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MAGNIFICENZA DELL’ANTICO E PUBBLICA UTILITA’

Scipione Maffei decide di studiare la storia della propria città (Verona) e scrive delle

monografie dedicate allo studio della città. “Verona illustrata” del 1726

Fa uno studio approfondito dell’arena di Verona in un testo pubblicato nel 1728.

Importante per questo testo fu uno precedente del 1725 dedicato all’anfiteatro Flavio

(Colosseo).

Il secondo protagonista è Piranesi che fa uno studio dei fori romani e del Colosseo.

È importante il rilievo che fa dei monumenti.

La magnificenza dell’antico si deve unire alla pubblica attività. Questa conoscenza

dell’antico deve essere una base importante per la progettazione e la realizzazione

concreta.

Altro ambito importante è quello Veneziano di cui fa parte Andrea Memmo che scrive

“elementi di architettura Lodoliana”. Ragione, funzione e corretta rappresentazione

come base di una teoria architettonica.

Memmo non è solo un teorico ma si occupa anche di politica e diventa provveditore

della città di Padova ed è chiamato a risolvere un problema: necessità di aprire un

grande mercato, bisogna scegliere un edificio dove farlo. Scegli un’area a forma

ellittica in riferimento al Colosseo dove costruire l’edificio per i mercati.

Domenico Cerato, architetto della città di Padova, realizza una struttura con

configurazione ad anfiteatro destinato al mercato.

Durante gli cavi per la realizzazione del mercato, Cerato si imbatte nella scoperta

dell’anfiteatro di Padova dell’epoca romana.

Il mercato prende il nome di prato della valle.

Dopo la fine dell’incarico politico di Memmo, il prato della valle viene destinato a

piazza pubblica (metà dell’800).

Magnificenza dell’antico e pubblica utilità.

Questo concetto ci rimanda al caso di Milano con il progetto dell’Antolili del foro

Bonaparte.

Canonica, pianta dell’arena di Milano (1805/07): realizzazione veloce. Riferimento al

Colosseo.

Elementi monumentali, porta trionfale verso la città.

Nel 1807 l’arena di Milano viene inaugurata con una naumachia (spettacolo

rappresentante una battaglia navale sia il bacino, o in senso lato l'edificio in cui si

tenevano).

All’esterno ci sono blocchi di pietra e laterizio che provengono dalle fortificazioni

esterne che Napoleone aveva fatto smantellare poste alle porte della città.

Architettura del riutilizzo con materiali di rimpiego/spoglio.

Caso di Lucca:

personaggio chiave è Nottolini.

Con la chiusura delle mura si era creata un’area chiamata prato di Lucca che veniva

utilizzata per la corsa dei cavalli che aveva la forma dell’anfiteatro, realizzato con

struttura muraria nel 1785.

Su questo progetto agisce Lorenzo Nottolini che aveva lavorato a Roma al

consolidamento del Colosseo. 21

A Lucca quando torna fa la sua prima opera: intervento sull’anfiteatro.

Lucca è più nota per l’anfiteatro di età romana che aveva visto un’occupazione

naturale a destinazione residenziale.

Nottoloni fa un rilievo di questo anfiteatro nel 1830.

Il rappresentato politico decide che lo spazio interno dell’anfiteatro può essere

destinato ad accogliere tutti i mercati delle città e tutte le chiese vengono liberate

dalle botteghe.

Nottolini quindi fa una regolarizzazione tipologica delle residenze che rimangono ad

occupare l’anfiteatro.

La parte principale però era il mercato non le residenze infatti oggi si chiama Piazza

del Mercato.

La rivoluzione industriale e le sue ripercussioni:

dalla fine del ‘700 c’è un aumento della popolazione dovuto anche alle conoscenze in

ambito medico che riducono la mortalità.

Aumento della produzione industriale.

Meccanizzazione dei sistemi produttivi.

La produzione con i macchinari fa sì che si produca lo stesso oggetto in modo seriale.

Questo processo segna una trasformazione tra un prima e un dopo.

Prima l’artigiano produceva un oggetto in diverse fasi che dopo componeva in un

oggetto unico.

L’artigiano curava tutte le fasi, dal reperimento delle materie prime al prodotto finito.

Con l’artigianato c’era l’unicità del prodotto.

Questo cambia totalmente con la produzione industriale che produce tutti gli oggetti

uguali, non c’è più l’artigiano ma l’operaio che fa una sola fase in modo seriale, non sa

tutto il processo necessario per la realizzazione dell’oggetto.

Si svincola la produzione dell’oggetto dalla persona.

C’è un distacco tra chi lavora e l’esito finale della produzione dell’oggetto specifico.

La produzione industriale permette un allargamento degli oggetti prodotti. Si produce

di tutto.

Dissociazione tra procedimento e oggetto in sé.

Quando inizia a esserci una discreta produzione dello stesso oggetto che provoca una

saturazione del mercato si iniziano a introdurre delle novità in ambito sempre

industriale.

La rivoluzione industriale e l’architettura:

Questo approccio della rivoluzione industriale determina una razionalizzazione dell’uso

dei materiali già utilizzati. (ferro e vetro)

Come analizzare questi tipi di materiali che vengono utilizzati in modo diverso grazie

all’introduzione di nuove tecniche scientifiche.

Ci sono anche dei nuovi materiali (ghisa e acciaio).

