa la maggior parte del proprio reddito con la gestione caratteristica. C ottiene un
risultato positivo in parte grazie ai proventi netti della gestione patrimoniale QUINDI investe ben MA investire bene
non è il compito dell'azienda, è quello di amministrare bene la gestione caratteristica. Inoltre ci sono componenti di
reddito straordinari che difficilmente si ripeteranno.
Es. 2
fino al 2001 le componenti negative sono maggiori quelle positive --> squilibrio reddituale
Nel 2002
• c'è una grossa componente straordinaria (donazione di un palazzo) --> era stata accettata una forte donazione,
impensabile da ripetersi negli anni successivi QUINDI non è collocabile nel fundraising
• la gestione caratteristica è positiva mentre negli altri anni è sempre in negativo --> strano MA la gestione
caratteristica nelle ONP è tendenzialmente carica di oneri che non portano necessariamente ad ottenere dei
ricavi. I ricavi della biglietteria possono non compensare gli oneri
• C'è stata una chiusura dell'istituzione che ha portato alla riduzione di oneri come la luce, la guardiania, ecc..
c'erano dei ricavi della gestione caratteristica legati alla raccolta fondi, piccole esposizioni ma i costi
dell'ordinaria attività erano molto più bassi
Nel 2004-5-6
• sopravveniente e plusvalenze --> vendite che hanno portato a una gestione positiva
• aumenta la gestione patrimoniale --> c'era il palazzo che era stato messo a reddito e aveva fruttato degli affitti
Attraverso la riclassificazione, che risente delle decisioni di chi riclassifica, vediamo moltissime cose. Alcune e
sapevo perché conoscevo i fatti, molte è stato possibile ricavarle dal grafico
Esempio di riclassificazione del CE
• Devo catalogare i diversi conti --> se sono della gestione caratteristica, patrimoniale ecc.. Per non sbagliare
scrivo le diverse gestioni, a fianco scrivo da quali valori è composta ciascuna gestione per consentirmi di
etichettare ciascun valore e indicare in quali classe andrà.
A cosa serve la riclassificazione dello stato patrimoniale? Serve a valutare la solvibilità dell'impresa e l'equilibrio
strutturale
posso guardare
• la composizione e la struttura degli impieghi
• la composizione e la struttura delle fonti di finanziamento
• l'equilibrio strutturale tra natura e variabilità delle fonti
Es. aziende E e F
Cosa vuol dire che hanno un attivo diverso? Hanno fatto scelte diverse circa il loro patrimonio
Cosa posso dire confrontando SP E e SP F? Hanno lo stesso attivo.
Cosa posso dire confrontando la struttura degli impieghi? L'azienda E è più solvibile perché ha un attivo corrente
superiore, l'azienda F meno liquida quindi ha fatto più investimenti a lungo termine.
E è più flessibile = è maggiormente in grado di reagire a delle modifiche ambientali
es. ho un negozio in affitto, tanta cassa e vendo scarpe, domani posso mettermi a vendere occhiali
es.
se ho dei beni immobilizzati non posso in breve termine modificare il mio assetto produttivo domani non vanno
più di moda le scarpe, come faccio se ho macchinari, marchi, negozi dediti alla produzione a alla vendita di
scarpe?
Es. aziende G e F
• i passivi sono diversi
Cosa sono le fonti di finanziamento? Sono i mezzi con i quali io mi finanzio, con i quali andrò a raccogliere il
capitale che mi permetterà di avere patrimonio
Come si finanziano le due imprese? F si finanzia principalmente con debito a breve scadenza (passivo corrente)
=> F è meno solida dell'azienda G perché si finanza in modo minore con mezzi propri. I debiti a breve termine
impattano sulla solvibilità --> se devo tirar fuori più risorse in un tempo più breve avrò più difficoltà
L'azienda G si trova in un situazione migliore rispetto ad F perché si finanzia per un terzo con mezzi propri. F ha
fatto una scelta molto più rischiosa perché dovrà restituire più soldi e li dovrà restituire prima.
Es. Aziende I e L
Valutiamo l'equilibrio strutturale --> fonti e impieghi gli uni in ragione dell'altra.
Se acquisto un oliveto che inizierà a fruttare fra 3 anni (attivo fisso netto) e io mi sono indebitato a breve mi trovo in
una situazione squilibrata.
Confronto attivo e passivo --> l'azienda I è più solvibile a breve dell'azienda L.
