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CHEMICAL BEAUTY BUBBLE CLEAN
Ricavi 0 2.400.000 2.400.000
Costi variabili 0 -540.000 -540.000
Costi di lavorazione 0 -900.000 -900.000
MDC 0 960.000 960.000
Ipotesi di acquisto interno (tonnellate). Il prezzo di acquisto è quello proposto dalla
Chemical (286$) CHEMICAL BEAUTY BUBBLE CLEAN
Ricavi 572.000 2.400.000 2.400.000
Costi variabili -572.000
Costi di lavorazione -120.000 -900.000 -1.020.000
MDC 452.000 928.000 1.380.0000
Quello che cambia è l’impatto di acquistare internamente, piuttosto che
esternamente, sul margine aziendale All’azienda conviene sempre l’acquisto interno!
Questo perché con qualsiasi prezzo di trasferimento utilizzato non cambio il mio 28
risultato aziendale. Quindi la risposta alla domanda è: qualsiasi prezzo di trasferimento
che spinga all’acquisto interno, quindi dovrebbe essere un prezzo di mercato.
4) Le risposte precedenti cambierebbero se un aumento di domanda esterna
saturasse la capacità produttiva?
Se Chemical trovasse clienti esterni a cui vendere a 300, le cose cambierebbero. In
questo caso, le 2.000 tonnellate a cui dovrei rinunciare per vendere all’interno, mi
porterebbero a sacrificare un MDC di (240x2000) 480.000$. Quindi a Chemical
conviene vendere all’esterno, ma all’azienda?
Ipotesi di acquisto esterno
CHEMICAL BEAUTY BUBBLE CLEAN
Ricavi 600.000 2.400.000 3.000.000
Costi variabili -120.000 -540.000 -660.000
Costi di lavorazione 0 -900.000 -900.000
MDC 480.000 960.000 1.440.000
Quindi, se c’è la possibilità di vendita all’esterno saturando la capacità produttiva,
bisognerà privilegiarla, dato che i risultati sarebbero migliori sia per entrambe le
divisioni, sia per l’azienda in generale. Quindi non ci sarebbero conflitti, c’è goal
congurence!
5) Produzione di 2500 unità per Beauty
Ipotesi di acquisto esterno di 2500 unità.
CHEMICAL BEAUTY BUBBLE CLEAN
Ricavi 0 3.000.000 3.000.000
Costi variabili 0 -675.000 -675.000
Costi di lavorazione 0 -1.125000 -1.125.000
MDC 0 1.200.000 1.200.000
Esiste un vincolo di acquisto interno, con prezzo imposto dal CEO di 286$, ma la
Chemical non ha la possibilità di ampliare la capacità produttiva.
CHEMICAL BEAUTY BUBBLE CLEAN
Ricavi 715.000 3.000.000 3.000.000
Costi variabili 0 -715.000
Costi di lavorazione -150.000 -1.125000 -1.275.000
MDC 565.000 1.160.000 1.725.000
Anche qui la soluzione interna è migliore, ma va tenuto conto che così ho rinunciato a
500 unità di vendita esterna. Nonostante questo, il risultato non cambia perché ho
scelto un prezzo di trasferimento che mi garantisse lo stesso MDC (226$) sia per una
vendita esterna che interna.
Lezione 9 (26/03) 29
“Control is the process of controlling or influencing the behavior of people as member
of a formal organization to increase the likelihood that they will achieve organizational
goals”
Il sistema di valutazione: come si valutano i risultati, la performance del nostro
personale? Ci sono due modalità tipiche di valutazione su cui ci basiamo: judgmental
evaluations e organizational measurements.
Sono complementari: con la judgemental esiste qualcuno che mi valuta, come per
esempio il supervisore, oppure da parte dei miei pari o dei subordinati (che valutano il
ruolo di leader), o infine una self-evaluation, una sorta di autovalutazione. Il sistema
giudicativo è sicuramente un sistema più soggettivo, perché può essere instabile nel
tempo, può cambiare il mio valutatore, ma anche lo stesso valutatore può cambiare il
modo di valutare nel tempo. Per essere motivante, il sistema deve essere considerato
affidabile dai soggetti considerati. Questo sistema può funzionare con i seguenti
strumenti di valutazine:
Rating methods:
- do un punteggio in base ad una scala predefinita, dove so
esattamente ogni punteggio sulla scala a che valutazione corrisponde.
Comparision methods:
- prevede di formare delle classifiche. Se si hanno 10
soggetti da valutare, bisognerà ordinarli dal migliore al peggiore.
Descriptive methods:
- non prevede l’uso di elementi quantitativi né ordinali né
cardinali, ma descrivo in termini qualitativi i risultati, danno una valutazione
(eccellente, buono ecc…).
L’approccio giudicativo ha il vantaggio di valutare anche aspetti che non sono riflessi
negli obiettivi. Per questo i sistemi di valutazione sono spesso l’insieme delle
valutazioni giudicative e di misurazione. Dall’altro lato, l’approccio giudicativo ha
alcuni limiti evidenti: può non essere stabile nel tempo o tra diversi interpretatori,
quindi c’è un problema di valutazione delle performance; c’è un problema legato alla
tendenza alla centralità della valutazione (se la scala è da 1 a 10, è molto più
probabile che esistano valori medi piuttosto che estremi, per evitare di sbilanciarsi
troppo).
Dalla valutazione si passa al sistema di incentivazione, un meccanismo che regola la
distribuzione di premi all’interno dell’organizzazione. Ci sono diverse tipologie di
incentivi: 30
- Tangibili/intangibili: soldi o altri premi, oppure premi di gratificazione (impiegato
dell’anno, partecipazione a convention ecc…), più legati alla soddisfazione
personale.
