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Vettori e coordinate della geometria 3D
- Vettori e piani
Un vettore è rappresentato nello spazio da un punto di applicazione P0 e una terna di numeri reali:
x ∈ ℝ3 ↔ (x1, x2, x3) = x1 i + x2 j + x3 k al riferimento con l'origine (0, 0, 0) e i, j, k sono una base normale di ℝ3.
Un punto nello spazio Pm può rappresentare come un vettore applicato nell'origine e che punta in P: Pm = (x, y, z)
Il prodotto scalare di due vettori è un'operazione (∙) : ℝ3 x ℝ3 → ℝ definito come u ∙ v = (u1 i + u2 j + u3 k) ∙ (v1 i + v2 j + v3 k) = u1 v1 + u2 v2 + u3 v3 ∈ ℝ
Esso vale u ∙ v = |u| |v| cos Θ
Il prodotto vettoriale di due vettori è un'operazione (Λ) : ℝ3 x ℝ3 → ℝ3 t.c.
u Λ v = (u1 i + u2 j + u3 k) Λ (v1 i + v2 j + v3 k) = (u2 v3 - u3 v2) i + (u3 v1 - u1 v3) j + (u1 v2 - u2 v1) k
Poiché
u Λ v = det |i j k| |u1 u2 u3| |v1 v2 v3| = (u2 v3 - u3 v2) i + (u3 v1 - u1 v3) j + (u1 v2 - u2 v1) k
Il modulo del prodotto vettoriale di u ∙ v è pari e |u| |v| sin Θ
- dim
Neos |u Λ v|2 = [u2 v3 - u3 v2]2 + [u3 v1 - u1 v3]2 + [u1 v2 - u2 v1]2
→ |u |2 |v|2 (1 - cos2 Θ) * (c.v.d.)
d) Il prodotto vettoriale è anticommutativo, x Λ y = - y Λ x
e) Un vettore prodotto vettorialmente per α tesso è il vettore nullo; infetti
α Λ α = 0 → 2 Λ x = 0 → 2 Λ x = 0 → x Λ x = 0
f) Due vettori paralleli prodotto vettorialmente danno il vettore nullo.
Infetti → |/| ⇒ Θ = 0 ⇒ |u Λ v| = |u| |v| sin Θ = 0 ⇒ |u Λ v| = 0
- Il prodotto misto W : (u x v) ⋅ u" è un'operazione [ℝ3 x ℝ3 x ℝ3] → ℝ t.c.
W : (u x v) ⋅ u"
1 |v1 v2 v3|
2 |u1 u2 u3|
3 |v1 v2 v3| ∈ ℝ
Se v = u v = v3 il prodotto misto è nullo, cioè u · (v × u3) = 0 ∧ v · (v3 × u) = 0.
Infatti u è perpendicolare al piano retto al piano retto u × v essendo quest’ultimo perpendicolare sia a u che a v. Analogamente vale per v = v3.
Il modulo del prodotto vettoriale è l’area del parallelogramma formato dai due vettori, mentre il prodotto misto è il modulo uguale al volume del parallelepipedo formato dai tre vettori.
Per trovare le r di due punti P passante per Po = (xo, yo, zo) e perpendicolare al vettore n = a i + b j + c k, deve imporre che PPo = r - ro = (x - xo, y - yo, z - zo) è perpendicolare a n, cioè (x - yo) a = 0, ovvero anche: ax + by + cz + d = 0.
Per trovare la rette r dei punti P passante per Po = (x, y, z) e parallelo al vettore s = a i + b j + c k, basta imporre che PPo = r - ro = (xo - xo, y - yo, z - zo) sia uguale a t per qualche t∈ℝ. Le equazioni parametrico saranno quindi:
- x = xo + at
- y = yo + bt
- z = zo + ct (ad esempio l' = c ≠ 0, allora z = zo + ct),
infatti così PPo = ν ⋅ x ∨ x ⊥ x ⊥ x - ν ⋅ x⊥ x = 0.