L riuscirà a produrre la metà della liquidità che le è richiesta.
I si finanza con mezzi proprio con valori pari a quelli dell'attivo fisso netto QUINDI l'attivo fisso netto di I è finanziato
da mezzi propri (capitale netto). Il capitale netto non ha scadenza, quindi l'impresa i ha raccolto imprese che non
hanno scadenza pari a quelle dell'attivo fisso netto. Se dovesse venderne dei pezzi danneggerebbe la gestione
operativa,
L dovrà vendere pezzi dell'attivo fisso netto per saldare debiti a lungo ma anche a breve
I più equilibrata perché ha una maggior solvibilità e perché finanzia il capitale netto
Gli indici di bilancio
Rappresentano uno degli strumenti per l'analisi di bilancio (l'altro è l'analisi attraverso le riclassificazioni)
Qual è il problema del valutare due o più aziende basandosi sui bilanci riclassificati? Le aziende devono mostrare le
stesse dimensioni e avere stessa quantità di ricavi
Parlando di reddito si parla in valore assoluto
Per confrontare le aziende dimensionalmente diverse non parleremo più in valore assoluto (reddito) ma in termini di
redditività es. io ho prodotto 100, il mio collega 150 --> non vuol dire che io sono meno produttivo , dipende dalle
risorse che avevamo
Per calcolare la redditività devo usare una frazione, quindi fare il rapporto tra due quantità
Posso calcolare gli indici nel tempo e nello spazio
Calcoleremo
• redditività --> uso indicatori economici
• solidità --> uso indicatori finanziari
• liquidità --> uso indicatori finanziari ROE return on equity)
• indice che misura la redditività netta: (= --> reddito netto/capitale proprio RN/CN
Confronta la ricchezza netta prodotta in un esercizio con la ricchezza netta dei conferenti di capitale di rischio
Perché? Il reddito netto misura l'utile che può tornare al conferente capitale di rischio
--> esprime il ritorno sull'investimento dell'azionista
--> misura il rendimento del CN, ossia l'incremento potenziale di capitale netto nel periodo
Es. Se io volessi suggerire l'ingresso di nuovi capitalisti, cercherei di dimostrare ai miei nuovi soci che la redditività
netta rapportata al capitale proprio è alta e più alta dell'investimento --> avrei un rischio ma questo rischio sarà
remunerato ROA
• secondo indice che misura la redditività lorda: (= return to assets) --> redditività operativa/totale attivo netto
Dal reddito operativo posso passare al reddito netto calcolando la gestione finanziaria, tributaria, straordinaria -->
C'è un modo anche per collegare ROE e ROA
ROE = ROA x RI x TI
RI = rapporto di indebitamento. Più alti sono i debiti maggiori sono gli oneri e minore la ricchezza netta
TI = tasso di incidenza del reddito netto su reddito operativo --> uno serve a produrre l'altro
Redditività operativa (RO/AN) = RO/FATT x FATT/AN => ROA = ROS x TR
ROS = return to sales
FATT = fatturato
TR = tasso di rotazione del capitale investito = è il numero di volte con le quali ruota (= si modifica) il capitale
investito per effetto delle vendite. In un anno vedo che la mia cassa si riempie e si svuota, i crediti aumentano e
diminuiscono, le rimanenze aumentano e diminuiscono, attivo fisso netto si è modificato --> quante volte nel suo
complesso, in media rispetto alle diverse componenti, queste componenti si sono modificate per effetto della
gestione.
es. 10% = 5% x 2 --> guadagna di più ma vende meno
10% = 2% x 5 --> guadagna meno ma vende di più
Leva finanziaria = quando le aziende possono utilizzare il debito come leva per la loro gestione operativa
ROE = ROA + MT/CN x (ROA-I)
MT = mezzi di terzi (debiti)
CN = capitale netto (mezzi propri)
I = tasso medio di interesse (tasso medio che paghiamo per i debiti)
Se ROA è molto maggiore i I la parentesi sarà grande => il rapporto sarà grande => ROE è maggiore
=> quando il ROA è molto maggiore di I a me converrà indebitarmi
ROA = rendimento del capitale investito
I = costo del debito, del capitale di prestito
es. Se mi indebito l'operazione finanziaria mi costa 3. Facendo degli investimenti e aumento l'attivo netto --> grazie
alla mia gestione operativa ottengo un ROE di 10 => mi conviene fare un prestito
Esiste un fattore che riduce l'effetto leva --> quale? Se aumento lo squilibrio e mi indebito, perdo solidità. Al
crescere dell'indebitamento cresce il tasso d'interesse QUINDI l'effetto leva si smorza.
