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Calvino al Cottolengo: una testimonianza sulla società in crisi

Calvino si fa mandare al Cottolengo come scrutatore, non è più membro del Partito Comunista italiano. Vuole vedere quel mondo per bene e vede le cose che poi racconterà nel suo romanzo. Ciò succede nel '61. Da una parte c'è rabbia in Calvino nel vedere la gestione del consenso, che viene forzato, dall'altro c'è una presa di distanza, vuole ragionare e maturare delle riflessioni. Svolge il suo compito con serietà, ma anche con molti dubbi. La posizione degli scrittori è cambiata. Società in crisi, in cui un sistema assoluto sta crollando definitivamente. L'intellettuale è uno stipendiato per propagandare l'idea del potere assoluto o un reietto. Calvino e Sciascia stanno contro in una forma di testimonianza.

Il Cottolengo è un universo chiuso. Amerigo vede sfilare questi malati, per andare a votare, e nota in loro una certa esaltazione. Avevano finalmente un ruolo nella società.

C'era in questa nazione di libertà a loro imposta, un presagio di libertà vera? Le monache, i preti, li portano a votare, ma non secondo la logica democratica del voto. Amerigo si chiede se non ci sia un barlume di libertà vera. È un'allusione a una poesia di un libro di Montale, "Le occasioni", da cui ci si ispira molto. Gli scrittori si riferiscono molte volte ad altri scrittori. Ci sono tre modi per praticare il riferimento in letteratura: - allusione: si rifà un pezzo di un altro scrittore, c'è somiglianza; - calco: non si dice da dove si è preso il pezzo di un altro scrittore; - citazione: si riprende un pezzo e si dice esplicitamente da dove viene preso; Calvino non fa una citazione critica. Gli sciacalli al guinzaglio che appaiono alla fine della poesia di Montale sono l'immagine di una vita animale, senza pensiero, un po' mostruosa. Comparazione ai dementi del Cottolengo.Anche in questa animalità si può celare un presagio di libertà. Non succede molto, Amerigo ha la funzione di controllo insieme a un'altra scrutatrice. Il partito socialista e quello comunista erano molto vicini all'opposizione. In Italia, c'era un'ambasciatrice americana che premeva sul presidente del Consiglio perché fosse messo fuori legge il partito comunista, poiché anti-democratico. C'era in quegli anni uno scontro sociale civile molto forte, che attraversava ogni ambiente. Nel seggio ci sono vari dibattiti a cui Amerigo non va neanche di controbattere, ci sono vari pensieri. Per la gente che lavorava in u cio, a quel tempo si tornava a casa per pranzo. Prima che lui torni a casa, però, passa un deputato democristiano in macchina. Vuole vedere come vanno le cose. Lui lo guarda, se ne interessa. Dal vetro di una finestra vicina, un nano batte la mano per farsi notare, ma il deputato non se ne preoccupa, perché non

è uno di quelli che votano. Ciò scatena dei pensieri in Amerigo. Il capitolo XI è uno dei pochi lunghi, insieme al capitolo XII. Capitolo centrale, che comporta una pausa precisa: il protagonista lascia il seggio e torna a casa per mangiare. Il protagonista viene narrato del suo mondo. Fa cose abbastanza strane. La prima cosa che fa è prendere un libro. Si siede vicino alla libreria di casa, una libreria ristretta. È lì per leggere, ma la sua mente va ad una persona. Amerigo ha un’amica, Lia, con cui ha una relazione senza però essere sposati. Amerigo è uno scapolo, che non è male in una società sessista. Non ha voglia di parlare con Lia, preferisce leggere. Sfoglia libri, prima di mangiare, che lo possano portare a ciò che sta pensando. Calvino arriva a fare una citazione di Marx. Vuole mettere a disagio. Ci vuole dire che dietro molte cose che appaiono semplici, ci sono rapporti, strutture, come quelle che Marx studia.

La seconda cosa che ci dice è che Amerigo è un intellettuale. Antonio Gramsci è stato uno dei teorici del marxismo che si è più interrogato sulla funzione dell'intellettuale. Quando Gramsci parla di intellettuale non pensa alla figura colta, dello scrittore, parla di altro. Parla di una sezione di una parte della classe sociale che fa il lavoro intellettuale, quelli che ora fanno gli uomini di partito, i giornalisti di cronaca, i pubblicitari. Non i grandi e noti, ma i modesti che fanno, però, girare le idee. Intellettuale organico a una classe sociale, che ne riproduce le idee. Amerigo è questo tipo di personaggio. Non ha un ruolo sociale riconosciuto di grande intellettuale; è un personaggio abbastanza modesto, che sente il bisogno di cercare in Marx la risposta alle proprie domande. Qual è il limite dell'essere umano? Dove si smette di essere essere umani e si inizia ad essere cose? Amerigo si chiede se i.

“poveracci” siano più vicini a lui o se siano più vicini a delle “cose”. Staprendendo un po’ in giro se stesso.Lia lo chiama al telefono, chiedendogli cosa abbia fatto tutta la mattinata. Amerigonon ha molta voglia di parlarne. Sono due che tendono a litigare mentre parlano.Dopo la telefonata Amerigo si siede a tavola, con il libro aperto davanti, cercando diriprendere il pensiero. Non riesce a riprendere il lo. La presenza di questa donna glista nella testa e lo disturba. Gli scrittori di romanzi nella tradizione moderna nonhanno molte possibilità per farci percepire un personaggio come esseretridimensionale, se non quella di farci vedere le contraddizioni che lo attraversano.La differenza fra le sue volontà e la realtà, il modo di presentarsi dei suoi desideri,quello di Lia, che si presenta nella forma un po’ negativa di una voce che interrompee non fa altro che litigare, ma a cui non riesce a smettere di pensare.

