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Appunti a cura di Marioncini Gaiadissociazioni di acidi monoprotici

S2ACIDI OSSIGENATI + −● ACIDO IPOCLOR​ OSO​ HClO H + ClO IONE IPOCLOR​ ITO⇄+ −● ACIDO CLOR​ OSO​ H + ClO IONE CLOR​ITO⇄ 2+ −● ACIDO CLOR​ ICO​ H + ClO IONE CLOR​ ATO⟶ 3+ −● ACIDO PERCLOR​ ICO​ H + ClO IONE PERCLOR​ ATO⟶ 4

DISSOCIAZIONI DI ACIDI MONOPROTICI​ (contengono 1 solo atomo di H):−+(ACIDO CLOR​ IDRICO​ )HCl H + Cl IONE CLOR​ URO⟶ + −(ACIDO FLUOR​ IDRICO​ ) HF H + F IONE FLUOR​ URO⇄ + 2 −(ACIDO NITR​ OSO​ ) HNO H + NO IONE NITR​ ITO⇄2 + 3 −(ACIDO NITR​ ICO​ ) HNO H + NO IONE NITR​ ATO⟶3

DISSOCIAZIONI DI ACIDI POLIPROTICI (POLIVALENTI)​ : contengono più di un atomo diH; la dissociazione avviene in modo graduale, ovvero dissociano 1 atomo di H per volta.​Acidi di diprotici​ : solforico e carbonico➢ + −1. ac. solforico H SO H + HSO IONE IDROGENOSOLFATO O BISOLFATO⟶2 4 4− + 2−ione idrogenosolfato

HSO4- + H+ ⇄ H2SO4

H2CO3 + H+ ⇄ HCO3- + H+

HCO3- + H+ ⇄ CO32-

Acidi triprotici: acido fosforico (H3PO4)

H2PO4- + H+ ⇄ HPO42-

HPO42- + H+ ⇄ PO43-

DISSOCIAZIONE ELETTROLITICA.

Gli elettroliti sono delle sostanze che disciolte in acqua si dissociano in ioni positivi e negativi, dando luogo a soluzioni che conducono corrente elettrica. Possono essere sottoclassificati in:

  • elettroliti elettronvalenti: composti ionici, già di per sé composti da ioni, quindi in soluzione si ha una separazione di cariche.
  • elettroliti covalenti: sono composti covalenti (in cui vi è una parziale separazione di carica), non formati da ioni, ma che in soluzione acquosa si dissociano nei propri ioni.
  • elettroliti forti: che si dissociano completamente.

nei propri ioni; es. sali, basi/acidi forti;

elettroliti deboli: si dissociano solo in parte, quindi nella soluzione troveremo una parte indissociata e una dissociata nei propri ioni. es. acidi/basi deboli

I NON elettroliti disciolti in acqua non si dissociano in ioni positivi e negativi, e quindi le loro soluzioni non conducono corrente elettrica.

Gli IDROSSIDI sono elettroliti forti, e quindi completamente dissociati in acqua.

+ −N a OH ​NaOH⟶ +​ IONE OSSIDRILE

2 −Ca(OH) + 2⟶ Ca OH2 2+ − ​Fe(OH) + IONE FERROSO⟶ F e 2OH2

APPUNTI A CURA DI MARIONCINI GAIA

−3+ ​Fe(OH) Fe + 3OH IONE FERRICO⟶​3

Quindi, nella dissociazione: il numero di cariche dell ione = N.O. dell’elemento, e al numero di OH che compaiono nella formula.

Numero di ioni ossidrili = numero di cariche dello ione.

Lo ione prende il nome dell’idrossido; anche nel caso in cui troviamo due tipi di idrossidi dello stesso elemento.

N.O. IDROSSIDO IONE NOMENCLATURA++1 NaOH ione sodioN

a++1 KOH K+ + OH-

2++2 Ca(OH)2 Ca2+ + 2OH-

2++2 Mg(OH)2 Mg2+ + 2OH-

3++3 Al(OH)3 Al3+ + 3OH-

2++2 Fe(OH)2 Fe2+ + 2OH-

3++3 Fe(OH)3 Fe3+ + 3OH-

++1 CuOH Cu+ + OH-

2++2 Cu(OH)2 Cu2+ + 2OH-

FORMAZIONE DI SALI.

Idrossido+acido ossigenato=sale+acqua

idracidi+ossiacidi=sale+acqua

formula generale Catione (Anione)XY

catione che arriva dalla dissociazione dell'idrossido e anione che arriva dalla dissociazione dell'acido

x= numero di cariche negative presenti nell'anione che deriva dalla dissociazione dell'acido

y= numero di cariche positive presenti nel catione che deriva dalla dissociazione dell'idrossido

nomenclatura: nome dell'anione seguito dal catione

NaOH+HCl NaCl + H2O

APPUNTI A CURA DI MARIONCINI GAIA

+ -NaOH Na+ + OH-

+ -HCl H+ + Cl-

Per la legge della conservazione delle masse: il numero di atomi presenti nei reagenti, dev'essere pari a quello nei prodotti; per tanto, occorre

bilanciare la reazione.​Per bilanciare: 1. quanti atomi di metallo ci sono nei prodotti, e vedere se corrispondono a quelli nei reagenti 2. quanti atomi di non metallo ci sono nei prodotti, e vedere se corrispondono a quelli nei reagenti 3. contare atomi H nei reagenti e pareggiare le molecole di acqua nei prodotti NaOH + HCl → NaCl + H2O In questo caso, 1 molecola di metallo compare nei prodotti, così come nei reagenti; 1 molecola di non metallo compare nei prodotti, ugualmente fra i reagenti; 2 molecole H nei reagenti, 2 molecole di H nei prodotti. La reazione è già bilanciata. SALI DI ACIDI DIVALENTI (o diprotici). Questi acidi rilasciano un H per volta, per cui si possono formare diversi ioni; di conseguenza quando si formerà un sale, per reazione con un idrossido, terremo conto di uno per volta dei 2 diversi ioni (derivanti dalle dissociazioni dell'acido) ad ogni reazione e otterremo quindi 2 diversi sali come prodotto. L'acido carbonico H2CO3 può

essere dissociato 2 volte, formando 2 diversi ioni.