La solidità
E' la capacità patrimoniale dell'impresa di resistere ed assorbire fatti avversi rilevanti, è il grado di dipendenza da
terzi.
• indicatore di solidità: RI (rapporto di indebitamento) = Totale attivo netto/capitale proprio(immobilizzazioni nette)
--> non c'è riferimento da nessuna parte ai debiti MA l'attivo è formato da passivo e netto
All'aumentare del denominatore il rapporto diminuisce --> se aumento le fonti proprie si riducono quelle di terzi
Confronto il capitale proprio e le immobilizzazioni nette = CI (copertura immobilizzazioni) --> CI > 1 per avere
un'azienda solida --> mi sono finanziato con risorse proprie che non mi verranno chieste indietro
La liquidità
è la capacità dell'impresa di far fronte tempestivamente e con convenienza ai prozio impegni finanziari scadenti nel
breve termine
Indici: QD
• Quoziente di disponibilità --> attivo corrente/passivo corrente
QL
• Quoziente di liquidità --> liquidità immediate + liquidità differite/ Passivo corrente
C'è lo stesso denominatore MA variano le rimanenze
I sistemi di rilevazione e informazione
Quando parliamo di rilevazione e informazione abbiamo un'esigenza, quale?
Dal pdv interno è:
• disporre di strumenti di riscontro numerico per la verifica dei rapporti in essere con terzi --> dobbiamo capire
come agire, come migliorare rispetto ai concorrenti
• conoscere periodicamente i risultati economici prodotti dall'impresa per valutare il successo delle scelte operate
Dal pdv esterno, informare
• soggetti esterni portatori di interesse
• amministrazione finanziaria dello Stato
=> servono informazioni per gestire
Le informazioni non fluiscono all'interno dell'istituto come un bene libero MA grazie a un sistema informativo, grazie
a una raccolta sistematica di informazioni e dati --> consente la rielaborazione e la consegna di informazioni
complesse a chi deve prendere le decisioni
Rilevazione: processo che permette la raccolta e la diffusione di dati e informazioni.
una prima classificazione: sistema informativo
• rilevazioni contabili aziendale
• rilevazioni elementari rilevazioni
• rilevazioni statistiche extracontabili cosa
Possono essere classificate anche il base a raccolgono
• informazioni per pianificazione strategica --> servono ai vertici dell'azienda e al governo. Sono informazioni
esterne, dati previsti e approssimati
• informazioni per l'attività di direzione --> informazioni interne per il processo di programmazione e controllo
• informazioni per l'attività operativa ed esecutiva --> informazioni analitiche per l'attività corrente
Nell'ambito delle coordinazioni economiche parziali ho informazioni che possono servire per
• informazioni per la ricerca e attività di sviluppo
• informazioni logistiche
• informazioni di produzione
• informazioni commerciali
--> all'interno del sistema operativo aziendale abbiamo informazioni che servono ad ambiti diversi e a livelli diversi
le finalità:
• dare un'indicazione agli operatori aziendali
• fornire un supporto utile
• controllare l'attività svolta
All'interno del sistema operativo aziendale troviamo la contabilità aziendale MA non è l'unica rilevazione contabile
che possiamo trovare all'interno delle aziende
--> esiste la contabilità analitica: utilizza sempre il conto ma ha uno scopo diverso.
• Contabilità generale: serve a informare i terzi.
‣ Riguarda fatti di esterna gestione che noi classifichiamo per natura e origine.
‣ Scopo: calcolare il reddito d'esercizio di un'azienda e il capitale di funzionamento
‣ Mettiamo insieme conti che riguardano uno stesso tipo di oggetto.
‣ So se l'azienda è andata bene o male.
‣ Si basa sul documento probatori (fattura).
• Contabilità analitica: serve a informare chi prende le decisioni.
‣ Riguarda i fatti di interna gestione. es.
‣ Scopo: valutare il contributo delle diverse unità organizzative, il contributo di parti dell'azienda
quanto mi costa e mi conviene produrre delle bic rosse, quanto delle bic blu, quanto un righello.
‣ So se la linea produttiva va bene o male. Aggrego per destinazione, non per natura e origine.