La richiama. Amerigo vorrebbe leggere dei romanzi di Hegel, per capire cosa stia succedendo con Lia, ma non può perché non li ha. Ci cita delle parole, però ci sta dicendo che questa persona è una che di fronte alla telefonata con la propria danzata si mette a pensare ad Hegel. Il narratore cerca di costruire il personaggio. Intanto il telefono risuona. È lei, litigano. Gli fa capire che è incinta. Potrebbero scegliere l'aborto, non ci sono problemi per chi ha le disponibilità per farlo come Lia. Torna al seggio, è scelto per fare il seggio distaccato. Nel Cottolengo ci sono anche quelli che non possono alzarsi dal letto, gli scrutatori passano quindi nelle camere per farli votare. Amerigo non pensa ci siano esseri umani là in mezzo, ma la sua cultura lo impone a cercare di capire. Queste persone sono il popolo. Ma cos'è il popolo? Un comunista deve cercare di vedere, di capire. Prima di andare in pausa pranzo, ha Capitolo V

Litigato con un prete che ha portato un cieco a votare, anche se non sembrava essere del tutto cieco, nonostante i documenti. Amerigo perde la discussione. Adesso incontrano lo stesso prete e succederà qualcosa.

Capitolo V

Si trova ancora nel seggio normale. Aveva una serie di cose da fare, con dei movimenti uniformi e ripetitivi. Si distrae un attimo, perché passano una serie di donne davanti a lui. Inizia a commentare e a fare pensieri su di loro. Si alternano i pensieri di Amerigo con la descrizione di ciò che avviene. Inizia a pensare a cosa sia la bellezza. Si concentra sulla sua amica Lia, sente un bisogno. Lia è il simbolo lontano della bellezza che manca più di tutto in quel luogo in cui Amerigo si trova. Lei gli manca. Tra il Cottolengo e il resto del mondo c'è un confine netto, con ne anche un po' spaventoso. Guardando tutte quelle donne e ragazzine, in un certo senso si rende conto di amare Lia per un motivo.

vorrebbe telefonarla per dirglielo. Avverte tra la bruttezza di questo mondo e la bellezza lontana da casa una certa solidarietà. La chiama varie volte, non la trova, la chiama di nuovo e niscono per litigare, che in un qualche modo lo fa comunque felice. Non sa nemmeno lui cosa sta vedendo, non sa spiegare molto di questo mondo. Capitolo XV Lia ha detto che se ne andrà da una zia a Manchester. Hanno votato, sono tornati al seggio. Ci sono gli ultimi che escono per votare. Siamo verso la fine del romanzo. La giornata dello scrutatore, è una giornata fondamentale per tutta l'Italia. Si vedrà se la legge truffa è servita a chi l'ha voluta imporre. Il narratore, a differenza di Amerigo, sa che quella giornata non è stata così radicale, perché i partiti che hanno voluto la legge truffa non hanno vinto. La democrazia cristiana e il partito comunista spaccano in due l'Italia. Quello che si dicevano democristiani e comunisti a

Quel tempo erano cose molto dure, si consideravano nemici, non semplici avversari. Siri ette una spaccatura in due blocchi del mondo occidentale, tra patto di Varsavia epatto Atlantico. L'Italia aderiva a quest'ultimo. Tutto diventa più complesso, più miscelato.

L'operaio è l'uomo per eccellenza secondo la cultura comunista. Il narratore sa già che sono passati 10 anni e che è diventato tutto più difficile da capire. Questo operaio gli sembra il simbolo della sua contraddizione, di Amerigo e del suo partito.

L'operaio da una parte è diviso, alienato dal lavoro, dall'altra è anche in grado di auto-costruirsi. L'operaio afferma che il Cottolengo è come una città. Agli occhi di Amerigo, questo operaio è il nemico. Incarna la riuscita del risultato del Cottolengo. Formare un uomo per cui il Cottolengo è tutto e dove ci sente completi. L'uomo si sente eroe della sua istituzione.

Modo misterioso per finire il romanzo. Calvino mette la data alla fine del romanzo, di quando ha iniziato a pensarlo e la data in cui ha finito di scriverlo. Si finisce con la Città, che ci fa ricordare che Calvino pubblicherà un libro, "Le città invisibili" in cui sono elencate un infinito numero di città fantastiche, del tutto inventate, nella Cina medioevale. Immagina che Marco Polo sia diventato un dignitario della corte del monarca cinese e che sia inviato in giro per sapere come sono fatte le varie città, che verranno descritte in un "resoconto", che formano i capitoli del libro. Calvino si è allontanato dalla cultura nella quale è cresciuto. La città come spazio simbolico della aggregazione umana e di tutto ciò che l'uomo produce con lo scopo di restare aggregato agli altri uomini. Con la città, si indica la polis. Qui si vuole menzionare il

fatto della politica in se stessa. Ci rivela che
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A.A. 2019-2020
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

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