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POESIA NON PRESENTE NEL MATERIALE DIDATTICO

Questa è la trasposizione degli elementi biografici, qui si prefigura un incontro con l'amata (un tema trito e non particolarmente interessante) che però si ammanta di quei tratti altissimi che il simbolismo portava con sé. (Attendo la chiamata cerco la risposta si ammutolisce il cielo e la terra sta in silenzio. Dietro ad una gialla linea lontano da qualche parte per un secondo di è risvegliata la mia vocazione. Da echi di un chiacchiericcio lontano dal cielo notturno.. continuo a vedere i misteri di quell'incontro futuro, di quelli appuntamenti luminosi ma fugaci. Io aspetto e mi prende un fremito nuvoloso. Il cielo è sempre più chiaro... Il verso della notte sirtuggerà la parola).

Qui c'è l'attesa di un appuntamento, però gli opposti che sono costituivi della poetica simbolista (cielo e terra, silenzio e rumore) sono costitutivi che trasforma tutto ciò che avviene.

Tutto ciò è descritto in maniera mistica e inafferrabile. Ci sono dei costanti elementi che rimandano al dualismo tra il mondo materiale e il mondo elevato. Questo afflato così alto si incrina a partire dal 1903 e nella lirica di Blok cominciano a penetrare degli elementi estranei ai Versi sulla bellissima dama. Nelle raccolte successive entrano motivi prosastici, quotidiani, Blok spesso si trova a vagare per i quartieri operai di Pietroburgo, quartieri di fabbriche estremamente poveri ed inquinati, e questa umanità fatta di operai di fabbriche russe dell'inizio del '900 comincia ad informare la sua lirica.

POESIA NON PRESENTE NEL MATERIALE DIDATTICO:

Suona in maniera diversa, è molto più narrativa perché la descrizione è diverse, assolutamente chiara di quello che succede.

L'eternità ha gettato in questa città... 36

L'aspetto cromatico, l'attenzione ai colori che non c'erano nelle altre liriche.

C'è questa visione, simbologia, metafore molto evidenti e particolari (il bordo del cielo è stato squarciato). C'è l'opposizione dell'alto e del basso, la notte il blu e il rumore, l'inutilità e l'inganno, Tutte cose che dall'altra parte comparivano in maniera diversa. Qui rimane solo questo e l'opposizione cielo e terra compare ma in maniera diversa. Il primo distico sembra molto simbolista (esternità qualcosa di immateriale), ma ha gettato in maniera forte in questa città un tramonto di piombo (molto concreto, un tramonto pesante e materiale). Molto presto Blok divorzierà dalla moglie, la quale ha avuto un matrimonio infelice a causa dei simbolisti. Egli incomincerà una fase completamente nuova, quella che i critici chiamano la fase di "anarchia mistica" di Blok, mistica nel senso che l'afflato mistico, celeste, lirico, continua ad informare la sua produzione, ma in una

maniera diversa, non ci sono altezze infinite, ci si può innalzare verso il cielo, il quale è basso e ci schiaccia. Anarchia in quanto l'armonia, l'ordine che erano garantite dalla visione celeste, vengono meno e quindi rimane quel senso di impotenza, di essere in balia della storia che era stata compensata dalla visione mistica. Blok è uno degli autori più importanti del periodo ed è riconosciuto come tale. In Blok rimangono, abbastanza a lungo, i modi molto simbolisti, da dandy sebbene cambino i temi. Quello a cui si tenta di arrivare in questo periodo è la ricerca di questa commistione, di un sincretismo e armonia tra quelle vette intellettuali fondanti della cultura dei 5/6 anni precedenti con la contingenza pratica. Non si arriva a nulla, perché questo discorso era estremamente lontano rispetto alla situazione reale della Russia. C'era una lontananza, uno scollamento forte di questi che in realtà cercavano un

