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Appunti di Geometria e Algebra Lineare
Corso di Ingegneria Aerospaziale, Università di Bologna.
Le seguenti pagine sono frutto della rielaborazione delle lezioni tenute dal Professor Francaviglia
Queste pagine sono appunti universitari presi durante il corso delle lezioni. Pertanto, è possibile che vi sia qualche errore, per quanto io abbia posto la massima cura sia in fase di realizzazione, sia in fase di correzione di questi appunti. Perciò, se trovate errori, refusi o abbiate anche solo dei semplici dubbi, non esitate a contattarmi. Io mi impegno a pubblicare solo appunti grazie ai quali ho conseguito un buon risultato, in modo tale da garantire anche a voi una buona percentuale di successo. Buona fortuna e in bocca al lupo per il vostro esame. Se questa dispensa vi è stata utile, date un’occhiata anche alle mie altre pubblicazioni.
Indice dei Contenuti
- Numeri, Gruppi Anelli e Campi 3
- I Polinomi 5
- Gli Spazi Vettoriali (Combinazioni Lineari, Generatori, Base, Dipendenza Lineare, Equazioni e Sistemi Lineari, Sottospazi e Intersezioni, Span, Applicazioni Lineari, Nucleo, Isomorfismi) 6
- Le Matrici (Matrice associata, Matrice del Cambio di Base, Sottospazi affini, Giacitura, Teorema di Rouchè Capelli, Determinante, Teorema dei Minori Orlati) 25
- Gli Endomorfismi (Autovalori, Autovettori, Forma di Jordan) 36
- Le Forme Bilineari (Forma quadratica, Prodotto Scalari, Segnatura, Criterio di Sylvester, Ortogonalità) 41
- Distanze tra Sottospazi Affini 50
- Le Isometrie 51
- Le Coniche e le Quadriche in Rn 53
Dimostrazione del corollario
Poniamo p(x) ∈ \([K] \ P(x)\). Radunano una radice, chiamata λ.
Possiamo ora scrivere P(x) = (x - λ)^(q)(x). Per lo stesso motivo, q(x) = (x - α)^(z)q(x).
Il teorema si può applicare ricorsivamente, percui ogni p(x) ∈ (K[x]
è fattorizzabile in fattori di grado 1 ⇒
GLI SPAZI VETTORIALI
Uno SPAZIO VETTORIALE su un campo K è un insieme V dotato di una somma interna + : V⨯V → V e di un prodotto misto · : K⨯V → V in cui:
- (V, +) è un gruppo abeliano
- ∀v, w ∈ V ∀α, β ∈ K si ha α(v + w) = αv + αw
- ∀α, β ∈ K ∀v ∈ V si ha (α+β)v = αv + βv
- ∀x, y ∈ K ∀v ∈ V si ha x(yv) = (xy)v
- ∀v ∈ V si ha 1v = v
Gli elementi di V si chiamano di solito VETTORI, gli elementi di K SCALARI e il prodotto misto PRODOTTO SCALARE (o scalare per vettore) (o prodotto pescalare).
Esempi
- Prendiamo il caso di V = \({Kx}\). Effettivamente per i vettori esiste il prodotto misto per scalare.
- λ · \({∑(a_kX_k)}\) = ∑(λa_k) x^k → 3\(x² - x + 1\) = 3x² - 3x + 3
- Si possono velocemente verificare le altre proprietà ⇒ polinomi sono uno spazio vettoriale su K
- Prendi il caso di K_m\[x\] → Sono uno SPAZIO VETTORIALE
- Nel caso di K = \[K] non è definita l'operazione e emarca e b → NON SONO s.v.
Un sottoinsieme w di uno sv \[V\] è un SOTTOSPAZIO VETTORIALE se:
- È chiuso per somma: ∀v, w ∈ W, si ha v + w ∈ W
- È chiuso per prodotto: ∀λ ∈ K, ∀v ∈ W, si ha λv ∈ W
TEOREMA Ogni sottospazio vettoriale è uno spazio vettoriale.
Teorema
Sia V spazio vettoriale su K e W ⊆ V
W è sottospazio vettoriale di V ⇔ W è chiuso per comb. lin.
Dimostrazione
- Dati v1, v2 ∈ W - c1v1 + &ldots; + cnvn comb. lin. di n elementi di W
- v1 + v2 ∈ W → chiuso per somma
- Se v ∈ W, λ ∈ K
- λv ∈ W poiché chi di c1v1 + c2v2 ∈ W → chiuso per prodotto.
- Siano v1, v2, ..., vk ∈ W e λ1, ..., λn ∈ K si dimostra che Σλivi ∈ W
- ∀vi, ∀vj poiché W è chiuso per prodotto, ∀λn ∈ W, poi che W è chiuso per prodotto.
- ∀λn ∈ W, poi che W è chiuso per somma.
Teorema
Sia V spazio vettoriale su K e W⊆ V (sottosp. vett.) e W ≠ V. Date queste condizioni, V non genera V
Dimostrazione
- Se W ≠ V, ∃ v ∉ W. Ma dato che W è pez def. chiuso per comb.
- lineare, v non è comb. lineare di elementi di W.
