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STRUTTURA DELL'APPARATO ISTITUZIONALE: MODELLI RICORRENTI

Negli stati si è affermata l'idea della ripartizione dei poteri necessaria a un ordinamento democratico per garantire che ciascun potere svolga una specifica funzione in maniera indipendente dagli altri. La ripartizione all'interno dello stato avviene attraverso un parametro organico: a ogni organo è affidato uno specifico potere (esecutivo, legislativo, giudiziario). Il bilanciamento e controllo dei poteri garantisce la democraticità del sistema.

Le OI invece hanno competenze derivate e funzionali, e quindi la ripartizione dei poteri risponde a esigenze diverse. Sono attribuite funzioni specifiche a ciascun organo, ma non si segue la distinzione tra potere esecutivo, legislativo e giurisdizionale: ci sono più organi che partecipano alla funzione legislativa ecc.

Il fatto che le funzioni vengano ripartite con criteri diversi dalla tripartizione stringente tra organi rende molto più

complessa lagestione del problema della sovrapposizione di competenze e di poteri da parte delle OI. In diversi trattati internazionali troviamo clausole che cercano di dirimere i conflitti nell'esercizio delle funzioni tra le varie OI. L'evoluzione che si è avuta negli anni nell'attribuzione delle competenze ha provocato un'evoluzione anche nelle scelte organizzative. Laddove le competenze erano limitate, era necessario un apparato istituzionale semplice. Mano a mano che gli stati hanno scelto di attribuire maggiori competenze alle OI questo tipo di organizzazione si è rivelata inadeguata e quindi si è cominciato a dotare le OI di un apparato istituzionale più ricco, con una maggiore varietà di compiti. Dalla nascita dell'ONU in poi assistiamo a una maggiore complessità degli apparati delle OI, ma questo non vuol dire che non esistano più OI con un apparato molto semplice. Tuttavia, le OI sempre più spesso.vedono la compresenza di più organi. Questo processo comporta costi, e la crescita dei costi degli apparati istituzionali ha fatto dubitare che la scelta fosse opportuna (polemiche sul fatto che le risorse degli stati siano indirizzate a mantenere l'apparato burocratico). Nell'analisi della struttura istituzionale è opportuno effettuare una distinzione tra organi di stati e organi di persone, in tutti gli organi sono presenti delle persone, ma le persone svolgono un ruolo diverso a seconda del tipo di organo: - Organi di Stati: il membro è lo stato e la persona che vi siede è portavoce della posizione dello stato e non un'opinione personale, gli Stati sono liberi di mandare chi vogliono, tranne quando all'interno degli Statuti delle oi non si specifica il rango o il tipo di competenza che l'individuo deve avere sul piano interno per rappresentare lo Stato. es: consiglio dell'Unione Europea e consiglio europeo - Organi di persone: itag html per formattare il testo:

membri portano una propria, personale e specifica competenza, rispondono all'oi e perseguono gli interessi della stessa. Vi è un'indipendenza dalle posizioni dello Stato di cittadinanza e di conseguenza ci sono situazioni di incompatibilità nel caso si ricoprano determinate cariche all'interno di uno Stato. Lo status dei membri varia in base al livello. E' in seno all'OI che avviene il reclutamento, il rapporto di impiego, il controllo con conseguente responsabilità e/o protezione.

Struttura binaria, semplice o bipartita: Trae spunto dalle conferenze e dagli incontri al vertice precedenti alla nascita delle OI. Negli intervalli tra le riunioni c'era bisogno di un ufficio che lavorasse in permanenza svolgendo le attività organizzative, che fungesse da collegamento tra i vari stati e facesse studi propedeutici alla riunione stessa. Questo organo burocratico (chiamato segretariato, ufficio permanente o amministrativo) viene dotato di

