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STRUMENTI (NON COME TECNICHE CONTABILI) E MECCANISMI CHE ABBIAMO A DISPOSIZIONE
PER PROGETTARE IL SISTEMA DI CONTROLLO.
Prendiamo in esame una serie di strumenti che ci aiuteranno a progettare il nostro sistema di
controllo, vediamo gli elementi e strumenti che abbiamo a disposizione.
Non si trattano di strumenti tecnici contabili, ma strumenti che permettono di far funzionare il
sistema quindi esaminiamo un meccanismo di gestione con l’obiettivo di far convergere gli obiettivi
individuali e aziendali cioè il Management by objective MBO e rappresenta uno dei modi per
realizzare la GOAL CONGRUENCE, ovvero questo allineamento degli obiettivi e quindi ottenere i
comportamenti desiderati.
Mintezerbeg: “ogni attività organizzata minimamente complessa fa nascere due esigenze
fondamentali: la prima di dividersi i compiti quindi capire con che criterio suddividiamo i compiti tra
i vari soggetti dell’organizzazione e la seconda esigenza è fare in modo che siano coordinati per
tempi, contenuto, modalità di svolgimento”.
Dividersi i compiti: organizzazione aziendale
Coordinare i compiti: sistemi di controllo direzionale
I due temi divisone del lavoro e coordinamento che ne fanno sorgere un altro, se vogliamo valutare
l’andamento dell’organizzazione dobbiamo misurare
I risultati collettivi cioè quanto abbiamo raggiunto come organizzazione gli obiettivi
I contributi individuali, quindi dobbiamo si capire quanto è lo sforzo collettivo ma quanto è
il contributo di ognuno che ha apportato all’organizzazione.
C’è un problema di dividere il lavoro, coordinarli e misurae i risultati sia collettivi che individuali.
Sia COORDINAMENTO che MISURAZIONE dei risultati collettivi ed individuali
Capire per valutare le persone, il grado di raggiungimento degli obbiettivi, ricompensare le buone
performance. meccanismi di coordinamento organizzativo a
Ci sono varie possibilità di
complessità crescente :
1) Reciproco adattamento: supponiamo che tre soci gestiscano un autofficina con due
collaboratori giovani non serve che noi ci fissiamo un calendario di incontri, riunioni, per
l’implementazione di un sistema informativo formale complesso, non c’è bisogno di
strutturare un meccanismo di regole complesso, è una cosa che nasce spontaneamente e
rappresenta il modo piu semplice per coordinare i compiti, semplice, fondato sulla parola,
informale, poco costoso, efficace MA non va bene in qualsiasi organizzazione per esempio
nei contesti dimensionalmente grandi e complessi, non va bene.
2) Supervisione Diretta: officina dove c’è il capo reparto, e gestisce poche persone e guarda
come lavorano, quindi un meccanismo basato su una semplice gerarchia. C’è un capo che si
occupa di coordinare il lavoro di altri. Anche questo sistema vuol dire che è tutto sotto
controllo, riesco a visionare tutto l’operato e intervenire se è tutto corretto o si interviene
tramite azioni correttive. Ho tutto sotto controllo, ma funziona fino determinate dimensioni
(ad esemio se ci sono 150 persone non si riesce a fare una supervisione diretta). Serve una
figura che disponga dell’autorità necessaria a dare ordini ed organizzare il lavoro dei singoli
operatori.
3) Standardizzare: il coordinamento viene definitoin via “anticipata”, formalizzare una qualche
regola che funga da indirizzo per le persone da coordinare. Le persone che devono lavorare
e che devono decidere hanno dei punti di riferimento che possono dirgli guarda che in questa
situazione devi comportarti in questo modo, provo a dare dei riferimenti e posso
standardizzare ad esempio i processi, comportamenti e costruiscono un bel regolamento,
procedure, norme, applicazione a cui tutti si devono attenere. Non guardo sempre quello
che fai, ho definito delle aspettative e delle regole di comportamento e mi aspetto che
vengano seguite ricorrendo all’autorità gerarchica (quindi alla supervisione) SOLO in caso di
eccezioni. Es nell’amministrazione ci sono persone che si occupano della fatturazione, la
supervisione diretta controlla il loro operato, oppure faccio una standardizzazione del
processo. Si richiede che il processo sia chiaro, assolutamente definito, formato da passaggi
che sono in grado di prevedere e quindi di formalizzare e che le eccezioni a questo processo
siano limitate, tenendo presente che potrebbero esserci delle esigenze di aggiornamento a
questo processo es. archiviazione fatture (fatturazione elettronica). Non tutti i processi
possono essere facilmente standardizzati, quindi er coordinare alcuni processi devo trovare
altre soluzioni.
Poi ci sono alcuni processi che non possono essere standardizzati e devo trovare altri
strumenti come la standardizzazione delle capacità (ovvero degli input), seleziono
determinate persone che conoscono determinati processi, es infermiera che ha l’esperienza
conosce già il processo, quindi fare in modo che le persone agiscono in base a delle regole e
assicurandomi che siano allineati a determinati comportamenti e finalità.
