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INTESTINO MESENTERICO/DIGIUNO E ILEO
Il digiuno è verso l'alto mentre l'ileo verso il basso. Il mesoentere lascia un margine libero non fisso. Ci sono 4 gruppi di anse intestinali che sono raggomitolate. Il primo gruppo si trova sulla sinistra mentre il secondo è dislocato a destra. La seconda parte dell'intestino mesenterico è composto dal terzo gruppo nella fossa iliaca destra e dal quarto gruppo nella fossa iliaca sinistra. La suddivisione tra digiuno e ileo è difficile da identificare. Aumenta la superficie di assorbimento con 3 ordini di grandezza differenti. La mucosa è composta da epitelio si alza in pliche insieme alla sottomucosa recante i vasi sanguigni. I due strati di tonaca muscolare sono uno circolare interno e l'altro longitudinale esterno. Il secondo ordine di grandezza è dato dal villo intestinale che è un'estroflessione della tonaca mucosa. Nei villi troviamo un epitelio colonnare semplice, framezzato da
cellule di Paneth. L'epitelio colonnare è dotato di microvilli con unorletto a spazzola (terzo ordine di grandezza) che assorbono i nutrienti e aumentano la superficie di assorbimento fino a 200mq. Nei villi troviamo un sistema capillare e linfatico che permette l'assorbimento. Gli enterociti sono cellule epiteliali che formano l'epitelio dell'intestino. Gli enterociti hanno i microvilli alloro apice. Delle cellule caliciformi producono il muco (mucinogeno) dando un aspetto traslucido. I villi sono presenti solo nell'intestino tenue. Al fondo del villo ci sono delle ghiandole dette ghiandole di Galeazzi. Alloro interno hanno le cellule di Paneth che sono molto particolari. In queste ghiandole sono presenti dall'alto verso il basso gli enterociti, le cellule caliciformi, le cellule EC (enterocromaffini) che producono serotonina e le cellule di Paneth ricche di vacuoli che producono molecole antibatteriche. Tutte le cellule della ghiandola sono
polarizzate con il nucleo verso il basso. Le cellule di Paneth sono alla base delle criptee secernono lisozima e fosfolipasi a. producono defensine che sono antimicrobici e presentano dei granuliacidofili apicali. C’è una differenza strutturale di tra digiuno e ileo. Nella mucosa troviamo molti vasi linfaticiper assorbire i lipidi che non si sciolgono. Nell’ileo i nodi linfatici si estendono a formare delle placche diPeyer anche nella sottomucosa, generando una forma di estroflessione visibile nei villi. I noduli linfaticisono di 4-6 mm e sono intramezzati nei villi. Le placche di Peyer sono quindi tipiche della mucosa dell’ileo.Presentano follicoli primari e secondari.
INTESTINO CRASSO
L’intestino crasso è più corto ed ha un diametro maggiore (fino a 7cm). Ha una forma a ferro di cavallo.L’intestino crasso inizia con la valvola ileocecale e finisce con lo sfintere anale. Si divide in cieco, colonascendente, colon trasverso, colon discendente,
colon sigmoide (ileopelvico) e colon retto. È adibito all'assorbimento di acqua e alla generazione delle scorie fecali. Assorbe inoltre elettroliti e sali. Ci sono delle secrezioni che lubrificano l'intestino crasso per facilitare la discesa delle feci. La flessura epatica connette il colon ascendente e quello trasverso. La flessura splenica nei pressi della milza connette il colon trasverso con il colon discendente. Questo si incurva continuando come colon sigmoideo. Il colon ileopelvico ha una forma a S che permette di passare da anteriore a posteriore con il retto e il canale anale. L'appendice è un'estroflessione del cieco che sporge verso il basso. È facilmente infiammabile. La parte muscolare dell'intestino crasso è costituita da strisce più corte della lunghezza del colon che vanno a creare delle gibbosità. Il cieco è la porzione più larga dell'intestino crasso. Il cieco funge da raccoglitore in
Quanto è una porzione al di sotto della valvola ileocecale. In questo sito si ha l'inizio della compattazione. La parete del crasso è molto più sottile rispetto al tenue. Non ci sono più i villi e ci sono molte più cellule caliciformi per facilitare lo scivolamento delle feci. Nella mucosa e sottomucosa ci sono grandi noduli linfatici. La tonaca muscolare è ridotta a 3 tenie di muscolatura liscia disposte longitudinalmente (strisce muscolari). Queste hanno la funzione di rimescolamento e peristalsi. Il colon presenta delle tasche dette Haustra che consentono l'allungamento e la formazione di gibbosità. Nel crasso non sono presenti i villi, le cellule caliciformi mucipare sono più abbondanti, le ghiandole intestinali di Galeazzi sono più profonde e sono presenti grandi noduli linfatici nella sottomucosa. La mucosa è quindi dotata di 4 tipi di cellule che sono di rigenerazione, enteroendocrine, caliciformi e
assorbenti.
IL RETTO
Il retto forma gli ultimi 15 cm dell'intestino crasso. L'ultima parte del retto torna ad avere la classica struttura a 4 tonache. Istologicamente il retto è simile al colon. Troviamo meno cripte ma sono più profonde. Nel canale anale le cripte diventano piccole e diminuiscono fino a scomparire nella porzione più distale. L'epitelio è cubico nel retto, pavimentoso stratificato non cheratinizzato nelle valvole anali e pavimentoso stratificato cheratinizzato nell'ano. Il retto è costituito principalmente da 3 ampolle rettali. Nell'ano ci sono le colonne anali e le valvole anali che permettono la dilatazione dell'orifizio. Il plesso emorroidario si divide in plesso emorroidario interno ed esterno. Lo sfintere anale è costituito da due sfinteri fatti da muscoli circolari che producono l'apertura e la chiusura. Tra lo sfintere anale interno ed esterno c'è l'elevatore.
