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Indagine sul fenomeno e identificazione delle cause

Indaghiamo un fenomeno, identifichiamo con A B C le cause che hanno dato i fenomeni a b c, e A D E le cause dei fenomeni a d e. Non si può dire che A sia causa di a perché presente in entrambe le osservazioni, perché sarebbe un ragionamento per semplice enumerazione, metodo induttivo troppo poco rigoroso. Secondo Mill invece servono inferenze induttive per eliminazione, ovvero dobbiamo togliere tutte le circostanze antecedenti tranne una: eliminate B C D E possiamo davvero dire che A è condizione necessaria di a, per escluderle bisogna eliminare perché non sono condizioni necessarie di a, in quanto a volte sono assenti quando a è presente. In questo punto Mill però compie un errore in quanto dice che b c d e non sono effetti di A, in quanto è un'osservazione irrilevante per la spiegazione del metodo.

Il metodo della differenza

Il metodo della differenza confronta un caso di un fenomeno in cui esso si verifica con un caso in cui non si verifica, per

Scoprire in che cosa differiscano. Vengono analizzati due o più casi che concordano in tutto tranne che in una circostanza, si somigliano per ogni altro aspetto ma differiscono per la presenza o l'assenza del fenomeno che desideriamo studiare.

Il metodo della differenza (sperimentale) può essere spiegato così: date le cause A B C con gli effetti a b c, se presi da soli B C hanno effetti b c allora A è effetto di a. Anche questo è un ragionamento di induzione eliminativa. Questo vuol dire che A è condizione sufficiente di a, in quanto B e C non sono condizioni necessarie. Questo procedimento invece è tipico dell'esperimento controllato, in quanto si tratta di variare un solo antecedente, in particolare proprio l'antecedente che proprio vogliamo studiare (A).

Paragrafo 3

Mill dice poi che sia il metodo della concordanza che quello della differenza sono eliminativi, il metodo della concordanza si basa sul fatto che tutto quello che si

può eliminare è perché non è connesso da una legge, mentre quello della differenza che non si può eliminare tutto quello che è legato da una legge.

Il metodo della differenza è ovviamente più potente in quanto sperimentale e non osservativo come quello della concordanza.

La potenza del metodo della differenza è che due osservazioni sono uguali tranne che nell'unica circostanza che vogliamo indagare.

Quello della concordanza è particolarmente utile per quei fenomeni che vengono presentati dalla natura e non riproducibili in laboratorio. Utile quindi per adattarsi alle effettivi condizioni empiriche date dalla natura.

Mill aggiunge che nonostante questo il metodo della concordanza non è preciso, porta infatti a leggi di uniformità e non di causalità al 100%: tuttavia questo è un errore, perché porta a cause necessarie per quanto non sufficienti, ma sempre leggi corrette.

Paragrafo

Può succedere che non si possa usare il metodo della differenza perché non c'è un unico antecedente che causa il fenomeno ma più antecedenti combinati. Mill fa l'esempio della rifrazione, dicendo che preso il cristallo spato d'Islanda, non si può avere un altro materiale che sia identico a lui, ma al massimo avere altri materiali che hanno alcuni aspetti identici ma altri no.

Per risolvere questo problema si può usare il metodo del doppio uso della concordanza che permette di raggiungere le stesse osservazioni del metodo della differenza applicando due volte il metodo della concordanza.

Il metodo congiunto della concordanza e della differenza consiste nell'utilizzare il metodo della concordanza prima, poi di riutilizzarlo analizzando le cause che non ci interessano per vedere se possiamo toglierle. Dati A B C che danno a b c e A D E che danno a d e, allora A è condizione necessaria di a; se poi abbiamo BC che dà bc e...

DE che dà de, allora troviamo che A è condizione sufficiente di a perché gli effetti b e c non dipendono da A. Consiste quindi in un doppio uso della concordanza che permette di ottenere il risultato dell'applicazione del metodo della differenza.

Paragrafo 5 il metodo dei residui:

Il quarto canone di Mill è se sappiamo che A è condizione sufficiente di a (è stato già applicato il metodo della differenza) e che B lo è di b; se abbiamo A B C che danno a b c allora possiamo inferire che C è condizione sufficiente di c per sottrazione, ovvero l'antecedente residuale ha effetto c. Questo però non è un canone induttivo ma deduttivo, infatti Mill parla di 4 metodi induttivi su 5 metodi totali, questo è quello "extra" deduttivo.

Mill ci tiene a specificare che il metodo dei residui è affidabile soltanto se le precedenti induzioni sono affidabili, ma anche solo se possiamo presupporre una sola.

causa del fenomeno rimasta dalle premesse.

Paragrafo 6 il metodo delle variazioni concomitanti: Il quinto canone è molte volte non possiamo variare gli antecedenti al punto di determinare l'assenza di uno degli antecedenti. Mill fa l'esempio del pendolo che si può allontanare dall'influsso della montagna, ma non da quello della Terra (non si può quindi usare il metodo della differenza), ma neanche si capisce che le sue oscillazioni dipendono dalla Terra non per il metodo della concordanza perché esistono altre cause permanenti (per esempio il Sole). Come si risolve la situazione?