attrezzature e di risorse umane idonee a svolgere il suo lavoro, che sono alle dipendenze dell'OI. A capo di questo organo è nominato dagli stati o dall'organo assembleare un segretario generale, che rispetto agli altri agenti ha un rango più elevato e a cui è attribuita la rappresentanza esterna dell'OI. L'organo burocratico è il tipico organo di persone e gli è attribuita la rappresentanza esterna dell'OI nei confronti di altri soggetti del Diritto Internazionale e nello Stato di sede. La conferenza degli stati diventa l'organo assembleare in cui trovano spazio tutti gli stati, è il tipico organo di Stati. Anche quando è previsto che le decisioni debbano essere prese all'unanimità, la decisione che viene adottata è imputabile non all'insieme degli stati ma all'OI. Questi organi sono collegiali e solo la partecipazione di tutti gli stati consente

All'organo di funzionare. Solitamente questi organi sono intermittenti e si riuniscono secondo le scadenze previste dal trattato istitutivo. Quindi l'organo è permanente (nel senso che è previsto dal trattato) ma lavora a intervalli (nel senso che gli stati non mantengono i loro rappresentanti presso la sede dell'OI per tutto l'anno e l'organo non è sempre in riunione). Proprio questo rende necessaria la presenza continuativa dell'organo burocratico. Gli stati hanno piena libertà quanto alla designazione dei loro rappresentanti nell'organo di stati. Solo in alcuni casi gli statuti delle OI precisano che questi dovranno mandare rappresentanti con determinate caratteristiche, che possono far riferimento al rango dell'organo dello stato sul piano dell'ordinamento interno (es. rappresentanti di rango ministeriale nel consiglio UE).

Struttura ternaria o tripartita: Nelle OI che hanno visto crescere i loro membri e le

loro competenze si è deciso di affiancare all'organo assembleare plenario un organo sempre di stati ma a composizione ristretta. Il numero ampio dei partecipanti all'organo plenario rendeva difficili i lavori, quindi per i compiti esecutivi si è deciso di fare riferimento a organi più snelli. I partecipanti di questi organi sono eletti dall'organo plenario. In molti casi essi funzionano in maniera permanente, in modo da preparare il lavoro dell'organo assembleare (compito politico). Più raramente all'organo ristretto vengono dati ruoli decisionali (cioè che possono sfociare in atti vincolanti), in quanto gli stati vogliono votare su un piano di parità nell'assemblea plenaria. In realtà, i membri dell'organo a composizione ristretta sono rappresentanti di tutti gli stati, essendo eletti da questi ultimi, ma può accadere che agiscano nei propri interessi invece che nell'interesse.

dell'OI. Il CDS dell'ONU è un caso particolare di organo a composizione ristretta con compiti decisionali. In realtà è più un organo operativo e la sua competenza decisionale è limitata a un'unica materia: il mantenimento di pace e sicurezza internazionale.

Struttura complessa:

Per OI molto complesse può essere insufficiente il contributo dato dai governi degli stati all'OI e si rende necessario il contributo di altre componenti dello stato. Può nascere l'esigenza di favorire il controllo giurisdizionale dell'OI oppure di acquisire pareri tecnico-scientifici. La struttura diventa quindi sempre più complessa. Nella loro libertà gli stati scelgono la struttura in base alle specifiche funzioni dell'OI, per cui le strutture variano. Di solito le OI, oltre all'assemblea, all'ufficio e a un organo a composizione ristretta, possono comprendere:

  • Organi tecnici di persone:
possono essere previsti già nell'atto istitutivo o creati successivamente come organi consultivi o sussidiari. Raramente hanno poteri decisionali, eccetto che nel caso della Commissione Europea.
  • Organi di rappresentanza degli interessi economici e sociali: associazioni dei lavoratori, degli imprenditori, del terzo settore, delle ONG.
  • Organi politici: assemblee parlamentari (PE, CDE). Solitamente sono composte da membri eletti dai parlamenti nazionali e quindi da esponenti riconducibili alle stesse maggioranze parlamentari che siedono negli organi plenari di stati. Se una sola forza politica dello stato è rappresentata nell'OI, questi organi non danno un grande valore aggiunto, per questo sono spesso dotate solo di poteri consultivi. Ciò avveniva per il PE nella CEE, mano a mano però il PE ha acquisito più poteri diventando co-legislatore. Per risolvere il problema del deficit democratico si è stabilito che il PE dovesse essere

Elettodirettamente dai cittadini degli stati membri

● Organi giurisdizionali: sono poche le OI che prevedono organi giurisdizionali interni che possono valutare la legittimità deiloro atti. Gli organi giurisdizionali sono organi di persone in modo permettere un accertamento del diritto adeguato e terzorispetto agli stati.