- Positivi/negativi: che rafforzano il comportamento (premio) o scoraggiano un
comportamento (sanzione).
- Igienici/motivazionali: i primi sono condizioni di base la cui assenza
genererebbe demotivazione (ambienti di lavoro gradevole, stima dei
colleghi…). I secondi sono quelli che veramente creano motivazione.
- Intrinseci/estrinseci: i primi legati al proprio ruolo, a performance proprio; i
secondi legati a risultati di contesto, a fattori generali.
Il sistema di incentivazione fa parte del sistema retributivo, quindi deve essere
progettato in modo coerente. I 4 elementi del sistema di retribuzione sono:
Fasce retributive:
- in parte legate ai contratti collettive di lavoro, e su questa
base ogni azienda può aggiungere qualcosa.
Benefits:
- sono parte del pacchetto remunerativo (auto aziendale, cellulare...).
Non economici-finanziari, ma agevolazioni correlate al denaro.
Componente dinamica:
- la progressione di carriera e di remunerazione
Incentivi:
- legati agli obiettivi e alla valutazione, che rappresentano la parte
variabile della remunerazione.
Il sistema retributivo deve essere un complesso avente una serie di caratteristiche, in
modo tale da funzionare e trattenere i talenti e le professionalità più interessanti.
Quindi deve essere:
- Equo: la differenza di retribuzione tra diverse posizione, deve essere percepita
in base al divario di responsabilità.
- Competitivo: in base ai competitor e in linea con il mercato del lavoro.
- Motivante: con i giusti incentivi.
- Selettivo: deve darmi la possibilità di differenziazione delle persone in base al
talento.
- Flessibile: in grado di evolversi nel tempo, dinamico.
- Economicamente sostenibile: non posso pagare le persone ad un livello che mi
porti ad una perdita.
- Coerente con le strategie aziendali e con la cultura aziendale, introdotto in
maniera graduale nel tempo.
Il quarto elemento è il sistema di motivazione. Esistono molti modelli, ma ne vedremo
3:
Modello di Maslow:
bisogna prima di
tutto soddisfare
i bisogni alla base della
piramide. Infatti con un basso stipendio, poco mi
frega del premio “dipendente dell’anno”,
ma mi interessa di più un incentivo
economico. 31
Modello di Hertzberg: distingue tra fattori igienici e fattori motivazionali. Le palline blu
rappresentano condizioni come sicurezza sul lavoro, condizioni di lavoro, retribuzione
minima, e si riferiscono alla “motivazione igienica”, ossia condizioni base su cui poi si
potrà costituire la motivazione con le leve delle palline grigie. Il messaggio è: prima d
pensare all’incentivazione, bisogna controllare se sussistono i prerequisiti igienici.
Modello di Vroom: è un modello dinamico. È un modello di processo che prova a
spiegare come lo stimolo motivazionale emerge. Mette in relazione la soddisfazione
con 3 fattori, in una relazione moltiplicativa. Il conetto è che se anche uno dei fattori è
nullo, tutto il risultato è comunque nullo tutti questi fattori devono essere presenti,
inoltre si potenziano a vicenda. 32
Expectancy
- (aspettativa): mette in relazione l’effort (impegno) e la
performance (risultato che bisogna ottenere). Posso raggiungere l’obiettivo
richiesto? Se la risposta è NO, questo fattore diventa zero, quindi la
motivazione sarà zero.
Instrumentality:
- io ho una performance misurata. Il raggiungimento
dell’obiettivo mi porterà a ricevere l’incentivo? L’incentivo riflette la
performance?
Valence:
- l’incentivo mi soddisfa? Lo ritengo interessante ed attrattivo? È
stimolante?
Se questi aspetti sono presenti, allora la motivazione assume un significato.
A questo punto, con questi concetti, possiamo provare a ipotizzare come deve essere
impostato un buon sistema di incentivazione. 3 domande chiave:
Quanto incentivare? Non c’è una regola matematica, su base esperienziale si è
visto che il sistema deve essere rilevante ma non eccessivo, perché porterebbe
a focalizzarsi solo sugli obiettivi e non sull’attività generale, e in maniera
graduale.
Dove incentivare? Servono dei prerequisiti: un sistema di programmazione e
controllo affidabile, misure giuste e modalità di misurazione corrette e
condivise; un modello organizzativo che favorisca il decentramento decisionale;
una cultura aziendale “performance-oriented”, dove non ci deve essere
eccessiva percezione di distanza gerarchica, non ci deve essere avversione al
rischio, ci deve essere invece orientamento ai risultati e una giusta dose di
individualismo.
Come incentivare? Innanzitutto, devo capire il tipo di premio, quali obiettivi
devo raggiungere, deve esserci un sistema proporzionale (per esempio 70% di
fatturato obiettivo, avrò il 70% dell’incentivo).
L’introduzione del sistema di incentivazione può portare dei rischi? Ci sono dei
comportamenti scorretti che possono essere enfatizzati da un sistema di
incentivazione non adeguatamente progettato. 33
Lezione 10 (27/03) Il finance e il cost center accounting di HENKEL
Conferenza: “ “
Il gruppo Henkel conta quasi 53.000 dipendenti, con un fatturato di quasi €20 miliardi,
con €3,5 miliardi di EBIT. Ha una posizione di leader a livello globale nel largo consumo
e nell’industria. Ha 3 principali divisioni: