Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 47
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 1 Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti delle lezioni di Analisi II - Bruna Germano Pag. 46
1 su 47
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

INSIEMI DI PUNTI DI UNO SPAZIO EUCLIDEO

  1. Distanza tra due punti
  2. A(a1, a2, a3, ..., an) B(b1, b2, b3, ..., bn) Numero non negativo definito da AB = √(b1-a1)2 + (b2-a2)2 + ... + (bn-an)2

  3. Equazione della retta passante per A e B
  4. A (a1, a2) B (b1, b2)

    K:

    x = a1 + t (b1 - a1) y = a2 + t (b2 - a2)

    dove le coordinate dei punti stanno in una parametrazione che vogliamo tra t ∈ [0,1]

    t = 0 ⇨ x = a1 y = a2 (A)

    t = 1 ⇨ x = b1 y = b2 (B)

  5. Dominio circolare
  6. Dato un RP un punto C = (c1, c2, ..., cn) e fissato il p > 0 dominio circolare

    Di Centro

    C e raggio ρ l'insieme dei punti P(x1, x2, xn)

    la cui distanza da C non supera ρ

    ——————————>

    P(x,y)

    dC ≤ ρ

  7. Insieme limitato
    • * l'insieme E si dice limitato se è limitato ciascuno dei suoi insiemi di proiezione
    • * l'insieme E si dice limitato se esiste un intorno chiuso che lo contiene (o un dominio circolare)
    • { in R2 è possibile inscriverlo in un rettangolo in R3 è possibile inscriverlo in un parallelepipedo }

1 Punto interno: P è interno ad E se esiste un dominio centrato

di centro P tutto costituito da punti di E.

Punto esterno: P è esterno ad E se esiste un dominio centrato

di centro P privo di qualsiasi punto di E.

Punto di frontiera: P non è né interno né esterno, vale a dire se in ogni

dominio sferico di centro P cadano sia punti di E

sia punti di Ec(compl. relativo di E),

UN PUNTO DI FRONTIERA DI E È ANCHE PUNTO DI FRONTIERA DI Ec.

2 Insieme Aperto: E è aperto quando non contiene i punti di frontiera

E ∩ SEc=∅

Insieme Chiuso: E è chiuso quando contiene i punti di frontiera

SE ⊆ E

(N.B. UN INSIEME APERTO È UN CAMPO)

3 Campo Connesso:

E è un CAMPO CONNESSO se, comunque si fissino due

punti P e Q ∈ E, è possibile congiungerli con una

raggiuse in modo del tutto contenuta in E.

(Intorno di un punto Campo connesso e quindi contenente il punto)

(Quando il campo fa parte della chiusura si parla di

intorno contenente dei punti [P])

P è punto di accumulazione di E, quando in ogni suo intorno esistano

infiniti punti di E.

(INSIEME DERIVATO è l'insieme costituito dai punti di accumulazione DE)

Ad ogni insieme E aperto si può associare l'insieme chiuso E ∪ SE (E ∪ DE)

che deriva dalla unione di E e i punti di frontiera. Esso si chiama

chiusura di E o adesione ad E.

E= E ∪ SE

IL DOMINIO È OGNI INSIEME CHE RAPPRESENTA LA CHIUSURA

DI UN CAMPO.

Ogni dominio E e un INSIEME PERFETTO poiché esso punto di accumulazione

di punti interni, ma non ogni insieme perfetto è un dominio.

[UNA FUNZIONE A m VARIABILI HA m DERIVATE PARZIALI.]

Se f(x,y) possiede un al 2° due derivate parziali fxx(x,y), fyy(x,y) può nel caso di funzioni scalar casuali e derivabili πxπy Fullo i(x,y) discontinue in questo caso 2) derivate parziali seconde, b) derivate parziali terze, e così via...

