Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Appunti Corporate Banking Pag. 1 Appunti Corporate Banking Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Corporate Banking Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Corporate Banking Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Corporate Banking Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Corporate Banking Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Corporate Banking Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Corporate Banking Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

NASDAQ).

Gli scambi giornalieri che avverranno presso la Borsa di Lussemburgo saranno molto bassi quindi

le quotazioni del titolo molto difficilmente saranno basate sulle reali negoziazioni. In realtà, il vero

mercato secondario, sarà gestito in gran parte dalle Istituzioni del Sindacato e la quotazione è stata

fatta al fine di consentire l'acquisto del titolo anche a istituzioni che altrimenti non avrebbero potuto

(es. Fondi pensione con limitazioni di investimento in soli titoli quotati).

Costi per la quotazione: 3.820 € (sono costi amministrativi che rientrano nei costi di

• emissione a carico della società emittente)

Rating: Il titolo è stato quotato A, Baa1, A- e rientra nell'investment grade (poiché il below

• investemnt grade/ speculative investment grade riguardano investimenti sotto il rating

BBB).

Rendimento (yield): 2,931% (alla data e al prezzo di emissione) Questo perché è emesso

• sotto la pari perciò tiene conto del disaggio di emissione per cui P < Valore di

rimborso.(750.000.000*99,736%)/750.000.000=2,931%

Note dell'Elaborazione Excel: Il documento Excel di riferimento è finalizzato al calcolo dei costi,

FDC, e VA dell'operazione per la società e dei FDC e il rendimento per gli investitori.

PARTE A: Costi dell'emissione per TERNA

Alcuni costi presenti nei dati INPUT sono stati ipotizzati secondo la media di settore.

• L'Agency fee, se calcolato come percentuale, sarà calcolato sul debito residuo di ogni anno.

Il controvalore che l'emittente porterà a casa sarà inferiore al Valore Nominale poiché

• P<100%. Quindi l'importo lordo che l'emittente porterà a casa sarà pari a 750.000.000€*

99,736%.

Le Commissioni riguardanti il Gross margin sono su base front end o up front (prima che

• l'emittente riceva i soldi) e né è esclusa la Agency fee poiché è pagato su base annuale. Il

Gross margin verrà applicato al VN ed è composto da management fee, underwriting fee,

selling fee. L'importo netto sarà pari a (importo lordo – commissioni)

La quota di interessi del primo periodo di 4 mesi sarà pari a 750.000.000*2,875%*(123/365)

• Il piano di ammortamento prevede un unico rimborso (bullet) alla scadenza (in alternativa

• può essere pro rata dal primo stacco della cedola) quindi il debito residuo sarà sempre pari a

750.000.000 fino alla scadenza.

Il pagamento dell'Agency fee e calcolato sul debito residuo e pagato allo stacco della cedola

• Il TIR è il tasso che consente di eguagliare i FDC negativi con l'importo ottenuto all'inizio

• ed è pari a 3,041% e rappresenta il costo sostenuto (All in cost)

PARTE B: flussi di cassa per la banca partecipante al sindacato (Sotto l'ipotesi che abbia

sottoscritto a fermo il 20% dell'importo totale).

Poiché il Prezzo è sotto la pari ed è presente uno scarto di emissione la banca dovrebbe

• pagare un prezzo inferiore al valore della quota. Solo acquistando il titolo il rendimento

sarebbe pari, perciò, a 2,931%. Ma le commissioni, proporzionali alla quota, aumenteranno

il rendimento.

Il Capitale Investito Netto del primo anno sarà pari a: Commissioni – Acquisto

• Il Sell Down, se presente, significa che la banca ha incassato alcune commissioni che non

• gli competono che andrà ad accreditare al soggetto competente.

La variabile dummy indica se la banca oggetto è anche banca agente o meno (e di

• conseguenza se incassa anche l'agency fee)

Se la banca tiene tutto in portafoglio ed è agente, i FDC netti saranno pari a:

• ◦ VN – scarto di emissione – commissioni (nel periodo 0)

◦ quota interessi + agency fee (anno 1)

◦ quota interessi + agency fee + rimborso (a scadenza)

Il ROCI: 3,042% + componente agency fee – costi di listing (che non incassa) = rendimento

• su CI su base annua.

In realtà non si è ancora ipotizzato come l'istituzione finanziaria finanzierà quei 148 milioni.

Le fonti possibili possono essere: fonti interne/mezzi propri (equity) o mezzi di terzi (debito).

La banca, tuttavia, non è libera di definire la propria leva finanziaria con cui finanziare l'operazione

ma sono presenti dei limiti dalle autorità di vigilanza. Il limite prevede che per ogni 100,00 €

investiti almeno 8 siano di equity e 92 di debito (in realtà per la singola banca il rapporto è del 6%

mentre per i gruppi pari all'8%).

Quindi il vincolo di vigilanza impone che quei 148 milioni non siano tutti finanziabili tramite

debito.