Il muscolo dell'ano è un muscolo volontario che permette di controllare meglio gli sfinteri circolari.
IL FEGATO
Durante lo sviluppo delle ghiandole sono cresciute all'esterno dell'apparato e ne sono rimaste associate con dei canali. Queste ghiandole sono il pancreas e il fegato. Portano la bile e i succhi pancreatici. Il fegato è un'interfaccia tra l'apparato circolatorio e l'apparato digerente. Tutto quello assorbito dall'intestino viene trasportato al fegato dove viene metabolizzato. Il fegato pesa circa 1,5-2Kg ed è posto appena sotto al diaframma a destra. Ha un colore rosso-bruno. Si trova nella posizione sovramesocolica della cavità addominale. Prende l'ipocondrio destro, la parte centrale e si spinge fino a sinistra. Sotto al fegato c'è la cistifellea. Posteriormente il fegato appoggia sulle ultime vertebre toraciche. È a stretto contatto con lo stomaco e sotto di lui c'è il colon trasverso.
È un organo pieno ed è incapsulato con un ilo. La capsula sedimenta all'interno dividendolo in lobi. Ha un parenchima molto complicato. Interviene in tutti i principali processi metabolici dell'organismo. Nel metabolismo glucidico si occupa della glicogenogenesi e della glicogenolisi. Nel metabolismo dei grassi metabolizza il colesterolo, i derivati e forma i trigliceridi. Nell'anabolismo delle proteine sintetizza le proteine plasmatiche, della protrombina e altri fattori di coagulazione. Svolge il metabolismo della bilirubina, dei farmaci e delle sostanze tossiche che raggiungono il circolo sanguigno. La sua funzione endocrina è costituita dalla sintesi dell'eritropoietina. La funzione esocrina produce la bile. La faccia anteriore è detta sottodiaframmatica. La faccia inferiore è detta viscerale. La faccia posteriore è detta margine posteriore (ottuso). Sono visibili le impronte di stomaco, intestino tenue, rene destro e.intestino crasso. Presenta due grossi incavi che sono per la vena cava el’aorta discendente. Prende rapporti con il diaframma, il colon, lo stomaco, il duodeno, i reni. Il legamentocoronario divide il fegato in lobo destro e lobo sinistro anteriormente e lo lega all’ombelico e al diaframma.Se il fegato cade si muore di schianto. Posteriormente il fegato presenta un ilo con il dotto coledoco che siinnesta nel duodeno e quello per la cistifellea. Posteriormente ha una H. La prima stanghetta divide il lobosinistro da quello destro. La seconda passa tra la vena cava e la cistifellea. Nell’ilo c’è la congiunzione dellestanghette. L’ilo quindi è all’interno dell’H. il fegato ha una grande estroflessione posteriore che lo porta inprofondità a livello dei reni.La vena porta raccoglie tutto il sangue refluo dell’intestino e delle viscere e lo porta al fegato per esseredrenato. Il fegato trattiene i nutrienti e rilascia ilsangue nel circolo. Dal fegato escono le vene epatiche che si immettono nella vena cava inferiore per far giungere il sangue al cuore. Si parla quindi di sistema portale venoso del fegato. Si creano i rami perilobulari, intralobulari, interlobulari. Si arriva alla comparsa dei sinusoidi che sono dei capillari slargati. C'è una serie di altre vene che diventano via via più grandi ed escono nelle vene epatiche che confluiscono nella vena cava inferiore. L'arteria epatica entra nell'ilo del fegato per ossigenarlo. La bile prodotta dal fegato sfocia nel duodeno tramite i dotti epatici. Il lobulo epatico è l'unità morfo-funzionale del fegato. Presenta al suo centro una vena centrolobulare. Queste diventano più grandi dando le vene epatiche. Sono degli esagoni di 1mm di spessore per 2mm di diametro. Al centro hanno una vena detta vena centrale del lobulo epatico. Ci sono una serie di cellule impilate chiamate epatociti, disposti in lamine.
Ordinate in ordine radiale. Tra i raggi ci sono dei capillari sinusoidi che hanno un lume allargato. Ad ogni angolo dell'esagono troviamo un'arteria che porta il sangue ossigenato, una vena proveniente dalla vena porta e un piccolo dotto biliare che è l'inizio del dotto coledoco. Tra la vena del centro del lobulo e quella dello spigolo c'è una continuità vena-capillare-vena. Questi condotti cavi sono definiti triade portale. Attorno all'esagono c'è una sottile lamina di connettivo che li delimita uno dall'altro. Il sangue va dalla periferia del lobulo alla vena centrale. I dotti biliari sono detti anche dotti di Hering e hanno un flusso contrario rispetto a quello del sangue. Sintetizzano bile dal centro verso la periferia. Si sono definiti altri lobuli come il lobulo portale e l'acino epatico che non sono propriamente dei lobuli ma un'unione delle vene centrolobulari di più lobuli. Questi modelli non
riescono a spiegare le varie funzioni del fegato. Per questo si è rimasti sul modello originale. Il dotto biliare ha un epitelio di cellule cubiche che ne costituisce il lume. L'epatocita è una cellula con un polo vascolare a contatto con i capillari (70%),