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MONTAGGIO IN PITTURA
"Folie bergère" – Manet
Lo spazio che circonda la barista si vede solo grazie allo specchio sullo sfondo, dietro le sue spalle
=> soggetto presente due volte=> vero e proprio montaggio; istante decomposto, frammentato,
moltiplicato. Campo + controcampo
"Venere allo specchio" – Velasquez
Corpo, figura intera vista da dietro e primo piano nello specchio
"Venere allo specchio" – Rubens
"Uomo allo specchio" – Magritte
Un uomo si specchia ma continua a vedersi da dietro => impossibilità di identificarsi con se stessi
VOLTO
Laocoonte: volto che rende maggiormente la sofferenza umana. Secondo Ejsenstejn tutte le espressioni
presenti nel volto sono una sorta di montaggio di momenti successivi. C'è una metamorfosi, un divenire
CORPO come strumento di montaggio, il gesto nel suo movimento
di Giacomo Balla
-"Cane"
-"The Burden" di Daumier
"Per un pugno di dollari" - Sergio Leone
Coinvolgimento dello spettatore. Mito della compiutezza perduta che tutta la percezione è parziale =>
tentativo di inscatolare le cose, di completare.
"Ivan il terribile" - Ejsenstejn
Primo piano montato con un campo lunghissimo. STEREOSCOPIA: la dialettica dello spazio è così
deformata che non ponno far altro che montare spazi diversi
[realizzazione e visione di immagini, disegni, fotografie e filmati, finalizzata a riprodurre
l'aspetto di tridimensionalità, analoga a quella generata dalla visione binoculare del sistema
visivo umano - wikipedia]
Allungare i tempi in modo da permettere allo spettatore di vedere tutta l'inquadratura (Andersson+Leone)
Si ha montaggio quando si ha un notevole avvicinamento tra spettatore e storia!!!
4
4° lezione - 25/02/2011
MITI di DIONISO
Persefone da lla luce Dioniso, ma per gelosia dei titati viene smembrato, fatti in brandelli, MA
1° versione:
rinasce da una regina dopo che questa ha mangitato i brandelli di Dioniso.
2° versione: Zeus sottrae a Sefele il feto completando nel proprio corpo (nella coscia) lo sviluppo di
Dioniso. Una volta nato preso da pazzia vagherà per la terra tra satiri e baccanti celebrando riti e sacrifici
che portano all'estasi e che prevedono lo smembramento.
Teorie generali del montaggio
Ejsenstejn in " " sostine che questo mito sia proseguito nelle società arcaiche,
primitive, barbare. Per esempio tutte le tribù periodicamente organizzavano l'uccisione del loro capo. Ciò
permetteva a tutti i menbri della tribù di far parte di un unica sostanza. Reintegrazione della tribù in un
unità superiore.
Però si continua a mantenere una concretezza narrativa. Quando sparice il mito permane però il concetto
di smembramento e ricomposizione che si afferma in tutte le forme artistiche.
Ejsenstejn fornisce numerosi esempi anche letterari di questo smembramento. Una forma è il collage,
uno dei film più antichi mai realizzati
oppure opere architettoniche (l'acropoli di Atene ->" "), la lettura
stessa (in particolare di romanzi gialli piani di indizi disseminati dall'autore e che il lettore competente
deve riunificare). L'Ulisse di Joyce (per E) un esempio di romanzo/corpo in cui i frammenti sembrano
fluttuare nella mente del personaggio, sembrano sconnessi, ma trovano un unificazione nel complesso del
libro poichè ogni capitolo è collegato ad un organono del corpo umano.
Cappella Bacci - affrescata da Piero della Francesca con la leggenda di Jacopo da Varagine che narrada
dove proviene il legno della croce di Cristo (da Adamo all'età bizantina)
Piero della Franscea decide di trarre dal testo 12 scene principali: 6 sono le tappe fondamentali della storia
gli altri sono corollari, complementari. Tuttavia non segue la normale direzione di lettura dell'affresco che
viene sovvertita. L'unica cosa evidente è che si riscontrano diverse simmetrie: in basso scene di battaglia
(una nella parete di dx e una in qll di sx); in alto c'è l'inizio e la fine della storia; nella fascia centrale ci
sono scene di corte arricchite da personaggi del tempo per cui Piero della Francesca dipingeva.
Affresca questo spazio cn il montaggio.
Il cinema tematizza lo smembramento del corpo oltre ad essere un'arte che lo mette in atto in modo
astratto.
"Psycho" - 1960 - storia di una schizzofrenia violenta. Il protagonista si sente figlio e madre, quindi prede
delle pulsioni adolescenziali mai superate.
Tagliuzzamento del corpo della protagonista senza censura; primo piano(movimento di macchina
apparente - è solo uno zoom su fotogramma): faccia di Marion a terra morta; primissimi piani: bocca
urlante, pancia, mano, piedi, occhio; Marion morta non è mai un corpo intero, ma vengono visualizzate
solo alcune sue parti. -> non ritorniamo ad avere l'intero!! In questo è la perversità hitchcockiana che
lascia il corpo frammentato. Taglio metaforico, di montaggio.
"Follow the boys" - Orson Welles - durante la guerra mondiale viene allestita una compagnia di
teatrambulante che rallegra i soldati al fronte. Lo stesso Wells farà il mago della situazione assistito da
Marlene Dietrich.
