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SCARICO:
Data Quantità
18/2 400
20/5 200
20/11 700
Rimanenze finali Merci (950 700) = 250
1° METODO: Costo Medio Ponderato
Questo metodo può essere sia continuo che discontinuo. Il metodo discontinuo ha come obbiettivo quello di dare un
peso al prezzo; il metodo continuo viene applicato durante l’esercizio dopo ogni carico di magazzino.
METODO DISCONTINUO: costo medio ponderato = costo complessivo/quantità complessiva.
Facendo riferimento all’esempio:
costo medio ponderato = 500x100 + 250x97,20 + 200x199 / 500 + 250 +200 = 103,26.
A questo punto moltiplico il Costo Medio Ponderato, cioè 103,26, per la quantità di Rimanenze Finali, cioè 250
unità, e ottengo una valorizzazione del Magazzino pari a 25815.
METODO CONTINUO: dopo ogni carico devo rilevare il costo medio ponderato. Facendo riferimento all’esempio:
Data Quantità Costo unitario in Costo complessivo Costo medio
euro in euro ponderato
C: 5/1 500 100 50000 100=50000/500
S: 18/2 400 100 40000
100 100 10000
C: 20/3 250 97.20 24300
350 98 34300 98=34300/350
S: 20/5 200 98 19600
150 98 14700
C: 27/9 200 119 23800
350 110 38500 110=38500/350
S:20/11 100 110 11000
250 110 27500
27500 è il valore delle rimanenze finali.
Nel carico ho il costo unitario, mentre nello scarico no e quindi per lo scarico utilizzo il costo unitario del carico
precedente.
2° METODO: F.I.F.O. (First In First Out): primo entrato, primo uscito
Tale metodo ipotizza che i primi prodotti ad entrare sono anche i primi ad uscire. Quindi per logica i prodotti
rimasti a magazzino sono gli ultimi entrati. Questo metodo può essere solamente discontinuo.
In riferimento all’esempio: io so che le mie rimanenze finali sono pari a 250 unità. Sulla base di questo metodo, tali
rimanenze corrispondono ai prodotti più recenti. 250= 200 di settembre, l’ultimo carico + 50 di marzo, il penultimo
carico. Applicazione F.I.F.O. DISCONTINUO:
Data Quantità Costo unitario in euro Costo complessivo in euro
27/9 200 119 23800
20/3 50 97.20 4860
250 28660
NOTA BENE: se il 27/9 il mio carico fosse stato di 250 unità, le 250 unità rimaste a magazzino avrebbero avuto
tutte un costo unitario di 119.
3° METODO: L.I.F.O. (Last In First Out): ultimo entrato, primo uscito
Tale metodo ipotizza che gli ultimi prodotti ad entrare sono anche i primi ad uscire. Quindi per logica i prodotti
rimasti a magazzino sono i primi entrati, cioè quelli entrati in tempi più remoti. Questo metodo può essere sia
continuo che discontinuo.
METODO DISCONTINUO: valorizza le rimanenze finali facendo riferimento alla sequenza temporale dei
carichi.
In riferimento all’esempio: le mie rimanenze finali sono pari a 250 unità. Sulla base di questo metodo tali
rimanenze corrispondono ai prodotti più remoti. 250= 250 di gennaio, il primo carico.
L.I.F.O. DISCONTINUO
Data Quantità Costo unitario in euro Costo complessivo in euro
5/1 250 100 25000
25000 è il valore delle rimanenze finali.
NOTA BENE: se a magazzino fossero rimaste 600 unità, 500 sarebbero state di gennaio, mentre 100 di marzo.
METODO CONTINUO: valorizza le rimanenze finali facendo riferimento alle movimentazioni dell’esercizio.
