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IL SISTEMA DEL DIRITTO COMUNE
Cultura giuridica in cui si integrano diritto romano e canonico. Si diffonde quest'esperienza comune della cultura giuridica europea. Queste norme vengono considerate sia di fatto vigenti nei territori che coincidono con la sovranità dell'imperatore tedesco (a livello geografico) ratione imperii.
Nelle aree che non coincidono con il sacro romano impero, si parla di una conoscenza del diritto comune, attraverso gli studia imperio rationis.
Si forma un diritto come sistema ci si laurea in utrumque ius. Va ad integrare le fonti del diritto positivo locale. È utilizzabile quindi come fonte e a livello di cultura giuridica.
Col tempo si vede una progressiva emarginazione del diritto comune. Se viene proiettato in età moderna, si vede che la funzione del ius commune inizia a cambiare, acquista rilievo l'ordinamento statale. Vengono prodotte norme diverse, che integrano lo ius proprium. Questo punto si raggiunge nel momento.
In cui si stabilisce per legge una gerarchia delle fonti. Si forma concretamente l'Utrumque Ius Europa del diritto comune, formano un sistema giuridico fortemente integrato. 20/04/20
Riassunto: Le basi affondano le proprie basi nell'Expositio ad librum papiensem (secolo XI) commento che utilizza riferimenti tratti dai testi giustinianei e si definisce il Diritto romano come lex generalis omnium. Si è ancora in quella fase di Utraque lex si usano testi romanistici che completano altri complessi normativi (diritto canonico o longobardo-germanico). Interpretazione giuridica merito della scuola dei Glossatori, che mettono insieme dei metodi del ragionamento del diritto, componendo una gerarchia di norme coerenti. Da Irnerio cambia la collaudazione del metodo scientifico, ai quali si riconosce un'autorità dottrinale, tratti principalmente dal Digesto. Il Corpus Iuris viene ritenuto espressione di un modello universale ed eterno (norme immutabili nel corso.
Del tempo). Con lo studio del diritto nel secolo XII, si forma una scuola volta a dare una formazione superiore e specialistica. Si formano anche scuole di formazione scientifica, utili per la materia mercantile. La formazione di una scuola si porta con sé l'impostazione della didattica si svolge secondo curriculum, istituzioni, testi basati sul Codice e sul Digesto.
Gli statuti studenteschi prevedono e tengono conto la frequenza e l'attività didattica da parte dei maestri, a garanzia che questi svolgano i programmi, creando una nuova figura di intellettuale il giurista. Trova nuovamente una sua identità, dopo il periodo senza giuristi.
Nelle città dove ci sono gli studia si formano i doctoras associazioni che hanno lo scopo di definire il ruolo dei docenti rispetto all'universitas.
Tre grandi traguardi nel secolo XIII - Corpus Iuris integrato da una fonte non romanistica i Libri Feudorum decima raccolta che chiude le Novelle. Viene
studiato dai Glossatori. - Si forma anche l'Utrumque ius dagli allievi di Graziano in poi. - Consacra l'intreccio tra i due sistemi normativi (canonistica e giustinianea). - Diritto statutario da Odofredo in poi, vi è produzione da parte dei Comuni. Circolano quaestiones (prendono spunto dalla normativa vigente nel Comune). Gli stessi statuti che richiedono che un giudice, qualora non trovi elementi di riferimento, possa o debba ricorrere al consiglio di un doctor iuris. - Viene favorito un incrocio tra diritto romano e diritto proprio. In questa diffusione di ius commune patrimonio di dimensione europea, assumono rilievo i testi in latino (usati negli studia). Quindi l'insieme dei Libri che formano il Corpus Iuris è affiancato dal diritto canonico attraverso le raccolte di Decretali (a partire dal Liber Extra). La lingua latina ha un rapporto dialettico con le lingue nazionali con altre che hanno un rapporto meno diretto. - I COMMENTATORI si chi èchiusa la Glossa con l'opera di Accursio. Dopo la Glossa ci sono indirizzi che mirano alla pratica. C'è comunque l'evoluzione dialtri esponenti della scuola giuridica del Duecento, che lavorano con metodidiversi. L'obiettivo è quello di approfondire le rationes veicolate dalle leggi contenute dal Corpus Iuris, per trarne delle funzioni generali, cercando diincorporare le fattispecie concrete della vita giuridica quotidiana. Principianalogici di tipo normativo, estratti dal senso profondo delle norme giustinianee, confrontandole con la vita moderna. Questo percorso orienta verso la maturazione di un metodo diverso da quellodei Glossatori. Ci si pone il problema di trovare la ratio delle Costituzioni,trasformandoli in principi generali.