Il cinema di Andersson ci fa riflettere sulla dimensione dell'inquadratura come cornice che delimita ciò che
è realtà e ciò che è finzione. Inquadrare significa sceglere una porzione di spazio e delimitarla. Ejsenstejn
pensa che l'inquadratura sia un cuore pulsante di una serie di conflitti(destinati ad esplodere e ad
agganciarsi a ciò che c'è all'esterno) e quindi viene considerata una cellula di montaggio.
Queste cornici è come se fossere dei limiti posti per essere infranti.
di una grande attrice drammatica russa M. Ermolova" - ritratto di una sconcertante
Serov - "ritratto
banalità, ma che incute rispetto per l'attrice. Uso del montaggio.
Il corpo viene "diviso". Linea del pavimento, una all'altezza della vita e che via via portano l'occhio a vedere
sempre più nel dettaglio la figura (dall'intero alla faccia). L'occhio dello spettatore compie un percorso dal
basso verso l'alto, sorta di reverenza che avviene dalla "perlustrazione" della donna sul piedistallo. A
seconda di come si pone lo sfondo lo spettatore si pone in modo diversamente verso l'oggetto.
Avanguardie storiche nel cinema: prima forma di sperimantazione antitradizionalista.
5
Fratelli Bragaglia - nascono come fotografi e attratti dalla possibilità di rappresentare l'immagine in
movimento scattano una serie di foto riuscendo a cogliere lo sfaldarsi della forma, tutto si moltiplica, si
fantasmatizza. Anton Giulio Bragaglia - film "Thaïs" di una grande seduttrice che si uccide nella sua casa
perchè in qualche modo ha causato la morte della sua amica Bianca sua rivale in amore. Per Bragaglia
questa storia era un po' un pretesto per rappresentare in modo eccentrico, avanguardistico gli sfondi.
Narrazione fobica del rapporto della figuara cn le pareti della stanza. La trasformazione di Thaïs è una
trasformazione da figura a sfondo. Non c'è più niente di realistico, la sua fine si stempera nello sfondo e
anche i suoi vestiti man mano che il film procede diventano sempre più simili ai colori delle pareti =>
espia il proprio egocentrismo divenendo parte dello sfondo.
Espressionismo tedesco
"Il gabinetto del dottor Caligari" ( ="Das cabinet des dr. Caligari") - 1920
Caligari incantatore, ipnotizzatore che ordina alla propria creatura ipnotizzata compia per lui ogni sorta
di crimine. C'è una cornice che mette tutto in confusione: esiste un ospedale psichiatrico dove sono
ricoverati i due ragazzi che volevano smascherare i crimini di Caligari, e lui è il direttore del manicomio.
Quello che importa però al regista è l'importanza delle masse di avere un leader.
Scenografia con disegni deformi che non descrivono lo spazio ma l'energia. La questione figura-sfondo si
rabalta (≠ Thaïs che sparisce nello sfondo): un immagine stampata sulla tenda di un circo prende vita.
Sorta di tridimensionalizzazione - montaggio interno all'inquadratura.
Red hot chili pepper - "other side" - Caligari reload, tema della diversità, citazione dello stile dal
caligarismo nel pesello distrutto, citazione di questo stile
Il tema figura-sfondo ritorna in tutte le avanguardia in forma più o meno fobica e sotto forme diverse.
In Andersson lo sfondo è aggressivo e l'individuo se ne deve staccare. Topofobia e opressione dei contorni
≠
in Jacques Tati dove la modernità in chiave più tecnologica diventa un problema contro il quale ci si
scontra. Come si può agire sullo spazio e ditruggerlo, il tutto in chiave comica
"Playtime" - 1967 - architettura modernista presa in giro. Erode la distinzione tra gli spazi. Duplicità del
rapporto tra individuo e spazio.
Tutto lo spazio del cinema di Tati è tridimensionale ed estremamente riflettente, polimorfo che sembra
quasi modellabile, dove le immagini si moltiplicano.
5° lezione - 03/03/2011
In Jacques Tati dove la modernità in chiave più tecnologica diventa un problema contro il quale ci si
scontra. Come si può agire sullo spazio e ditruggerlo, il tutto in chiave comica
"Playtime" - 1967 - architettura modernista presa in giro. Erode la distinzione tra gli spazi. Duplicità del
rapporto tra individuo e spazio.
Tutto lo spazio del cinema di Tati è tridimensionale ed estremamente riflettente, polimorfo che sembra
quasi modellabile, dove le immagini si moltiplicano.
Motivo visivo che ricorre in tutti i frammenti visti del film (ambientato a Tativille = città parigina costruita
su modello di hollywood) è il vetro e la cornice che comprime lo spazio, lo circoscrive MA è qulacosa di
mobile, manipolabile => l'intervento dell'individuo sullo spazio è molto aggressivo. (i clienti di una sala da
pranzo arriveranno a distruggerla!) La città è qulacosa di alienato al soggetto, l'uomo a stravolto lo spazio,
l'ha aggredito al punto da distruggerlo creando una relatà urbana mostruosa contro cui lotta. => tensione
agonistica tra uomo e spazio ≠ in Andersson dove l'individuo subisce lo spazio. Le stanze sono riquadrate
tanto da sembrare frammenti di pellicola incollati uno all'altro. Immagini messe in sequenza quasi
osmotiche. Alla fine quando le due turiste amiricane stanno per tornare a casa e il pulitore di vetri muove
la finestra, le due donne sembrano seguire lo spostamento della cornice.
Tutto è giocato sulla connessione e NON sulla sconnessione!!
Modi di associazione dell'inquadrature che nn mirano a creare