Generalizzazione di Indipendenza Lineare
Sia V spazio vettoriale su K e I ⊆ V, i vettori di I sono linearemente indipendenti se l'unica loro combinazione lineare nulla è quella
banale, cioè se ogni sua soddisfazione è composto di vettori linearmente indipendenti
- ∀vi, ..., ∀n ∈ I Σλivi = 0 → λi = 0 ∀i
Esempio
- V=K[x]\
- I = {xi | i ∈ ℕ}
- I è un insieme infinito di polinomi lin. ind. infatti
- ∀vk ⎰ m il massimo deg(x) di V1, ..., Vk ∈ K[x]
- Noi sappiamo che 1, x, x2, >...... xm sono lin. ind. in K[x], ma anche che
- {v1, ..., vk} ⎰ {1, x, x2, ..., xm} Dato che {v1, ..., vm} ⊆ soddisfa com di vettori
- lin. ind., è l'intera di vettori linearemente indipendenti.
- Quindi, I è un insieme di vettori linearmente indipendenti.
Dimostrazione (dum._finito)
Lemma 2
Se v₁, ..., vₙ sono lin. indipendenti e v non è comb. lin. di Vₗ, allora v₁, ..., vₙ, v sono linearmente indipendenti. V ≠ ∑ vₖiᵢ
Sia v₁, ..., vₖ base di V (dim(V) = k) e v₁, ..., vₙ ∈ A. Allora v₁, ..., vₙ, wᵢ generano T (dato che ogni insieme di generatori genera). Usiamo sel. sparizione = ordine. L'insieme risultante è una base di V ⊇ A
Corollario
Se dim(V) = n, k > n allora v₁, ..., vₖ non sono lin. indip.
- Se v₁, ..., vₖ sono lin. indip., allora dim(V) ≥ k
Corollario
-
Se dim(V) = n
- V₁, ..., Vₖ generano ⇒ k ≥ n
- V₁, ..., Vₖ lin. ind. ⇒ k ≤ n
-
Se k = n V₁, ..., Vₖ
- Generano ⇔ sono lin. ind.
- Generano ⇔ sono base
Teorema dell'intersezione dei sottospazi
Sia V T sp. vett. su K e siano V₁, W₂ ⊆ V
Allora V₁ ∩ W₂ è sottospazio di V.
Dimostrazione
V₁, W₂ sono chiusi per comb. lineari, per ipotesi. ∀ v₁, ..., vₖ ∈ V₁ ∩ W₁ (v₁, ..., wₖ ∈ W₁ ∩ W₂) Quindi, ∑ λᵢWᵢ Є W₁ mando Σ λᵢxᵢ Є W₁, => ∑ λᵢuᵢ Є W₁
Corollario
L'insieme delle soluzioni di un sistema omogeneo in n incognite e coeff. in ℝ s.s.v. ℝⁿ
Dimostrazione
Sia a₁x₁ + ... + aₙxₙ = 0 e siano (x₁, ..., xₙ) e (y₁, ..., yₙ) due soluzioni. Allora Z(x'ₙ) = Za(i)x. ∑ αᵢ(Xᵢ ➕ yᵢi) = [Σ (αᵢxᵢ + αᵢyᵢi) = Σ xᵢxᵢ = Σ αᵢyᵢ] = 0 = 0 } ↪ chiuso per somma ∑ αᵢ(Xᵢ) = Σ αᵢxᵢ ≠ Σ aᵢxᵢ = 0. ∑ aᵢxᵢ = 0, 1.0 = 0 chiuso per prodotto
Teorema
Date n equazioni Equ₁, ..., Equₙ omogenee. Con V₁ V₂ sottospazio della selezione i-esima, le selezioni del sistema di
- V₁, W₁, ..., Wₘ
- Equ₁, ..., Equₘ
Esempi
- V=R[x], K=R, W=V, F:V -> V e l'identita. F(p(x)) = p(x) = p(x) F(aixi) = ∑aixi E un'applicazione lineare. (p + g)'= p'+g' (λp)'= λp'
Teorema
Siano V,W sp vett K. F: V -> W e lineare. G: W -> U e lineare.
- Allora G◦F: V -> U e LINEARE (G◦f)(v) e U e composizione di F e G.
Dimostrazione
G (F (∑λivi)) = G (∑λiF(vi)) = ∑ λiG(f(vi)) Si usano le due linearta. □
Corollario
La derivata enesima e lineare.
Esempi
- V=R[x] W=R x0=R, f(p)=p(x0) e LINEARE f(∑aixi)= ∑aix0i (p+q)(x0)-p(x0) + q(x0) (λp)(x0)=λp(x0)
- a,b ∈ R, ∫( p(x)) dx e LINEARE
Teorema
Siano v ε W sp vett su K. Hom(V,W)= { F: V -> W F E LINEARE }
ε gr vett su K con (F + G)(v) = F(v) + G(v) e (λF)(v) = λF(v)
Esempio
- V=R[x] W=R F(p) = p(10) = ∫p(x) dx e LINEARE.
Definiamo la RESTIZIONE di un'applicazione. Sia V U F|v(v) = F(v) F|v ε Hom(V,U)
La restrizione e un'APPLICAZIONE LINEARE. Rettizione Somma = Somma e Sottosn.
Data F: V -> W Lineare il NUCLEO di F, detto anche kernel o ker,
e
definito da Ker(F) = { V ε V/ F(v)=0 } con F ε Hom(V,W)
Teorema
Ker(F) e ssv di V.
Dimostrazione
v1, ..., vn ε K, F(∑λivi)= ∑λiF(vi), ma F(vi)≠0 ∑ λi 0 = 0 se vi ε ker(F), anche ∑ λivi ε ker(F)
□
F si dice iniettiva se F(x1=F(x2) => x1=x2 F INIETTIVA