L.I.F.O. CONTINUO:
Data Quantità Costo unitario in Costo complessivo Stratificazione del costo
euro in euro complessivo
C: carico
S: scarico
C: 5/1 500 100 50000
S: 18/2 400 100 40000
100 10000
C: 20/3 250 97.20 24300
350 34300 100/100/1000
250/97.20/24300
S: 20/5 200 97.20 19440
150 14860 100/100/10000
50/97.20/4860
C: 27/9 200 119 23800
350 38660 100/100/10000
50/97.20/4860
200/119/23800
S: 20/11 100 119 11900
250 26760 100/100/10000
50/97.20/4860
100/119/11900
26760 è il valore delle rimanenze finali.
4° METODO: H.I.F.O. (Highest In First Out): più alto entrato, prima uscito
Tale metodo ipotizza che i prodotti più costosi entrati siano i primi ad uscire. Quindi per logica rimangono a
magazzino i prodotti più economici. Questo metodo può essere sia continuo che discontinuo.
H.I.F.O. DISCONTINUO: determina il valore delle rimanenze finali facendo riferimento alla sequenza temporale
dei vari carichi. In riferimento all’esempio:
Data Quantità Costo unitario in euro Costo complessivo in euro
20/3 250 97.20 24300
24300 è il valore delle rimanenze finali.
Se a magazzino fossero rimaste 350 unità, 250 avrebbero avuto un costo unitario di 97,20 (costo più basso), mentre
100 avrebbero avuto un costo unitario di 100 (il secondo costo più basso).
H.I.F.O CONTINUO: determina il valore delle rimanenze finali facendo riferimento alle movimentazioni
dell’esercizio. In riferimento all’esempio:
Data Quantità Costo unitario in Costo complessivo Stratificazione del costo
euro in euro complessivo
C: carico
S: scarico
C: 5/1 500 100 50000
S: 18/2 400 100 40000
100 10000
C: 20/3 250 97.20 24300
350 34300 100/100/10000
250/97.20/24300
350/34300
S: 20/5 100 100 10000
100 97.20 9720
150 14580 150/97.20/14580
C: 27/9 200 119 23800
350 38380
S: 20/11 100 119 11900
250 26480 150/97.20/14580
100/119/11900
26480 è il valore delle rimanenze finali.
SCRITTURE PARTICOLARI
Operazioni sul capitale sociale
Se si vuole costituire una società di capitale è necessario il versamento del 25% del capitale sociale da parte dei
soci. Tale versamento deve avvenire prima della stipula dell’atto costitutivo. Il restante 75% di capitale sociale
verrà versato in seguito dai soci su richiesta degli amministratori. Gli amministratori possono disporre del 25% di
capitale sociale versato anticipatamente dai soci solo quando la società sarà iscritta presso il Registro delle imprese.
Segue un esempio:
1° FASE: Viene costituita la società ALFA con un capitale sociale di Euro 10.000,00 interamente sottoscritto; il
versamento viene effettuato per un importo pari al 25%. Si procede quindi alla rilevazione contabile come segue:
RILEVAZIONE SOTTOSCRIZIONE: Azionisti c/sottoscrizione: dare 10000; Capitale sociale: avere 10000.
RILEVAZIONE VERSAMENTO: Banca: dare 2500; Azionisti c/sottoscrizione: avere 2500.
Si procede poi alla compilazione dei mastrini:
Azionisti c/sottoscrizione: dare 10000; avere 2500
Capitale sociale: avere 10000.
Banca: dare 2500.
Il capitale sottoscritto è pari a 10000, mentre il capitale versato è pari a 2500. Quindi i restanti 7500 sono un
credito della società nei confronti dei soci, che appunto si sono impegnati a versare tutto il capitale sottoscritto.
2°FASE: Gli amministratori della società ALFA richiamano la quota di capitale sottoscritto e non versato; a
seguito di tale richiamo i soci provvedono all’integrale versamento del residuo capitale. Si procede quindi alla
rilevazione contabile come segue:
RILEVAZIONE VERSAMENTO: Banca: dare 7500; Azionisti c/sottoscrizione: avere 7500.
