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RT
COSTI RICAVI CT CVT
Pe CFT
VOLUMI
Qe
Bisogna anche chiedersi se bisogna abbandonare o continuare a produrre una certa tipologia di
prodotto. A tal proposito bisogna considerare il margine di contribuzione (RT-CVT) che indica
quale parte dei ricavi di vendita rimane disponibile per la copertura dei costi fissi e per la
produzione del risultato economico d’esercizio e si indica con MC. Se l’impresa è multiprodotto
con riferimento ad ogni tipologia di prodotto si può determinare il margine di contribuzione
globale lordo MCL e si vede come le varie tipologie di prodotto concorrono alla copertura dei
costi fissi. Si può anche calcolare il margine di contribuzione globale netto MCN dato dai
ricavi totali di vendita – costi variabili totali – costi fissi diretti. Il margine può essere globale
(MCLgl) se fa riferimento all’intera tipologia di prodotto oppure unitario (MCu) se si calcola in
base ad ogni unità di prodotto allestita ed è dato dal prezzo di vendita – costo variabile
unitario (lordo) oppure prezzo di vendita – costo variabile unitario – costi fissi diretti unitari
(netto). Se il MCL è maggiore di 0 i ricavi totali sono maggiori dei costi variabili. Se il MCL è
uguale a 0 i ricavi totali sono uguali ai costi variabili. Se il MCL è minore di 0 i ricavi totali sono
minori dei costi variabile. Se il MCLu è maggiore di 0 il prezzo è maggiore dei costi variabili
unitari. Se il MCLu è uguale a 0 il prezzo è uguale ai costi variabili unitari. Se il MCLu è minore
di 0 il prezzo è minore dei costi variabili unitari. In un’impresa multiprodotto la conoscenza
del margine di contribuzione permette di assumere decisioni in merito alla formazione del
risultato economico d’esercizio: ci permette di conoscere se ci conviene produrre tutte le
tipologie di prodotto, se ci conviene abbandonare una tipologia di prodotto e di quale tipologia
di prodotto conviene aumentare la produzione. Si analizzano quindi le opzioni:
- Continuare la produzione: In un’impresa multiprodotto nel caso in cui tutti i costi fissi
siano indiretti conviene continuare a produrre tutte le tipologie di prodotto avendo un
MCL>0 in quanto concorrono alla copertura dei costi fissi ed alla formazione del
risultato economico d’esercizio. Se si allestiscono più tipologie di prodotti ed alcune si
collocano sul mercato ad un prezzo di vendita inferiore al loro costo di produzione non
si deve abbandonare la produzione di queste tipologie di prodotto se concorrono alla
copertura dei costi fissi (MCL>0).
- Cessare la produzione: Conviene cessare la produzione di ogni tipologia di prodotto
avente MCL<0 perché i ricavi di vendita non riescono a coprire tutti i costi variabili. Ciò
significa che il prezzo di vendita è inferiore al costo di produzione , non partecipa in
alcun modo alla copertura dei costi fissi.
- Aumentare la produzione: In un’impresa multi prodotto se MCL>0 per ciascuna tipologia
di prodotto di bisogna individuare quale di queste tipologie conviene aumentare la
quantità prodotta e venduta. Occorre precisare se l’impresa operi in assenza di vincoli
cioè libera di decidere, oppure in presenza di vincoli derivanti dalla capacità produttiva
esistente.
Nel caso l’impresa operi in assenza di vincoli, conviene aumentare la produzione della
tipologia di prodotto che ha MCLu maggiore perché concorre maggiormente alla
copertura dei costi fissi ed alla formazione del risultato economico d’esercizio.
Nel caso in cui vi sono vincoli derivanti dalla capacità produttiva esistente ossia vi siano
fattori produttivi che non consentono di aumentare la produzione oltre certi limiti
allora conviene sviluppare la produzione della tipologia di prodotto caratterizzata da un
maggior MCL per unità di fattore produttivo impiegato che costituisce il vincolo (MCLu
per ore impianto, MCLu per metri quadri magazzino…). In tal caso occorre individuare il
più alto MCLu per quantità fisiche necessarie per unità di prodotto (ore impianto ecc.)
e si ha una formula MCLu/qtà fisiche per unità di prodotto. Se tutti i prodotti allestiti
possono essere assorbiti dal mercato conviene produrre solo il prodotto con MCLu/qtà
fisiche maggiore. Se vi si aggiunge anche il vincolo di capacità di assorbimento del
mercato bisogna prima produrre il prodotto con MCLu maggiore, poi via via quelli minori
esaurendo la capacità di mercato e lasciando eventualmente fuori l’eccedenza del
prodotto con MCLu minore. Per trovare il MCLgl bisogna moltiplicare il MCLu di ciascun
prodotto per la quantità prodotta e sommare i risultati.
Nel caso siano presenti costi fissi direttamente imputabili alle singole tipologie di
prodotti occorre distinguere i costi in costi eliminabili e in costi non eliminabili o
irrilevanti. Se l’impresa sostiene anche costi fissi diretti. Conviene cessare la
produzione per ogni tipo di prodotto avente MCL<0. Conviene continuare la produzione
di ogni tipo di prodotto avente MCL>0 e MCN>0 perché concorre alla copertura dei
costi fissi diretti ed indiretti ed alla formazione del risultato economico d’esercizio.
