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Diritti Imprescrittibili
Esistono però dei diritti di proprietà o i diritti personalissimi (cioè i diritti della personalità come riservatezza, diritto all'immagine ecc..). Alla prescrizione non si può rinunciare preventivamente, cioè non posso rinunciare di avvalermi della prescrizione preventivamente, ma solo dopo lo scadere del termine, quando la persona non ha più il diritto, io posso dire che lui può comunque esercitare il suo diritto.
Esempio: Se devo a una persona 100€, allo scadere del termine lui non potrà più chiedermi quei soldi, ma io posso decidere di darglieli comunque, perché è interesse mio, posso rinunciare di avvalermi della prescrizione di quella persona e adempiere comunque. È interesse personale, non più generale.
PRESCRIZIONE ESTINTIVA
Questa di cui abbiamo parlato è perché estingue il diritto allo scadere del termine. Essa è caratterizzata da:
Sospensione: il termine può essere sospeso nel momento in cui ci sia una causa di giustificazione per la quale il soggetto non esercita il proprio diritto. L'inerezia rimane ma si sospende il termine, quindi il tempo trascorso prima della causa di sospensione non si annulla si accumula con l'eventuale tempo successivo al venir meno della causa di sospensione. Interruzione: si ha quando il soggetto esercita il diritto o gli viene riconosciuto dall'altra parte l'esercizio del diritto, quindi si interrompe il termine di prescrizione perché l'inerezia è venuta meno. 07/03/2018 Prescrizione presuntiva: la prescrizione presuntiva è rilevante per comprendere il ruolo del tempo, ma per una ragione diversa, cioè NON estingue un diritto ma presume che un diritto sia stato estinto. Quindi non estingue la prescrizione. Nella prescrizione presuntiva si presume che alla luce del trascorrere del tempo il diritto sia estinto, inaltri termini non estingue il diritto ma se nessuno dichiara che questo diritto sussiste ancora io presumo che si sia estinto, ma NON è estinto. A cosa serve quindi? Serve in un discorso di incertezza. Assicura che nel dubbio subentrino delle restrizioni presuntive, queste restrizioni hanno periodi molto più brevi della prescrizione estintiva (6 mesi, 1 anno, 3 anni..) proprio perché è soltanto una presunzione e quindi si limita a presumere. MA Si può provare il contrario, si può quindi invertire ma solo in casi complessi che sono a seguito o della confessione o del giuramento dell'altra parte, sono due casi eccezionali. Queste prescrizioni presuntive non valgono per tutti gli affari più importanti, per i diritti e doveri che sono stipulati per iscritto, lì c'è un contratto che prevede una scadenza scritta, quindi in questi casi le prescrizioni presuntive non valgono, non servono.
Decadenza: Mentre le prescrizione
La decadenza è un istituto giuridico che si fonda sull'inerzia del titolare. Non si avvale di un fondamento soggettivo, cioè nell'ottica della decadenza non ci importa se il soggetto è inerte. Alla luce della decadenza, se il soggetto ha un certo diritto e si arriva al termine, dopo questo termine non ha più questo diritto. È importante saperlo perché si tratta ovviamente di ipotesi eccezionali solitamente previste dal legislatore, sono i casi eccezionali in cui i legislatori dichiarano che questo determinato diritto è a pena in decadenza, quindi c'è consapevolezza del fatto che questo determinato diritto lo si può esercitare entro quel termine e se non lo si fa si estingue. Solitamente è prevista per legge, ma la decadenza può essere prevista anche dalle parti, se le parti si mettono d'accordo, definita la cosiddetta decadenza volontaria. Si dice per
esempio "hai questo diritto se lo eserciterai entro 3/4 anni" è chiaro però che io posso prevedere la decadenza volontaria, cioè non prevista dalla legge, in determinate ipotesi. Nelle ipotesi di diritti disponibili, cioè? Solo nell'ipotesi di diritti di cui io posso disporre. Questo perché ci sono diritti che non sono disponibili, per esempio il diritto alla vita, all'immagine ecc.. sono diritti indisponibili. Quindi riassumendo la decadenza volontaria può essere prevista solo per i diritti disponibili, e solo quella volontaria. Il legislatore non ha limiti specifici per la decadenza. Siccome la base della decadenza è diversa rispetto alla prescrizione (abbiamo visto che il fondamento della prescrizione è l'inerzia del titolare mentre nella decadenza non interessa il profilo soggettivo ma soltanto il trascorrere del tempo) è evidente che NON potranno esserci gli istituti della sospensione e interruzione. Perché?Perché come abbiamo visto sospensione e interruzione dipendono nella prescrizione dall'inerzia del titolare. Diritti reali: Sono diritti su una cosa materiale. Derivano dal latino "res" = cosa. I diritti reali hanno delle caratteristiche generali che appartengono a quasi tutti questi diritti: Immediatezza: cioè il fatto che un diritto può essere esercitato (solitamente) a prescindere dalla collaborazione con un altro soggetto, quindi in via immediata dal titolare del diritto. Assolutezza: sono quei diritti che richiedono l'astensione degli altri, cioè io esercito un certo diritto e tutti gli altri non possono solitamente impedirmi di esercitarlo. Ha un effetto che vale nei confronti di tutti (Erga Omnes). Non è un diritto che ha un rapporto preferenziale verso o contro un soggetto ma nei confronti di tutti, costringendo quindi tutti dall'astenersi dall'impedire l'esercizio del mio diritto. Inerenza: proprioPerché sono diritti assoluti e sulla cosa possono esser fatti valere nei confronti di tutti coloro che entrano in rapporto con questa cosa.
