REDDITTIVITÀ
La suddivisione del reddito complessivo in redditi parziali consente di evidenziare il contributo offerto da ciascuna area della gestione; e ciò consente di valutare le condizioni di equilibrio economico. La qualità dei risultati economici, sotto il profilo reddituale, sarà più elevata quanto più sono originati dal core business e siano ripetibili nel tempo (cioè l’effettiva capacità dell’impresa di generare ricchezza indipendentemente dal verificarsi di circostanze occasionali), andando a normalizzare il reddito dalle sue componenti “anomale e non ripetibili”. La componente anomale se transitoria resta anomala, se duratura invece è atipica. Il reddito è influenzato, molto più dei ricavi, dalla discrezionalità delle politiche contabili adottate dall’impresa; discrezionalità che diventa rilevante nel caso di imprese nelle quali le attività immateriali sono
viene impiegato per ogni unità difatturato, cioè la capacità di un dato stock di investimento di alimentare un dato volume di vendite esprime la produttività del capitale. In sostanza, il quoziente fra ricavi e COIN indica i cicli capitalistici compiuti nell'esercizio, ossia quante volte approssimativamente nel corso dell'anno il capitale investito nella gestione operativa è ritornato in forma monetaria grazie alle vendite. Se divido il quoziente ottenuto con 360 ottengo in quanti giorni il capitale si trasforma in ciclo monetario. analisi con gli indici di durata. / correlato con SGNA, è un bene se i ricavi aumentano a partita di capitale investito, aumentando la rotazione del capitale stesso. Gli indici di durata permettono di tradurre in giorni il tempo impiegato dai principali investimenti correnti per ritornare in forma liquida. Una sensibile riduzione dell'indice di rotazione delle scorte potrebbe derivare da:
difficoltà a vendere e accumulo di scorte (e solo in questo caso è un segnale negativo), o una creazione volontaria del magazzino perché si prevede aumento prezzi delle materie o aumento vendite.- ROS: esprime in percentuale il margine di guadagno operativo che l'impresa realizza su ogni unità di fatturato. Si confronta il suo andamento con il valore aggiunto; se il valore aggiunto è poco significa poca ricchezza lorda a disposizione per remunerare i diversi fattori della produzione al fine di mantenere l'equilibrio economico; inoltre, per ottenere e salvaguardare il proprio vantaggio competitivo l'impresa dovrebbe mantenere al proprio interno i processi che incorporano le risorse e le competenze "core". Il margine di contribuzione rappresenta il principale driver della redditività delle vendite.
- Costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP): correlato con il ROS. L'analisi del valore aggiunto pro-capite
è arricchita dal confronto del costo del lavoro pro-capite. La lettura congiunta di tali indicatori è in grado di segnalare se l’evoluzione del costo del lavoro si muove in sintonia con quella del valore aggiunto. Se il costo del lavoro pro-capite cresce a fronte di una riduzione del valore aggiunto pro-capite è logico aspettarsi una riduzione della redditività operativa aziendale o comunque una minor capacità di creare ricchezza (il valore aggiunto appunto) per remunerare i fattori della produzione. La logica alla base dell’indice è semplice; se un lavoratore costa più di un altro, ma produce prodotti di maggior valore in proporzione, il suo costo pro-capite sarà più alto ma il suo costo rispetto al valore di ogni unità prodotta sarà più basso. Il CLUP è utile per misurare l’andamento della produttività del lavoro e la competitività dell’impresa.
La produttività del lavoro dipende dalla produttività del capitale e dal capitale di cui ogni lavoratore dispone. Senza dimenticarsi di considerare la fase del ciclo di vita in cui un'impresa si trova (man mano che si va avanti nelle fasi si riducono i costi grazie alle esperienze maturate sul lavoro che apportano benefici). Le determinanti del ROI (ROS e CT) devono essere interpretate in relazione a: il settore di attività (cambia il peso e il rilievo delle due determinanti sul ROI operativo; è bene distinguere tra settore leggero (GDO, abbigliamento, alimentare...) e pesante (telecomunicazioni, chimica, estrattivo...); è evidente che nel pesante il ROS ha un ruolo centrale, rispetto al settore leggero dove è cruciale mantenere alta la produttività del capitale, quindi la sua rotazione nel periodo, perché i vincoli nel pesante della capacità produttiva pongono limiti alla produttività del capitale, mentre ivincoli del prezzo di vendita limitano la crescita del ROS); le strategie competitive (chi adotta una strategia di leadership di costo punta a realizzare un elevato volume di affari a parità di capitale investito, cioè aumentare il CT per spingere in alto la redditività operativa, tramite il contenimento dei costi per abbassare il prezzo di vendita, quindi essere più efficienti; mentre chi adotta una strategia di differenziazione vede nel ROS la via per crescere la sua redditività operativa spuntando prezzi di vendita più elevati per strappare un premium price grazie ad un'elevata qualità); le fasi del ciclo di vita dell'impresa: - Introduzione: ROS basso (costi elevati, prezzi bassi per costruire una base clienti); CT basso (la produttività del capitale è compressa causa vendite modeste