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L'ANATOMIA PATOLOGIC A E' LO STUDIO DELLE MALATTIE SULLA
BASE DELLE MODIFIC AZIONI SUGLI ORGANI, TESSUTI, CELLULE,
ORGANULI CELLULARI.
PROCESSO PATOLOGICO:
1.Etiologia: studio delle cause intrinseche e estrinseche
2.Patogenesi: sequenza di eventi che dalla causa/e specifiche conducono allo
sviluppo della malattia
3.Alterazioni morfologiche : espressione del danno cellulare o tessutale e
str umento diagnostico fondamentale per identif icazione della malattia e della
sua progressione o regressione
4.Espressione clinica di malattia
Gli strumenti che utilizza il patologo per la diagnosi:
il primo strumento è l'occhio, cioè l osservazione macroscopica della lesione, poi
se questo non basta si può usare la lente di ingrandimento, e infine si pu ò
utilizzare il microscopio per osservare l'ingrandimento delle lesioni.
Diagnosi macroscopica:
è un processo diagnostico che prevede un confronto tra la for ma, il volume, il
colorito, la consistenza di un deter minato organo rispetto all'organo nor male.
Questi elementi (for ma, volume, colore, consistenza) sono gli elementi della
semeiotica e sono utili al f ine di una diagnosi di malattia.
Dove si applica questo processo diagnostico?
Possiamo applicarlo ai riscontr i autoptici dove è di estrema importanza fare
questa semeiotica, ma non solo, possiamo utilizzarla anche su campioni
chirurgici.
Diagnosi microscopica:
si basa su due tipi di diagnostica, cio è quella istologica e quella citologica.
La diagnosi istologica è basata sulla valutazione dei tessuti, i tessuti possono
essere prelevati in var io modo, possiamo avere campioni chir urgici o biopsie.
La diagnosi citologica si basa sull'osservazione delle singole cellule, estratte
dall'organismo secondo varie modalit à, più complessa.
Poi c'è una variante che è quella intraoperator ia, è un tipo di diagnostica
istologica che prevede una risposta all'inter no di un atto chir urgico.
Diagnosi citologica : consiste nello studio delle modificazioni cellular i. Ci
– sono due tipi di citologia. Una è esfoliativa che può essere spontanea o
indotta artif icialmente; vuol dire che l'esfoliazione spontanea consiste
nell'osservazione di campioni citologici che provengono dalle cavit à, come
dalle vie ur inar ie o vie aeree e che appunto esfoliano spontaneamente
all'inter no di queste cavit à corporee. L'esfoliazione indotta
artif icialmente invece esiste quando viene appunto indotta da ad esempio
un lavaggio di soluzione f isiologica ad alta pressione che comporta
l'esfoliamento delle cellule, oppure paptest. Tra i var i tipi di citologia
esfoliativa è importante la raccolta dei vari campioni come l'esame
citologico dell'espettorato (da non confondere con l'esame batter iologico,
viene raccolto al mattino a digiuno dopo inalazione di soluzione
espettorante, in decubito laterale, 3 gior ni consecutivi), delle urine
(prelievo al mattino, secondo mitto, in provetta non sterile, 3 prelievi a
giorni alter ni), di liquidi da versamenti (inviati immediatamente a fresco
o dopo aggiunta di anticoagulante). Raccolta del mater iale: citologia da
str iscio su vetrino, si raccolgono le cellule e si str isciano sul vetrino e
successivamente f issato con spray per interrompere il processo di autolisi
di queste cellule (perch è le cellule tolte dal loro ambiente naturale vanno
incontro a degradazione), lo si fa con mezzi fisici e con mezzi chimici. I
mezzi di f issazione per la citologia, si utilizza l'alcol o liquido in una
provetta oppure come spray, si possono usare anche fissativi indurenti per
espettorati, broncoaspirati, oppure fissativi particolari per reazioni di
immunoistochimica; ur ine, liquidi da versamento vanno inviati a fresco e
successivamente centr ifugati su vetr ino, quindi fissazione come strisci.
Diagnosi istologica : prevede l'osservazione del tessuto e quindi si
– valutano cellule nei rapporti con i tessuti. Questi tessuti si ottengono con
biopsie attraverso aghi, oppure si fa diagnostica istologica su pezzi
chirurgici. Si può ottenere diagnosi intraoperatoria o estemporanea cio è la
formulazione di una diagnosi rapida durante un intervento chirurgico. La
f issazione avviene mediante congelamento rapido. I vantaggi della
procedura intraoperatoria è la rapidità della risposta e conseguente
strategia chirurgica, lo svantaggio principale è la cattiva conservazione
dei dettagli morfologici e impossibilit à di ripensamento.
La diagnosi istologica presuppone il corretto invio del mater iale, la
specif icazione dei var i campioni inviati, la conoscenza della storia
clinica del paziente, la f issazione appropriata, preparati ottimali.
La f issazione è l'immersione di un frammento di tessuto all'inter no di un
liquido f issativo, avviene tramite formalina cio è una soluzione acquosa di
aldeide for mica e acqua ed è il f issativo universale. La f issazione deve
r ispettare il rapporto pezzovolume di fissativo (1:51:10), la fissazione
deve essere a temperatura ambiente e bisogna evitare di far soggior nare il
pezzo in frigorifero.
La diagnosi istologica fornisce una serie di indicazioni sia dal punto di
vista della natura di una deter minata neoplasia, sia indicazioni su
patologie non neoplastiche. Per quanto riguarda le neoplasie ci danno
informazioni sulla natura (benigna o maligna), sulla prognosi, sulla
radicalità dell'intervento, suggerimenti terapeutici, eventuale risposta
alla terapia. Per quanto r iguarda le patologie non neoplastiche abbiamo
info sullo stato di malattia, l'evoluzione della malattia e la risposta al
trattamento.
TUMORE : tumefazione / neoplasia = nuova crescita
è una massa abnor me di tessuto il cui accrescimento progredisce anche dopo la
cessazione degli stimoli che lo hanno provocato.
Concetti base:
Crescita non controllata: una volta innescato il processo di crescita, le
– cellule crescono come vogliono loro, senza essere controllate.
Crescita competitiva: compete con le cellule sane intorno
– Crescita spaziale e volumetrica indipendente dall'ambiente ester no
–
Criteri macroscopici
Fibroma uterino (Fibroleiomioma)
è un tumore che cresce lentamente e tende ad espandersi. Non tende a infiltrare
ma tende ad espandersi. È un tumore che comprime i vasi dell'utero e pu ò
provocare emoragie intrauterine.
Tumore maligno dell'utero
presenta necrosi, mentre quelli benigni non hanno necrosi. Questo perch è la
necrosi esprime una discrepanza tra la crescita e la vascolarizzazione del
tumore, cioè quando il tumore cresce e non ha un equilibrio con la
vascolar izzazione avviene la necrosi.
METASTASI
Quello che differenzia nettamente un tumore benigno da uno maligno è la
capacità di dare metastasi. Il benigno non ne da mai, quello maligno si.
La metastasi è il trasfer imento di un tessuto neoplastico da una sede primitiva