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Storia
Il materialismo scientifico fondato da Karl Marx e Friedrich Engels, forniva le indicazioni di dove cercare il "motore" della storia. Tale ruolo era attribuito a una "motivazione sociale" (la lotta delle classi che costituiscono gli strati di una determinata società) e a una "natura economica" (i rapporti di produzione).
Marx si pone nella sinistra con il rovesciamento dell'idealismo. Per la critica lavorando al suo saggio di economia dell'economia politica, Marx afferma: pone la sostanza dell'esistenza non più nel pensiero degli uomini ma nella loro natura materiale, determinata dal lavoro e dai rapporti di produzione. Il modo di produzione della vita materiale condiziona il processo sociale, politico, e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza.
L'inconscio è quindi influenzato da...
ciò che abbiamo attorno. I rapporti di proprietà costituiscono nell'analisi economica marxiana l'elemento centrale del rapporto di forza tra le classi. Occorre chiarire che per Marx non è la proprietà in sé il fattore di ingiustizia sociale da combattere, ma la proprietà dei mezzi di produzione quando è separata da chi li utilizza. Questa separazione tra forza-lavoro (proletariato) e mezzi di produzione genera le rivoluzioni. E' nel lavoro che viene la piena realizzazione dell'essere umano. Nasce il rapporto tra "struttura" (o "base") e "sovrastruttura". Da una base nasce una struttura. Per base si intende quella economica. Per sovrastruttura l'arte, politica ecc. La coscienza non è distinguibile da colui che la possiede: qui non si parla di due coscienze, una superficiale e una profonda, come sostiene Ricoeur, ma di un'unica coscienza che èL'essenza dell'uomo. Marx distingue la coscienza e falsacoscienza. Quest'ultima provoca nell'uomo l'incapacità di distinguere la vera realtà da quella materiale. La falsacoscienza è appunto l'IDEOLOGIA. Da qui la CRITICA DELL'IDEOLOGIA. La sovrastruttura va considerata divisa tra un versante che svela e risveglia e uno che reprime e occulta, per la quale soltanto vale il senso negativo dell'ideologia. Quanto al problema estetico vediamo che nella politica culturale dei partiti comunisti negli anni del 900, politica culturale che influenzò fortemente la ricerca marxista sulla letteratura, il valore estetico non venne annullato o superato, ma ridotto e strumentalizzato. Marx aveva toccato uno dei nodi della considerazione storica di un'opera d'arte, che riguarda la "durata" dei prodotti artistici al di là dell'epoca nella quale e per la quale sono stati creati. Riferendosi al
Fatto che L'Iliade di Omero continua ad essere letta al giorno d'oggi, afferma che le opere perderebbero di interesse se non restasse altro da fare che catalogarle secondo il loro accadere cronologico, come semplici documenti storici, e quindi riconosce l'importanza del "fascino" che conservano in quanto legate alla "fanciullezza storica dell'umanità".
Se il giudizio di un'opera è che questa risulta bella, ma reazionaria, cioè equivale ad ammettere che il giudizio politico negativo non riesce a escludere il giudizio estetico positivo. L'opera, se pure reazionaria, rimane comunque bella.
Gramsci e i diversi livelli del giudizio critico
Antonio Gramsci è la figura più importante del marxismo italiano. Gramsci articola la critica su 3 livelli: politica, cultura e letteratura. Rispetto alla tradizione marxista, vuole evitare sia l'autonomia del giudizio letterario sia l'intromissione di
quellopolitico. Sostiene il ritorno a De Sanctis che voleva cultura + estetica alcontempo. Cultura necessaria x creare l'egemonia (ossia l'incapacità di conquistare consensi e collegare intellettuali con politica progressista). Gramsci non accetterebbe mai una valutazione puramente estetica, è quindi contro Croce poiché tendeva a distinguere nettamente poesia e non poesia.
- LUKACS
Teoria del rispecchiamento: Idea che l'arte debba rispecchiare fedelmente la realtà ed è chiamata a rappresentare il futuro quindi ciò che lui chiama la "prospettiva". Uno scrittore che raggiunge un rispecchiamento della realtà può essere definito realista. Il realismo per Lukacs assume un duplice valore: stabilisce come deve essere la letteratura, ed è un criterio per giudicare gli scrittori del passato.
Alla critica, infatti va dato il ruolo di giudicare la "giustezza" del contenuto delle opere, ovvero il giusto
rispecchiare la realtà, per Brecht deve trasformare la realtà. Secondo Lukacs, l'opera d'arte deve rappresentare la realtà in modo oggettivo, senza distorsioni o manipolazioni. Deve essere un riflesso fedele della società e delle sue contraddizioni. L'artista deve essere un osservatore neutrale, che si limita a registrare ciò che accade intorno a lui. Brecht, al contrario, sostiene che l'opera d'arte deve essere un'arma di critica sociale. Deve mettere in discussione le convenzioni e le ideologie dominanti, svelando le contraddizioni e le ingiustizie della società. L'artista deve essere un agente di cambiamento, che stimola il pubblico a riflettere e ad agire. Entrambi gli autori sono critici nei confronti del naturalismo, che considerano una forma di illusione e di manipolazione. Tuttavia, mentre Lukacs cerca di superare il naturalismo attraverso una rappresentazione più oggettiva della realtà, Brecht cerca di superarlo attraverso una rappresentazione più distante e critica. In conclusione, il rispecchiamento della storia è un tema centrale nella teoria estetica di Lukacs e Brecht. Entrambi gli autori cercano di trovare nuove forme di rappresentazione che siano in grado di cogliere la complessità e le contraddizioni della società. Tuttavia, le loro posizioni sono diverse: Lukacs si concentra sulla fedeltà alla realtà, mentre Brecht si concentra sulla trasformazione della realtà.essereinvece il contrario.
