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Estratto del documento

ONG.

Dobbiamo ricordare UNCTAD che è una conferenza internazionale che si configura come organo

sussidiario dell’assemblea generale creata nel 1964. Rispetto alle funzioni dell’assemblea

generale, si colloca nell’alveo delle funzioni normative. Infatti, la conferenza promuove lo studio

e normative internazionali in materia economica e sociale, commerciale.

Lezione 10.10.18

Abbiamo un’azione che riguarda l’assemblea generale che ha un ruolo propulsivo: viene

delineato il programma nuovo ordine economico internazionale, che è una dichiarazione di

principi che individua alcuni aspetti, quale una carta dei diritti e doveri economici e i principi.

Abbiamo poi le strategie decennali per lo sviluppo dell’assemblea generale.

Il nuovo ordine economico internazionale è un manifesto programmatico per la cooperazione e

sviluppo:

Diritto di ogni paese di adottare il sistema economico e sociale che ritiene piùà̀

 appropriato

Sovranità piena e permanente di ogni Stato sulle sue risorse naturali e attività

 economiche (→ diritto di nazionalizzazione)

Regolamentazione della attivitàà̀ delle imprese multinazionali

 Equo rapporto tra i prezzi dei prodotti esportati e di quelli importati dai PVS

 Assistenza attiva ai PVS da parte dell’intera comunità internazionale libera da

 condizionamenti politici/militari

Trattamento preferenziale e non reciproco per i PVS in tutti i campi della cooperazione

 economica

Promozione dei trasferimenti di tecnologia a favore dei PVS

È un programma ambizioso che fa leva sull’idea che il nuovo ordine non debba basarsi su

presupposti di tipo assistenzialistico. È un vero sviluppo dei rapporti internazionali economici.

È un progetto di perequazione delle ricchezze. È supportato dalla carta dei diritti e doveri

economici degli stati del 1974.

La carta sancisce principi che enuncia il nuovo ordine economico internazionale. Questo ambito

di azione nel quadro dell’A.G. trova sviluppi negli anni successivi. Si arricchisce di nuovi

contenuti: si afferma il concetto di diritto allo sviluppo che viene indicato sul piano

promozionale come un diritto umano inalienabile in virtù del quale ogni persona o popolo ha

diritto a partecipare per contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e politico e

attraverso i quali i diritti umani possono essere enunciati (1986 > idea dello sviluppo come

portato dei diritti umani).

L’idea dello sviluppo trova un’altra linea di evoluzione nella seconda metà degli anni 80 e vi è

la dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo: la protezione ambientale si intreccia

con lo sviluppo. Si parla di sviluppo sostenibile: la crescita economica deve essere regolata da

principi che preservino le risorse anche per le generazioni successive.

Nell’ambito di queste dichiarazioni di principi, vengono poi collocati dei programmi decennali

dell’AG: si propone di realizzare alcuni obiettivi

Nel 2000 abbiamo l’approvazione della dichiarazione del millennio con “millennium

 development goals”: questi sono 7 obiettivi strategici che declinano i principi enunciati.

Molte persone vivono in povertà e vi è l’impegno entro il 2015 a raggiungere questi

obiettivi

I. Sradicare estrema povertà e fame

II. Educazione primaria per tutti

III. Promuovere l’uguaglianza di genere

IV. Ridurre la mortalità infantile

V. Migliorare la salute delle donne

VI. Combattere l’AIDS e altre malattie

VII. Garantire la sostenibilità ambientale

VIII. Creare una partnership globale per lo sviluppo

Questi obiettivi del millennio in realtà hanno incontrato delle difficoltà sul piano realizzativo

perchè vi è stata la crisi economico finanziaria che ha rallentato la realizzazione degli obiettivi.

Abbiamo un altro progetto che è il world summit outcome che propone un equo

 sviluppo internazionale. È un sistema commerciale multilaterale universale basato su

regole, aperto, equo e non discriminatorio così come una significativa liberalizzazione

del mercato che possono stimolare lo sviluppo globale in modo rilevante beneficiando

dei paesi in via di sviluppo.

Gli obiettivi sono stati modificati nel 2015 con una risoluzione dell’AG sullo sviluppo

sostenibile: sono indicati 17 obiettivi che devono essere realizzati entro il 2030: [libro].

Struttura delle N.U. per la cooperazione e sviluppo:

UNCTAD: organo propulsivo per gli aspetti normativi;

 UNDP: programma delle N.U. per lo sviluppo. Ha il compito di sovrintendere

 all’assistenza tecnica. La sua struttura è composta da:

I. Consiglio di amministrazione (36 stati)

II. Amministratore > presiede anche l’UNDG che accoglie i principali fondi,

programmi e agenzie delle NU.

III. Rappresentante residente > sotto la direzione dell’amministratore, coordina gli

interventi delle NU

PROGRAMMAZIONE PER PAESE > programma nazionale di sviluppo. L’UNDP

approva e stanzia i fondi.

ASPETTI FINANZIARI IN MATERIA

La difficoltà principale in materia di cooperazione allo sviluppo concerne gli aspetti finanziari

perchè i programmi non rientrano nel bilancio ordinario delle N.U.

Si basano per lo più su contributi volontari che dichiarano annualmente quanto intendono

stanziare per la cooperazione e lo sviluppo. Sono dichiarazioni che non sono assunte come

impegni sul punto di vista giuridico ma possono essere disattese.