- Una superficie quadrica è una superficie nello spazio di ℝ3 dei punti che soddisfano una equazione di secondo grado in 3 variabili:
Ax2 + By2 + Cz2 + Dxy + Exz + Fzx + Gx + Hy + Iz + K = 0
- si possono avere due casi degeneri:
- se l’equazione è scomponibile: (ax + by + cz + d)(ex + fy + gz + h) = 0 allora il grafico induce i due piani;
- leur: ax2 + z2 = 0, con a ≠ 0; oppure l’estremità del solo punto (0; 0; 0).
Iperbole
Ha un’equazione del tipo ax2 + by2 + cz2 = d con a = b coscenda e c = d. Si può parametrizzare
x = R cos φ√(x2 + 1); y = R1/2 - 1 cos (φ) e uguagliare R cos θ = R.
R cos φ e z = Rsen θ se sen θ ≠ 0 con xo = (-yo)
Rsen θ = R si per φ = 0; x cos f0 = x, y = cos0
n: i (Eo, E1, E2). Allora x = Rsen i cos φ
Y = Rsen y sup cosφ → Y = Rsen φ
Ellipsoid.
Sono superficie caratterizzate dell'equasion A2x2 + B2y2 + Cz2 = b.
Oss.) Ogni curva parametrica x può sempre scrivere come intersezione di due superfici
Regole di derivazione
Siano u, v: [a,b] → R³ funzioni vettoriali e x: [a,b] → R
funzioni scalare di classe C¹([a,b])
- d/dt (u(t) . v(t)) = (x₁(t) + y₁(t) + z₁(t) . x₂(t) + y₂(t) + z₂(t)) = u'(t) . v(t) + u(t) . v'(t)
- d/dt (u(t) × v(t)) = u'(t) × v(t) + u(t) × v'(t)
- d/dt (λ(t) . u(t)) = λ'(t) . u(t) + λ(t) . u'(t)
- d/dt (u(t) . x'(t)) = d/dt [(x₁(t) - x₂(t))i + (y₁(t) - y₂(t))j + (z₁(t) - z₂(t))k]
Integrazione
Sia z(t) = x(t) + y(t) + z(t) con x, y, e z funzioni reali di una
variabile continue allora è ben definita
∫c z(t)ds = ∫c1x(t₁)dt₁ + ∫c2x(t₂)
purché siano continue x, y, z e siano integrabili.
Se r(t) è una curva di classe L¹, vale le regole di Barrow-Torricelli
siano ∫c¹f(t)dt = ]c([b-a) - x(a).
La norma dell’integrale di una curva tra due estremi è minore o uguale dell’integrale tra gli stessi estremi della norma delle curve. Infatti
|∫c¹f(t)dt| = {[(∫c1x(t₁)dt¹)² + (∫c2x(t₂)dt₁)²]} ≤ ∫c |x(t)|dt
Curve parametrizzata e poligonali
Sia L una curva limitata e continua proiezione di x(t) = x(t) + y(t) + z(t), resti
n° sue poligonali unendo n punti: x(t) = x(t)₁₀.... t = n⁻¹ = t₁₀.... a = t₁₀.... e .... t₄ = x(t)
definite in [a,b]
Se.... poligonali, L³ è un linea spezzata. La sua lunghezza e L(M) = ∑M₋₁τ=₁|r(tτ+₁) - r(tτ)|
si dice che la curva è rettificabile se esiste un estremo superiore per L d
UlA delle lunghezze delle poligonali inscritte in l
|r(tτ+1)-r(tτ)| → (ρ²) → ∝ ∀ε > 0 ∈ ∀
∀Np→ Δ limitato uniformamente
∀ Δ EMR (L, ε) infinite)
Δ = L(dt)³ = 3 sup (LΔ) < εR²
L infinite infinitesimi = {Lamedico}
Δ infinito infinitesimi |L| = rettificabili
Se è una curva è rettificabile, si chiama lunghezza della curva l(L) = 3 sup (Δ)
le curve di classe L² sono tutte rettificabili