Anteprima
Vedrai una selezione di 19 pagine su 87
Criminologia - Appunti Pag. 1 Criminologia - Appunti Pag. 2
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 6
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 11
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 16
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 21
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 26
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 31
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 36
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 41
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 46
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 51
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 56
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 61
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 66
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 71
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 76
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 81
Anteprima di 19 pagg. su 87.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Criminologia - Appunti Pag. 86
1 su 87
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Principi del soliloquio a Atene

1. Le persone conversano con loro stesse come se parlassero con qualcun altro, ma lo fanno ellitticamente (siamo molto più rapidi nel soliloquio, saltiamo dei passaggi, compiamo metafore).

2. Ciò che si ascolta non è sempre l'espressione fedele dei pensieri di chi parla.

3. Nell'ascoltare si è indotti a interpretare ciò che si ascolta.

4. Il soliloquio permette di trasformare sensazioni quotidiane in emozioni riconoscibili.

5. Quando parliamo abbiamo degli interlocutori reali ma, contemporaneamente, dialoghiamo anche con la nostra comunità fantasma.

6. La comunità è paradossale, perché è una e molte. Una perché possiamo parlare con una sola persona per volta, molte perché abbiamo a disposizione numerose "voci" del parlamento con cui parlare. La comunità è maggiore della somma delle sue parti.

delle sue parti;
  1. La comunità opera sia in superficie (consapevolezza di ciò che diciamo e pensiamo) che nel profondo (visibile nel cambiamento drammatico di sé);
  2. Gli “altri” fantasma sono la sorgente delle nostre emozioni;
  3. Il soliloquio permette di costruire l’immagine di sé: nella prima fase il soggetto considera ciò che di lui pensano gli altri significativi, nella seconda fase, assumendo la prospettiva della propria comunità fantasma, egli rivede l’immagine che hanno di lui. Se la comunità è frammentata, l’immagine di sé è frammentata;
  4. La comunità fantasma è l’interlocutore principale dei nostri soliloqui; È possibile che nascano conflitti tra le diverse voci della comunità. Per Athens,
  5. “them” è la voce principale, “us” è la comunità, e quest’ultima prevale sempre sul them.

Nell'influenzare il Self;

12. Se them e us sono d'accordo, l'individuo è conformista, altrimenti è un creativo/individualista;

13. Le esperienze sociali significative scolpiscono la nostra comunità fantasma. Il Self, quindi, è stabile nel tempo ma mutevole, secondo Athens. La stabilità deriva dalla stabilità dell'altro a cui ci rivolgiamo nei nostri soliloqui, mentre la fluidità deriva dall'intrecciarsi di tutti i nostri soliloqui in un incessante movimento. Sarà poi il Self stesso a unificare i frammenti della nostra esperienza.

Cambiamento drammatico di sé

La violentizzazione è considerata come un percorso che porta un personaggio non violento a diventare una persona violenta e pericolosa; può essere considerato come uno "slittamento" del Self da un orientamento di valori non violento a uno violento. Questo è quindi un cambiamento drammatico del sé, in cui

però si continua a parlare di cambiamento di "orientamenti", non di nuovi comportamenti predeterminati. C'è sempre una possibilità di rinunciare ad azioni violente conversando con sé stessi, non c'è predeterminazione. Questo nuovo orientamento mostra che il nostro Sé non è fisso, immutabile, ma è dinamico, mutevole, in grado di modificarsi e ri-orientarsi verso nuovi "paesaggi interni". Gli individui possono vivere trasformazioni radicali, all'origine, che li spingono a rivalutare e modificare i valori acquisiti con la socializzazione primaria. Anche questo cambiamento drammatico di sé riprende il modello processuale, simile a quello utilizzato per la violentizzazione; in questo caso ogni stanza rappresenta una trasformazione radicale. La prima fase è quella della frammentazione del vecchio self, in cui l'individuo comincia a provare confusione a seguito di esperienze sociali.

Salienti e molto incisive, che lo colpiscono e travolgono. Le "lenti" con cui veniva guardato il mondo prima dell'esperienza cominciano a sembrare diverse all'individuo, poiché il suo Self non riesce a "metabolizzare" e comprendere appieno ciò che sta succedendo. Nel nostro "Parlamento" interno c'è solo un enorme caos di voci che dicono cose contrastanti, mentre di solito queste voci, anche se con qualche contrasto, riescono a spiegarci il mondo e le interazioni sociali. Il soggetto comincia a mettersi in discussione, e il sentimento prevalente è la rabbia. La confusione verso noi stessi e verso il mondo porta allo slancio verso qualcosa di sconosciuto: si sente il bisogno di operare un'esplorazione che porti a sostituire le nostre certezze e i nostri valori con altre certezze e valori, magari attraverso il recupero in memoria di informazioni passate, provenienti da altri significativi in precedenza non considerati.

