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ANALISI PREVISIONALI MIRANO A STIMARE:

▪ La capacità di rimborso dell'impresa

▪ Gli effetti dell'indebitamento sulla struttura patrimoniale dell'impresa attraverso la redazione di: pag. 15- Bilanci preventivi (CE E SP) per stimare ammontare e struttura dei futuri fabbisogni e delle future fonti di fondi.

- Bilancio preventivo di cassa: per stimare il futuro fabbisogno di credito bancario in base al segno e alla dinamica del flusso netto di cassa.

I bilanci preventivi vengono costruiti sulla base di IPOTESI circa i futuri costi e ricavi e i futuri elementi di patrimonio, che a loro volta dipendono dal tasso di sviluppo dell'attività d'impresa ipotizzato.

Relazione e proposta di fido

Decisione finale di AFFIDAMENTO che comprende:

• Delibera di fido (accoglimento totale o parziale della richiesta o rigetto) possono esserci limiti di autonomia decisionale che variano in base agli importi (addetto fidi, direttore di filiale, capo)

area..CdA).

  • Scelta della forma tecnica di prestito (in caso di accoglimento della richiesta).

Se va tutto bene la banca concede 1ml di € all'azienda comunicata la decisione il credito viene costantemente monitorato dalla banca (6-12 ecc mesi).

Monitoraggio periodico

Classificazione classica del credito da parte delle banche:

  • Vivo o in Bonis (se la capacità di credito del cliente affidato non si è deteriorata): se il debitore non ha mai dato problemi e ha sempre pagato le rate in tempo.
  • Incagliato (se si è verificato un deterioramento transitorio): se col passare del tempo si è verificato un mancato pagamento, o un rimborso solo parziale di una rata, si parla di posizione incagliata.
  • In sofferenza (se deterioramento permanente: insolvenza): se il debitore è in piena insolvenza.

Dal 2013 è stata introdotta una nuova classificazione distinguendo tra crediti:

  • In bonis
  • Crediti deteriorati (che inglobano o

all'azienda)Immobilizzazioni nette• capitale circolante netto (esclusi conti finanziari)= capitale investito- Fondo TFR= Fabbisogni netto di capitale- mezzi propri complessivi= indebitamento finanziario netto (di cui l'indebitamento con scadenza medio-lungo)(MON o EBIT)/Oneri finanziari ed è la capacità dell'impresa di remunerare i finanziatori esterni attraverso il reddito dell'attività operativa.

Copertura del FNC:• mezzi propri• poi indebitamento finanziario netto (debiti finanziari a breve e medio-lungo al netto delle disponibilità a breve)

Utile strumento diagnostico.

Metodo sintetico:Fabb. finanziario netto-FFN (al tempo -1)= delta FFN nel t in corso- incremento CN= delta indebitamento fin netto

Scelta migliore → soci che aumentano il capitale sociale ma se non possono l'alternativa è quella di far entrare dei soci temporaneamente, soci di natura finanziaria quindi degli intermediari finanziari →

operatori di private equity. Perché per un'azienda in crescita anche se è in crisi di liquidità non è bene rinunciare alla business macercare fonti alternative.

Private Equity

Gli operatori di private equity in Italia pag. 17

Esistono portatori di capitale di rischio nelle aziende che hanno difficoltà a reperirlo. In Italia chi lo fa?

Intermediari finanziari, sia di diritto italiano che esteri (sono soggetti vigilati), e altre istituzioni, come grandi industrie (investono in piccole aziende operative) ed enti pubblici locali, non soggetti all'attività di vigilanza di Bankitalia e Consob. Abbiamo una terza categoria che è composta dai singoli investitori privati, li troviamo soprattutto nella fase di avvio di una nuova impresa e sono i business angels (operatori privati con grossa disponibilità di capitale e con competenze manageriali, come ex imprenditori e top manager - a Torino esiste un club di business angels chiamato

“club degli investitori” ed è l’autorità torinese rilevate in questo ambito)e gli incubatori (rappresentano il principale strumento di intervento nel settore dei venture capital in Italia,frutto di collaborazioni tra grande industria, Università e centri di ricerca e investitori professionali. Offronotanti servizi: a volte l’aspetto finanziario è quello meno rilevante o assente, ma consentono a nuoviimprenditori di start up di poter iniziare la loro attività quindi danno gli spazi per lavorare, consulenzatecnologica. Quindi ci si trova in un ambiente favorevole per sviluppare un’idea di successo).Gli intermediari finanziari Italiani che si occupano di private equity sono:

  • Banche (attive nel comparto del MB)
  • Veicoli specializzati nel private equity, che sono in fondi di private equity e venture capital. Questi fondisono gestiti dalle SGR (società di gestione del risparmio, in Italia ce ne sono 38).
Questi fondi possono essere di due tipi: captive (gestiti da sgr che fanno parte di un gruppo bancario/industriale e investono in piccole aziende non quotate i fondi del gruppo a cui appartengono) o industriali (raccolgono e investono fondi raccolti direttamente sul mercato da investitori professionali anche non professionali se il regolamento lo prevede - quindi anche da individui privati -). La disciplina attuale di partecipazioni in imprese finanziarie (normativa italiana): - Banche: istruzioni di vigilanza di Bankitalia (nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, Titolo V, capitolo 4). Vi sono dei limiti per le partecipazioni qualificate: Limiti per le partecipazioni qualificate Limite di concentrazione: 15% del patrimonio di vigilanza (ogni singola partecipazione qualificata assunta da una banca deve rispettare il limite di 15% del patrimonio) Limite complessivo: 60% del patrimonio di vigilanza (la somma di tutte le partecipazioni non può superare il 60% del patrimonio)

di vigilanza allo stato attuale)vigilanza, in modo tale che la banca non rimangatroppo legata all’impresa)

  • Fondi: c’è una direttiva 2011/61/UE sui gestori di fondi d’investimento alternativi (AIFMD) e relativiregolamenti attuativi. pag. 18

Ma cosa sono i fondi di private equity e venture capital? Sono dei fondi comuni d’investimento mobiliare(gestiti da sgr) più precisamente, per utilizzare il linguaggio del legislatore comunitario: fondi d’investimentoalternativi (FIA).