‣ Ci basiamo sul consumo per i costi e per cessione per i ricavi.
‣ Rilevazione intra-annuale
Posso essere collegati --> sistema duplice contabile
Possono basarsi su uno stesso software --> sistema unico contabile
contabilità direzionale integrata
--> sono parte della --> sistemi informativi che servono alla direzione, a chi
prende le decisioni
Sottoinsieme
• contabilità generale
• contabilità analitica
• sottosistema di budget standard
• sottosistema variazioni costi e ricavi eff/
• sottosistema di rilevazione e informazione
Sistemi di gestione o meccanismi operativi = regole che ci dicono come far funzionare la gestione, come prendere
le decisioni --> sistemi di autoregolazione
• sistema di pianificazione strategica --> processo che porta all'intensificazione di una strategia. Forniscono agli
organi di governo aziendale le basi conoscitive per indirizzare le decisioni aziendali
• sistema informativo --> definiscono l'architettura di base di raccolta e condivisione delle informazioni e di
governo della funzione amministrativa
• sistema di programmazione e controllo --> definiscono gli obiettivi e le risorse delle diverse unità organizzative
--> non possiamo alimentarli senza informazioni
I sistemi di pianificazione, programmazione e controllo
Sono sistemi di autoregolazione con i quali si assegnano gli obiettivi e le risorse e si valutano a posteriori i risultati
conseguiti
--> sono strettamente collegati ai sistemi informativi dai quali traggono gli elementi conoscitivi necessari per la loro
concreta applicazione
modelli
Costituiscono di comportamento gestionale
Sono costituiti da:
• sistema di pianificazione strategica
• sistemi di programmazione controllo
pianificazione strategica
La è il processo mediante i quale vengono definiti gli obiettivi, le politiche e gli assetti
delle combinazioni economiche dell'azienda
Finalità:
• elaborare obietti e piani di medio e lungo periodo
• decidere l'assegnazione delle risorse strategiche delle varie coordinazioni e combinazioni parziali
• produrre le condizioni organizzative che permettano di raggiungere gli obiettivi di medio e lungo termine
sistema di programmazione e controllo
Il individua risorse e obiettivi di breve o medio periodo (1 anno).
sistemi di gestione del personale
Il --> affianca i sistemi di organizzazione aziendale
Riguardano l'autoregolazione
I sistemi di ricerca ,selezione, accoglimento e inserimento del personale
sistemi di dimensionamento degli organici parziali e generali
i sistemi di addestramento e formazione
i sistemi di carriera e il connesso sistema di valutazione del potenziale
il sistema retributivo e i connessi sistemi di valutazione delle mansioni e di valutazione delle prestazioni
La gestione strategica
Si riferisce a scelte che
• riguardano il lungo periodo
• hanno un impatto sull’intera organizzazione
• non sono reversibili nel breve.
Per parlare di strategia bisogna parlare di:
• Analisi mission
• Analisi interne ed esterne.
• Ambiente economico e settore --> ogni azienda opera come un sistema aperto che scambia con l’ambiente in
cui è immerso (negoziazioni). Non è solo luogo di scambio.
• Ambiente di istituto --> insieme di fenomeni esterni che lo condizionano( norme, struttura giuridica, assetto
giuridico di un paese, infrastrutture ecc)
I fenomeni sono di carattere
• economico
‣ ambiente economico
‣ ambiente non economico (risorse ambientali sono risorse esterne all’azienda che caratterizzano il
patrimonio dell’azienda pur non essendo di proprietà dell’azienda stessa --> infrastruttura, fenomeni di
carattere culturale)
• Culturali --> impattano sulle aziende.
Pubblico diverso a seconda di
• livello culturale
• livello educativo che la cittadinanza ha in un certo momento
es.
--> alfabetizzazione incide sul tipo di visitatori di un museo Nel ‘30 i musei avevano un pubblico più piccolo ma
più preparato, ora pubblico più vasto ma le persone sono meno preparate.
Oltre al concetto di ambiente bisogna considerare i mercati e i settori:
• Mercato --> si definisce come insieme di negoziazioni omogenee di un bene. Un bene può essere
compravenduto su mercati diversi
per area geografica, per la tipologia di aziende che vi accedono e per categorie di consumatori
e aziende clienti.
consumer
‣ mercato = mercato di consumatori;
corporate
‣ mercato = rivolto alle imprese;
Operare su un mercato piuttosto che su un altro impone dei comportamenti diversi MA operare in un mercato
piuttosto che in un altro è già una scelta di tipo strategico --> viene condizionato il modo di operare.
es. mercato d'arte = negoziazioni di opere d’arte --> può essere distinto in mercato di pittura, scultura, arte
moderna, antica, contemporanea, alcuni includono anche collezionismo come mercato d’arte.
