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MONTAGGIO
Montaggio durante la fase dell'osservazione
Montaggio dopo l'osservazione
Montaggio durante le riprese
Montaggio dopo le riprese
Montaggio definitivo
Progressivamente Vertov perde l'appoggio dello Stato per via dei suoi lavori troppo sperimentali, a cui si preferiva un cinema più semplicemente propagandistico
L'uomo con la macchina da presa
Inizio del film, il risveglio della città.
Questo film rappresenta un'esperienza di comunicazione cinematografica di avvenimenti visibili, senza l'aiuto di didascalie, di una sceneggiatura o di elementi teatrali (scenografie, attori, ecc.). Lo scopo di questa opera sperimentale è quello di creare un linguaggio cinematografico assoluto e universale, completamente libero dal linguaggio del teatro e delle letteratura
Titoli di testa
L'uomo con la macchina da presa
Da una parte narrazione più asciutta dall'altra vuole compiere una sperimentazione
Il testo parla dell'importanza del linguaggio cinematografico. Parla della vita in una città, ma in realtà sono tre città diverse: Mosca, Odessa e Kier. Il film è una celebrazione della modernità nella città, basata sull'operosità delle persone.
Il film inizia in un cinema, con la sala vuota che piano piano si riempie. Questo ha il senso di ricordarci che siamo di fronte a uno spettacolo. Il regista ci fa capire fin dall'inizio che stiamo guardando una rappresentazione della realtà, come se Vertov volesse sottolineare che siamo di fronte a un'opera cinematografica.
Vediamo anche un operatore piccolo sulla macchina da presa, che ci fa capire che dietro tutto c'è sempre un operatore, che siamo di fronte a uno spettacolo. Ci viene mostrato come vengono fatte le riprese di un treno in arrivo, o delle carrozze in movimento. Il film ci rivela costantemente come vengono fatte le riprese, come se volesse svelarci i segreti del cinema.
Nonostante ricordarci che siamo di fronte a un prodotto cinematografico. L'accostamento delle immagini da un significato alle immagini. Scene: registrazione di un matrimonio e poi quello di un divorzio, la morte e poi la nascita. C'è una giusta posizione che da un significato. Tutti i significati sono dati dal montaggio, e anche in questo caso c'è un azione di totale lealtà del regista nei nostri confronti. Il susseguirsi si interrompe di immagini e si vede una donna (la moglie di Vertov) che monta le immagini del film. Ci spiega ancora che lavoro c'è dietro le immagini. Ci viene anche spiegato il potere di chi ha il film nelle mani.
Vertov vs. Flaherthy
Sono due padri del documentario ma con due prodotti diversi:
- Il titolo: Flaherty l'attenzione è sull'oggetto (Nanook) che andiamo a raccontare (l'attenzione è sul ciò); Vertov l'attenzione è posta sull'io (uomo con la macchina da presa),
sul regista.
2. La realtà: con Flaherty abbiamo scoperto una serie di fatti di cui non potevamo fare esperienza, una realtà fattuale a cui non avevamo accesso; con Vertov abbiamo accesso a una realtà più profonda, usa ritagli di realtà fattuale, le accosta e questi ci permettono di accedere a una realtà più profonda di quella fattuale. In tutti i due casi il regista non aggiunge niente alla realtà.
3. Le riprese: Flaherty effettua le riprese, in prima persona. Vertov riceve le riprese, riceve la realtà e poi la combina.
4. Flaherty ci spiega la realtà attraverso la figura di Nanook, mostra una famiglia esemplare per mostrare la realtà. Con Vertov invece non sceglie una realtà specifica, prende tre città e fa una sintesi.
Vertov viene criticato per L'uomo con la macchina da presa in Unione sovietica: Film poco politico, poco impiegato
Critiche troppo nascoste (giustapposizione)
borghesia-lavoratori)
Diffidenza verso una creatività libera e anticonvenzionale (Stalin crede a sua volta nel cinema ma accentua il controllo e la propaganda rispetto a Lenin)
Le altre opere
Realizza anche altri film, più va avanti più viene obbligato a lavorare con una sceneggiatura.
Finanziamenti pubblici concessi in base a come il film risponde agli obiettivi politici.
Ciò porta Vertov a cedere (considerava la sceneggiatura una "realtà programmata"), ovvero a scrivere bozze di sceneggiatura che chiamerà "analisi" per spiegare gli intenti dei suoi documentari
La sinfonia del Donbass:
1931: inizia come film muto e a poco a poco acquisisce il sonoro (primo film sonoro sovietico). Parla dello sviluppo economico di una regione mineraria dell'Ucraina.