Possiamo essere in grado di introdurre modificazioni alle circostanze non eliminabili: se abbiamo le osservazioni A B C che danno a b c, se modificando in quantità A e lasciando invariati B e C, se da A+ B C otteniamo a+ b c e da A- B C otteniamo a- b c allora possiamo dire che A è condizione necessaria di a perché è l'unica che influisca.

all'effetto a.Riassumendo: 1. Metodo della concordanza: cosiddetto perché gli antecedenti concordano solo per un fattore; 2. Metodo della differenza: è il rovesciamento del primo, abbiamo fenomeni che concordano nell'assenza; 3. Metodo congiunto della concordanza e della differenza: è semplicemente una doppia applicazione del metodo della concordanza, necessario quando non possiamo direttamente applicare il metodo della differenza; 4. Metodo dei residui: applicabile quando si hanno delle induzioni già consolidate, non prevede la pluralità dei casi; 5. Metodo delle variazioni concomitanti: quando non possiamo eliminare l'antecedente, variamo l'antecedente in termini quantitativi. Cap IX, Mill: "Le derivazioni" Paragrafo 1 Controversia fra Whewell e Mill tipica fra scienziati e filosofi se esista una logica della scoperta. Infatti da una serie di condizioni iniziali per Mill dobbiamo inferire induttivamente nuove ipotesi. Whewell dice invece

Che questi metodi assumono la cosa più difficile da scoprire, ovvero la riduzione a formule delle scoperte, in quanto la natura non presenta fenomeni in cause separate ed effetti. In effetti quello che Whewell dice è una cosa che anche Mill aveva osservato all'inizio, ovvero che la natura si presenta in maniera caotica e che qui bisogna discernere le cause grazie al talento e alle conoscenze pregresse: secondo Whewell però le cose dette da Mill dopo (i metodi) sono quasi superflui perché il problema principale è proprio fare questo discernimento. Secondo Mill, Whewell sbaglia in quanto a differenza della tradizione strettamente empiristica è importante introdurre le ipotesi, da confermare: le inferenze di Mill pongono le basi da cui dedurre osservazioni di controllo per convalidare le ipotesi. Proprio per il problema della caoticità della natura che evidenziava Whewell è fondamentale avere riprova delle inferenze tratte dai fenomeni.

che abbiamo provato ad isolare. Cap X, Mill: "la pluralità delle cause e la commistione degli effetti" Paragrafo 1 Fino ad ora Mill ha presupposto che non ci siano pluralità e commistioni delle cause: la nostra analisi tramite le condizioni necessarie e sufficienti ci ha permesso già di superare la prima delle due assunzioni di Mill. Nella realtà dei fatti più cause possono generare un effetto, inoltre spesso non ci sono confini precisi tra gli effetti: ad esempio A e B possono dare insieme C, quindi possono esserci congiunzioni di cause. L'investigazione delle leggi dei fenomeni è quindi molto più difficoltosa rispetto a quanto sembra finora. Mill ora si occupa di spiegare perché le cose indotte finora sono ipotesi e non leggi e quindi il motivo per cui è necessaria un momento di deduzione per controllare le ipotesi. La natura è caotica come avevamo messo in luce anche Whewell, bisogna essere consapevoli che.si potrebbe aver sbagliato ad aver ragionato induttivamente. Finora abbiamo fatto assunzioni per poter applicare i canoni induttivi, ora Mill si accinge a farle cadere. Finora è stato rappresentato ogni effetto come derivato da una sola causa (pluralità delle cause) e che gli effetti non possano confondersi fra di loro (commistione degli effetti). In natura ovviamente queste assunzioni non sono giustificabili. Non è vero che un fenomeno è prodotto sempre da una singola causa, ma a volte può essere prodotto da cause diverse. Ma anche gli effetti di cause differenti sono identici oppure possono concorrere congiuntamente a produrre un unico effetto. Paragrafo 2 Secondo Mill il metodo della concordanza viene messo in dubbio dalla commistione delle cause: dati A B C che danno a b c e A D E che danno a de, si supponeva che A fosse condizione sufficiente di a, ma questo presupponeva che a derivasse solo da una causa, cosa che non è affatto detta. Von Writteando del metodo della differenza, afferma che questo metodo è più affidabile del metodo della concordanza perché non viene influenzato dalla commistione delle cause. Inoltre, Mill sottolinea che i suoi canoni non sono semplicemente una lista di casi, ma sono basati su osservazioni di qualità. Enumerare casi simili non aggiunge informazioni significative e quindi è inutile. Ciò che è importante è eliminare le possibili cause alternative. Nel terzo paragrafo, si discute del fatto che la presenza di molteplici cause e la commistione degli effetti richiedono l'utilizzo del ragionamento deduttivo per verificare le ipotesi tramite osservazioni di controllo. Nel quarto paragrafo, Mill discute del metodo della differenza e afferma che è più affidabile del metodo della concordanza perché non viene influenzato dalla commistione delle cause.
Dettagli
A.A. 2019-2020
36 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariateresa200127 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della scienza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Barrotta Pierluigi.