Se una tipologia ha MCL>0 e MCN<0 si ha che se i costi fissi diretti non sono eliminabili
conviene continuare a produrre (perché i ricavi di vendita contribuiscono seppur solo in
parte alla copertura dei costi fissi diretti che non si possono comunque eliminare), se
sono eliminabili conviene cessare la produzione (perché in tal modo l’impresa non
consegue ricavi di vendita connessi a questo tipo di prodotto ma non sostiene nemmeno
i costi variabili e i costi fissi diretti). Ciò succede, in quest’ultimo caso, perché i ricavi
di vendita coprono tutti i costi variabili ma solo una parte dei costi fissi diretti.
Schema riassuntivo:
- Per trovare la quantità minima da produrre e vendere bisogna fare il punto di pareggio
- Per verificare quale riduzione di quantità prodotta e venduta sia sopportabile per non
entrare in area di perdita devo calcolare il margine di sicurezza
- Per vedere se vi è convenienza a continuare tutte le tipologie di prodotto
occorre distinguere tutti i costi fissi indiretti e se MCL<0 bisogna cessare, se
o MCL>0 bisogna continuare
oppure se esistono costi fissi diretti se MCL<0 bisogna cessare, se MCL>0
o MCN>0 bisogna continuare, se MCL>0 e MCN<0 e/o se i costi fissi diretti sono
eliminabili bisogna cessare e se non sono eliminabili occorre continuare.
- Per scegliere il tipo di prodotto da sviluppare bisogna
In assenza di vincoli scegliere quello con maggiore MCLu
o In presenza di vincoli scegliere il maggior MCLu per unità di fattore impiegato
o (quantità fisiche)
- Per quanto riguarda la scelta Make or Buy ossia se scegliere di produrre in economia o
acquistare da terzi bisogna confrontare i costi eliminabili e i costi opportunità delle
due alternative.
L’impresa deve scegliere se adottare una descrizione, considerata una determinata situazione
di partenza o un’alternativa scelta come base di riferimento. Occorre individuare i costi
eliminabili o rilevanti e gli eventuali costi opportunità delle alternative da considerare, poi si
confrontano i costi considerati eliminabili o rilevanti e gli eventuali costi opportunità di
ciascuna alternativa con quelli della soluzione di partenza o dell’alternativa scelta come base
di riferimento. Da questo confronto scaturiscono i costi differenziali ossia quei costi che
esprimono l’incremento o il decremento che subiranno i costi dell’impresa se una certa
alternativa verrà attuata. La logica differenziale può essere estesa anche ai ricavi rilevanti
ossia a quei ricavi che variano per effetto delle alternative attuate. La differenza tra i ricavi
e i costi differenziali delle alternative confrontate evidenzia un risultato differenziale.
L’EQUILIBRIO DI GESTIONE
Equilibrio di gestione: la gestione dell’impresa presenta un aspetto economico (ricavi e costi)
ed un aspetto finanziario (entrate e uscite di denaro). L’impresa ancora la sua sopravvivenza al
conseguimento di posizioni di equilibrio. L’impresa opera in un contesto estremamente
dinamico per cui raggiunta una posizione di equilibrio giusta può essere immediatamente messa
in discussione dalla dinamicità del contesto di riferimento. L’impresa è quindi costantemente
alla ricerca della riconquista della posizione di equilibrio (economico e finanziario). La gestione
si caratterizza per la presenza di continui fabbisogni finanziari la cui copertura necessita di
capitale monetario (assorbe flussi finanziari), in fase iniziale della vita d’impresa i fabbisogni
finanziari sono generati dalla necessità di creare la struttura e di renderla operativa.
All’inizio dell’impresa il capitale di finanziamento va stanziato in base a quanto, cosa e come
vogliamo produrre. Il capitale d’apporto dura tutta la vita dell’impresa, i debiti possono essere
a medio lungo termine o a breve termine. La somma del capitale d’apporto e del capitale di
finanziamento (debiti) vengono impiegati nella struttura (durevoli che tornano in forma
monetaria nel medio lungo termine),e nei beni a ciclo di realizzo (fattori a fecondità di
realizzo che ritornano in forma monetaria nel breve termine). Il fabbisogno finanziario
durante la vita dell’impresa dipende dagli investimenti in attesa di realizzo che si devono
tenere in essere per sviluppare la gestione (impianti, scorte ecc…,) cioè dalla struttura del
capitale di funzionamento (attivo SP ossia immobilizzazioni, capitale circolante lordo e
capitale circolante netto) e dal divenire dei costi e dei ricavi ancorati al ciclo acquisto-
trasformazione-realizzo. I fabbisogni finanziari durante la vita dell’impresa dipende quindi
dalla struttura dell’impresa, dai costi e dai ricavi collegati al funzionamento della struttura
stessa. Gli investimenti in attesa di realizzo dipendono dalla struttura del capitale di
funzionamento e appaiono nello SP se viene riclassificato in base alla realizzabilità degli
impieghi (velocità di ritorno in forma monetaria), alla esigibilità delle fonti (tempo di
permanenza) ovvero se si procede ad evidenziare il capitale circolante e il capitale fisso
(attivo), il passivo corrente e i finanziamenti durevoli (passivo). Gli impieghi e le fonti sono
composte da CCL (capitale circolante lordo), CF (attività patrimoniali realizzabili oltre l’anno),
Passività Correnti (passività patrimoniali da estinguere entro l’anno) e Finanziamenti Durevoli
(passività patrimoniali da estinguere oltre l’anno più il capitale netto). Le correlazione tra
impieghi e fonti (ossia investimenti e finanziamenti) vi sono quan