L'ORDINE DI DERIVAZIONE È IMPORTANTE ➔ non sempre fxy = fyx

TEOREMA:

Se f, fx, fy, fxy, fyx, fyy, fxx sono continue uso campo A ⊂ ℝ ² ottiene un tura Q nevso fxy = fyx (TEOREMA DI SCHWARZ)

Quindi da mn derivate parziali io posso calcolare da ogni qualisiasi funzione in limite a (m+1) derivate parziali. fx = 2+1 = 3 dammi TOMA: fxy = fyx 3-4 3 dammi xxxx yxy = fyx

OSSERVAZIONE Solo abbramio esaminando funzionali suite che app a ℝn il metodo e derivare parzi n con di ordini tripla di conseguenza funzional stimato in questo punto della funzionalità. Da i non convino e di posioso di stimare parmail in in punti di sa. PER DEFINIRE UNA DERIVATA PARZIALE PRIMA NEI PUNTI DI A NON CI È REQ SCRIVERE DELANTE DEL APP. INCREMENTOE come i diplor stico in quando non continui uso vicino. vicina consentere un punto P internio di dominio per mi esistono fx(P) e fy(P). Detto caz di (punto di frontiera) e di oncerstiamo derivato pariziare dal limite

SE ESISTE FINITO IL Q ► P lim fx(P) = V ROSA cominciai con con diamar TOMA: rispetto a x Q di} Q►P lim fy(P) ➔ 9, 9, di 7

DERIVATA SECONDO UNA DIREZIONE, GRADIENTE

Fissato un punto P(x,y) e A, consideriamo per esso una retta orientata r di cosα, sinα. Per ogni punto Q variabile su r si introduce la distanza col segno ρ=±t.

  • Q = ( x + αt, y + βt )

P!iché A è un campo, c’è un intorno circolare di centro P e raggio ρ>0 contenuto in A.( CONTENUTO IN A! ) per 0<t<ρ (in senso positivo di percorso) intorno viene attraversato. Δf = [f(Q)-f(P)] / t = [f(x+αt,y+βt) - f(x,y)] / t ad eseguire il passaggio al limite per t>0 (cioè q!p su r) se esiste finito limt→0 Δf / t si dirà che f è in P derivabile secondo dir. r.

df / dt = limt→0 Δf / t

TEOREMA

Se f è differenziabile in un posto P ∈ A, allora, comunque si fissa dir. r, esiste in P la derivata direttoriale e si ha df / dt = Fx(P) α + Fy(P) β

Dimostrazione

f(x + αt, y + βt) = F(t) → da considerare come una funzione a sola variabile t (è infatti derivabile ⇔ quindi differenziabile per ipoti!). Ha senso funzione di num. F(t1) - F(t0) = F'(t) Limite e tecnica associata che porta derivazione di funzioni composte: f'(t) = fx( x+αt, y+βt) α + fy( x+αt, y+βt) β [LA DIFFERENZIABILITA’ È CONDIZIONE SUFFICIENTE, non necessaria]

df / dt = l’(grado/cos(α,β,n

LA MISURA DI PEANO-JORDAN

La misura n-dimensionale di un intervallo è definita come il prodotto delle sue dimensioni ossia

misI = (b1-a1)(b2-a2)...(bn-an)

  • Per n=1, l’intervallo è descritto da un segmento di lunghezza b1-a1.
  • Per n=2, l’intervallo è un area descritto da (b1-a1)(b2-a2).
  • Per n=3, l’intervallo è un volume descritto da (b1-a1)(b2-a2)(b3-a3).

1

Se E ¿ Rn n€N, un insieme limitato (ovvero può essere contenuto all’interno di un insieme limitato come un rettangolo in R2 o un parallelepipedo in Rn).

LA MISURA ESTERNA 8

  • Si assegna una denominazione coordinata D(I) di I e siano I1, I2, I3, I4 gli intervalli aventi almeno un punto comune ad E.
  • Indichiamo con P la loro unione.
  • L’insieme P, unione di un numero finito di intervalli, è detto pluintervallo esternamente associato ad E.

La misura di P (misP) è la somma delle misure degli intervalli che lo compongono

misP= ∑ misIn (>0)

Al variare detto D(I) finiamo individuato il numero numerico (misP)

  • D1 misP1
  • D2 misP2
  • D3 misP3

L’ESTREMO INTERIORE DEI PLUINTERVALLI PER ECCESSO = MISURA ESTERNA DI E

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
47 pagine
14 download
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edo.deso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Germano Bruna.