Tre canti su Lenin
1934: Mostra la liberazione russa, la figura di Lenin e i progressi dell'Unione Sovietica (immagini del funerale di Lenin); Interviste registrate in presa
diretta; Il documentario è celebrativo, cerca di rassicurare il popolo, ma mostra anche l'incertezza a cui va incontro; Le avanguardie artistiche Nei primi decenni del Novecento il cinema non può non appassionare anche gli artisti che stanno dando vista alle avanguardie artistiche. Molti di essi hanno sperimentato le capacità espressive fornite dal nuovo mezzo. Critica al cinema di fiction da parte delle avanguardie artistiche e di chi lavorava sui documentari: Trovano limitato il cinema popolare di finzione Desiderio di esplorare in maniera originale le potenzialità del cinema Desiderio di differenziare il cinema dal teatro Entrambi ritenevano che l'idea della vita raccontata dalla fiction risultasse falsa, anche se per opposte ragioni: Per i documentaristi: il cinema di fiction è troppo poco realistico Per le avanguardie troppo legato alla realtà e dunque poco libero Nei primi decenni del Novecento alcuni artisti stavanogià cercando di forzare i limiti imposti dalla tela o dai linguaggi tradizionali con opere che esploravano il rapporto traspazio e tempo. I primi film di avanguardia sono influenzato dal cubismo e dal futurismo, e usano il cinema per cerca di infondere movimento nella pittura.Rhytmus 21Hans Richter crea (1921), un breve film astratto in cui rettangoli e quadrati sembrano allontanarsi o avvicinarsi allo spettatore. Nello stesso periodo il Manhattan fotografo Paul Strand e il pittore Charles Sheeler girano (1921).
Possiamo considerare questi due film come gli embrioni di quelle "sinfonie metropolitane" che hanno fortemente legato il cinema documentario all'avanguardia.
L'uomo con la macchina da presa è un fatto che non accade solo in Unione Sovietica ma anche in altre parti del mondo, che chiameremo sinfonie metropolitane.
In questo contesto di ricerca artistica e cinematografia nascono le cosiddette "sinfonie metropolitane",
dal nome dell'opera: BERLINO - Sinfonia di una grande città (1928) di Walter Ruttmann Ruttmann considerava la cinematografia collocata nel campo delle arti figurative, e aveva anche inventato un metodo per "animare" i quadri: immagini dipinte su lastre di vetro venivano deformate con l'aiuto di specchi fotografati uno dopo l'altro. Ritratto di città all'epoca di quell'epoca, non tanto di Berlino quanto dei ritmi cittadini. Montaggio costruito secondo criteri ritmico-musicali, similitudini e contrasti visivi dallo stesso Ruttmann. Infatti, è un omaggio alla modernità, al movimento, realizzato attraverso il racconto di una giornata dall'alba al tramonto (diviso in cinque atti). Carattere informativo (tipico del documentario) è del tutto secondario, ci restituiscono dei ritratti molto suggestivi. Le persone possono farne parte ma non sono mai protagoniste in quanto tali. Una sinfonia suonata.dall'orchestra accompagnava la proiezione nelle città più grandi, il compositore interpretò le sequenze come veri e propri temi da tradurre in note. I primi minuti giocati tutti sulle linee (di luce, i binari, il treno, linee dei ponti), sembra quasi un'opera futurista. Alcune immagini sono disegnate. È una sequenza che ancora oggi viene riutilizzata come simbolo della frenesia del lavoro urbano. Il montaggio è guidato dalle similitudini e dai contrasti visivi piuttosto che da logiche narrative. Importante il ruolo della musica, anche in quello di Vertov. Mentre in Vertov la musica era funzionale alle immagini, qua è al contrario le immagini accompagnano la musica. Nascono le prime avanguardie che portano delle critiche. Critiche: Aver trascurato una visione sociale, politica ed economica di Berlino. Sinfonie metropolitane: 24 dollar Island (1925, Robert Flaherthy), rimane affascinato dalle architetture dei grattaceli di New York. Stramilano (1926).Corrado D'Errico), ha un impianto narrativo simile a quellodi altre sinfonie. Lo stile non è naturalistico, e cerca evocazioni poetiche attraverso una serie di effetti senza dubbio influenzati dalle correnti artistiche dell'epoca.
Pioggia (1929, Joris Ivens)
A Propos de Nice (1930, Jean Vigo)
, con questo film non sembra subire il fascino futurista delle macchine e della velocità, piuttosto è il movimento surrealista che sembra influenzare il suo sguardo, e lo straniamento ironico che emerge in molto momenti. Nizza non è una metropoli produttiva, ma una città di vacanza
Rien que les Heures (1927, Alberto Cavalcanti), racconta una giornata di
Parigi a partire dalle immagini della città che si sveglia. Cavallanti ci vuole dire che non è un film di Hollywood, ma stiamo parlando della vita. il film è caratterizzato da uno sguardo più sociale, con contrasti espliciti tra i ricchi e i poveri; e presenta anche diversi
Racconta una città attraverso la pioggia. Qua ne esce un'estetica dello sguardo, della sensazione, di una forma perfetta.
- Montaggio accurato ricrea ritmi dell'acqua che cade e forma rivoli
- Evoca ritmi meno frenetici di quello che caratterizzano le altre sinfonie
- Senso di spaesamento, o meglio, un modo di raccontare un soggetto familiare riducendo la familiarità e traducendola in sorpresa
- È alla ricerca di qualcosa che assomiglia a poesia visiva, a pittura in movimento
Queste sinfonie entrano nella modalità poetica. Fatte in base alle emozioni del regista, sempre con un filo logico (es. la pioggia).
Le immagini sono costruite in base all'emotività del regista (scelte, montate, accostate), in virtù del regista e della musica.
Il documentario sociale inglese