Ora aggiorno i mastrini:
Azionisti c/sottoscrizione: dare 10000; avere 2500, 7500.
Banca: dare 2500, 7500.
Capitale sociale: avere 10000.
Tutto il capitale sottoscritto è stato versato.
La voce Azionisti c/sottoscrizione indica l’impegno da parte dei soci a versare il capitale sociale sottoscritto.
ESERCIZIO: La società ALFA delibera un aumento di capitale da Euro 10000 a Euro 20000 che viene
sottoscritto e versato integralmente da tutti i soci. Si procede quindi alla rilevazione contabile come segue:
RILEVAZIONE SOTTOSCRIZIONE: Azionisti c/sottoscrizione: dare 10000; Capitale sociale: avere 10000.
RILEVAZIONE VERSAMENTO: Banca: dare 10000; Azionisti c/sottoscrizione: avere 10000.
Può capitare che alcuni soci non abbiano le possibilità economiche per sottoscrivere, e quindi conseguentemente
versare, un’altra quota di capitale. Le loro quote possono essere sottoscritte dagli altri soci.
L’aumento di capitale stabilito dalla società può essere sottoscritto dai soci, come nell’esempio precedente, ma può
essere sottoscritto da terzi, cioè non soci, che con la sottoscrizione lo diventeranno. La società prevede che il nuovo
socio deve pagare un sovrapprezzo, poiché il nuovo socio, entrando in una società già avviata da tempo, beneficia
delle Riserve Patrimoniali accumulate nel tempo e dell’avviamento commerciale della società stessa. Il
sovrapprezzo è una riserva che viene versata nella società e che va ad incrementare le riserve della società,
costituite precedentemente dagli altri soci. Ciascun socio, in caso di distribuzione, riceve una quota delle riserve
della società proporzionale alla propria partecipazione.
ESERCIZIO: La società ALFA delibera un aumento di capitale, da offrire in sottoscrizione ad un possibile
nuovo socio, da Euro 10000 a Euro 20000 con un sovrapprezzo di Euro 5000; tale aumento viene sottoscritto e
versato integralmente dal beneficiario. Si procede quindi alla rilevazione contabile come segue:
RILEVAZIONE SOTTOSCRIZIONE: Azionisti c/sottoscrizione: dare 15000; Capitale sociale: avere 10000;
Riserva sovrapprezzo azioni: avere 5000.
RILEVAZIONE VERSAMENTO: Banca: dare 15000; Azionisti c/sottoscrizione: avere 15000.
Le Perdite su crediti ed il Fondo Svalutazione Crediti
Il Principio della Prudenza afferma che:
i profitti non realizzati non devono essere contabilizzati;
tutte le perdite, anche se non realizzate, devono essere riflesse in bilancio.
SPIEGAZIONE: se nel bilancio vengono iscritti tutti i profitti, anche se non realizzati, e non vengono iscritte
tutte le perdite, anche se presunte, il risultato d’esercizio potrebbe risultare poco prudente, cioè troppo alto rispetto
a quello effettivamente realizzato. Dunque nel bilancio devono essere iscritti solo i profitti effettivi, ma tutte le
perdite, anche se presunte. Le perdite devono comunque essere sempre giustificate. Questo principio viene applicato
soprattutto ai crediti. Per contabilizzare perdite presunte su crediti viene costituito un Fondo Svalutazione Crediti
(dare: perdita presunta/ avere: fondo svalutazione crediti). Il fondo svalutazione debiti nello stato patrimoniale si
trova nel passivo non perché è un debito, ma perché è una rettifica dell’attivo (attivo: voce crediti). La differenza
tra il valore dei crediti e il fondo svalutazione crediti corrisponde al presumibile valore di realizzo dei crediti.
L’importo del credito non viene svalutato fino a quando la perdita non diventa certa. La rilevazione della perdita
presunta avviene come segue:
Perdite presunta su crediti: dare 200; Fondo Svalutazione crediti: avere 200.<