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3. AMBITO DELLA RELAZIONE TRA LA SOCIETÁ INDUSTRIALE E L’INDIVIDUO.
È in questo contesto di riflessione sulla società che Beck ANALIZZA LA CRISI ECOLOGICA che
appare sempre più non come un problema del mondo esterno ma come una PROFONDA CRISI
DELLE ISTITUZIONI DELLE SOCIETÁ INDUSTRIALI. Nella società del rischio il riconoscimento
della imprevedibilità delle conseguenze provocate dallo sviluppo tecnico-industriale rende
necessaria un’AUTORIFLESSIONE DELLA SOCIETÀ SUI FONDAMENTI DELLA PROPRIA
RAZIONALITÀ (SOCIETA’ RIFLESSIVA – MODERNIZZAZIONE RIFLESSIVA).
Le istituzioni, le regole, i principi legali che attribuiscono responsabilità vengono messe in
discussione. Non esistono più competenze inappellabili, non c’è più fiducia nelle autorità costituite
e negli ‘esperti’. Ciascuno vuole avere una possibilità di decisione rispetto ai rischi che lo
riguardano.
VIE PER FAR FRONTE A QUESTA SITUAZIONE DI SFIDUCIA verso le istituzioni scientifiche,
tecniche e politiche sono:
- DEMONOPOLIZZAZIONE DELL’EXPERTISE: si deve rinunciare all’idea che i responsabili
politici e gli esperti scientifici sappiano cosa è giusto e buono per la collettività.
Rivalutazione dei saperi tradizionali, le culture locali.
- DEFORMALIZZAZIONE DELLA GIURISDIZIONE: allargamento delle cerchie cui si dà
diritto di emettere giudizi in base al principio di rilevanza sociale dell’argomento su cui si
delibera.
- ALLARGAMENTO DELLA STRUTTURA DECISIONALE: ognuno ha diritto di essere parte
attiva del processo decisionale e ciò richiede l’ allargamento delle strutture che, ai diversi
livelli, prendono decisioni riguardanti la vita dei cittadini.
- CREAZIONE DI PUBBLICITÁ: le conoscenze, gli scambi informativi, le negoziazioni tra
esperti e decisori politico-amministrativi non devono più avvenire in luoghi separati e chiusi,
devono essere oggetto della più ampia pubblicizzazione.
- AUTO-LEGISLAZIONE E AUTO-OBBLIGAZIONE: tutte le norme e le regole che
precisano questo insieme di procedure devono essere socialmente concordate e accettate.
CONTRIBUTO DI GIDDENS
Giddens offre un contributo all’analisi crisi ecologica riflettendo sulle CARATTERISTICHE
ESTREME DELLA SOCIETÀ ATTUALE. Non riscontra un cambiamento qualitativo ma un
RADICALIZZARSI DELLE CARATTERISTICHE DELLA MODERNITÀ.
La società sta accelerando la sua marcia lungo percorsi che caratterizzano il moderno: 8
- SEPARAZIONE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO: lo spazio si fa globale, cessa la rilevanza
delle distanze; il tempo si fa omogeneo, quantitativo e astratto.
- SVILUPPO DI MECCANISMI DI DISAGGREGAZIONE DELLE RELAZIONI SOCIALI:
sono quei processi che disancorano l’attività sociale dai suoi contesti locali e la ri-
assemblano su scale spazio-temporali molto più ampie.
Esempio: sviluppo degli emblemi simbolici come la moneta, che possono cambiare di
mano senza tenere conto delle caratteristiche specifiche di chi li sta utilizzando, e dei
sistemi esperti come il trasporto aereo, basati sulla tecnologia e la competenza
professionale. Tali meccanismi riposano su una fiducia “sistemica” e non personale o
consuetudinaria.
- RIFLESSIVITÁ DEL SAPERE CHE DIVENTA PERVASIVA: declina il peso della tradizione,
ciascuna azione deve in linea di principio essere giustificata, ogni interpretazione può
essere rivista. Significa crescente autonomia nella costruzione dell’identità personale e dei
percorsi di vita, ma anche crescente incertezza.
