Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 55
Appunti di arboricoltura Pag. 1 Appunti di arboricoltura Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 55.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di arboricoltura Pag. 51
1 su 55
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CONDIZIONI E TECNICHE PER LA RADICAZIONE

L'umidità ambientale intorno al 80-100% mantiene vitali le talee erbacee e semilegnose, e le tecniche per mantenere tale umidità sono fog-mist, nebulizzazione e tunnel in film plastico.

La temperatura accelera le divisioni mitotiche degli abbozzi radicali e potenzia l'azione degli ormoni. Le tecniche sono serre di nebulizzazione, letti di radicazioni e cassoni riscaldati.

La luce nelle talee erbacee attiva la fotosintesi favorendo la radicazione, però l'elevata intensità luminosa favorisce la formazione di inibitori, inattiva i co-fattori e ostacola il movimento delle auxine. Invece un'intensità luminosa medio-bassa e un lungo fotoperiodo sono ottimali.

I substrati condizionano il tipo di app. radicale e possono essere realizzati in sabbia per radici lunghe e poco ramificate; o in torba per radici flessibili e ramificate.

MARGOTTA (propagazione agamica)

La margotta permette la radicazione di rami o germogli.

ottenuta sfruttando latecniche dell’eziolamento ovvero fa scolorire una pianta tenendola al buio.

I diversi tipi di margotta: margotta aerea; margotta di ceppaia; propagginesemplice; propagine per trincea.

INNESTO (propagazione agamica)

L’innesto è l’unione di due o più genomi nello stesso individuo. Nell’innesto sihanno due bionti che costituiscono la parte aerea e la parte radicale.

La parte aerea è chiamata anche nesto, epibionte, gentile.

La parte radicale è chiamata anche portainnesto, ipobionte o soggetto.

L’innesto permette di combinare i requisiti richiesti per la parte aerea (caratterispecifici della varietà) con quelli dell’app. radicale (resistenze a stress biotici eabiotici).

La combinazione tra le due parti (nesto-portinnesto) incide su: dimensioni dellapianta; lunghezza del periodo improduttivo; struttura scheletrica dell’albero;volume della chioma; produttività e qualità del prodotto.

saldatura dell'innesto si ha grazie alla reazione delle cellule delle superfici di taglio che producono tessuto parenchimatico a partire dalla zona cambiale che determina l'unione tra i due bionti. Tale fase è detta attecchimento quando i cambi dei due bionti producono tessuto parenchimatico che determina la saldatura. Le condizioni per la buona riuscita dell'innesto sono: - L'affinità tra i bionti è la condizione che permette ai cambi di due individui di crescere. Il grado di parentela è importante e all'interno della specie l'affinità è di norma totale. Nell'ambito del genere e delle famiglie si possono avere risultati variabili, ed in casi rari si ha compatibilità tra specie distanti filogeneticamente. - Il rispetto della polarità: la gemma, una volta formata, acquisisce una polarità che la induce a crescere verso l'alto. Se al momento dell'innesto si inverte la gemma,

questa germogliando si svilupperà verso il basso ma non modificherà la sua polarità, in ogni caso l'attecchimento procede ugualmente, ma lo sviluppo è molto lento per cui si avranno molte deformazioni.

La temperatura e l'umidità - la temperatura al momento dell'innesto deve essere 12-28°C e determina la velocità di saldatura dei bionti. L'umidità deve impedire il disseccamento delle superfici di taglio che altrimenti non si uniscono. Nell'innesto è fondamentale l'esecuzione che deve essere perfetta sia perché le parti rimangono aderenti sia per la corrispondenza dei tessuti di nesto e portainnesto.

DISAFFINITÀ D'INNESTO

Si individuano 5 disaffinità d'innesto:

- DISAFFINITÀ TOTALE - che si ha per mancato attecchimento o precoce morte dei germogli.

- DISAFFINITÀ RITARDATA - in cui si ha deperimento e morte di pianta adulte.

- DISAFFINITÀ PER

DISCONTINUITA' DEI TESSUTI– che si ha quando idue cambi crescono in maniera sincronizzata ma sono separati da unsottile strato calloso. La linfa attraverso i due cambi passa tramite iplasmodesmi ma non vi è continuità dei tessuti xilematici e floematici.

DISAFFINITA' PER DIVERSO ACCRESCIMENTO dei bionti e formazionedi iperplasie (quando le cellule crescono di numero)

DISAFFINITA' INDOTTA DA PATOGENI– come virus, viroidi,micoplasmi e avviene in particolari combinazione. Ad esempio nellaTristezza avviene quando il portainnesto è arancio amaro.La disaffinità d’innesto sembra essere legata in alcuni casi alla degradazione diglucosidi ciano genici che provocano effetti tossici alle cellule. Tali glucosidisono degradati ad opera di enzimi del portainnesto.

Un'altra modalità per cui avviene la disaffinità d’innesto è l’accumulo di fenoliche ad alte concentrazioni hanno effetto tossico e inibiscono

La sintesi dell'alignina.

