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LCA
Leiomioma: tumore muscolare stromale, in immunoistochimica è rilevato dalla
positività all’actina, proteina delle cellule muscolari.
GIST: tumore stromale gastro-intestinale che interessa cellule mesenchimali stromali
della parete, associate ad una via che porta alla sovra-espressione di s-KIT. Si
manifestano neoformazioni ovali o rotondeggianti distribuite nella parete con tendenza
alla fusione con le strutture mesenchimali adiacenti, formano una massa
rotondeggiante, si rapporta con il tessuto muscolare gastrico. In immunoistochimica è
rilevato con la ricerca delle proteine c-KIT e dog1, prodotte dalle cellule stromali del
GIST che lo colorano marrone scuro.
Schwannoma o neuroma: origina dalle strutture nevose; in immunoistochimica si
rileva con positività a S100.
Angioma: tumore delle strutture vascolari, positivo ai marcatori vascolari CD31 o
CD34 i tumori mesenchimali possono essere i più svariati.
Le condizioni pre-maligne dei tumori dello stomaco sono i polipi (diversi dagli
intestinali, meno frequenti, benigni, iperplastici, si formano in seguito ad uno stimolo
proliferativo benigno come l’ulcera).
Duodeno
Prima parte del piccolo intestino, presenta un cambiamento della strutturazione del
tratto gastrointestinale (da malpighiano a colonnare enterocitario, dove abbiamo
alcune sostanze molto sensibili agli antigeni esterni). Nel piccolo intestino abbiamo la
comparsa dei villi, formazioni digitiformi fortemente stipate, fluttuanti (che si
muovono), costituite all’interno da un asse stromale vascolare e da un epitelio di
rivestimento (colonnare enterocitario), insieme a questi abbiamo altre ghiandole che
secernono enzimi per aiutare la digestione del chimo. I villi hanno una parte con
funzione assorbente e una piccola parte di funzione secernente, per impastare il cibo e
prepararlo l’intestino; aumentano la superficie assorbente. Forma più o meno regolare,
con rapporto 1:3 con le ghiandole che troviamo alla base. Ogni volta che si verifica
una flogosi, il villo è il primo che ne subisce le conseguenze.
La duodenite acuta è caratterizzata dalla presenza di neutrofili che hanno un
atteggiamento erosivo, formando villiti ascessualizzanti, villiti ulcerative o duodeniti
ulcerative, infiammazioni acute della mucosa duodenale; ci sarà iperemia, congestione
e cellule infiammatorie con prevalenza granulocitaria neutrofila. Le cause sono:
Infettiva: si identifica il microrganismo che causa l’infezione. Il microrganismo
più comune è H. Pylori, dallo stomaco arriva all’intestino e si incunea fra i villi;
l’endoscopista esegue i prelievi nell’intestino e nello stomaco, senza il prelievo
dello stomaco il patologo non può dire con certezza qual è la causa della
duodenite. Altri microrganismi sono il CMV e la Giardia Lamblia (EE o Giemsa); 6
Da sostanza esogena: analoga alla gastrite da sostanze esogene, perché
queste causano il danno nello stomaco e poi raggiungono l’intestino;
Rigurgiti acidi dello stomaco: causa ulcera duodenale a causa
dell’incontinenza della valvola pilorica;
Bile: la stasi dei succhi pancreatici può corrodere la mucosa, portando ad
erosione.
La duodenite cronica più conosciuta è la celiachia (contatto della mucosa enterica
con il glutine che scatena eventi immunologici che distruggono la mucosa). Il primo
segno è presenza di linfociti T CD3+ intraepiteliali, associati alla alterazione e
distruzione della morfologia del villo (i villi si riempiono di linfociti T sulla superficie,
vengono smangiucchiati, si rigonfiano e si atrofizzano). La diagnosi è data dalla
presenza di un’architettura duodenale alterata, soprattutto nel terzo inferiore (bulbo).
Se nel bulbo ho la scomparsa dei villi, o villi atrofici, intozziti, identifico la presenza di
enteropatia cronica da celiachia; non posso diagnosticarla se non ho villi atrofici ed
aumento dei linfociti intraepiteliali distribuiti tra le cellule epiteliali (sarebbe solo
enteropatia). L’epitelio ha almeno 20-25 linfociti intraepiteliali ogni 100 villi, in minore
si avrà una duodenite cronica; gli organismi non reagiscono tutti allo stesso modo,
nessun soggetto avrà la stessa reazione all’antigene, non è detto che quella reazione
causi a tutti l’incremento dei linfociti intraepiteliali a 25, 0siamo sempre più sensibili a
questa malattia, può essere dovuto alla presenza di sensibilità a proteine o sostanze
simili, presenti nella farina; ci sono varie forme di enteropatie che assomigliano alla
celiachia, ma non lo sono; queste vengono chiamate sensibilità al glutine non
celiaca. Se il soggetto celiaco si trascura (attivazione di pathway che porta al
richiamo di linfociti intraepiteliali), a forza di chiamare linfociti, la celiachia può
diventare refrattaria alla terapia dietetica, ed il paziente deve essere tenuto sotto
controllo, perché col tempo può sviluppare duodeniti ulcerative che con il tempo
possono portare allo sviluppo di un linfoma T.
Patologie del Piccolo Intestino
Le enteriti si dividono in acuta, cronica, linfoma T (massa biancastra, dura, spinge
l’epitelio in superficie ulcerandolo, occupa gran parte del sotto epiteliale; se
riconosciuta regredisce con terapie farmacologiche e chemio) ed adenocarcinomi
intestinali (costituiti da ghiandole a seconda della differenziazione si classificano in
ben differenziato, moderatamente differenziato e scarsamente differenziato).