Sientra quindi in un momento riflessivo, in cui le macerie della frammentazione vengono strutturate in modo nuovo, in maniera solida, anche se provvisoria (seconda fase: unità provvisoria, in cui si setacciano ricordi di altri significativi passati, diversi da quelli precedenti al trauma). Il passaggio successivo è quello alla prassi (terza fase), perché una cosa è pensare a nuovi valori e a nuove certezze, un'altra utilizzare questi valori come propri valori. L'individuo si chiede se, quando si troverà di nuovo davanti a un'esperienza simile a quella che ha distrutto il precedente Self, il nuovo Self sarà in grado di resistere. La risposta viene cercata e trovata sul piano dell'azione concreta, come per la violenza: si capisce che la violenza è la giusta risposta solo quando si mette in atto la violenza come risposta. Anche in questo caso, uno "scontro" positivo non sempre porta a una solidificazione della mia.nuovastruttura del Self, come non sempre una "sconfitta" causa una rinuncia. Tutto dipende da come si conclude il mio soliloquio, ma in questo caso è molto difficile rinunciare alla nuova strutturazione per ritornare al precedente Self, perché la situazione che ha portato alla frammentazione rappresenta un vero e proprio incubo per il soggetto. I passaggi tra una fase e l'altra, come per la violentizzazione, non sono deterministici, e questo significa che il soggetto potrebbe rimanere in una qualunque delle fasi, andando incontro non solo a confusione e incertezza, ma anche disturbi psichici. In questo processo, così come in quello di violentizzazione, hanno un forte ruolo sia il riconoscimento degli altri sia il desiderio personale: la persona si chiede se desidera davvero diventare la persona che sta diventando mettendo in atto quei comportamenti violenti o quel sistema di valori, quel nuovo Self. Anche questo desiderio è frutto di un discorso connoi stessi, un soliloquio che ci porta verso determinati oggetti e non verso altri. La quarta fase del processo di cambiamento drammatico del sé, infatti, è il consolidamento: il nuovo modo di guardare al mondo deve essere approvato da altri significativi (e anche da sé stessi). Il riconoscimento degli altri riguardo al nostro nuovo Self ci può portare alla segregazione sociale (quinta fase): le comunità fisiche (non quelle fantasma, ma proprio le comunità prima frequentate) precedenti vengono abbandonate, per avvicinarsi a nuove comunità, nuovi gruppi più coerenti con ciò che siamo diventati. Le comunità precedenti e abbandonate diventano comunità straniere, appartenenti al passato, al "prima" dell'evento che ha portato alla frammentazione. Questo accade non per il cambiamento della realtà intorno a noi, ma per il nostro cambiamento. Athens critica chi afferma che questo cambiamento possa

avvenire anche in seguito a eventi normali, sostenendo che l'evento deve per forza essere traumatico, e causare una crisi/rottura del Self.

Il "dominio" di Athens

La prima critica di Athens a Mead era quella riferita al concetto di altro generalizzato e alla possibilità di uno sviluppo non conformista del Self.

La seconda critica, invece, riguarda il concetto di socialità. Per Mead si parla di atto sociale per ogni azione che richiede la cooperazione di più individui e riguarda un oggetto sociale; il principio organizzativo di questi atti è la socialità, la capacità di essere "più cose alla volta". Perché ci sia questa socialità, infatti, è necessario che l'individuo occupi contemporaneamente due sistemi differenti (il proprio ruolo e quello di un altro) appartenenti entrambi al sistema più esteso dell'atto sociale. Questo atto sociale, secondo Mead, ha cinque componenti: i ruoli,

gli atteggiamenti, il linguaggio significativo, il role taking e gli oggetti sociali. Il linguaggio significativo, composto dalle parole e dai gesti che hanno un significato comune per tutte le parti coinvolte nell'atto sociale, è essenziale nel role taking; questo role taking, poi, è essenziale per assumere gli atteggiamenti e i ruoli altrui. Solo dopo aver assunto i reciproci ruoli gli attori possono formare un oggetto di un atto sociale e concordare un piano d'azione. Quando il linguaggio è poco significativo, Mead afferma che si arriva al conflitto, poiché fallisce il processo di role taking. Per evitare il conflitto si deve migliorare quindi la socialità, migliorando la capacità di assumere gli atteggiamenti altrui. Athens critica questa centralità della socialità per Mead, affermando il concetto di dominio. Il dominio si riferisce alla costruzione di atti in cui alcuni partecipanti rivestono ruoli sovraordinati, alcuni altri.ruoli che assumono. Questo perché ogni individuo interpreta e attribuisce significato agli atteggiamenti degli altri in base alla propria esperienza e prospettiva. Secondo Athens, i conflitti sociali non derivano dall'incapacità di assumere altri ruoli, ma piuttosto dall'assegnazione dei ruoli dominanti. Inoltre, Athens sostiene che non è possibile assumere gli atteggiamenti degli altri prima che essi rispondano, ma solo successivamente. Mead, d'altra parte, sostiene che l'assunzione di ruoli avviene contemporaneamente alla nostra conversazione interna, entrando in conflitto con l'idea di Athens di un atto sociale influenzato dal presente e dal passato. Athens sostiene che l'orientamento temporale dei partecipanti all'atto sociale cambia a seconda che si tratti di un atto sociale istituzionalizzato (orientamento verso il passato) o di un atto emergente (orientamento verso il futuro). Un'altra differenza è che non esiste un oggetto sociale comune ai partecipanti, dato che ognuno interpreta e attribuisce significato in base ai propri ruoli e prospettive.ruoli gerarchici. Inoltre, viene sottolineato il fatto che role taking e assunzione di atteggiamento non coincidono: non si può prendere letteralmente il ruolo di qu
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
87 pagine
6 download
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Zanna15 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Ceretti Adolfo.