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Unità costitutive

N. Non specifico di N. Limitato di categorie multiple, uniche, obbligatorie, non volontarie in competizione fra loro, non organizzate (collaborativo), gerarchicamente, auto-organizzate, determinate quanto alla gerarchia e natura degli interessi, differenziate funzionalmente.

Relazioni con lo stato: Assenza di riconoscimento, riconoscimento, sovvenzione, creazione da autorizzazione (o anche parte dello stato e loro creazione) da parte dello stato che gli concederà rappresentanza all'interno delle loro rispettive categorie.

Accesso al decision-making

Aperto e selettivo attraverso il lobbying e la concertazione.

Problemi del Neo-corporativismo: Si tratta di una categoria descrittiva di un tipo particolare di accordo o politico fra stato.

e società che non è generalizzabile a tutti i paesi; Non fornisce una definizione chiara della propria unità di analisi, il gruppo: o vi sono infatti notevoli differenze fra gruppi di interesse economici e gruppi etnici, linguistici o religiosi. Gran parte della letteratura neo-corporativa si concentra sui gruppi di capitale e lavoro escludendo gli altri interessi. Anche per il punto precedente la teoria non aiuta a capire bene il processo di policy nemmeno nei paesi neo-corporativismi. Gli stretti rapporti fra governo e taluni interessi spiegano solo la formazione di talune policies. La teoria è vaga quanto al ruolo degli interessi in politica. In particolare non spiega l'influenza. La teoria non ha una concezione chiara della natura dello Stato: c'è differenza, infatti, tra un corporativismo dall'alto, manifestazione di uno stato autonomo che prevale sui gruppi, e un corporativismo dal basso in cui lo stato appare al servizio dei gruppi.

Maggiori gruppi di interesse. Per quanto riguarda l'osservazione delle politiche pubbliche guardando al gruppo come unità di analisi si nota che nessuna delle due risulta valida. I problemi evidenziati tanto dall'approccio pluralista, quanto da quello neo-corporativo, hanno convinto gli studiosi a focalizzarsi sul ruolo dei gruppi all'interno delle diverse arene di policy -> settorializzazione e segmentazione. Non funziona l'alternativa tra competizione (pluralismo) e cooperazione (neo-corporativismo), né tra stato debole (pluralismo) e stato forte (neo-corporativismo). Piuttosto contano le caratteristiche settoriali. Statalismo: l'istituzione centrale è lo Stato, punto nodale. L'osservazione statalista è l'osservazione storica che consente di mettere in evidenza gli effetti dello sviluppo delle istituzioni dello stato sull'evoluzione della società. Lo stato allora è l'istituzione guida.

della società. È una visione statocentrica piuttosto che sociocentrica. In una visione radicale dello statalismo, sono gli stati che organizzano e regolano tutta la società, dominano tutto. È impossibile per uno stato ritenersi completamente sganciato da una società civile, essendo quest'ultima a votare. Gli stati sono poi tutti diversi, di fronte ad uno stesso tipo di problema possono infatti adottare politiche diverse se non opposte. Si può notare che non c'è una teoria generale, piuttosto bisogna guardare alle teorie di medio livello: Tutte le teorie presentate sono problematiche. - Tanto le teorie deduttive che quelle induttive tendono alla spiegazione di fenomeni con un'unica causa, le spiegazioni monocausali non funzionano soprattutto quando ci occupiamo di realtà complesse. Le politiche possono essere adeguatamente spiegate solo se si evitano interpretazioni monocausali. Solo di recente le teorie, tanto induttivequanto deduttive, hanno iniziato a utilizzare l'apprendimento come fattore determinante significativo del comportamento nel processo di policy. L'analisi delle politiche pubbliche non può progredire soltanto attraverso teorie preesistenti basate su metodi induttivi o deduttivi. È necessario piuttosto un contesto di analisi che prenda in considerazione una varietà di fattori; perciò l'analisi teorica deve restare ancorata al medio livello. Gli attori e i ruoli del policy making Tutti gli approcci presi in considerazione evidenziano l'importanza degli attori delle politiche pubbliche. Individui Gruppi Classi Stati Non si può stabilire a priori se saranno le istituzioni o gli attori a ricoprire il ruolo più importante. Bisognerà prendere entrambi in considerazione lasciando che sia l'analisi empirica a stabilirlo. I sottosistemi di policy comprenderanno diversi tipi di attori e istituzioni. Hanno tutti

Interessi specifici propri ma sono gli elementiAttori di policy istituzionali a dar forma al modo in cui gli attori interpretano eGli attori sono coloro perseguono gli interessi stessi, nonché esiti del lavoro degliche agiscono dentro uno attori.scenario decisionale, alcospetto di coloro chesubiscono gli effetti delle decisioni.Agire significa compiere delle azioni rilevanti nelcontesto di un processo decisionale.Non necessariamente tutte le istituzioni pubblichechiamate ad agire compiono azioni rilevanti:Non decisioni di una data questione; Mere ratifiche parlamentari di Decreti.Non tutti i portatori di interesse che dovranno subire la politica sono assenti dalloscenario.Un sottoinsieme di poli su comprende gli attori coinvolti in un’area di policy. Il numerodi attori che fanno parte di un policy subsystem è potenzialmente infinito;l’appartenenza varia ad esempio per nazione o per settore e sfera di policy.L’intento è fare un quadro