Dal pdv geografico --> Italia, Gran Bretagna ecc.
es. mercato su base operatori --> mercato nel suo complesso o solo gallerie o case d’asta. Un’opera d’arte ha un
passaggio da galleria a collezionista (galleria intermediaria tra artista e compratore)
Negoziazioni possono essere private o pubbliche (case d’asta).
es. mercato della musica --> digitale e analogico.
E' importante conoscere le regole di mercato e i fenomeni che lo dominano per operare al meglio in quel tipo di
contesto
Settore --> si fa riferimento a un insieme omogeneo di imprese legate tra loro da rapporti di concorrenza e non solo
es. Per un cinema il concorrente è il cinema ma anche un produttore cinematografico.
Mercati delle AC
Consumatori diretti --> famiglie e individui es.
Servizi e prodotti rivolti anche a imprese e mercato istituzionale --> PA e ONP ONP è la scuola che acquista
biglietti per alunni per spettacolo teatrale
• modello struttura
• modello comportamento --> aiuta alla comprensione dell’ambiente esterno e del settore e di come essi
• modello risultati possano impattare sulle decisione delle aziende.
Dato una certa struttura e un certo comportamento ho determinati risultati.
Condizioni dell'ambiente impattano sull’intero settore. Essi sono: es.
• la struttura istituzionale e normativa (= norme che vincolano o potenziano un certo settore norme che
riguardano le limitazioni alla circolazione di opere)
• cultura di un certo territorio --> grado di istruzione delle persone e sensibilità verso alcune tematiche
• domanda e offerta di lavoro --> maggiore domanda di lavoro maggiore sarà il potere delle imprese
es.
• progresso tecnologico qualità della sorveglianza, possibilità di attivare la biglietteria online
• domanda e offerta di capitale --> maggior capitale disponibile maggior possibilità di accedere a risorse
fondamentali da parte delle imprese
• mercati di merci e di servizi --> è più facile fare impresa dove ho più facilità a reperire le merci.
Struttura del settore:
• Struttura elastica o anelastica al prezzo --> influenzata da domanda e offerta di capitale.
‣ elastica: si alza il prezzo e si abbassa la richiesta / si abbassa il prezzo e si alza la richiesta
‣ anelastica: aumento il prezzo e non ho variazioni su domanda
• economia di scala --> vantaggi economici che si verificano quando all'aumentare della scala produttiva (=
aumentare degli output realizzabili) si riduce il costo medio unitario dei prodotti
i costi aumenteranno meno che proporzionalmente = se
uno raddoppia aumenta di meno del doppio es. ho output
da 100 a 200 e costi da 80 e 150 --> prezzo medio unitario
da 0.80 a 0.75
=> se il settore ha grandi economie di scala sono portato ad aumentare la capacità produttiva
• barriere all’entrata --> limitano ingresso di nuovi soggetti all’interno di un settore. Possono essere di tipo:
‣ giuridico: non posso lavorare se non ho alcune caratteristiche, norme sanitarie, di sicurezza
es.
‣ economico: si richiede una certa dimensione industriale settore televisivo, settore cinematografico
‣ fisico: apertura villaggio turistico su un isola....se spazio è occupato non posso aprire);
• funzioni di costo --> struttura dei costi limita alcune operazioni economiche. Tipologie di costo che
es.
caratterizzano un settore. realizzare un progetto cinematografico, gestire un grande magazzino, amministrare
un museo, gestire un festival significa attuare combinazioni economiche molto diverso che determineranno un
somma di costi diversi MA anche una diversa composizione di costi
• concentrazione --> quanto un settore è
‣ concentrato
‣ in mano a pochi
‣ polverizzato = in mano a molti operatori;
• differenziazione dei prodotti --> un prodotto può essere:
‣ caratterizzato da elementi che rendano nell’immaginario del cliente come unico e vadano a spostare la
concorrenza su elementi quali la qualità, il livello di servizi post vendita, la raffinatezza di design, la
semplicità d’uso, l’identificazione, la possibilità di riconoscersi in quel prodotto
‣ poco differenziabile (commodoties) --> dovrò agire cercando di ridurre i prezzi;
• fedeltà di marca --> quanto il cliente è fedele ad una marca
Comportamento aziende:
• gestire le politiche di prezzo-ricavo
• pubblicità
• investire su ricerca e sviluppo di prodotto o processo
• variazioni di capacità produttiva --> quantità di output che posso realizzare
• variazioni di localizzazione --> vado all’estero o modifico il luogo di produzione o vendita
• coordinamento accordi tra le aziende concorrenti --> alleanze con i concorrenti scelta di assetto istituzionale
• diversificazioni uscite dal settore --> smetto di fare un prodotto e mi metto a fare qualcosa d’altro.
Esercizio
Partendo da comportamenti, giustificarne un paio di AC che siano giustificabili rispetto a delle condizioni ambientali
e di settori.
es. aumento prezzo quando ambiente è inelastico a prezzo
es. aumento la pubblicità quando ho offerta di capitale
es. vario la localizzazione di produzione in zone dove i costi sono minori quando ho poco capitale
es. vario la localizzazione a seconda del mercato di merci e servizi
es. aumento i prezzi di una determinata marca quando la fedeltà del cliente a tale marca è molto alta
Risultati:
• livelli di rimunerazione del capitale proprio e del lavoro
• tassi di espansione dimensionale assoluti e relativi
• efficienza --> a parità di ricavi è più efficiente l'azienda che minimizza i suoi costi
• competitività
• migliore immagine dell'impresa
• lavoratori più qualificati
Il sistema competitivo
Porzione di ambiente in cui le imprese interagiscono con i propri concorrenti per la conquista dei clienti
Quali sono i reali concorrenti?
Quali sono i reali clienti?
Con chi compete l'impresa per conquistare quali clienti?
cinque forze di Porter
--> analisi delle
Parte da delle considerazioni:
le imprese non solo non competono con tutte le imprese del settore MA con concorrenti in senso più allargato
QUINDI la competizione non è limitata alla concorrenza diretta tra chi offre prodotti molto simili con una tecnologia
molto simile --> dipende da più fattori
Un'impresa compete non solo contendendosi i clienti con i propri competitori diretti MA otterrà un risultato che alla
fine misuriamo in termini economici con il risultato reddituale più alto o più basso competendo con altri fattori
I concorrenti possono essere:
• fornitori --> più esercitano una forza contrattuale, più ridurranno la nostra efficacia, la nostra possibilità
• clienti di raggiungere il successo competitivo e un risultato reddituale vantaggioso
es. se ho pochi clienti ma molto grandi --> vanno una grande forza contrattuale e spunteranno condizioni di
compravendita favorevoli a loro e sfavorevoli a me
• produttori di prodotti sostitutivi --> assumono importanza sulla base di quanto il cliente è disposto a scambiare
un bene con un altro. dipende dal tipo di bene, dalle condizioni ambientali.
• potenziali entranti --> settori che operano in settori diversi ma entrano nel settore interessato es. Amazon che si
mette a vendere beni di largo consumo. Microsoft che compra la Nokia entrando nel settore della telefonia.
Sono bloccati dalle barriere all'entrata
es. se io ho una barriera che protegge quel settore dall'ingresso di nuovi concorrenti, ho lo stesso dei concorrenti
ma so che non ne entreranno altri
Porter ammette che questo modello ha dei limiti
• pensi ai concorrenti solo in termini di competizione e non di cooperazione
--> importante se stiamo parlando di aziende culturali. Sono concorrenti tra di loro
Policy maker --> ruolo dell'operatore pubblico nel settore, estremamente rilevante
Formula competitiva o formula imprenditoriale
Per elaborare il sistema di prodotto per compiere una scelta strategica come quella del sistema di prodotto è
importante che si adotti un modello che veda coerenza tra il sistema di prodotto* stesso, l'ambiente esterno e
l'ambiente interno
*Sistema di prodotto: si definisce come l'insieme unitario di beni e di condizioni di scambio che fanno si che un
cliente scelga un'azienda, un fornitore piuttosto che un altro
es. acquisto un computer non solo per le sue caratteristiche tecniche, anche perché quel fornitore mi garantisce
una certa assistenza, possibilità di fissare determinate condizioni di pagamento ecc.