impegno, cercavano di dimostrare a se stessi di volersi impegnare in quello che stava accadendo. Blok partecipa a questo tipo di discorso, ma in maniera distaccata, infatti dal 1905, la rivoluzione e ladelusione per la fine della fase del simbolismo teurgico, fanno si che cambi radicalmente il suo modo di atteggiarsi rispetto alla propria produzione e al mondo circostante. Si trasferisce in una delle case del patrigno in uno di questi quartieri operai di Pietroburgo per rimanere dentro la vita vera. I componimenti del periodo sono molto diversi da tutto quello che aveva scritto prima. Il vocabolario si fa più preciso, scrive una serie di opere molto interessanti. Nel 1905 scrive Balagançik che rappresenta un punto di svolta della sua produzione e accenna ad una seconda fase di produzione. Balagançik, "balagan" è il carrozzone, si usa in russo questa parola anche per dire "un gran casino". È il carrozzone del circo, il quale arrivava nelle

strade cittadine, si apriva uno dei lati e all'interno succedevano delle cose. Nello specifico, il numero primo di questi artisti era il teatro delle marionette molto popolare, con le maschere tipiche, caratterizzato da un umorismo crasso e popolaresco (es. grandi mazzate, scherzi volgari, eccesso nel mostrare alcune cose come le macchie di pomodoro per far vedere il sangue, un teatrino popolare fatto in maniera artigianale fatto con pochi mezzi). Blok si rivolge a questo tipo di estetica, nel 1906 scrive una pièce Balagančik. L'idea del farsesco in questa chiave diventa dominante per Blok ma anche per Belyj, il quale scriverà alcune liriche che si chiameranno Balagan, in cui riprende questa estetica. Balagan e il fatto stesso che sia una rappresentazione teatrale eccessiva, caricaturale, ci porta a parlare di un tratto tipico della letteratura, che è il carnevalesco. Il carnevale storicamente è il sovvertimento delle gerarchie usuali, è ilmomento in cui per pochi giorni all'anno il popolo poteva fare tutto (nel medioevo russo fino al 800 inoltrato). Il carnevale era il modo in cui il potere costituito allentava le tensioni sociali; il popolo sfruttato, calpestato, schiavizzato per alcuni giorni all'anno poteva fare ciò che voleva. Questo fare ciò che si vuole portava all'organizzazione di questi spettacoli di stampo molto popolaresco e all'eccesso, il carnevale era tutto quello che non si poteva fare durante l'anno, l'eccesso che porta la rappresentazione del carnevale (es. nelle maschere, negli spettacoli) ad un'estetica molto kitsch. Dall'altro lato, il carnevale è il sovvertimento delle gerarchie, il povero che diventa ricco, l'ubriacone che diventa il sindaco ecc. è il momento in cui tutti possono essere tutti. Quello del carnevale è un mondo alla rovescia, un mondo che funziona secondo regole opposte a quelle del mondo normale. Larappresentazione carnevalizzata della realtà in letteratura, in arte ecc. non solo nel simbolismo e nel futurismo, è un modo per negare la realtà per com'è. È la costruzione di una realtà parallela, che si sa essere falsa ed effimera, fittizia, effimera ed è questo eccesso, questo andare oltre in maniera dimostrativa e caricaturale, poco elaborata. Il riferimento al Balagançik è il riferimento al carnevalesco che diventa tema costituivo di Blok.➔(Poesia Balagançik, Blok) Anche qui c'è un verso estremamente narrativo, l'inizio sembra una storia per bambini, in realtà cambia il tenore. Questa è una rappresentazione teatrale estremamente carnevalizzata, buffonesca, ma in realtà qui si parla di una tragedia (il pagliaccio che dice di perdere succo di "bacca" sta morendo davvero, si parla della morte, ma se ne parla in una maniera leggera ed infantile, dal punto di vista.

