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CICERONE

 A quale scuola filosofica si può ascrivere Cicerone?

 Periodizzazione della sua produzione filosofica

Vita:

Cicerone vive 63 anni. Nasce nel 106 a.C. e muore nel 43 a.C. Sono individuati due periodi

Emergenti per quanto riguarda l’interesse dell’autore per la filosofia.

Formazione giovanile 90-77

o Periodo Finale 48-43, quinquennio finale (a questo secondo periodo appartiene

o quasi nella totalità la produzione filosofica dell’autore)

Formazione giovanile:

90 a.C. => data dell’assunzione della toga virile da parte di Cicerone che segnava il rito che

segnava l’ingresso del puer nel mondo degli adulti. Egli l’assume a 16 anni.

A Roma c’era una categoria di donne che doveva usare la toga, ovvero le prostitute; la

legislazione le obbligava a vestirsi da uomo

Prima ci si metteva la tunica interior e sopra metteva tunicae exteriores. La moglie usava

una tunica che arrivava fino alle caviglie, detta talaris. Sopra la donna portava la stola,

un’ampia veste a pieghe che veniva drappeggiata. L’imposizione della toga avveniva a 16-

17 anni e segnalava l’ingresso nel mondo dell’istruzione. Il romano assumeva la toga solo

dopo aver ricevuto un’istruzione elementare da un ludi magister o da un precettore. Il

litterator insegnava i primi rudimenti della grafia, il librarius di grafia, il calculator era il

maestro di aritmetica e il notarius era colui che insegnava a stenografare. Si insegnava

presto a stenografare perchè così si avevano gli interventi in senato già trascritti.

13-14 anni=> Si iniziavano le superiori. Si deponeva la bulla puerile al tempio. La bulla era

una targhetta su cui era scritto il nome e il cognome del bambino. Tutti coloro che erano

sub tutela portavano la bulla. I bambini finchè erano tali, gli schiavi la portavano a vita. (Il

padre di Cicerone si chiamava Marco Tullio e aveva aggiunto senior). Il padre conferiva la

toga e un rotolo legale cioè della legge. Quello che definisce un uomo adulto è l’intendere

se stesso e gli altri come depositari di tutti i diritti. Per i greci si diventava uomini quando si

andava in guerra. A Roma era adulto chi intende i propri diritti e doveri. Anche gli ebrei

fanno cerimonie di passaggio dalla fanciullezza al mondo degli adulti. Nel Bar mitzvah il

ragazzo riceve dal Rabbino il rotolo della Torah e lo legge.

Il 77 è l’anno in cui Cicerone va ad Atene. Il padre vuole far sì che il figlio faccia un salto sociale e

gli dà tutti gli strumenti per farlo. Cicerone è istruito dai maestri migliori e, in seguito, va in Grecia.

Viene mandato col fratello Quinto in Grecia e in Asia minore a rifinire la propria cultura per quasi un

biennio, sia dal punto di vista filosofico che oratorio. (≈Grand Tour ottocenteschi).

Cicerone giunge ad Atene avendo alle spalle un illustre passato avendo incluso una formazione di

tipo filosofico. Se c’è una parola chiave per intendere la forma mentis di Cicerone in questo

appuntamento con il mondo greco è la parola eclettismo. Tra il 90 e gli anni prima del 77 beneficia

grande al patrimonio paterno di una formazione di ampio raggio. Fu allievo di Elio Stilone, il primo

filologo Romano. Egli fu il primo filologo a Roma; porta la filologia dalla Grecia. Egli fa il

discernimento di ciò che è autentico e ciò che non lo è tra le commedie Plautine. Fu allievo di

Marco Antonio e di Licinio Crasso che erano i massimi oratori della sua epoca.

Eclettismo identifica anche il suo essere filosofo: come tutti i filosofi latini non sarà mai un uomo di

scuola, ovvero non apparterrà mai ad un’unica scuola, quanto sarà piuttosto un pensatore pronto

ad accogliere i possibili punti d’accordo tra pensatori diversi per selezionare il meglio con una

finalità ben determinata, ovvero quella di raccogliere il meglio dalle diverse scuole e dai diversi

filosofi per elaborare un’ars vivendi, che non si rassegna al limitarsi ad una sola scuola.

Cicerone fu fin dalla più tenera giovinezza e per la più tenera giovinezza non fu un accademico

puro né uno stoico, ma egli fu fondamentalmente fedele agli insegnamenti della scuola

accademica soprattutto di quella accademia che la storiografia filosofica definisce come la Quarta

Accademia, quella del filone di Larisa che stregò il 18enne Cicerone. Se c’è un personaggio che

marca nel profondo Cicerone è questo è Larisa. Gli dà un modo di approcciarsi alla vita stessa.

13/10/16

 Se la mens filosofica risente di diversi apporti di scuola e di singoli, l’ingrediente

principale è quello di Filone di Làrissa, della IV Accademia: il che non fa di Cicerone

un uomo di scuola, un accademico, di rigida obbedienza ad una determinata suola,

ma un uomo di ampia apertura filosofica più sensibile alla IV Accademia.

Delineiamo questa apertura filosofica nella fase della formazione giovanile:

 Primo incontro con la filosofia fu mediato proprio da un filosofo accademico.

