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PASSIVO
(A) Patrimonio netto
Prima macroclasse del passivo. Alcune voci sono obbligatorie, come il capitale sociale, altre sono facoltative.
Il capitale sociale (classe I) – è il capitale dell’azienda versato da imprenditore, dai soci, dagli
azionisti.
Riserve di capitale (associate al capitale sociale) – hanno natura differente. Servono per
accantonare determinati valori che vanno ad aumentare il valore del nostro capitale. Il capitale va
comunque sempre indicato separatamente dalle riserve. Esse vengono poi spiegate in Nota
Integrativa.
a) Sovrapprezzo azioni (II)
b) Rivalutazione (III)
c) Altre riserve (VI)
Riserve di utili – Sono accantonate per motivi legali o statutari, o perché hanno a che fare con gli
utili. Ciò significa che, a fronte di un utile (presente nel conto economico), viene presa la decisione di
accantonare una % degli utili.
a) Riserva legale (IV)– la norma dice che per ogni tipologia di società io devo accantonare una
percentuale degli utili finché non si raggiunge una percentuale del capitale sociale (fino a una
determinata soglia, sono un paracadute per l’azienda nel caso in cui le cose andassero male).
b) Riserve statutarie (V)– aggiuntive a quelle legali, stabilite dallo statuto.
Chi cambia lo statuto? I soci. Sono i soci che stabiliscono quale % (e se) versare degli utili.
Considerare che tutte queste riserve sono dei paracaduti.
c) Altre riserve (VI)– possono essere stabilite dallo statuto, da consigli di amministrazione, ecc.
d) Riserve per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (VII)
e) Utili (perdite) portati a nuovo (VIII) – quest’anno ho quest’utile e non so cosa farne, reputo che
sia più prudente decidere l’anno prossimo come utilizzarlo (ad esempio se non è eccessivo
posso accumularlo con quello dell’anno successivo per fare investimenti). Questo vale anche per
le perdite (se non eccessive), non richiedo ai soci di coprirle ma mi aspetto di poterle coprire con
l’utile dell’anno successivo. Mi aspetto che l’anno successivo ci sia un utile e io possa
compensarle.
f) Utile (perdita) d’esercizio (IX)– si trova questa voce anche nel conto economico (ultima riga).
Passività in senso stretto (debito o perdita anticipata)
Vi sono 4 macro-classi:
B) Fondi per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
D) Debiti
E) Ratei e risconti
ATTIVO
Posizione positiva, mi aspetto che ci sia un’entrata
di denaro.
A) Crediti verso soci
Sono quei versamenti che sono ancora dovuti
relativi a un capitale sottoscritto dai soci
(posizione creditoria nei confronti dei soci che
hanno già sottoscritto un capitale ma non l’hanno
versato tutto)
È una specificità dell’impostazione italiana.
Un ulteriore specifica che fa il legislatore è dire
che “20.000 di cui (10.000), quanti sono già stati
richiamati” significa che verranno versati entro l’anno. Tramite consiglio di amministrazione si bussa alla
porta dei soci per ricordare che deve 20.000, tra un mese me ne versi 10.000. Questi 10.000 sono richiamati a
tot mesi.
Es. Io sono un socio, io come socio sottoscrivo, (prometto) di versare 50.000€. Ne ho versati 30.000, ne
devo versare ancora 20.000. Per la mia azienda questi 20.000 sono un credito. Devo evidenziare che c’è
questo credito verso soci.
B) Immobilizzazioni
Se all’esame viene chiesto ‘cosa sono le immobilizzazioni materiali’, bisogna limitarsi a quello, non partire
dall’attivo.
Il valore che noi troviamo a bilancio è al netto di due valori (fondo ammortamento e fondo svalutazione).
Se trovo il valore di macchinari, questi valori sono netti (netti del fondo di ammortamento e del fondo
svalutazione, ad esempio un macchinario è danneggiato e lo svaluto). Il valore che trovo a bilancio è il
valore che effettivamente rappresenta, quantifica l’utilità del macchinario in quel momento nell’attività di
impresa.
All’interno delle immobilizzazioni trovo,
Gestione caratteristica: ristorazione (immobilizzazioni) che sono in quel momento funzionali alla
o mia produzione (gestione caratteristica quindi).
ma anche quelli accessori: affitto stanze. Informazioni rispetto a cosa è uno e cosa è l’altro si
o trovano nella nota integrativa.
Suddivisione in classi per natura (materiali, immateriali, finanziarie)
Criteri di valutazione
Quando valuto un’immobilizzazione devo capire con che criterio lo valuto, il principio di
ammortamento e l’eventuale svalutazione. Sono tre aspetti che portano a valutare e variare il valore del
bene. Ogni anno c’è la valutazione (per il processo di ammortamento a un certo punto potrebbe sparire dal
bilancio). I criteri di valutazione sono valutazioni che vengono fatte durante gli anni. Quando consideriamo
un’immobilizzazione in generale bisogna considerare tre cose:
1) Criterio del costo (art 2426, punto 1) – come è stato acquisito il bene? quanto mi è costato acquisire il
bene? È un’info di carattere storico che normalmente rimane. È buona norma metterla anche in nota
integrativa.
