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LA GERUSALEMME LIBERATA: Canto primo

L'elemento dell'unità prevale su quello della molteplicità. A incarnare l'unità è l'eroe. Il modello prevalente di Tasso è il modello virgiliano, il primo verso ci fa tornare alla memoria il primo dell'Eneide. All'impresa si oppongono le forze dell'inferno. Non è solo la storia della guerra tra cristiani e saraceni, ma anche di come le forze infernali si oppongono e le forze celesti l'hanno supportata. Invocazione alla musa. La musa deve perdonare Dio che il poeta è corretto a fare per rendere il suo testo dilettevole. Due elementi di realtà nel discorso di Tasso: scontro con l'islam e la questione della premessa della crociata che sarebbe la riconciliazione tra i cristiani, questione dello scisma. Cristianità divisa. Erano già sei anni ma la liberazione di Gerusalemme sembrava impossibile. L'angelo Gabriele svolge da mediazione tra mortali.

E Dio. La missione di Goffredo è quella di indirizzare i compagni a svolgere il proprio dovere, che erano distratti da altre preoccupazioni, gloria, potenza, desideri che possono distrarre dall'azione principale. Simile alla pietas di Enea, ci può essere una sovrapposizione con l'eroe omerico, nell'ambito della devozione al proprio percorso.

La forza centrifuga è l'amore a cui Tasso non vuole e non può rinunciare. Tra le preoccupazioni dei cavalieri, le preoccupazioni amorose li sconvolgono particolarmente a Tancredi che è innamorato di Clorinda, una guerriera dell'esercito pagano (non i pagani veri e propri, ma in realtà stiamo parlando di coloro che aderiscono alla religione islamica).

Canto 12: Scontro tra Clorinda e Tancredi.

Due dettagli importanti: - escono di notte e Clorinda indossa un'armatura nera diversa dalla sua solita bianca, questo è anche il motivo per cui Tancredi fino all'ultimo non la riconosce.

Poco prima di uscire per questa impresa Clorinda ha saputo da colui che l'ha allevata che le sue origini non sono islamiche ma cristiane. I suoi genitori erano principi cristiani uccisi e lei gli venne sottratta, questo crea una profonda crisi nel personaggio giustifica il fatto che sul punto di morte chiederà a Tancredi di battezzarla e si converte alla religione cristiana. Clorinda era quasi riuscita ad entrare nelle mura della città quando l'amato non avendola riconosciuta la sfida a duello. La morte della donna amara: nel canzoniere la morte di Laura sembra delineare il ruolo beatriciano della salvezza e che questi due amori possano convergere. Effimera perché Petrarca la rimette in discussione nell'ultimissima parte del canzoniere. Qui con l'uccisione di Clorinda l'amore da forza centrifuga (che i induce all'errore) si converte in forza centripeta; perché Clorinda che si fa battezzare diventa ispirazione per riprendere il cammino spirituale.

Percorso di Tancredi, questo avviene alla fine di un processo complesso di elaborazione del lutto da parte di Tancredi. Le conseguenze che Tasso ci dà della morte di Clorinda, colloca Tancredi in una posizione drammaticamente luttuosa, anche perché il soggetto è responsabile in prima persona. Caratteristica normale del lutto che qui viene esaltata, Tancredi viene attratto nella dimensione della morte, uccidendo la donna amata è come uccidere se stesso, addirittura ha la volontà di uccidersi, non deve farsi sopraffare dalla grandissima pulsione di raggiungere l'amata nell'aldilà. Tasso insiste molto sul fatto che anche il sopravvissuto si ritrovi in una condizione non diversa da quella della morte.

Foscolo

Tema centrale, come spesso avviene nelle opere della nostra letteratura.

Scrittura come ricerca di immortalità. Garanzia per il poeta di poter parlare alle generazioni future. Scrittura come strumento di relazione con i morti. Continuità di

Questa tradizione, sviluppare un dialogo con il passato, per trarre dagli insegnamenti dei predecessori unostimolo. Devono isolarsi ma dall'isolamento nasce, in alcuni casi l'opera poetica, è un isolamento che prelude al coinvolgimento nella realtà del proprio tempo. Rinascita.

Nei temi trattati nei testi di Ugo Foscolo, evince la sua concentrazione su questo tema. I sonetti In morte del fratello Giovanni Poesia come elaborazione del lutto, poesia quasi come un rito funebre. Testo che ci ricollega all'inizio del nostro discorso, sul tema della morte e del lutto.

Carme 31 di Catullo, il sonetto di Foscolo si ispira esplicitamente al modello di Catullo. Lo cita, e a lo riprende in man era inequivocabile, anche se con delle differenze.