Odofredo Denari giurista bolognese. Uno dei Glossatori di cui abbiamo già parlato. È contemporaneo di Accursio. È allievo di Iacopo Baldovini, Ugolino Presbiteri e Bagarotto. Svolge molti
incarichi diplomatici per conto del comune di Bologna. Predispone una prima Glossa agli statuti veneziani. Le sue lezioni sono formulate secondo blocchi tematici. Praelectiones testimoniano il cambio di metodo: lectura codicis viene perfezionata la lettura al Digestio vecchio. il maestro non spiega parola per parola il testo, ma si concentra su blocchi testuali più grandi (le leges). I giuristi del 300 produrranno commentaria sulla base di questo metodo sono le opere dottrinarie che caratterizzano l'approccio ermeneutico ai testi giustinianei o canonistici, che le prime generazioni chiameranno lecture, poi di commentario. Tutti i nuovi maestri che si approcciano a questo metodo si sintonizzeranno sulla scrittura e sulla redazione di commentaria. Definiamo quest'orientamento tipico della Scuola dei Commentatori metodi che caratterizzano un nuovo orientamento dei testi giuridici. La civiltà va avanti, combinando i rapporti giuridici delle situazioni difatto,combinazioni economiche, con l'utilizzo del diritto romano come fonte sussidiaria, ragionando con principi giuridici più vasti. Anche Odofredo è un maestro di grande successo, anche perché ha un punto di riferimento nella produzione del sistema del libro giuridico, con una bottega specializzata nella riproduzione del testo giuridico. Presupposti vengono indicate gli ordini di studio e le scadenze per esaurire la lettura del Codice, Digesto Vecchio, dell'Inforziato, del Digesto nuovo, dei Decretali e dei Decretum. Può proseguire per blocchi logici, piuttosto che frantumare il testo nelle migliaia di parole da cui è costituito. Presupposti culturali recupero delle traduzioni latine delle ultime opere di Aristotele, mettendo appunto degli strumenti logici, per utilizzarli come strumenti giuridici. Entrano nel circuito della Arti liberali. Più tardi entrano nella strumentazione dei giuristi. Passano parecchi decenni prima di un recupero.Da parte della cultura medievale, del complesso di Aristotele, affinché vengano utilizzati in ambito giuridico, sillogismo aristotelico applicati non solo ai verba, ma anche alle rationes.
Il principio giuridico è il cuore della lex la conoscenza dei singoli verba è stata acquisita, ci si concentra sulla causa finale, individuando il principio che corrisponde alla causa d'origine della norma e allo scopo ultimo per cui è stata prodotta. 21/04/20
Il metodo dei commentatori è caratterizzato per una struttura logica nuova e sistematica con cui viene condotta la lezione che è il primo momento che caratterizza il nuovo metodo che non punta a spiegare il significato dei singoli termini ma punta a riflettere e lavorare sui concetti fondamentali che il testo giuridico veicola. Il maestro comincia a lavorare con prime testimonianze di questo metodo già dalla fine del XII secolo ma matura completamente da Odofredo in poi; ogni legge del codice o
ma solitamente si cerca di seguire un percorso logico che permetta di comprendere e approfondire il concetto giuridico trattato. Inoltre, è importante sottolineare che l'approccio può variare a seconda del tipo di testo e dell'obiettivo dell'analisi.Questo è lo schema ideale, più completo, anche nella lettura al codice che un maestro sviluppa. Alcune leges vengono anche saltate nel senso che il maestro può non soffermarsi ad analizzare leges che magari sono di più facile interpretazione. Soprattutto nell'ultima parte, dove vengono presentate quaestiones e dunque profili di applicazione della norma che richiamano il confronto con altri passi del corpus iuris che portano alla conferma o meno di quel profilo giuridico, ogni maestro è abituato ad utilizzare citazioni provenienti dalla dottrina precedente. La riflessione del maestro è anche alimentata dall'accumulo di riferimenti presi dalle opere dei suoi predecessori, diventando una miniera per mantenere viva la memoria delle opinioni su ciascun profilo giuridico di molti giuristi anche risalenti nel tempo. Questo ci conferma come procede la dottrina giuridica medievale in una costruzione costante sui mattoni gettati dai maestri di ogni generazione.
Questo tipo di sistematica nel procedere nella lettura del testo giuridico diventa tipica nella scuola del commento fra Due e Trecento e viene a caratterizzare le opere soprattutto Cino da Pistoia, di tuttavia le prime testimonianze di questo metodo si trovano nella produzione scritta di maestri risalenti già alla fine del XII secolo e quindi già nelle opere di Giovanni Bassano o di Albertano da Brescia. Si è osservato dunque lo sviluppo progressivo di questo tipo di metodo. Su questo metodo si imposta la didattica del diritto e di conseguenza anche la redazione delle opere dei maestri che poi sfocia nella pubblicazione delle Letture anche nella forma di manoscritti che entrassero nell'uso del pubblico. Questo metodo caratterizza la scuola del commento perché una delle tipologie di testo che si produce è proprio il commento.