Sono fondi chiusi, ed è una forma obbligatoria se la partecipazione nel capitale di rischio delle imprese nonquotate è > al 20% del patrimonio del fondo. Il quadro normativo di questa forma chiusa ė la legge istitutivadel 1993, che è stata abrogata in favore dell’attuale disciplina del TUF del 1998 (ultimi aggiornamenti del 2014-2015 alla luce del recepimento della direttiva europea) e dei regolamenti attuativi di Consob e

Bankitalia.Fondi chiusi vs. Fondi aperti Natura del patrimonio Fondi aperti: il capitale da gestire non è fisso perché dipende dalle entrate e dalle uscite Fondi chiusi: capitale fisso: è come una spa perché l'ammontare dei fondi e il numero delle quote di partecipazione sono prefissati al momento della costituzione Ingresso Fondi aperti: l'entrata può attuarsi in qualsiasi momento, sottoscrivendo la quota: oggi c'è ATFund dedicato alla quotazione dei fondi comuni di investimento aperto e si possono vendere le quote in questo mercato. Fondi chiusi: patrimonio raccolto con un'unica emissione di quote (non tutti i giorni come in uno aperto), di uguale valore unitario, che devono essere sottoscritte entro 24 mesi (la SGR ha un tempo massimo di 24 mesi per raccogliere capitale a meno che non ci sia una delibera dell'assemblea): - dalla pubblicazione del prospetto informativo (offerta al pubblico) - dall'approvazione di

Bankitalia del regolamento (riservati agli investitori qualificati)

Uscita

Fondo aperto: si può uscire in qualsiasi momento chiedendo il riscatto della quota

Fondo chiuso: si deve aspettare la scadenza del fondo; si stabilisce una data di scadenza del fondo e si aspetta (max 50 nella nostra disciplina). (non per PE o VC perché si è capitale paziente ma non permanente quindi in questo caso massimo 6 anni, si liquida e poi si spera di portare a casa una plusvalenza. I 50 anni fanno riferimento ai fondi mobiliari).

Oppure chi sottoscrive quote di un fondo di PE può fare un disinvestimento anticipato:

  • se esiste un mercato secondario di borsa si può disinvestire ma negli ultimi anni non ci sono fondi di PE ma sono tutti fondi mobiliari chiusi.
  • SGR però prevedono per alcuni fondi il rimborso anticipato ma a determinate date che sono pre indicate nel regolamento.

Determinazione del valore della quota

Dipende dalla domanda e dall'offerta sul mercato

secondario e si vanno a valorizzare le partecipazioni nel portafoglio. pag. 19

Chi sono gli investitori ideali di un fondo PE/VC? È sicuramente rischioso investire in un fondo chiuso di PE/VC e di norma è di medio-lungo periodo. Strumenti di investimento per:

  • investitori istituzionali: istituzioni finanziarie (banche, sicav, sim), fondi pensione, assicurazioni, fondazioni bancarie
  • investitori HNWI

In Italia i principali investitori nel settore PE sono le banche.

Caratteristiche tipiche dell'attività di Private Equity:

Definizione: l'Attività di private equity abbraccia diversi tipi di discipline:

  • assunzione di partecipazioni al capitale di rischio delle imprese non finanziarie non quotate (o in fase di delisting o di privatizzazione) → quando un'impresa si quota un obiettivo dell'IPO è quello di dare le azioni al mercato; per il delisting devo comprare le azioni che sono sul mercato e quindi per comprarle devo avere soldi
azione di un'azienda, ad esempio, potrebbe essere necessario coinvolgere una banca d'affari o una società di consulenza finanziaria. Questo intermediario aiuta a valutare il valore dell'azienda, a trovare potenziali acquirenti e a negoziare i termini dell'accordo. Inoltre, l'intermediario può svolgere un ruolo importante nel garantire la trasparenza e la correttezza del processo di privatizzazione. Può fornire consulenza legale e finanziaria, assicurando che l'azienda venga venduta al miglior offerente e che gli interessi di tutte le parti coinvolte siano preservati. L'utilizzo di un intermediario può anche contribuire a ridurre i rischi associati alla privatizzazione. L'intermediario può condurre una due diligence approfondita sull'azienda, identificando potenziali problemi o passività nascoste. Inoltre, può aiutare a strutturare l'accordo in modo da minimizzare i rischi per l'acquirente e garantire una transizione senza intoppi. In conclusione, l'utilizzo di un intermediario è spesso essenziale per garantire una privatizzazione efficace e di successo. L'intermediario svolge un ruolo chiave nel valutare l'azienda, trovare acquirenti, negoziare l'accordo e garantire la trasparenza e la correttezza del processo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
50 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giova__p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di corporate banking e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Damilano Marina.