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T
X’ è un X vettore X trasposto
Dall’equazione di stato (equilibrio che ci permetteva di determinare una qualsiasi marcatura a partire da quella
iniziale) andiamo a sommare il prodotto matrice di incidenza per il vettore degli stati.
Il nostro obiettivo per trovare P-varianti
è trovare la soluzione più piccola in
grado di trovare anche le altre
soluzioni.
2
CSZ sett 9
Andiamo a fare un procedimento analogo per la rete accanto
3
CSZ sett 9
Analizziamo ora la terza rete della slide All’inizio l’unica
transizione abilitata è t2,
nel momento in cui scatta
mi troverò i posti in p3 e
in p4. La parte a sinistra
rappresenta un insieme di
posti in cui la marca si
conserva, la parte destra
rappresenta un insieme di
posti in cui la marca si
conserva, quindi il P-
invariante dice che ho una
marca a destra e una a
sinistra.
Gli invarianti di tipo p si trovano con
quelle due equazioni.
I supporti X1 e X2 trovati in precedenza
come due P invarianti dovrei prendere
1 1, entrambi sono supporti minimi,
ma i posti non nulli dell’uno sono
diversi dall’altro. X1 e X2 sono due
supporti minimi canonici
4
CSZ sett 9 Se la rete è conservativa posso dire
che è limitata.
Determino la matrice di incidenza ecc
ecc trovo le soluzioni, queste vanno
osservate, mi interessano le minime
canoniche ecc ecc quindi non mi
serve il grafo.
Una rete limitata non
necessariamente è conservativa. Se è
conservativa è limitata, ma non è
detto il contrario.
Gli invarianti di tipo T li
sfruttiamo per andare a
ragionare sulla reversibilità.
Andiamo a considerare come
vettore degli invarianti di tipo T
il vettore Y. È un T-invariante se
e solo se soluzione
dell’equazione nella slide.
5
CSZ sett 9
La reversibilità dipende quindi dalla struttura della rete ma anche dalla marcatura iniziale.
Ipotizziamo di avere trovato un
T
vettore Y=[ 1 2 0 1] ho 4 transazioni,
devono scattare una volta la prima,
due volte la seconda e una volta la
quarta per poter tornare nella
situazione iniziale. L’invariante di
tipo T dice una possibile sequenza di
scatti che va verificata per la
marcatura della rete in esame. Se
per tornare alla prima non sfrutto
mai la terza devo verificare che
questa non sia mai abilitata allo
scatto perché altrimenti potrebbe
scattare anche quella.
I sifoni sono un gruppo di posti che
complessivamente tendono a
perdere marche, fino ad arrivare
ad un certo punto con nessuna
transizione che può scattare,
allora la rete non è viva.
Il PRE di X è un insieme con la
transizione che è l’input al posto.
Pre di X significa che per ogni
posto devo vedere le transizioni in
ingresso a tutti i posti dell’insieme
X.
Quando parlo del post di X vado.
Considerare tutte le transizioni in
uscita al posto.
6
CSZ sett 9 P3 p4 è un sifone
Ho una marca in p1 e in p4
T3 è abilitata, l’evoluzione può
avvenire in quella direzione, ora
abbiamo marche in p1 e p3 e p2. Ora
le possibili evoluzioni sono nella
direzione t2 o t4. Se vado in t4
percorro il ciclo, se vado in t2
succede che le marche vanno in p2,,
questo ha generato che la rete
procede in direzione t1 ma la rete, le
due marche vanno in P1, ho solo 2
marche in p1 quindi ho perso una marca, questa rete non è viva.
S’ è un sifone più grande di S perché contiene una transizione in più.
23/11
Riassunto delle cose viste la scorsa volta:
Abbiamo analizzato le reti di Petri dal punto di vista comportamentale, cosa già affrontata dal punto di vista grafico.
A volte analizzare dal punto di vista visivo può essere difficoltoso, possiamo fare l’analisi strutturale della rete di Petri
tramite l’impiego di matrici, ci interessa la amatrice di incidenza, che tira in ballo tutte le relazioni di ingresso e
uscita. Ci sono 4 caratteristiche statiche della rete di Petri
P-invarianti
o Si trovano nella matrice, si conserva la somma pesata delle marche se la rete è viva. Se esistono P-
invarianti e questi sono tali da comprendere al loro interno tutti i posti della rete allora possiamo
dire che la rete è coperta, conservativa, quindi è limitata
T-invarianti
o Si trovano in maniera simile a quelli di tipo P. Con questi andiamo a verificare se nella rete si
conserva la proprietà di reversibilità, abbiamo anche specificato che quando andiamo a trovare gli
invarianti guardiamo solo la struttura della rete (non anche le marche). Nel caso del tipo T senza
guardare le marche non siamo sicuri della reversibilità, quindi bisogna controllare se per quella
marcatura abbiamo il t-invariante.
o Identifica un certo valore per ogni transizione. Se 0 la transizione non partecipa alla reversibilità, se 1
partecipa una volta sola, se 2 partecipa 2 volte ecc
o Per raggiungere una certa reversibilità, ipotizziamo di avere 5 transizioni nella rete devo far scattare
le transizioni del t-invariante in qualsiasi ordine, però le devo far scattare tutte
7
CSZ sett 9
Sifoni
o Sono da intendersi un insieme di posti nei quali si vengono a perdere marche progressivamente, si
arriva ad un certo punto in cui non si hanno più marche, andiamo ad indagare sulla non vivezza,
dobbiamo vedere per quale percorso ad un certo punto la marcatura è morta.
o Il sifone è minimo se e solo se è contenuto in un altro sifone.
o Se siamo giunti (prendiamo esempio l’ultima slide dell’altra lezione), il sifone S con lo scatto di T3 e
t2 si era smarcato, qualsiasi marcatura raggiungibile da quella in cui si è smarcato avrà sempre i posti
smarcati?