Costo d’acquisto: comprato. Compro il macchinario da qualcun altro. Nel costo d’acquisto
(possibile domanda esame) deve considerare tutto ciò che mi rende il bene utilizzabile. Deve far
sì che il bene dalla fabbrica in cui è stata fatta arrivi da me e sia utilizzabile. Vanno considerati
anche gli oneri accessori (trasporto, montaggio, installazione, collaudo). Es. macchinario non
collaudato, se non vengono considerate queste spese all’interno degli oneri è un errore. Opere di
urbanizzazione: ho un magazzino e costruisco un capannone (elettricità, impianto idraulico, ecc.)
per renderlo utilizzabile devo fare opere di urbanizzazione (anche ad esempio costruire una strada)
che mi costano.
Costo di produzione: prodotto internamente (faccio macchinari e mi servono macchinari per farmi
i macchinari, me li faccio io). Devo considerare tutti i costi imputabili a quella produzione (tutto,
anche i trasversali, fissi ed indiretti: es. manodopera, materie prime; spese indirette: più complesse
da calcolare). Dobbiamo tenere conto del periodo di fabbricazione del bene (potremmo avere delle
cose in corso di produzione, va capito cosa è stato realizzato e quindi patrimonializzato e cosa no).
2) Ammortamento (art 2426, punto 2) (possibile domanda esame) – va applicato solo per le
immobilizzazioni materiali e immateriali (non finanziarie). Il suo utilizzo è limitato nel tempo (i
terreni non si ammortizzano mai: il costo pluriennale si suddivide per gli anni di utilità del bene, non
posso sapere gli anni di utilità del terreno, a differenza ad esempio delle piante se parliamo di
un’impresa vinicola). Per la pianta si ipotizza un tempo di utilità, per il terreno non si può.
Viene fatto in maniera sistematica: ogni anno (in base alla residua possibilità di utilizzo del bene). Le
informazioni per l’ammortamento le trovo in nota integrativa (piano di ammortamento, come il
valore del bene viene man mano ridotto nel tempo). In nota integrativa vanno motivate eventuali
modifiche ai criteri di ammortamento ed ai coefficienti applicati (determino un % di ammortamento,
la quota di ammortamento man mano diminuisce: se compro un macchinario prevedo di usarlo
inizialmente tantissimo e negli anni sempre meno, calcolo il suo costo in questo modo: subito tanto e
poi scema).
3) Svalutazione per perdite durevoli di valore (art 2426, punto 3) - Se l’ammortamento è un qualcosa che
noi facciamo perché stabiliamo che il bene verrà utilizzato per un tot di anni, la svalutazione invece è
un qualcosa che non ci aspettiamo. Avviene quando il bene per vari motivi perde valore. Lo perde
perché reputo che questa perdita possa essere durevole. Se alla chiusura dell’esercizio
l’immobilizzazione risulta durevolmente di valore inferiore al costo, deve essere iscritta in stato
patrimoniale a tale minore valore. Ad esempio, io produco VHS (cassette), ma nascono i CD:
innovazione improvvisa. L’ufficio marketing capisce che negli anni successivi sarà un problema. Il
primo anno è una valutazione preventiva, dal secondo anno la percezione si concretizza con una
flessione delle vendite, che diventa poi importante e costante. Allora ci avviciniamo al concetto di
perdita durevole. Non c’è più mercato per i VHS. Può capitare una rivalutazione: es. terreno che da
agricolo diventa edificabile. La svalutazione e la rivalutazione vanno fatte soprattutto per i terreni
(non avendo un processo di ammortamento non so come cambia il loro valore).
I) Immobilizzazioni immateriali
Per loro natura sono caratterizzate da una mancata tangibilità, non riesco a toccarle fisicamente (costi,
brevetti, idee, ecc.).
Le immobilizzazioni immateriali sono:
1) Oneri pluriennali (B.I.1. B.I.2.)– troviamo:
Costi di impianto e di ampliamento: spese che subisco quando modifico la forma societaria o le
spese di costituzione della società, o avvio una nuova produzione, un nuovo ramo d’azienda, ecc.
spese di costituzione o modifica societaria (spese notarili, imposta di registro…)
spese per avviamento di nuove produzioni
impianto e ampliamento si riferiscono a stesso contenuto, ma in tempi diversi
Sono oneri pluriennali, la loro utilità continua nel tempo, non è relativa ad un anno.
Costi di sviluppo: altro onere pluriennali, una volta ricerca e sviluppo (ma ci si confondeva, in più
una volta c’era molta più collaborazione per la ricerca esterna). Fiscalmente l’impatto di questo
costo viene ammortizzato.
Ricerca e sviluppo di nuovi prodotti o processi produttivi (ha per natura la caratteristica di
essere pluriennale)
No costi per ricerca ordinaria
Comprende costi del personale, materiale e servizi per
questa specifica attività
I costi di sviluppo, quindi, devono essere legati a una progettualità, a un prodotto o a un determinato
servizio. *I costi di ricerca ordinaria invece li troviamo nel conto economico.
2) Beni immateriali (B.I.3. e B.I.4.): diritti di brevetto, licenze, marchi, ecc.: sono beni proteggibili
tramite la legge (accordi contrattuali come, ad esempio, deposito di un brevetto). La licenza di utilizzo
deve essere a tempo indeterminato, va rivalutato il valore del brevetto (8 minuti circa) (es. software,
non è utile per sempre).
3) Avviamento (B.I.5.) (possibile domanda d’esame: all’interno di che macroclasse è? Che tipo di
immobilizzazione è?): non hai una voce che hai sempre a bilancio. Insorge solo se si ha un acquisto
aziendale, ad esempio compro una azienda X e pago Y. Q