-SCUOLA DI FRANCOFORTE
Il più importante esponente per la teoria e la critica letteraria è Adorno-
BENJAMIN L'autore come
In una conferenza che tenne a Parigi nel 1934 produttore, Benjamin afferma che l'autore è egli stesso un produttore e quindi non può essere collocato al di fuori della produzione né con il compito di rispecchiare il mondo (Lukacs), né con quello di rifiutarlo (Adorno).
Inoltre, mentre Lukacs e Adorno nell'opposizione società e arte privilegiavano uno dei due termini sull'altro, Benjamin li considera su un piano paritario, affermando che l'importante è come un'opera si situa nei rapporti di produzione.
Benjamin conferisce un ruolo importante alle innovazioni tecniche, e che la comparsa, nell'epoca moderna, di nuovi mezzi come la fotografia e il cinema ha cambiato il modo di porsi dell'arte rispetto al pubblico. Mentre le forme classiche (come la
(pittura) sibasano sull'unicità dell'opera, invece nella fotografia o nel cinema l'opera può riprodurre un numero infinito di copie tutte equivalenti all'originale.
Lui è sia marxista che ideologico, ed è un teorico della modernità.
Atteggiamento meno pessimistico di quello di Adorno nei confronti delle innovazioni, che vengono usate in modo produttivo. La comparsa del cinema, della fotografia ecc. ha permesso lo sviluppo dell'arte ma ha contribuito alla perdita dell'unicità dell'opera. Non vi è più l'originale ma soltanto copie.
Benjamin riprende la nozione di allegoria facendone il principio che sta alla base dell'opera complessiva. ALLEGORIA significa DIRE ALTRO. La sua ALLEGORIA è VICINA ALLO STRANIAMENTO, estrania i soggetti dal mondo naturale e vuole far parlare l'allegoria della realtà attraverso rimandi verso l'esterno.
Benjamin contrappone l'allegoria al simbolo.
Simbolo come enigma, serie di elementi che vanno accostati.- Il critico non deve limitarsi a costruire le opere in sequenza cronologia.- Benjamin non nega la genesi storica delle opere: Si interessa del valore del passato poiché è l'eredità dei vinti che tendono ad essere cancellati dalla storia.- Per lui cos'è la RIVOLUZIONE? qualcosa che deve arrivare.- MARXISMO E STRUTTURALISMOIn Francia troviamo alcune importanti connessioni del marxismo con altre teorie Nel pensiero di SARTRE vi è un legame con esistenzialismo.Attorno agli anno sessanta la critica marxista si confronta con lo strutturalismo: Goldman e Althusser.- Goldmann:Propone una sociologia della letteratura; egli vuole rintracciare legame tra letteratura e società. Dove è legame tra società e Letteratura? Nell'omologia tra struttura mentale e culturale.Definisce il suo Metodo: "strutturalismo genetico" che si basa su comprensione espiegazione.Comprensione =legata al giudizio di fatto.Spiegazione =attribuzione di un valore.- Althusser:la struttura attraversa tutti gli ambiti della realtà, che egli definisce "totalità complessa".L'opera è "decentrata": ciò significa che l'opera deve essere spiegata in ciò che essa tace. Il nodo critico della questione è appunto scoprire il "non detto".- Della Volpe:Rappresentante del collegamento tra realismo e marxismo.In Italia, la più convincente teoria dello "specifico" artistico e letterario è venuta da Galvano della Volpe, in particolare nella Critica del gusto, attorno agli anni sessanta.Della Volpe sostiene che la conoscenza non può essere suddivisa in un livello intuitivo e in un livello razionale, ma è un intreccio di sentimento e di logica.Dove risiede la "specificità" letteraria?Dice che l'idea di un'opera non sitrova nel contenuto manella sua forma in quanto, il contenuto è il linguaggio. Lo specifico della letteratura risiede nell'aspetto tecnico, nel modo di organizzare testo poetico. Rovescia formalisti che dicono uguali mezzi diversi fini, egli afferma uguali fini (la conoscenza della realtà) e diversi mezzi.
In base alla tecnica egli distingue 3 tipi di linguaggio: equivoco (il linguaggio comune); univoco (il linguaggio filosofico e scientifico perché esprime sempre lo stesso concetto e solo quello. Può anche essere messo in dubbio, ma mai inventato); plurivoco (o anche polisenso, il linguaggio poetico in quanto lo stesso termine può valere per diversi concetti).
Definisce la parafrasi critica e costituisce legame con storia e società. Definisce parafrasi