e alti investimenti iniziali). - Sviluppo: ROS in miglioramento (riduzione costi causa esperienza e prezzi in aumento); CT ancora basso (la produttività del capitale è compressa causa vendite modeste e alti investimenti iniziali).forte crescita deve essere sostenuta da investimenti in struttura e nel ciclo operativo, ciò limita la rotazione del capitale). Maturità: ROS sostenuto (consolidamento riduzione costi data la massimizzazione dell'esperienza, prezzi in leggero calo per sostenere le vendite in un mercato saturo e con forte concorrenza); CT elevato (le vendite non trainano come nella fase di sviluppo, ma non servono investimenti massicci, inoltre le immobilizzazioni sono largamente ammortizzate, il che aumenta la produttività del capitale; salvo nuovi investimenti). Declino: ROS in costante diminuzione (calano le vendite e la riduzione dei costi non contrabbilancia l'inaridimento dei ricavi); CT in graduale discesa (la costante diminuzione delle vendite riduce la rotazione del capitale e la sua produttività, stimolando l'avvio di processi di disinvestimento). L'osservazione di tali andamenti suggerisce che: è fisiologico che in alcuni momenti il ROIsia basoo negativo (fase di introduzione o declino); preoccupante, invece, se il ROI è basso nella fase più favorevole quella della maturità, e ciò segnalerebbe incongruenze e debolezze della formula imprenditoriale adottata per competere nel settore. Segnali di allarme vengono lanciati anche quando i livelli di ROI sono molto alti nelle fasi iniziali del ciclo; una redditività elevata in questa fase potrebbe essere una spia/campanello di allarme di politiche gestionali miopi, basate sul contenimento degli investimenti, specie quelli strategici, con effetti più di lungo termine, destinati a sacrificare il percorso di crescita dell'impresa per l'ottenimento di una redditività immediata, facendo vivere l'impresa in modo stentato. MATRICE COERENZA PAG. 545 L'importanza della rotazione del CCNc sulla redditività operativa è data dal fatto che incrementi del CCNc creano, da un lato, tensioni diLa liquidità e la crescita degli oneri finanziari, da un lato, possono influenzare la capacità dell'impresa di far fronte ai propri impegni finanziari, mentre, dall'altro lato, possono favorire lo sviluppo delle vendite e dei margini operativi, con effetti positivi sulla redditività.
Tempi di pagamento lunghi potrebbero spingere i fornitori a ridurre il credito concesso all'impresa, facendo venire meno la possibilità di sfruttare l'effetto di leva commerciale, con immediate ripercussioni sulla produttività degli investimenti e sulla redditività di questi.
La struttura dei costi determina il grado di variabilità del risultato operativo al variare delle vendite; più rigida è la struttura dei costi, maggiore è la variabilità del risultato operativo alle variazioni dei ricavi. Il grado di variabilità esprime la condizione di leva operativa dell'impresa; ed è una misura del rischio operativo, ossia il rischio derivante dalle scelte di gestione operativa. Più alto è il grado di leva operativa,
più alta è la variabilità del reddito operativo rispetto a quello atteso, quindi piùelevato il rischio che grava sulla gestione. Quindi, man mano che l’impresa si spinge verso livelli dipieno sfruttamento della capacità produttiva massima (aumento del margine di sicurezza), il gradodi leva operativa diminuisce, abbassando di conseguenza il rischio operativo (costi variabilisuperiori ai fissi, il rapporto tende a zero); ci si allontana dal punto di pareggio (BEP). Il rischiooperativo è legato a quello di mercato e dal settore in cui si opera (aciclico o ciclico), diconseguenza anche i ricavi influenzano il rischio operativo. L’analisi della redditività operativa sisalda con quella delle condizioni di crescita dell’impresa; anche le fasi del ciclo di vita dell’impresasono determinanti ai fini dell’interpretazione della leva operativa; affrontare le varie fasi con unastruttura dei costi rigida può
anto scalabile quanto è in grado di aumentare i suoi ricavi senza aumentare proporzionalmente i suoi costi. La leva operativa è quindi un indicatore della capacità di un'azienda di sfruttare al massimo le sue risorse e di ottenere un maggiore profitto. Per calcolare la leva operativa, si utilizza la seguente formula: Leverage operativo = Variazione percentuale del reddito operativo / Variazione percentuale del fatturato Un valore di leva operativa superiore a 1 indica che l'azienda è in grado di aumentare i suoi ricavi a un ritmo più veloce rispetto all'aumento dei suoi costi, ottenendo così un maggiore margine di profitto. Al contrario, un valore di leva operativa inferiore a 1 indica che l'azienda ha una bassa capacità di scalabilità e che un aumento dei ricavi comporterà un aumento proporzionale dei costi, riducendo così il margine di profitto. La leva operativa è un concetto importante da considerare quando si valuta la redditività di un'azienda e la sua capacità di crescita. Un'azienda con una leva operativa elevata potrebbe essere in grado di ottenere maggiori profitti a fronte di un aumento dei ricavi, mentre un'azienda con una leva operativa bassa potrebbe avere difficoltà a sfruttare appieno le opportunità di crescita.Scarica il documento per vederlo tutto.
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