CLASSIFICAZIONE DELLE TIPOLOGIE D'INNESTO

Le tipologie d'innesto si possono classificare:

  1. In base alla capacità delle gemme di schiudere prontamente o dopo la dormienza invernale in cui abbiamo:
    • specie di origine tropicale che sono a gemma vegetante
    • specie delle zone temperate che sono a gemma vegetante e a gemma dormiente.
  2. In funzione dello stato del portainnesto e della posizione del nesto sul portainnesto in cui abbiamo:
    • innesti sottocorticali in cui il nesto è inserito tra corteccia e legno, e i requisiti del portainnesto sono adeguata struttura dei tessuti sottocorticali, attività della fascia cambiale estesa su tutto il fusto;
    • innesti intraxilematici in cui il nesto è inserito in modo da trovarsi sia tra la corteccia che tra il legno del portainnesto.
  3. In funzione del tipo di nesto utilizzato in cui abbiamo l'innesto a gemma in cui si innesta una singola gemma con una piccola porzione di tessuto.

xilematico;- a marza in cui si utilizza una porzione di rametto incluso il cilindrocentrale.

PRINCIPALI TIPOLOGIE D'INNESTO

Le principali tipologie d'innesto sono:

  • Innesti sottocorticali a gemma che si dividono in innesti a scudo; innesti a pezza; innesti a zufolo;
  • Innesti sottocorticali a marza che si dividono in innesti a penna; innesti a becco; innesti a corona;
  • Innesti intraxilematici a gemma come l'innesto alla maiorchina.
  • Innesti intraxilematici a marza che si dividono in innesto a intarsio (atriangolo); innesto a spacco (diametrale, terminale, laterale); innesto ad incastro (manuale a doppio spacco inglese; meccanico a tavolino).

SLIDE 6 - VIVAISMO

Il vivaismo è un settore strategico della filiera agro-alimentare, ed è alla base di una moderna e razionale agricoltura perché la scelta del materiale di moltiplicazione è la chiave per il raggiungimento di risultati produttivi ed economici da parte delle imprese.

I VANTAGGI del vivaismo

sono:- ECONOMICI: per quanto riguarda l'impresa vivaistica si ha un incremento delle rese produttive per il miglioramento degli standard qualitativi; per l'impresa agricola si ha un incremento delle rese, produzione più costanti di qualità e riduzione dei costi di produzione.- AMBIENTALI: si ha una maggiore salvaguardia dell'ambiente e della salute del consumatore per un uso più contenuto di fitofarmaci.- SOCIALI: in cui si ha un aumento del reddito e dell'occupazione. Questo sistema produttivo è caratterizzato da innovazioni tecnologiche per le produzioni di qualità, e questo innalza il livello professionale degli operatori. Col vivaismo si ha una riduzione dei costi di gestione; una difficoltà di reperire personale specializzato. Col vivaismo la fase di allevamento e formazione della si sposta dal campo di produzione al vivaiopianta. Dato che la propagazione vegetativa è uno dei principali mezzi per la trasmissione.

Di agenti patogeni, esistono una serie di misure che stabiliscono requisiti fitosanitari da rispettare per poter commercializzare le piante. La direttiva n.93/48 del 23 giugno 1993 individua l'elenco dei patogeni, le caratteristiche delle strutture impiegate, i controlli da effettuare, le modalità di prelievo dei campioni e le caratteristiche dei laboratori accreditati per le analisi. Il vivaista ha la responsabilità di autocertificare le proprie produzioni sotto il controllo del servizio fitosanitario regionale.

ASTONE

L'astone è una pianta giovane che può derivare da innesto o coltivata da seme, ed è destinato alla messa nel terreno in tempi più o meno brevi. È una pianta giovane a cui può essere conferita una forma di allevamento e che non ha ancora iniziato a fruttificare. L'astone ha 1 o 2 anni di vita.

Le caratteristiche dell'astone sono: altezza e calibro; quantità e qualità dei ramianti anticipati.

(astone preformato). Gli astoni preformati richiedono un anno per il portainnesto e un altro anno per la pianta innestata, e ha un costo di produzione del 20-50% in più rispetto all'astone nudo per le maggiori cure.

Per produrre l'astone preformato si utilizzano gli astoni Knip che hanno dei costi maggiori e sono di altissima qualità per le dimensioni maggiori e i rami perfettamente conformati e talvolta con gemme già differenziate a fiori.

Le esigenze attuali sono l'avere astoni con dimensioni contenute e numerosi rami anticipati.

Nell'allevamento degli astoni occorre effettuare una oculata concimazione sospendendo l'azoto in estate per favorire la lignificazione, si utilizza la fertirrigazione con fosforo, K, magnesio; si effettuano trattamenti rameici in autunno per accelerare la filloptosi; si effettua la micorrizzazione. Durante la fase di estirpazione bisogna avere piante ben lignificate, in riposo vegetativo, terreni in tempera e perfetta
calibrazione delle macchine estirpatrici.

PIANTE <<BIASSE>>

Le piante biasse sono astoni preformati con due assi, con ramificazioni verso la parte esterna. E' una tecnica applicabile su varietà vigorose che emettono rami anticipati con facilità. Queste piante entrano precocemente in produzione e riescono a ridurre i costi di produzione adottando opportune tecniche di gestione.

PIANTE IN CONTENITORE

Le piante in contenitore sono astoni che non sono prodotti in campo ma sono allevati fuori suolo in contenitori di diverse dimensioni e forme. Inizialmente viene invasato il portainnesto e successivamente dopo il suo attecchimento e germogliamento si procede con l'innesto.

CICLI BREVI (tecniche per ridurre i cicli di produzione)

La necessità di ridurre i cicli di produzione è legata oltre che all'abbattimento

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
55 pagine
4 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/03 Arboricoltura generale e coltivazioni arboree

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GS1994 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di arboricoltura generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Gentile Alessandra.