generale per darci un'idea di quali siano gli attori principali per poi approfondire lo scenario a tutti gli altri attori. L'elemento certo è quello dell'appartenenza degli attori di policy all'apparato statale o alla società. Attori di policy: Attori istituzionali: - Politici: funzionari eletti all'Esecutivo - Legislatori - Burocrati: funzionari nominati Attori non istituzionali: - Gruppi di interesse - Organizzazioni di ricerca - Mezzi di comunicazione di massa E in posizione intermedia tra stato e società: - Elettori - Partiti Gli esecutivi sono i principali attori istituzionali del sottosistema di policy. Hanno autorità di governo attribuitagli dalla Costituzione e sono responsabili di definire e realizzare le politiche. Vantaggi del governo: - Gestione di informazioni indisponibili ad altri: questa dotazione può essere utilizzata in maniera difforme a seconda delle circostanze, agendo anche prima. - Dispone della burocrazia: ha fra le suepolicy making, in quanto il governo ha un controllo quasi totale sulle decisioni politiche.Con i governi deboli e maggioranze parlamentari instabili: i parlamenti possono avere un ruolo più influente nel processo di policy making, poiché il governo ha bisogno del sostegno parlamentare per approvare le leggi.Con i governi di coalizione: i parlamenti possono svolgere un ruolo di mediazione e negoziazione tra i diversi partiti che compongono la coalizione, influenzando così il processo di policy making.I parlamenti possono anche svolgere un ruolo di controllo e supervisione del governo, attraverso l'interrogazione dei ministri, l'approvazione del bilancio e l'istituzione di commissioni di inchiesta. Inoltre, i parlamenti possono promuovere la partecipazione dei cittadini nel processo decisionale, attraverso l'audizione di esperti e l'organizzazione di consultazioni pubbliche.

policy.Con i governi deboli e maggioranza parlamentare fragile: aumento del peso del parlamento nel processo di policy.

Le burocrazie: il compito dovrebbe essere quello di aiutare l'esecutivo nello svolgimento dei compiti di governo. Compito assegnato in via ideale alla burocrazia è quello di mettere in atto le decisioni assunte nelle sedi governativa e parlamentare.

Attribuire alle burocrazie pubbliche un ruolo di mere esecutrici, tuttavia significherebbe limitare le reali funzioni che questo attore svolge anche nelle altre fasi del processo di policy making. In quanto detentrice di importanti risorse soprattutto di tipo:

  • Informativo;
  • Conoscitivo e di expertise;

La pubblica amministrazione dispone di discrezionalità nella sua azione: prendere decisioni autonome senza l'esplicito consenso governativo.

La burocrazia ha una lunga durata degli incarichi rispetto al governo e la deliberazione degli atti avviene in segreto e ciò conferisce alla burocrazia un

indubbio vantaggio rispetto agli altri attori. D'altra parte la burocrazia non può essere vista come un attore unico, ciascuna burocrazia può avere interessi specifici e diversi dalle altre. I gruppi di interesse sono gli attori più rilevanti nel processo di produzione delle politiche pubbliche. Vi è un'ampia varietà che passa dai più vasti che raccolgono ampie membership: sindacati, associazioni imprenditoriali, ecc. ai gruppi più ristretti come talune associazioni di categoria, singole grandi imprese industriali. I gruppi sono attori essenziali per il Governo ma anche per la Burocrazia, la buona organizzazione in un sistema che funziona può portare il decisore pubblico a modificare una specifica decisione in base agli interessi dei gruppi anche più piccoli. Le risorse: - Conoscitive: competenze tecniche; - Informative: informazioni essenziali per il policy making indisponibili ad altri attori; - Organizzative: capacità di mobilitazione e di azione collettiva; - Economiche: disponibilità di risorse finanziarie; - Politiche: capacità di influenzare il processo decisionale attraverso il sostegno politico. La partecipazione dei cittadini: è un altro attore fondamentale nel processo di produzione delle politiche pubbliche. La partecipazione dei cittadini può avvenire attraverso meccanismi formali come le elezioni, i referendum o i processi di consultazione pubblica, ma anche attraverso forme di partecipazione informale come le proteste o le petizioni. La partecipazione dei cittadini è importante perché permette di garantire la legittimità delle decisioni prese e di tener conto delle diverse esigenze e opinioni della popolazione. In conclusione, nel processo di produzione delle politiche pubbliche sono coinvolti diversi attori, ognuno con il proprio ruolo e interessi specifici. La burocrazia, i gruppi di interesse e i cittadini sono tutti attori fondamentali che contribuiscono alla definizione e implementazione delle politiche pubbliche.

Possibilità di mobilitare i membri e formare delle peak associations;

Dimensionali: gruppi più numerosi hanno più possibilità di farsi prendere in considerazione;

Finanziarie: gruppi più forti economicamente possono sfruttare tale risorsa in vari modi;

Impatto dei gruppi sul processo varierà molto a seconda delle risorse di cui i gruppi dispongono.

Tutti questi attori possono giocare un ruolo determinante nelle diverse fasi del processo di policy making.

Agenda setting: possibilità di porre i problemi all'ordine del giorno, soprattutto per i gruppi più forti;

Formulazione: grazie alle competenze specifiche detenute, taluni gruppi sono inseriti

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
36 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a.l.99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi delle politiche pubbliche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Germano Luca Giuseppe.