- PROFILO DI RISCHIO TIPICO DELL’EPOCA CONTEMPORANEA, caratterizzato da:
globalizzazione del rischio; derivazione del rischio dall’applicazione del sapere esperto
all’ambiente fisico; sviluppo di ambienti istituzionalizzati di rischio, come i mercati di
investimento; consapevolezza del rischio come tale; diffusione della consapevolezza dei
limiti del sapere esperto.
- NATURA IN QUANTO TALE, NON UMANIZZATA, NON ESISTE PIÙ. La maggior parte
delle situazioni consiste di SISTEMI ECOSOCIALI: ambienti organizzati socialmente. La
strada della demodernizzazione, del recupero di forme di vita tradizionale e più
“ecologiche” è illusoria. Dobbiamo invece farci carico di una situazione in cui natura e
tradizione possono essere ricostruite solo in modo attivo, in cui non crescono solo i rischi
ma anche le opportunità per una profonda trasformazione sociale.
In CONCLUSIONE anche secondo Giddens VI SONO LE CONDIZIONI PER UN’ESPANSIONE
DELLA “DEMOCRAZIA DIALOGICA”, basata su una “fiducia attiva” il riconoscimento del valore e
della dignità di ciascun individuo e ciascuna prospettiva.
AFFINITÀ E DIFFERENZE TRA BECK E GIDDENS
AFFINITÀ: LA MODERNIZZAZIONE RIFLESSIVA
Le posizioni di Beck e Giddens coincidono largamente e l’uno e l’altro MESCOLANO ASPETTI
REALISTI E COSTRUTTIVISTI. Per entrambi i RISCHI AMBIENTALI ESISTONO IN QUANTO
TALI, ma il loro impatto sociale e la risposta che ne deriva dipende da come essi vengono
concepiti. Entrambi li collegano strettamente a una profonda trasformazione della società
consistente in una accentuazione dei caratteri della modernità: in particolare la RIFLESSIVITÀ
DELL’AGIRE INDIVIDUALE E ISTITUZIONALE. I mezzi di intervento sulla natura sono sempre
più potenti ma sempre meno controllabili senza un incremento della capacità di riflessione
collettiva.
DIFFERENZE
Riguardo ai POSSIBILI SIGNIFICATI DI RIFLESSIVITÀ. Un rischio può stimolare riflessione nel
senso di ragionamento, valutazione critica della situazione, ma può anche suscitare una reazione
meccanica, un movimento “riflesso” per esempio delle risposte istituzionali ai rischi ambientali. A
differenza di Giddens, Beck dà risalto anche alla seconda accezione.
Una seconda differenza riguarda il RUOLO DEI MOVIMENTI E DELLE INIZIATIVE DAL
BASSO. Becks, a differenza di Giddens, finisce per riporre tutte le speranze nella loro azione.
LA MODERNIZZAZIONE ECOLOGICA 9
La ME è una scuola di pensiero nata negli anni 80 nella sociologia ambiente tedesca.
Fondatori della ME, negli anni 80 sono i tedeschi Janicke e Huber. Un ruolo nel promuovere la
fioritura della Me hanno giocato il CONTESTO SPECIFICO DELLA GERMANIA E
DELL’OLANDA: nella prima un forte movimento dei Verdi, nella seconda un notevole sviluppo
della democrazia partecipativa e l’adozione di approcci innovativi alla pianificazione economica e
territoriale. La ME non è solo TEORIA SULLA TRASFORMAZIONE ECOLOGICA DELLA
SOCIETÀ ma anche PROGRAMMA DI POLICY DI RISTRUTTURAZIONE "VERDE" DEL
SISTEMA INDUSTRIALE (commistione di elementi descrittivi e prescrittivi).
TESI DI BASE DELLA ME:
- RIFORMA IN SENSO ECOLOGICO DELLE DEMOCRAZIE INDUSTRIALI È
NECESSARIA E POSSIBILE. Centrali al riguardo sono la scienza e la tecnologia
chiamate a individuare forme sempre più efficienti di impiego delle risorse naturali.
- IMPORTANZA CRESCENTE DELLE DINAMICHE ECONOMICHE E DI MERCATO E IL
RUOLO DEGLI INNOVATORI E DEGLI IMPRENDITORI. Crescita e tutela ambientale si
supportano a vicenda: all’aumento del prodotto nazionale non corrisponde
necessariamente una crescita proporzionale del consumo delle risorse.