Questo sonetto si colloca nelle circostanze luttuose che colpiscono Foscolo, ersi e celebrare iriti funebri la morte del fratello, Foscolo si rivolge al fratello come aveva fatto Catullo, e desattamente come lui Foscolo descrive ol

Proprio peregrinare, la distanza percorsa, ma c'è una differenza fondamentale,. Mentre nel carme dei Catullo la distanza era quella che il pietà aveva per orso per ricongiungersi al fratello e egli si trova accanto alla tomba del fratello e suo finalmente ricongiungersi e celebrare i riti funebri, qui la distanza è quella che impedisce a Foscolo di essere presente sulla sua tomba, può solo augurarsi di poter essere li in futuro. Foscolo è un lettore di Petrarca. Distanza che non si può colmare, e accanto al fratello non può esserci il poeta ma c'è la madre anziana, che "parla di me col tuo cenere muto". Il poeta è consapevole che le parole che gli sta indirizzando non possono giungere al fratello, è la madre che sembra garantire questa comunicazione tra il vivo e il morto, la madre parla al morto del vivo, madre mediatrice tra i due. Citazione a Catullo: naturalmente il morto non può rispondere,

è un dialogo a senso unico, Foscolo non crede che sia possibile comunicare con i defunti, visuale materialistica e realistica. Paradosso di un sonetto che si rivolge al fratello sapendo però che le parole non possono giungergli, per la distanza non solo fisica, ma anche l’abisso, la distanza incolmabile che non può essere colmata dai vivi, però c’è il desiderio, sedersi sulla pietra significa anche un po’ essere in patria. Nel giro di questi 12 versi la situazione è cambiata, nei primi versi con l’indicativo futuro Foscolo sembrava quasi sicuro che un giorno si sarebbe ricongiunto con il fratello, nel giro di pochi versi questa speranza risulta vana, e l’unica speranza che rimane è quella di potersi unire a lui nella morte, ricongiungersi al petto della madre mesta, significa ricongiungersi alla morte. La figura della madre prima funziona da mediatrice tra i fratelli e poi li fa ricongiungere nella morte. La morte è

Vista come momento di soluzione di tutti i conflitti, espiazione di tutta la sofferenza, visione materialistica. Questa distinzione emerge ancora nel sonetto "alla sera".

Alla sera

La sera viene paragonata al senso di quiete che Foscolo immagina nella morte. La morte è nulla eterno, vista positivamente perché la fine della sofferenza, che caratterizza la vita del fratello del poeta stesso. Foscolo non fa che riconfigurare il tema della morte, c'è anche il tema dell'esilio nelle sue opere, in "A Zacinto".

A Zacinto

Ha come desiderio il tema del ritorno, ma per Foscolo è indistinguibile dal desiderio di morte. La prospettiva è ancora più pessimistica del primo sonetto visto. Qui c'è il desiderio di poter tornare che sembra destinato a non essere esaudito. Almeno poter essere sepolto nella propria terra e ricongiungersi con la madre e il fratello, sembra essere messo in dubbio, sepoltura illacrimata, almeno il fratello.

viene sepolto in patria e viene pianto dalla madre. Tre gradi: - auspicio di poter ricongiungersi con la tomba del fratello - Ricongiungersi nella morte con il fratello - Alto pessimismo, anche l'idea di poter essere sepolto in patria e compianto dalla madre è una visione irrealistica. Illacrimata sepoltura: se noi accettiamo l'idea che la morte sia l'annichilimento totale della coscienza e dell'individualità perché dovrebbe essere tanto importante il luogo in cui viene sepolto? Questa domanda lo stesso Foscolo se la pone nel grande carme dei sepolcri, in cui affronta il problema (che è anche il nostro problema) della relazione tra vivi e morti. Quale è dunque il senso di dare importanza al luogo della sepoltura? È il sintomo più eclatante del collasso della società è il fatto che non vengono più rispettati i rituali funebri. L'uomo deve celebrare i rituali funebri per diventare davvero umano, da

cuideriva man parola. Foscolo inserendosi su questa linea in testa al carme dei sepolcri inserisce: siano sacri i diritti degli dei mani (che sono i defunti). Siano sacri i diritti dei defunti.

I sepolcri

Un Carme: un carme è un lungo componimento in endecasillabi sciolti, senza schema preciso di rimo. 295 endecasillabi.

Un evento importante che ha profondamente modificato la relazione tra vivi e morti, ovvero nel 1804 l'approvazione dell'editto di saint cloud che riforma la legislazione relativa ai cimiteri, questa legislazione due anni più tardi verrà estesa anche all'Italia napoleonica. Ufoscrive questo carme dedicato a Ippolito Pindemonte, che stava scrivendo anche egli un testo poetico sui cimiteri, e con il quale Foscolo ebbe un contrasto riguardo la nuova legislazione napoleonica. Foscolo assunse il ruolo di difensore della nuova riforma napoleonica, in nome di una posizione ideologica di tipo illuministico razionalistico. I sepolcri riprendono

questodialogo in parte correggendo quelle che erano state le posizioni espresse in quellaconversazione, Foscolo corregge il proprio razionalismo e rivendica l'importanza dei sepolcri.83 Cosa prevedeva la legislazione: Veniva dalla Francia napoleonica, aveva un impianto illuministico, razionalistico ed egualitario. Uno degli scopi della legge era di migliorare le condizioni igienico-sanitarie del trattamento dei defunti. Rendere le sepolture uniformi tra loro e non affidare con troppa libertà la possibilità di dare a ogni famiglia/individuo di esprimersi con elementi funebri che avessero un carattere troppo appariscente. Le tombe non dovevano essere a anime ma dovevano uniformarsi a un esempio. Per l'aspetto sanitario e igienico, sancivano in modo molto chiaro la separazione tra la città dei vivi e quella dei morti. Soprattutto nei paesi di tradizione cattolica, spesso i defunti venivano inumati all'interno delle città. Punto su cui Foscolo insiste, anche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
93 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gazineojeans di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Mangini Angelo Maria.