Oppure standardizzare gli output, il coordinamento viene assicurato attraverso la
definizione in via anticipata dei risultati che ognuno degli operatori dovrà raggiungere, la
definizione dei processi di lavoro viene lasciata agli operatori, non mi interessa che
procedura metti in campo a me interessano i tuoi risultati che raggiungi, per assicurare il
coordinamento ti misuro sui risultati che raggiungi, il mio agente commerciale non sarà
misurato sul processo cariche non posso standardizzarlo ma mi aspetto che tu venda
200.000 euro di prodotti alla settimana (standardizzo non con degli schemi), ma lo
stardadzzio dandoli un OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE, se tutti raggiungo l’obiettivo anche
l’organizzazione raggiunge l’obiettivo generale.
A) Quindi in una ORGANIZZAZIONE SEMPLICE, esiste una poca suddivisione dei compiti i
meccanismi di coordinamento potranno essere o adattamento reciproco o supervisione
diretta. Esiste un principio di gerarchia e solitamente si parla di organizzazioni giovani,
nella fasi iniziali delle attività con dimensioni piccole e solitamente non hanno un sistema
tecnico informativo sviluppato. In questi contesti ci aspettiamo sistemi di misurazione
informali, focus sui valori, importante il gioco di squadra, il lavoro in team e quindi con
un articolazione modesta e basilare.
-Divisione del lavoro nulla o modesta
-Adattamento reciproco o supervisione diretta
-Accentramento
-Organizzazione giovane
-Sistema tecnico/informaativo non sviluppato
Sistemi di misurazione:
-Informali
-Focus sui valori
-Articolazione modesta (semplice, non orientato a tente informazioni o a tanti oggetti di calcolo)
-Focus sui risulati di squadra (team)
B) In Azienda BUROCRATICA (burocazia meccanica) di grandi dimensioni dal punto di vista
di volumi dei persone ma con processi noti, ripetitivi, standardizzati , dove c’è la
possibilita di standardizzare molto i processi di lavoro come in un’azienda industriale in
cui posso suddividere i micro compiti, conosco esattamente tutti i passaggi del mio
processo come azienda metalmeccanica e quindi il mio sistema di misurazione sarà
molto formale, rigoroso e in questo caso potrò misurare il rendimento del singolo
operaio, più focus sui singoli, sui sistemi standard e suddivisone dei valori.
Logica manageriale fondata sul presupposto che il vertice sia in grado di identificare con
precisione:
-gli obbiettivi aziendali
-gli obbiettivi che devono essere raggiunti dalle diverse unità organizzative
-le attività che ogni unità deve svolgere per raggiungere i propri obbiettivi
-Divisione del lavoro elevatissima
-Standardizzazione dei processi di lavoro
-Tecnostruttura
-Organizzazione funzionale, di grandi dimensioni, vecchia
-Sistemi tecnici altamente modellizzabili
Sistemi di misurazione:
-Formali
-Focus sui comportamenti dei singoli
-Ossessione al controllo
-Standard di riferimento
-Articolazione elevata
C) Nel momento in cui la mia organizzazione non cresce solo dimensionalmente, ma
cresce anche in complessità quindi grande e complessa dove esistono processi poco
standardizzabili, mercato diversificati, decentramento verticale, con un modello di
ORGANIZZAZIONE DIVISIONALE è chiaramente una divisone del lavoro elevata ma anche
i processi sono difficilmente replicabili e non sono in grado di standardizzare quindi a
questo punto mi serve capire un sistema di misurazione FORMALE ma focalizzato SUGLI
OBIETTIVI e sui risultati ottenuti individualmente come unità organizzativa. Quando
parliamo di obiettivo che può essere: il fatturato, costo della materia prima, può essere
espresso in una serie di variabili economiche e non , il target invece è il valore soglia
standard che associo a quel obiettivo.
-Divisione del lavoro elevata (ma processi non perfettamente replicabili nelle varie aree, non sono
quindi in gradi di standardizzare)
-Standardizzazione degli output
-Linea intermedia
-Organizzazione divisionale di grandi dimensioni
-Mercati diversificati
-Decentramento verticale più o meno limitato
Sistemi di misurazione:
-Formali
-Focus sui risultati individuali (focalizzato sui risultati individuati). Gli obbiettivi avranno dei target
-Obbiettivi quantitativi (economico/finanziari)
-Standard di riferimento
-Articolazione elevata
FATTURATO/MATERIA PRIMA/NUMERO PRODOTTI/ROI : OBIETTIVO (parlo della variabile
con cui misuro l’obbiettivo)
TARGET: 500.000 EURO è il valore standard (valore soglia) che assegno all’obiettivo.
Due problemi, scegliere l’obiettivo e scegliere il target.
In una organizzazione complessa, assegnamo a ciascuno dei suoi membri un obiettivo specifico
rispetto al compito che gli è stato assegnato nella suddivisone del lavoro.
MBO:
“E’ un approccio sistematico alla gestione dell’organizzazione – qualsiasi organizzazione. Consiste
nella totale, massima delega di pezzi degli obbiettivi generali lungo la linea organizzativa in modo
che ciascun manager sia responsabile della realizzazione di una parte degli obbiettivi di livello più
alto”
E’ un approccio sistematico (filosofia di gestione), vuol dire quindi che non lo applico solo a un
pezzo dell’organizzazione ma la utilizzerò almeno per un’ampia parte dell’organizzazione
L’MBO è considerato un potente strumento di coordinamento, a qualsiasi organizzazione cioè può
adattarsi a qualsiasi contesto in funzione della mission aziendale (cambierano in funzione della
mission).
Un approccio gestionale ovvero rivolto alla gestione dell’organizzazione (modo originale di governre
un’organizzazione sovente complessa) e consiste nella totale massima delega di pezzi degli
obbiettivi gener