Materiali come il ferro e il vetro erano già utilizzati, però l’approccio e la razionalità di

utilizzo di questi materiali in questo periodo è totalmente differente.

Le novità stanno nei cantieri, nelle macchine e cambia la conoscenza di tipo teorico e

geometrica.

Il secondo elemento che sancisce una scissione tra prima e dopo è la quantità.

Se aumenta la popolazione bisogna avere più alloggi, nuovi impianti urbani, nuove

tipologie di edifici per nuove funzioni, edifici e attrezzature per la produzione

industriale.

Progressi scientifici:

uno dei contributi dal punto di vista scientifico è quello dello studio delle forze, dei

carichi e dei pesi introdotto da Galileo Galilei.

Lo studio delle componenti di peso e di carico inizia a essere concepito con Galileo

Galilei. 22

Serie di scoperte: asse neutro di Mariotte.

La diffusione di questa mentalità scientifica porta molti architetti a sperimentare i

limiti d’impiego di materiali e tecniche tradizionali.

Molti di questi studi convergono in quelli di Navier, fondatore della moderna scienza

delle costruzioni.

Geometria descrittiva:

Prima ogni ambito prima aveva un metodo di misura.

La geometria descrittiva è una raffigurazione tridimensionale degli elementi costruttivi

con le regole di Monge.

Adozione di un sistema metrico-decimale proposto nel 1790.

L’insegnamento dell’architettura fa capo alle Accademie ma vengono introdotte scuole

più tecniche.

Formazione di tecnici molto specializzati.

- Ecole des Ponts et Chaussèes (1747)

- Ecole Polytecnique (1795)

L’attivazione di queste scuole fa sì che ci sia una sorta di dualità tra una gestione del

sapere tecnico e una progettazione più artistica e umanistica.

Inizia il dualismo tra architetti e ingegneri.

Sistemi costruttivi tradizionali:

Le strade, necessarie per scambi commerciali, non si basano più su fondamenta di

grosse pietre ma su uno strato impermeabile.

Ponte della Concordia a Parigi di Perronet (1787)

Arco ribassato al fine di un miglioramento statico, l’imposta dell’arco non parte dai

piedi dei piloni ma da un certo livello.

C’è una sopraelevazione dell’imposta in modo tale che non tocchi l’acqua ed eviti così

la corrosione.

La concentrazione dei carichi avviene su elemneto puntuali, i piloni e le pile per i

carichi centrali sono di dimensioni ridotte studio di analisi della geometria descrittiva

applicata ai materiali, operazione definita stereotomia.

Timpano realizzato da Rondelet per il Pantheon di Sufflot: la stabilità è assicurata da

una fitta rete di sbarre metalliche disposte secondo le sollecitazioni, quasi come

l’armatura di un edificio in calcestruzzo armato.

Ferro per il miglioramento statico. Grazie alla rivoluzione industriale vengono formate

delle leghe:

- La ghisa (lega ferro-carbonio). Resiste bene a compressione: sostegno

verticale. Molto carente nella trazione e resiste dunque poco alle spinte

orizzontali.

- L’acciaio (lega ferro-carbonio). Resiste bene a compressione ma anche a

trazione. L’acciaio dunque è una sorta di evoluzione della ghisa.

Il ferro in sé viene chiamato in causa ad esempio nei ponti.

I ponti in ferro sono la prima delle tre tipologie di influenza di quella che viene definita

architettura dell’ingegneria.

Elaborazioni progettate che determinano delle caratteristiche architettoniche di qualità

e non solo funzionali.

Esempio: ponte in ferro a Coalbrookdate sul fiume Severn: arco a tutto sesto. Unione di

due semiarchi.

Ponte in ghisa: conci di ghisa accostati come pietre ma materiali più resistenti con luci

maggiori e velocità di costruzione (pezzi pronti).

16 marzo 2018

In questo periodo iniziano a essere realizzate le prime storie di architettura come la

History architecture, vengono realizzati i primi compendi anche in Italia. 23

Thomas Hope pone un problema tra storia dell’architettura e storia generale. Che tipo

di rapporto c’è tra le due?

Si arriva alla conclusione che non ci può essere una scuola autonoma dell’architettura.

Siamo negli anni ‘30/’40 dell’800, si criticano le monografie dei singoli architetti

perché fanno perdere di vista il contesto generale della storia.

Questa conclusione arriva mediante alcuni testi,

Hope: come affrontare i temi specifici della storia dell’architettura contestualizzandola

però in contesti più generali?

Con la rivoluzione industriale e il conseguenziale aumento della popolazione inizia ad

esserci bisogno ad esempio di più ospedali, più abitazioni, …

Strutture multipiano: sono la seconda delle tre tipologie dell’architettura

dell’ingegneria.

Filatura Benyon. 1796,

edificio di cinque piani con pilastrini realizzati in ghisa. L’edificio doveva ospitare

grandi macchinari e quindi c’era bisogno di uno spazio che non avesse muri portanti

massicci che rendevano gli spazi più piccoli come succedeva prima.

Con la struttura in ghisa si eliminano tutte le strutture murarie interne che sono

portanti, la struttura si fa puntuale. I muri esterni rimangono portanti e nel caso della

filatura i muri esterni sono in mattoni.

Siamo ancora in una fase di retaggio storico: capitello di collegamento tra il pilast

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A.A. 2018-2019
97 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noemi-riva97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Iacobone Damiano Cosimo.