Solo il programma ordinario è il programma ordinario di assistenza tecnica (1948) che concerne

fondi modesti è parte del bilancio ordinario.

Questo capitolo rivela che in questo ambito le NU hanno un ruolo di tipo promozionale sotto il

profilo giuridico normativo (progetti di convenzioni internazionali) ma la natura dell’ONU è

inadatta per la gestione per la realizzazione di veri e propri programmi di assistenza tecnica.

CAPITOLO VI

ART 24: il CdS ha la responsabilità principale nel mantenimento della pace e sicurezza. NON

ESCLUSIVA perchè intervengono anche AG e il segretariato.

Nell’adempimento di questi compiti, il CdS agisce in conformità ai fini e ai principi delle NU e i

poteri specifici attribuiti per l’adempimento di tali compiti sono indicati nei capitoli VI, VII, VIII e

XII. : “ogni membro delle NU può sottoporre qualsiasi controversia o situazione che possa

ART 35

portare ad un attrito internazionale all’attenzione del CdS” . Cioè ad una condizione in cui viene

messa in discussione la pace e la sicurezza internazionale.

“Uno stato non membro delle NU può sottoporre al CdS qualsiasi controversia di cui esso sia

parte, se accetta preventivamente gli obblighi di regolamento pacifico previsti dalla carta ”. Fa

riferimento agli stati non membri.

Ci sono altri articoli rilevanti per la questione:

ART 11.3: l’attivazione del CdS può avvenire da uno stato membro, stato non membro, da

parte dell’AG o segretario generale.

“l’AG può richiamare l’attenzione del consiglio di sicurezza sulle situazioni che siano suscettibili

di mettere in pericolo pace e sicurezza internazionale”.

ART 99: prevede un potere analogo per il segretario generale.

In base al regolamento interno al consiglio, lo stesso presidente può convocare il consiglio

quando lo ritiene necessario.

Il fatto che il CdS possa essere attivato attraverso meccanismi, giustifica che una volta attivato

debba agire. C’è un obbligo di convocazione previsto nella carta per cui se ci sono questi

presupposti deve essere convocato. Può decidere preliminarmente di non intervenire e la

comunicazione non ha seguito. Ha obbligo di convocazione ma non di decisione.

Il capitolo VI fa riferimento al potere di inchiesta e un potere di soluzione di controversie

internazionali.

Il CdS agisce in base alle inchieste o attraverso un’azione che risolva pacificamente le

controversie. I presupposti comuni di questi due ambiti sono dati dal fatto che si tratti di

situazioni che possono mettere in crisi la pace e la sicurezza internazionale. Dove sussiste una

situazione che pregiudica la pace o la sicurezza, il CdS agisce.

La differenza tra CAP VI e VII è data dal fatto che dove il CdS agisce attraverso il Cap VI ci sono

situazioni che minacciano la pace e la sicurezza. Nel caso in cui invece il CdS agisca in base al

capitolo VII siamo in presenza di situazioni in cui è già in atto un fatto o una controversia

reputata come una minaccia alla pace e sicurezza internazionale (situazione potenziale vs

situazione effettiva).

L’azione del CdS presenta differenze sul piano delle regole applicabili:

Il principio nemo iudex in re sua (art 27 paragrafo 3) si applica in base al capitolo VI. Viene

meno l’astensione di un membro in base al CAP VII.

C’è anche un limite della competenza domestica: se si tratta di una delibera in base al cap VI

può essere fatto valere il limite dimostrando che esiste; non può essere fatto valere in base al

CAP VII.

Altri aspetti > i poteri del CdS in base al CAP VI sono più circoscritti perchè esso fa

raccomandazioni e stabilisce delle commissioni di inchiesta (delibere operative). Tuttavia, il CdS

non ha poteri decisionali. In base al capitolo VII, invece, può fare raccomandazioni o prendere

decisioni vincolanti.

Il ruolo del CdS in base al CAP VI rimane defilato perchè stimola l’azione degli stati o istituisce

organismi d’indagine mentre in base al CAP VII il CdS è il dominus.

Non sempre è chiaro in base a che capitolo agisce il CdS.

INCHIESTA/FACT-FINDING

: “Il Consiglio di sicurezza può fare indagini su qualsiasi controversia o qualsiasi

ART 34

situazione che possa portare a un attrito internazionale allo scopo di determinare se la

continuazione della controversia o della situazione sia suscettibile di mettere in pericolo il

mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.

L’articolo 34 ci dice che c’è un potere del CdS di fare indagini, istituendo organismi sussidiari

quando siamo in presenza di una controversia o situazione che possa, se protratta nel tempo,

determinare un pericolo per la pace e sicurezza internazionale > potenziale crisi internazionale.

!! Il CdS può stabilire delle indagini richiamandosi anche al capitolo VII della Carta: ci possono

essere commissioni d’indagini in cui il CdS accetta l’esistenza di una vera e propria minaccia

alla pace e sicurezza internazionale.

Nell’ambito del CAP VI, le missioni d’inchiesta non sono prerogativa assoluta del CdS perchè

non ha ruolo esclusivo nel mantenimento della pace. Ci sono altri organi che possono istituire

commissioni d’inchiesta:

AG

Dettagli
A.A. 2018-2019
50 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FedericaMacchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ponti Christian.