Nella prima otterremo uno ione bicarbonato HCO3-, nella seconda uno ione carbonato CO32-.

Facendo reagire questo acido, considerando ad ogni reazione una dissociazione diversa, e quindi utilizzando ioni diversi, con uno stesso idrossido, otterremo 2 sali differenti.

esempio (reazioni già bilanciate)

1) NaOH + HCO3- → Na(HCO3) + H2O (bicarbonato di sodio)

2) 2 NaOH + CO32- → Na2CO3 + 2 H2O (carbonato di sodio)

SALI DI ACIDI TRIVALENTI. Questi acidi rilasciano un H per volta, per cui si possono formare diversi ioni; di conseguenza quando si formerà un sale, per reazione con un idrossido, terremo conto di uno per volta dei 3 diversi ioni (derivanti dalle dissociazioni dell'acido) ad ogni reazione e otterremo quindi 3 diversi sali come prodotto.

APPUNTI A CURA DI MARIONCINI GAIA

L'acido

fosforico H3PO4 può essere dissociato 3 volte, formando 3 diversi ioni. Nella prima otterremo uno ione diidrogenofosfato H2PO4, nella seconda uno ione monoidrogenofosfato HPO42-, nella terza uno ione fosfato PO43-. Facendo reagire questo acido, considerando ad ogni reazione una dissociazione diversa, e quindi utilizzando ioni diversi, con uno stesso idrossido, otterremo 3 sali differenti. Esempio (reazioni già bilanciate): 1) NaOH + H3PO4 → NaH2PO4 + H2O (diidrogenofosfato di sodio) 2) 2 NaOH + H3PO4 → Na2HPO4 + 2 H2O (monoidrogenofosfato di sodio) 3) 3 NaOH + H3PO4 → Na3PO4 + 3 H2O (fosfato di sodio) SOLUZIONI Mescolando due sostanze pure che siano incapaci di reagire fra di loro, otteniamo una miscela, che può essere: - eterogenea (miscuglio). Non hanno composizione

uniforme● omogenea (soluzione). Hanno composizione uniforme. Si dice quindi che una soluzione è una miscela di due o più sostanze:

  • solvente, è la sostanza presente in maggiore quantità
  • soluto, sostanza presente in minore quantità

Le soluzioni in cui il solvente è l'acqua, vengono definite soluzioni acquose. Tutte le soluzioni presenti nel nostro organismo sono di questo tipo.

Si definisce solubilità la quantità massima di soluto che può essere sciolta in 100 g di solvente, ad una ben determinata temperatura (consideriamo la temperatura ambiente).

Quando una soluzione contiene una quantità di soluto che è pari alla sua solubilità, è detta saturata; aggiungendo ancora soluto alla soluzione satura, questo rimarrà sul fondo del recipiente come corpo di fondo, non essendo più in grado di sciogliersi.

PROCESSO DI DISSOLUZIONE

Quando si forma una soluzione, è simile ad una

reazione chimica. Per far si che una soluzione si formi, i legami che tengono insieme le molecole di soluto sidevono rompere, così come quelli che tengono insieme le molecole di solvente; soluto e solvente, a questo punto, interagiranno creando un legame di natura simile a quelli che tenevano insieme le molecole di solvente e quelli che legavano le molecole di soluto. Ciò è alla base del concetto: il simile scioglie il simile.

APPUNTI A CURA DI MARIONCINI GAIA

Quindi molecole polari, o composti ionici si sciolgono solamente in solventi polari; perché le interazioni che si vengono a creare tra soluto e solvente sono simili a quelle presenti tra le molecole del solvente e quelli che sono presenti tra le molecole del soluto. Allo stesso modo, molecole non polari si sciolgono solamente in solventi non polari (apolari). Una soluzione acquosa può, quindi, contenere come soluti: molecole polari e composti ionici. Non può sciogliere molecole che abbiano natura

Prendiamo come esempio la dissoluzione di NaCl in acqua.

Nel momento in cui i cristalli di NaCl vengono messi in acqua, le molecole di acqua vanno a interagire con gli ioni cloruro e ioni sodio, che sono presenti nel cristallo.

Le molecole di acqua hanno una parziale separazione di carica: una parziale carica negativa su O, e una parziale carica positiva sugli H; quindi gli ioni cloro Cl interagiscono con la parte parzialmente positiva (su H), e lo ione sodio con la parte parzialmente negativa (su O).

Si creano in questo modo delle interazioni abbastanza forti da strappare ioni cloro e sodio fuori dal reticolo cristallino.

Gli ioni cloruro e sodio saranno circondati da molecole di acqua (ioni in presenza di acqua = idratazione), ma in modo differente: gli ioni cloruro saranno circondati da molecole di acqua che rivolgono verso di loro la loro parziale carica positiva, mentre gli ioni sodio saranno circondati da molecole di acqua che rivolgono la loro parziale carica negativa.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
31 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher g.mar01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di chimica e propedeutica biochimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Viglio Simona.