Patologie del Grosso Intestino
La mucosa del crasso è simile (ascendente, trasverso, discendente, sigma e retto)
cambia il contenuto di mucina negli strati. Ci sono ripiegamenti che aumentano la
superficie; nella mucosa troviamo le cripte intestinali, formata da lume interno con
cellule in cui è presente il secreto mucinoso disposto verso il centro ed i nuclei sono
disposti in periferia (polarità di cellula). Quando la morfologia cambia si ha
l’ingrossamento del nucleo, la secrezione è schiacciata, si rimpicciolisce; si passa ad
iperplasia, da qui si passa alla displasia, il nucleo diventa irregolare (cresce in modo
non uniforme), il secreto diventa più piccolo, nelle forme di displasia gravi, il secreto
viene buttato e non viene rimpiazzato. Nella forma più grave, il secreto non c’è, in
viene spinto via dal nucleo; questo base della trasformazione delle lesioni
precancerose dell’intestino, ovvero i polipi adenomatosi, e sarà la base
dell’adenocarcinoma. come Crohn,
Le patologie sono benigne, infiammatoria (coliti ideopatiche, da farmaci,
infettive e da diverticolite, infiammandosi diventano diverticoli acuti, portando a
perforazione ed ascessi) e non infiammatorie (polipi iperplastici, neoformazioni
mucose gettante il lume, abbiamo quindi polipi, amartoma ed adenoma, il quale può
essere tubulare, tubulo-villoso o villoso). Le patologie maligne sono tutti gli
adenocarcinomi epiteliali o mucinosi/parzialmente mucinosi. 7
Patologie Infiammatorie del Grosso Intestino
La colite (infiammazione del colon), in base alla localizzazione può essere
superficiale, colpisce lo strato della mucosa, le cripte si infiammano a seguito alla
infiammazione dell'interstizio, oppure coinvolge gli strati più profondi della
parete, coinvolge interamente la sottomucosa, la parete muscolare, ed il tessuto
adiposo e la sierosa (sierosite). Lo stato della sierosa ci dà informazioni sulla
ad esempio una matassa intestinale che va incontro a
condizione del peritoneo,
perforazione darà origine ad un essudato che conterrà delle cellule infiammatorie,
queste, quando verrà riassorbito l'essudato, continuano a vivere e daranno la sierosite
cioè infarciranno questa superficie esterna. Non tutte le malattie le malattie
ad esempio nell'ambito delle
infiammatorie intestinali si associano alla sierosite,
malattie infiammatorie croniche intestinali troviamo il morbo di Crhon che è una
infiammazione che coinvolge anche gli stati profondi. ad esempio una
Quando l'infiammazione si estende soltanto alla mucosa abbiamo
colite da farmaci, acuta da virus o batterio, un mal di pancia con diarrea e crampi, il
sintomo è il dolore, il segno è la mucosa irritata ma anche la dissenteria (malfunzione
nell'assorbimento dei liquidi). Se la colite è superficiale è di più breve durata di solito
infettiva, se invece è profonda avremo dei meccanismi biologici e molecolari
differenti. Le coliti possono essere ulteriormente classificate secondo la loro eziologia:
Colite Acuta: base ischemica, all'occlusione di un grosso vaso (anche piccoli in certi
quadri) della mesenterica o delle coliche. Se il colon viene irrorato male si ha la
sofferenza del tessuto. La patologia ischemica porta alla necrosi del tessuto, nei vasi
piccoli il sangue ristagna e si formano dei micro trombi; villi e cripte si distruggono per
la mancata vascolarizzazione, può coinvolgere anche lo strato della sottomucosa che
viene infarcito da sangue e da cellule infiammatorie e perde la sua caratteristica
d'organo. Questa necrosi coinvolge anche il muscolo e l’adiposo, più parti della parete
Un paziente allettato a cui non viene data
coinvolte, avremo la necrosi transmurale.
dell'eparina per rendere il sangue più fluido si formano dei coaguli che occludono, il
paziente mangia, il cibo rimane fermo, fermenta, si gonfia fino ad avere un megacolon
tossico, se esplode l'essudato invaderà la cavità addominale causando peritonite . Una
assunzione di un farmaco va a modificare il microcircolo causando fenomeni micro-
ischemici. Il chirurgo tira via quanto può, deve asportare la necrosi con margini di
sicurezza che derivano dal tessuto colpito dall'ischemia, il ventaglio di meso-intestino,
la porzione di intestino, altre parti di intestino che fanno riferimento a quel distretto
vascolare.
Il segno istologico è necrosi, trombi, depositi di fibrina e infarcimento emorragico
dell’adipe fino alla sottosierosa. Non sempre le ischemie sono gravi e distruttive, ci
sono sofferenze minori legate all'anziano, più debilitato, riguarda la mucosa vista
tramite le ghiandole diradate, alcune necrotizzano lasciando tessuto cicatriziale
fibrotico. La patologia micro-ischemica è caratterizzata da diradamento di cripte,
fibrosi, cripte distribuite regolarmente, interstizio fibrotico con deposito di collagene e
flogistiche, cripte iperplasiche.
Colite infettiva: anziani che fanno uso prolungato di antibiotici per C.diff. Questo
batterio necrotizza a livello epiteliale, si associa a ulcerazione, accumulo di neutrofili e
la formazione di pseudo-membrane che raccolgono i neutrofili misti a materiale
necrotico. Se troviamo le membrane, ipotizziamo danno necrotico e una possibile
infezione da C.diff. Questa infezione si verifica in p