Tuttavia, gli stessi 148 milioni possono avere un effetto diverso, in termini di vigilanza a seconda

dell'emittente. Questo perché il CI (capitale investito), in termini di vigilanza, viene calcolato

ponderando l'investimento secondo certi pesi che dipendono dalla rischiosità media

dell'investimento in un dato settore. In particolare:

100% per investimenti in imprese normali (i 148 milioni resteranno invariati)

• 50% per imprese partecipate da enti pubblici (i 148 milioni avranno un peso pari a 74

• milioni)

20% per altre banche (i 148 milioni avranno un peso pari a circa 30 milioni)

Il limite dell'8%. imposto dalla vigilanza, saranno perciò da rispettare inerentemente al RWA

dell'investimento (Risk weighted asset – attività ponderate per il rischio). Quindi nei casi

precedenti, a parità dell'importo investito (pari a 148 milioni) si dovrà disporre di un diverso

ammontare di equity a seconda del settore in cui avverrà l'investimento. In particolare:

Soggetto Ponderazione Equity richiesta

Imprese 100,00% = 148 milioni 11,84 milioni

Imprese partecipate da enti 50,00% = 74 milioni 5,92 milioni

pubblici

Altre banche 20,00% = 29,6 milioni 2,37 milioni

Basilea 2 prevede l'utilizzo di internal rating (ogni Istituzione può elaborare dei propri meccanismi

ponderali, poi certificati dall'autority nazionale, e sulla base di quei pesi può ponderare i propri

importi). Questo comporta la possibilità che possano convivere contemporaneamente pesi ponderali

diversi inerentemente allo stesso emittente facendo diventare, i pesi ponderali, componenti di

concorrenza.

Ne deriva che se un Istituzione applica un peso ponderale minore possa permettersi una leva

finanziaria maggiore e questo comporta un rendimento dell'equity più elevato.

Un campanello di allarme per poter identificare questo tipo di politica può essere la valutazione del

rapporto valore ponderale dell'attivo / valore contabile. Se questo è vicino a 1 significa che i pesi

ponderali sono elevati.

Un differente mix di capitale e debito porta a variazioni del ROE. 3,48 è la componente di ROE che

guadagnerebbe qualsiasi istituzione. Se la ponderazione è diversa allora il rendimento del ROE sarà

diverso poiché maggiore sarà la ponderazione e maggiore sarà l'equity necessario. Un aumento di

equity ne ridurrà il rendimento seppur l'investimento sia il medesimo.

É evidente come potrebbe risultare molto più adeguato imporre dei rating esterni alle istituzioni.

rating che, tuttavia, priverebbero le istituzioni della possibilità di praticare politiche di questo tipo.

Nel caso oggetto di studio, l'operazione ha ottenuto quel rendimento perché ha utilizzato una certa

leva finanziaria pari al 12,5% (D/E).

La raccolta da parte della banca avviene in maniera centralizzata tramite raccolte parziali che

individuano un costo medio ponderato al netto degli oneri della raccolta ossia il TIT (Tasso Interno

di Trasferimento).

TIT: Tasso che la centrale interna di fornitura del debito fa pagare alle proprie unità interne che

richiedono debito.

(Nel Mercato reale può essere simile alla situazione per cui una Centrale d'acquisto nella GDO

acquista a nome delle filiali per poi fargli pagare il costo d'acquisto + i costi operativi)

Ogni Banca incasserà un margine dato dal ROI-TIT = margine, dove:

ROI: tasso attivo guadagnato

• TIT: tasso passivo pagato (costo del debito su 148 mln impiegati)

Le fonti sono pari a 12 mln di capitale e 137 di debito e se si volesse calcolare il ROE sull'equity si

otterrebbe:

ROE = ROI-TIT) * D/E

Ipotizzando un peso ponderale per il soggetto pari a 50% il margine rimarrebbe uguale ma

varierebbe il ROE poiché varierebbe D/E e allo stesso tempo varierà ROE e TIT per diverso

fabbisogno di debito. In questo caso la leva arriva anche a raddoppiare raddoppiando anche il ROE.

Questo rende evidente come, esistendo sistemi di rating personali tra gli istituti bancari, non

necessariamente i pesi ponderali saranno uguali. Solitamente questi sistemi di rating interni

vengono adottati solo da grandi banche per elevati costi di implementazione.

Tutto ciò comporta un limite notevole per il sistema finanziario poiché se l'operazione non andasse

a buon fine e i flussi risultassero incerti si potrebbe andare incontro a un default.

Il capitale, infatti, è un cuscinetto su cui scaricare eventuali perdite senza dover intaccare i creditori

(privilegiati nei confronti degli azionisti) ma se si verificasse un mancato rimborso fino al 90%

allora verrebbe intaccato il debito.

Per finanziamenti verso società con rating BBB, ad esempio, statisticamente il tasso di recupero è

solo pari al 60% con un expected loss del 40% portando elevati rischi per la banca.

Molto importante, perciò, è l'allocazione del capitale inerentemente al profilo di rischio-rendimento

di ogni Business Unit e a seconda del grado di propensione al rischio della Banca poiché le capacità

di indebitamento della banca non sono infinite e possono divenire costose. Questo capitale sarà

vincolato rispetto alla banca che potrà aumentarlo producendo utili o aumenti di capitale.

M&A (Fusioni e Acquisizioni)

Il termine si riferisce ad operazioni in cui una società acquirente prende il controllo di una o più

società target. La business unit specializzata in questa attività di advisoring, a differenza di quella

specializzata in capital market, ha la caratteristica di non generare reddito nella forma di interessi

ma quasi esclusivamente tramite commissioni (quindi svincolate dal tempo) e ciò comporta

condizioni operative non standardizzate.

Queste commissioni verranno generate in maniera asimmetrica a seconda che ci sia un

successo/insuccesso dell'operazione che ne modifichi le condizioni economiche. Se l'operazione

non andrà a buon fine, molto probabilmente le commissioni ottenute copriranno a malapena i costi

mentre un successo dell'operazione porterà una eleva

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
32 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simo90s di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Corporate Banking e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Tasca Roberto.