- STATO MANTIENE UN RUOLO IMPORTANTE. Esso però deve promuovere approcci
preventivi, partecipativi, decentrati, lasciando inoltre spazio all’autoregolamentazione degli
attori economici. La modernizzazione ecologica presume una “modernizzazione politica”.
- MOVIMENTI DEVONO ABBANDONARE IL TIPICO ATTEGGIAMENTO DI
OPPOSIZIONE ALL’ASSETTO ESISTENTE, spesso incentrato sull’idea di de-
modernizzazione, per il ruolo di partecipanti alla riforma accanto agli altri attori sociali.
In conclusione, secondo i sostenitori della ME una RIFORMA ECOLOGICA È
ECONOMICAMENTE E POLITICAMENTE FATTIBILE e che SI INCENTRA SULL’INNOVAZIONE
TECNOLOGICA. La ME costituisce una risposta, in termini di “eco-ristrutturazione” al diffuso
pessimismo sociologico e ecologista nei riguardi delle società avanzate. Gli esponenti della
Me insistono sull’USO DI TECNOLOGIE ECOEFFICIENTI che riducano gli effetti indesiderati della
crescita (conservazione e riuso dell’energia ecc.), su un maggior collegamento tra produzione e
consumo (controllo dei cicli di vita del prodotto ecc.), sulla riduzione della dimensione delle unità
produttive, sull’interazione virtuosa tra stato, capitale, scienza e tecnologia.
DISTINZIONI ENTRO LA ME
- ME DEBOLE guarda ai paesi più industrializzati e si incentra sul ruolo delle burocrazie,
degli esperti, delle élite politiche, dei rappresentanti degli interessi “diffusi” (associazioni
ambientaliste e di consumatori). Predilige gli approcci di tipo “neocorporativo”,
concepisce la soluzione ai problemi ambientali in termini di innovazione tecnologica
(tecnical fix); punta a una “economizzazione dell’ecologia” in cui la ristrutturazione
ecologica serve anche a rafforzare la competitività economica.
- ME FORTE insiste sulla promozione della democrazia partecipativa; ritiene
indispensabili cambiamenti di un certo peso nella struttura istituzionale e economica
delle società avanzate; si preoccupa degli aspetti internazionali dei problemi ambientali.
CRITICHE ALLA MODERNIZZAZIONE ECOLOGICA
L’analisi si focalizza su alcuni settori economici ad alto impatto ecologico e potenziale di
innovazione (industria chimica, biotecnologie, ecc) TRASCURANDO SETTORI PIÙ
TRADIZIONALI (acciaio ecc.) o in cui le unità produttive hanno dimensioni ridotte e quindi meno
denaro da investire nell’innovazione, o ancora l’agricoltura.
SI SOTTOVALUTA IL FATTO CHE IL CONSUMATORE HA UNA CAPACITÀ LIMITATA DI
INCIDERE SULLA RISTRUTTURAZIONE DI UN SETTORE PRODUTTIVO e che tale capacità si
sta riducendo in seguito ai processi di privatizzazione dei servizi pubblici.
I punti critici più importanti sono: l’evidenza empirica a sostegno della Me è tuttora limitata e in
certi casi contraddittoria; la Me ha riguardato finora essenzialmente alcuni paesi nord-europei,
caratterizzati da specifici assetti economici, sociali e politici. 10
CONFLITTO AMBIENTALE
CONTRAPPOSIZIONE TRA DUE O PIÙ SCHIERAMENTI che hanno OBIETTIVI DIVERSI
RIGUARDO ALL’UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE DELL’AMBIENTE. Frequenza è crescente
intensità del conflitto ambientale.
Le CARATTERISTICHE DEL CONFLITTO AMBIENTALE sembrano mettere in crisi le teorie
strutturali del conflitto. NEL CONFLITTO AMBIENTALE È DIFFICILE CHE GLI SCHIERAMENTI
ASSUMANO CARATTERE PERMANENTE: di volta in volta ciascun soggetto è portato ad
assumere posizioni differenti a seconda dello specifico oggetto del