di due bambini che guardano uno spettacolo). Questi due bambini sono altrettanto inseriti e consci dell'orrore della vita e della morte che sta incombendo dituti gli altri (la bambina dice "perché mi stai prendendo in giro, questo è un corteo infernale", c'è una coscienza di quello che sta avvenendo non infantile). Il carnevalesco è un modo per parlare di quello di cui non è tanto comodo parlare. Nel contesto modernista, parlare di cose alte, come anche della morte, e spiegare o cercare di capire cosa sono queste cose è qualcosa di vano e impossibile, e quindi se ne parla così, e quindi si sdrammatizza qualcosa di estremamente drammatico che mantiene la propria drammaticità e fa leva su una ricezione implicita: tutti noi sappiamo che la morte è un avvenimento terribile, ma qui se ne parla in maniera diversa, allegra. Chiunque però comprende la drammaticità della cosa senza che se parli in

maniera diretta. Questa è l'evoluzione del simbolismo, una trasformazione a 360 gradi che avviene nell'arco di un anno e mezzo, la quale è rappresentazione della città di Blok (Pietroburgo), per il quale la città adesso diventa l'elemento principale della narrazione, narrazione molto specifica e particolare. Si parla di testo pietroburghese, si tratta di alcune opere in cui il tema di Pietroburgo viene affrontato. Ce ne sono tanti: il primo esempio più compiuto di testo pietroburghese è il Cavaliere di Bronzo di Puškin che dà il "la" ad una narrazione molto specifica di Pietroburgo. Essa è una città costruita in modo razionale, con vie a 90 gradi, che nella seconda parte del '700 e prima parte del '800 era considerata la reggia più bella del mondo. La corte pietroburghese era la più ricca e fastosa d'Europa. Pietroburgo è una città impossibile, che esiste

nonostante non dovesse esistere, perché costruita su un luogo mefitico (Pietro il Grande ha deciso di costruire la città in un posto in cui non poteva essere una città, dove c'erano paludi in cui proliferavano malattie, un posto dimenticato da tutti). Il volere pazzo dello zar dice "io voglio una città" e per costruirla muoiono decine di migliaia di persone, di contadini, schiavi ecc. per le malattie e per la fatica per costruire questa meravigliosa città. Su Pietroburgo incombe nel testo pietroburghese una maledizione, la maledizione che ha mosso il volere Pietro, che voleva la sua città in un posto infernale. Quindi, l'aspetto di Pietroburgo è qualcosa di sempre mortifero, negativo, collegato alla follia e alla morte (in Delitto e Castigo il bene trionfa nel momento in cui Raskolnikov confessa il suo omicidio, viene arrestato e va via da Pietroburgo: la liberazione avviene nel momento in cui si lascia la città).ittadino moderno, il luogo in cui si svolge la sua vita frenetica e caotica. La città diventa un simbolo dell'alienazione e dell'isolamento dell'individuo nella società contemporanea. Belyj (o Blok) utilizza immagini suggestive per descrivere la città, come i suoi bagliori e le piccole scene che si svolgono al suo interno. Queste immagini creano un'atmosfera di mistero e incertezza, riflettendo la complessità e l'ambiguità della vita urbana. La Pietroburgo di Belyj (o Blok) è una città che rappresenta l'essenza stessa del discorso del cittadino moderno. È un luogo in cui si concentrano tutte le tematiche e le problematiche della società contemporanea. La città diventa un protagonista a sé stante, con la sua personalità e la sua influenza sulla vita delle persone. Attraverso la sua lirica, Belyj (o Blok) ci invita a riflettere sul ruolo della città nella nostra vita e sulle conseguenze che essa può avere sul nostro benessere e sulla nostra identità. La città diventa un simbolo potente, capace di influenzare profondamente la nostra esistenza. In conclusione, la lirica di Belyj (o Blok) ci offre una visione profonda e complessa della città moderna. Attraverso le sue immagini suggestive e i suoi versi incisivi, ci invita a riflettere sulle dinamiche e le contraddizioni della vita urbana, aprendo nuovi spazi di interpretazione e comprensione.
Dettagli
A.A. 2020-2021
166 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/21 Slavistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessandraPassarino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura russa I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Maurizio Massimo.