Il diritto reale per eccellenza è il diritto di proprietà ora solitamente se sono un proprietario di una cosa posso esercitare su questa diritti in via immediata, (IMMEDIATEZZA) e tutti gli altri non sono proprietari della cosa quindi è un diritto assoluto, (nei confronti di tutti). (ASSOLUTEZZA) Se ipoteco la casa, e poi la vendo, l'ipoteca rimane, perché vale per tutti, è sulla cosa, segue la cosa. (INERENZA)
Tipici I diritti reali sono cioè sono un numero chiuso, non si possono creare infiniti diritti reali, noi abbiamo un numero prestabilito di diritti reali riconosciuti, quindi le parti di comune accordo non possono prevederne di nuovi. sono determinati, sono modelli, sono schemi predeterminati, sono tipi (per questo sono tipici) questo perché si vuole evitare che si creino dei
vincoli molto significativi, perché abbiamo visto che questi diritti reali sulla cosa sono diritti molto significativi che valgono nei confronti di tutti che, se moltiplicati con caratteristiche strane, anomale di volta in volta, rischiano di non rappresentare più un'agevolazione dal punto di vista economico ma un freno.
Quindi, nell'ottica di agevolare uno sviluppo economico, è bene che esistano, ma bene che siano chiari e certi, quali sono e che caratteristiche hanno, in modo tale che ne possa derivare un miglioramento uno sviluppo economico, e non dei dubbi o dei freni.
Si ritiene che i diritti reali siano tradizionalmente diritti reali tipici. In ottica di classificazione dobbiamo parlare dei diritti reali e dei diritti assoluti (abbiamo visto che si definiscono come diritti reali i diritti assoluti proprio perché i diritti assoluti valgono nei confronti di tutti).
Certe tipologie di diritti reali:
Diritti reali su cosa propria: rappresentati dal diritto di proprietà,
diritto pieno di proprietà, diritto reale su una cosa che è mia. Ma ci sono due importanti categorie di Diritti reali su cosa altrui: quindi io ho il diritto su una cosa che non è mia, non è di mia proprietà quindi il mio diritto reale convive con il diritto di proprietà altrui.
Due tipologie:
- Diritti reali di godimento: cioè di trarre utilità da una cosa e di disporne. Sono dei diritti reali che convivono con il diritto di proprietà limitando la facoltà del proprietario nella sua sfera del godimento. Esempio: usufrutto -> io ho diritto di proprietà su un bene che do in usufrutto a tizio e tizio avrà diritto di godere del bene, è chiaro che nel momento in cui do in usufrutto il mio bene, il mio diritto di godimento si limita, è compresso. Mente tizio avrà un diritto reale sul bene perché è titolare del diritto di usufrutto, che ha caratteristiche del diritto reale,
MA questo diritto è su cosa altrui. Comprime il diritto di godimento sul bene.
Diritti reali di garanzia:
2. funzionano in maniera similare con riferimento all'altra facoltà fondamentale del diritto di proprietà cioè il diritto di disporre del bene, di alienarlo per esempio, rappresentano quindi il diritto di soddisfarsi prioritariamente nel caso di vendita di un bene. Esempio: se io do qualcosa in pegno, significa che se non pago il bene viene venduto, MA io posso soddisfarmi prioritariamente su quanto guadagnato.
Il problema è che ovviamente se io ho un pegno, un'ipoteca su una cosa, io proprietario avrò una limitazione nel mio diritto di disporre del bene, nel caso di pegno è palese, lo do a te, nel caso di ipoteca è meno palese ma è più difficile vendere una casa ipotecata che non ipotecata, perché quel bene vale meno di quanto sembra.
Comprime il diritto di disposizione del bene.
obbligazioni reali o
propter rem (che seguono la cosa, sta appresso o inerente alla cosa stessa) e i cosiddetti obbligazioni reali: sono delle obbligazioni che seguono un certo diritto che si ha con riferimento a una cosa. Esempio: io ho delle obbligazioni, cioè l'obbligo di pagare determinate spese per la gestione delle parti comuni di un condominio, ma a cosa è dovuto questo mio dovere di pagare? Al fatto di essere proprietario per una quota di queste parti comuni, quindi sono dei doveri che sono dei rapporti di credito-debito che derivano dall'essere titolari di un diritto reale sulla cosa. Gli oneri reali: sono un peso che grava su una certa cosa. Che addirittura si paga in quanto tale, cioè ci si soddisfa sulla cosa stessa, si guadagna sulla cosa stessa (sono casi marginali). È importante sapere che sia le obbligazioni reali che gli oneri sono come i diritti reali.