Era l’88, aveva 18 anni (due anni dopo l’assunzione della toga virile): Filone

di Làrissa (città della Tessaglia) è lo scolarca della IV Accademia (II-I sec.

a.C.) e si trovava nell’88 esule a Roma, perché l’Accademia, che si trovava

fuori Atene, era stato distrutto dagli eserciti romani: tra l’87 e l’86 gli eserciti

di Silla assediano Atene e la mettono a ferro e fuoco. Dispersione degli

accademici, che arrivano anche a Roma, come Antioco di Ascalona.

Trafugamento da parte di Silla e dei suoi luogotenenti di un patrimonio

incredibile di opere filosofiche dalle biblioteche della città: trafugamento

dell’intera biblioteca di Aristotele, portata a Roma e posta nella domus

romana di Silla (non esistono ancora le biblioteche pubbliche, nate nell’età di

Augusto da un disegno di Cesare), anche se la mise a disposizione di un

pubblico di Romani. Ancora una volta le motivazioni erano di politica estera:

Grecia si schiera con il re del Ponto Mitridate che Roma aveva cercato di

combattere in ogni modo, come anche il tentativo di veneficio

(“mitridatizzarsi” = abituare il corpo ad elaborare gli anticorpi, la resistenza,

ad un determinato veleno). Filone di Làrissa è il fondatore della IV

Accademia, caratterizzata dalla correzione in senso probabilistico dello

Scetticismo che era stato proprio delle due fasi precedenti dell’Accademia

(Media e Nuova Accademia, cioè della II e III fase). La Media era stata

fondata da Arcesilao nel IV-III; Nuova o III Accademia (III-II) era stata guidata

da Carneade. La II e la III nega l’esistenza di verità assolute, ma solo

probabile. Filone si distacca da questa impostazione dal punto di vista

epistemologico (cioè della dottrina della conoscenza): verità assoluta esiste,

ma è negata alla conoscenza umana, perché l’uomo non può mai essere

certo di possederla perché gli mancano criteri di giudizio adeguati

(anticipando Kant: noumeno è la verità, ma è inaccessibile all’uomo che

conosce solo manifestazioni fenomeniche di esso). Distacco con lo

Stoicismo che riteneva che l’intelletto umano avesse gli strumenti di

conoscenza per conoscere la verità assoluta. Avvicinamento asintotico alla

verità, quindi non si conclude mai con il possesso dell’oggetto a cui si tende

 probabilismo positivo per definire in sintesi la posizione di Filone, di contro

al probabilismo dialettico che è la definizione usuale per marcare le posizioni

gnoseologiche della II e della III Accademia, per le quali il conoscere non si

risolve in un tentativo di avvicinarsi sempre più alla verità, ma dovrebbe

culminare nell’epochè, cioè nell’astensione dal giudizio, confrontarsi tra

uomini in ricerca, sapendo che un giudizio può equivalere ad un altro e che

ogni giudizio razionale ha una dignità. L’indizio confortante che chi cerca la

verità si trovi sulla strada giusta secondo Filone è la consonanza con altri

pensatori e altre scuole indice della probabilità di essere. Filone inaugura

nell’Occidente filosofico una tendenza eclettica, cioè di modificare i propri

dogmi accogliendo teorie di altre scuole.

 Probabilismo ed eclettismo devono aver colpito Cicerone che seguì

orazioni romane di Filone poiché sono due caratteristiche emergenti di

Cicerone di tutta la vita. Questo incontro era infatti avvenuto in un’età

duttile.

 Pur protendendo per Filone, Cicerone è suggestionato anche da Antioco di

Acalona (Ascalon è una città della Giudea, dell’attuale Israele), un filosofo

parimenti accademico, che incontrò a Roma nel 79, alla vigilia della partenza

per quel “Gran tour” di cui abbiamo parlato. La dossografia (storia della

filosofia antica) indica in Antioco la fondazione della V e ultima Accademia.

Allievo per antonomasia di Filone, esule anche lui da Atene, entrò però in

aspra polemica con il maestro scisma all’interno dell’Accademia: terreno

della contesa è ancora quello epistemologico. Antioco si pone su delle

posizioni diverse dal suo maestro, sostenendo esistenza di verità assolute e

possibilità per l’uomo di conoscerle. Primo membro dell’affermazione

sarebbe stato accolto dal maestro, ma il secondo membro no. In fondo

Filone si stagliava su un panorama moderatamente stoico affermando un

probabilismo. Si ritornava così alle origini dell’Accademia. Pur scontrandosi

con il probabilismo filoniano tornando in fondo ad un certo dogmatismo,

Antioco dava seguito ad un lineamento proprio dell’insegnamento di Filone,

cioè all’orientamento eclettico della sua filosofia. Filone affermava che ci

fosse un’unica filosofia distinta non da differenze contenutistiche, ma

puramente formali, lessicali.

 Verso la metà del 79 Cicerone parte per il soggiorno ad Atene, dove seguirà i

corsi di Antioco di Ascalona presso la nuova sede dell’Accademia.

 Sussiste un problema storiografico: questi due filosofi non ci sono noti tramite le

loro opere, nulla ci è giunto, solo sparuti frammenti, li conosciamo solamente per la

mediazione di altre fonti antiche, la più importante delle quali è proprio Cicerone.

 Rapporto tra Cicerone e un’altra scuola filosofica, lo Stoicismo. Uno degli

incontri più precoci è proprio con uno stoico, Posidonio di Apamèa (città della

Siria), che giunge a Roma non esule, ma come Carneade come

ambasciatore: deve farsi latore di alcune richieste dell’isola di Rodi presso il

Senato (chiese di essere liberata da un feroce embargo) (Rodi è un’altra

delle tappe d

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
50 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marti3003 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Rivoltella Massimo.