Molteplicità di elementi offerti
• caratteristiche fisiche
• ampiezza gamma prodotti fungibili
• ampiezza gamma prodotti complementari
• assistenza tecnica
• notorietà marchio
• prezzo
• condizioni di pagamento
Esempi di sistema di prodotto offerto per
• Museo
• palestra
• villaggio turistico
--> vendono prodotti diversi combinati secondo sistemi di prodotto diversi
es. sistema di un'AC --> coniuga servizi strettamente culturali e servizi non strettamente culturali. Alcuni servizi
offerti con la presenza degli utenti altri senza = AC offrono beneficio alla collettività sia che ci siano clienti (front
office) sia che non si siano (back office). es. servizio di conservazione --> viene svolto comunque per la comunità
=> quattro tipologie di servizi diversi declinati a seconda dell'incrocio dei servizi sopra citati.
Formula competitiva --> è il modello di base che indirizza la progettazione del sistema di prodotto
Sistema competitivo: sistema attraverso cui riesco a raggiungere il vantaggio competitivo con l'integrazione di
fattori critici di successo
Fattori critici di successo: elementi che il cliente considera fondamentali per selezionare il nostro prodotto o il
nostro servizio, non sono diffusi
=> vantaggio competitivo --> sono migliore dei miei concorrenti per alcuni aspetti perché il mio sistema
competitivo punta su quelle caratteristiche che i miei clienti considerando come fondamentali
per avere un vantaggio competitivo durevole devo cercare di puntare su delle risorse che siano
caratteristiche, distintive, quindi cercare di strutturare la mia azienda in modo tale da far perno su quelle
competenze che mi distinguono da tutti gli altri
Anche nell'ambito culturale si lavora alla fidelizzazione, al mantenimento dei rapporti con i clienti
I fattori critici di successo riguardano i segmenti del mercato, insiemi più o meno omogenei del mercato stesso.
Questi fattori evolvono nel tempo.
Fattori ambientali hanno impatto sul settore del mercato es. negli anni '80-'90 il tema della sicurezza legato alle
automobili non era sentito in Italia come lo era in scandinavia
Esempi di fattori critici di successo
• funzionalità tecnica continua e duratura dei prodotti
• economicità del prezzo di acquisto iniziale e dei successivi costi d'uso
• flessibilità d'uso
• integrabili e compatibilità con altri beni complementari. possibilità di personalizzazione
• soddisfacimento di bisogni di prestigio, di status, di ostentazione, di identificazione
• appagamento dei bisogni estetici
• appagamento di bisogni di solidarietà e di salvaguardia dell'ambiente
• affidabilità del fornitore
• accessibilità, comparabilità e sperimentabilità in fase d'acquisto
I 4 elementi del sistema di prodotto
• le caratteristiche materiale e la gamma di beni offerti (le caratteristiche materiali si distinguono in attributi fisici,
tecnico-funzionali ed estetici). In casi rari il SP riguarda un unico bene: spesso le aziende approntano una
gamma; quando la gamma è articolata si possono definire sottosistemi o SP multipli
• i servizi collegati ai beni offerti (essenzialmente pre- e post- vendita), differenziati considerando i vari tipi di clienti
(intermedi e finali)
• le caratteristiche immateriali (immagine, reputazione, marca)
• il prezzo e le altre condizioni contrattuali
Competenze centrali e distintive
Sono quelle che caratterizzano un'impresa e sono quindi trasversali ad ogni tipo di prodotto.
• competenze distintive: sono quelle che caratterizzano la nostra impresa es. per un museo: edificio, immagine,
patrimonio
Schema delle strategie competitive determina: prodotto unico per alcune caratteristiche determinato da alcuni
fattori oppure vantaggio competitivo determinato dal costo.
• Competenze centrali: sono centrali nel disegno strategico dell'impresa e cross a più sistemi di prodotto.
Una o più
nicchie
Mercato o
segmenti di
mercato Mercato
ampio
DESCRIZIONE APPUNTO
Appunti di Economia aziendale per il corso del Prof Magnani, Università Cattolica del Sacro Cuore. Argomenti trattati a lezione: l'azienda, l'azienda culturale, il patrimonio, gli indici di bilancio, la contabilità, i sistemi di rilevazione e informazione, la gestione strategica, il sistema competitivo, gli aggregati aziendali, economie di scopo e di scala, le scelte organizzative, il fund raising. Appunti completi anche di testimonianze tenute a lezione.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher delafe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Cattolica del Sacro Cuore - Milano Unicatt o del prof Magnani Giacomo.
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