Criteri di classificazione degli organi:

Dall'analisi di statuti e regolamenti interni degli organi possiamo individuare le loro caratteristiche. Spesso un atto di un’OI è fruttodel contributo di più organi: ciascun organo contribuisce secondo le proprie competenze e funzioni. Da una prospettiva internal’esito è attribuibile all’organo (regolamento del Consiglio, regolamento del PE e del Consiglio ecc) mentre da una prospettiva esternal’organo non ha rilevanza: l’atto è imputabile all’OI. Gli organi possono essere:

→➢ Organi originari/derivati possono essere istituiti dal trattato

istitutivo ma non necessariamente→➢ Principali/sussidiari o accessori partecipano all’espletamento di funzioni essenziali o contribuiscono col loro operato adaltri organi nell'esercizio delle loro funzioni→➢ Permanenti/temporanei sono pensati per durare senza termine o ad hoc con uno specifico mandato➢ Che siedono in permanenza / intermittenti→➢ Collegiali/individuali la volontà dell’organo si forma in base al contributo di più membri o di un singolo membro→➢ Composizione plenaria/ristretta ne sono parte tutti gli Stati membri o solo una componente ristretta di essi→➢ Di Stati/di persone necessario stabilire la qualifica del rappresentante/della persona→➢ Centrali/periferici svolgono l’attività in relazione a tutta l’OI o a una determinata area geografica→➢ Rilevanza esterna/interna le funzioni si esauriscono all’interno dell’OI o si riverberano all’esterno→

i organi collegiali, si fa riferimento al processo attraverso il quale viene presa una decisione o viene formulata una proposta all'interno di un organo composto da più membri. La funzione decisionale riguarda la capacità dell'organo collegiale di prendere decisioni che impegnano l'intero organo. Queste decisioni possono riguardare ad esempio l'approvazione di un documento, l'adozione di una politica o l'approvazione di un bilancio. La funzione consultiva si riferisce alla capacità dell'organo collegiale di fornire pareri e consigli su determinate questioni. Questi pareri possono essere richiesti da altre autorità o possono essere formulati autonomamente dall'organo collegiale. La funzione propositiva riguarda la capacità dell'organo collegiale di formulare proposte e suggerimenti su determinate questioni. Queste proposte possono essere presentate ad altre autorità o possono essere discusse all'interno dell'organo collegiale stesso. La funzione giurisdizionale riguarda la capacità dell'organo collegiale di prendere decisioni in ambito giuridico. Queste decisioni possono riguardare ad esempio la risoluzione di controversie o l'applicazione di norme giuridiche. La funzione d'inchiesta riguarda la capacità dell'organo collegiale di indagare su determinate questioni al fine di raccogliere informazioni e formulare raccomandazioni. Queste indagini possono riguardare ad esempio casi di corruzione o di abuso di potere. La funzione di controllo riguarda la capacità dell'organo collegiale di monitorare l'attuazione delle decisioni prese e di verificare che vengano rispettate le norme e le procedure stabilite. Questo controllo può riguardare ad esempio l'uso corretto delle risorse finanziarie o il rispetto delle regole etiche. In conclusione, la formazione della volontà negli organi collegiali è un processo complesso che coinvolge diverse funzioni e che richiede la partecipazione attiva e consapevole di tutti i membri dell'organo.
Dettagli
A.A. 2022-2023
62 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilladeamicis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sandrini Lidia.