In presenza di un sifone non marcato tutte le transizioni del posto sono morte, la rete non è viva. Se troviamo un
sifone non marcato siamo sicuri di avere una condizione di non vivezza.
Trappole
o Accumula marche
complessivamente
o Pre e post, ci sono
dei pre da cui
arrivano marche e
dei post da cui non
escono.
o Devo verificare la
condizione che
definisce una
trappola,
nell’esempio di
prima le transizioni
in uscita 8
CSZ sett 9 La seconda trappola contiene in sé un sifone.
Se studiamo l’uguaglianza un P-
invariante acquista e perde
marche quindi nell’evoluzione
rimane costante
Con quest’ultima proprietà possiamo verificare subito il sifone. Possiamo avere un sifone che
contiene una trappola, allora
il sifone si rialimenta da
quella trappola, ma non è
detto che la rete sia viva perché se il sifone è smarcato lì ci saranno delle transizioni che non sono mai abilitate allo
scatto. 9
CSZ sett 9
Due libri, quello viola riguarda la parte di teoria delle reti di Petri, quello azzurro esercizi sulle reti di Petri
Esercizio 1 del capitolo analisi strutturale (libro blu)
10
CSZ sett 9
Prendiamo il primo T, se scatta t1 la marcatura va in p1, può scattare t2, che può andare in due direzioni, tolgo la
marca da p1 e in p6 e la porto in p5, poi la marcatura la sposto ecc ecc, torno alla marcatura iniziale
T1 t3 t5 t7 torno alla marcatura iniziale, quindi reversibile secondo questo percorso (l’ordine delle transizioni non
deve necessariamente essere quello).
Verifichiamo il secondo T
T2 non può scattare, t4 non può scattare, può scattare solo t6, la marca va da p6 a p7. Poi tolgo marche in p2 e p7 e
la metto in p3, poi scatta e la marca la riporto in p2, quindi anche qui reversibile perché sono di nuovo nella
situazione iniziale.
Rete reversibile a due vie.
Ora l’esercizio richiede di verificare cosa sono gli insiemi di posti scritti sopra
La rete è viva 11
CSZ sett 10
28/11 La macchina a stati è una rete
definita dalla condizione che
per ogni transizione
appartenente all’insieme delle
transizioni si verifica che il pre
ed il post di una qualunque
transizione valgono 1.
Automa (riesce a seguire un
flusso in maniera ordinata)
Un esempio di macchina a stati può essere ad esempio: Rete strettamente
conservativa: ipotizziamo di
avere un’unica marca, vuol dire
che questa di conserverà (se
conservativa è anche limitata),
esempio a sinistra con quella
marca posso andare o a destra
o a sinistra, posso decidere se percorrere un ciclo o l’altro, ma resterà sempre e comunque una sola marca.
Sappiamo già che è viva e limitata, dobbiamo sapere solo se è reversibile,
dobbiamo quindi verificare se è totalmente connessa, perché se non lo è allora
non è reversibile.
Abbiamo detto che è un particolare tipo di rete perché deduciamo subito delle
proprietà. 1
CSZ sett 10
Grafo marcato Per ogni posto appartenente
all’insieme dei posti il pre dei posti
è 1 così come il post del posto vale
1.
Nella macchina a stati potevamo avere dei conflitti tra le
transizioni, li modelliamo. Nel grafo marcato non si
possono modellare i conflitti. Modella allora situazioni di
sincronizzazione, (due posti connessi ad una transizione),
situazioni di inizio concorrenza.
Perché sia viva ogni ciclo deve avere almeno un posto
marcato. Un grafo marcato totalmente connesso che realizza la condizione che almeno un posto di ogni ciclo sia
marcato allora rappresenta una rete viva. 2
CSZ sett 10 Si dice che è a scelta libera se per ogni
transizione e per ogni posto il pre di T è
uguale al post, anche per i posti vale lo
stesso.
Ciò significa che: Non ammettono che ci sia contemporaneamente un conflitto ed
una sincronizzazione. O c’è solo il conflitto o solo la
sincronizzazione.
3
CSZ sett 10
Modellazione di sistemi produttivi
• Approccio fisico
o sistema produttivo complessivo costituito dalla somma di tutti i suoi sottosistemi (sistemi fisici
elementari)
o Andiamo a schematizzare ciascun sottosistema mediante una rete di petri elementare
o Andiamo a fondere quelle transizioni che devono avvenire nello stesso istante
• Approccio funzionale
o Identificare le varie tappe logiche (produttive, logistiche ecc) e sequenziarle opportunamente
o Allocare le risorse produttive 4
CSZ sett 10
Esempio
Quale dei due scegliere? Se i ragionamenti sono giusti dovrebbero portare allo stesso sistema, ma forse quello
funzionale ci permette di andare a modellare situazioni simili
5
CSZ sett 10
Immaginiamo ora che ci siano:
• Prodotto A
o Ot