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Le reazioni esoergoniche avvengono spontaneamente a differenza delle
endoergoniche.
Le cellule sono trasformatori di energia.
Quando due reazioni, una esoergonica e una endoergonica hanno
intermedi in comune possono essere accoppiate (cioè sommate).
METABOLISMO DEI GLUCIDI: il glucosio entra nelle cellule tessutali e
viene fosforilato in posizione 6 e diventa glucosio-6P, che non può uscire
dalle cellule a causa delle cariche negative del fosfato (se il glucosio non è
fosforilato in posizione 6, può uscire facilmente dalle cellule). pag. 8
La glicogenolisi è un processo metabolico che degrada molecole di
glicogeno in glucosio. Per mantenere costante il livello di glicemia (tasso
di glucosio disciolto nel sangue) intervengono ormoni come il glucagone,
che ha attività iperglicemizzante ed agisce a livello epatico e scinde il
glicogeno e libera glucosio nel sangue e inibisce la glicolisi. Un altro
ormone è l’adrenalina, che ha lo stesso compito del glucagone ma a
livello muscolare.
Viceversa, l’ormone insulina ha azione ipoglicemizzante e agisce sia a
livello epatico che muscolare e porta alla diminuzione di glucosio nel
sangue e attiva la glicolisi.
Nella glicogenolisi (che può avvenire solo nei muscoli e nel fegato) il
glicogeno viene attaccato dalla glicogeno fosforilasi sotto controllo
ormonale con intervento di fosfato inorganico Pi e il rilascio di glucosio-
6P.
[Il glucosio-6P potrà seguire vari destini metabolici come la glicolisi, la via
dei pentosi e l’ossidazione ad acido glucuronico].
La glicogeno fosforilasi è allosterica e può trovarsi in una forma rilassata
grazie al legame con l’AMP (che dunque è un modulatore allosterico
positivo), oppure può avere forma tesa se si lega all’ATP (che dunque è il
moderatore allosterico negativo).
Il glucosio-6P può uscire dalle cellule ed essere esportato ad altri organi
grazie all’enzima glucosio-6-fosfatasi che idrolizza il glucosio-6P in
glucosio libero. Il fegato infatti contiene il glucosio-6-fosfatasi ed è un pag. 9
organo altruista, mentre il muscolo tiene per sé il glucosio-6P ed è
dunque un organo egoista.
LA VIA DEI PENTOSI: avviene principalmente nel citoplasma delle cellule
epatiche e del tessuto adiposo e produce ribosio-5-fosfato da glucosio-6-
fosfato ed è appunto una delle reazioni che trasformano glucosio in
ribosio.
La glicolisi demolisce il glucosio-6P in acido piruvico (in presenza di
ossigeno) o in acido lattico (in assenza di ossigeno).
RESPIRAZIONE CELLULARE: l’equazione generale della respirazione è
C6H12O6 + 6 O2 6 CO2 + 6 H2O + 36 ATP
La respirazione anerobica (senza O2) avviene nel citoplasma, mentre
quella aerobica (con O2) avviene nel mitocondrio.
Si parla di respirazione se l’ossidante è una molecola inorganica come O2,
mentre si parla di fermentazione se l’ossidante è una molecola organica.
La respirazione può essere schematizzata in 3 fasi:
Nella prima fase il glucosio, gli amminoacidi e gli acidi grassi
vengono trasformati in acetil-CoA. Dove la degradazione del
glucosio avviene attraverso la glicolisi e la decarbossilazione
ossidativa. Quella degli avidi grassi e degli amminoacidi avviene pag. 10
attraverso la beta-ossidazione e la deaminazione ossidativa e si ha la
produzione di NADH.
Nella seconda fase l’acetil-CoA viene demolito in due molecole di
CO2 attraverso il ciclo di Krebs e si liberano 3NADH e 1FADH2 per
ogni acetil-CoA.
Nella terza fase l’O2 ossida tutti i coenzimi NADH e FADH2 formati
precedentemente in NAD+ e FAD e durante questo processo si
genera un flusso di elettroni e questi elettroni vengono recuperati
come energia chimica sotto forma di ATP in un processo chiamato
fosforilazione ossidativa.
[NADH e FADH2 hanno potere riducente]
L’ATP è dunque sintetizzato dalla fosforilazione ossidativa o dalla
fosforilazione a livello del sub-strato ( viene trasferito un gruppo fosfato
dall’ 1-3-BPG all’ADP direttamente).
LA GLICOLISI: lo scopo della glicolisi è quello di produrre 2piruvato, 2ATP e
2NADH e avviene in tutte le cellule, anche quelle senza mitocondri
(eritrociti). Rappresenta la demolizione del glucosio-6P in acido piruvico, in
caso di aerobiosi, o acido lattico, in caso di anaerobiosi.
La glicolisi costituisce la prima fase della respirazione cellulare , avviene nel
citoplasma di tutte le cellule ed è costituita da 10 reazioni. pag. 11
È divisa in 2 fasi:
nella prima fase si ha la fosforilazione del glucosio in glucsio-6P e in
seguito la sua scissione in gliceraldeide-3P
nella seconda fase il piruvato di partenza viene scisso i due molecole
di piruvato e si ha la produzione di 2NADH e la formazione di 1-3-BPG
e PEP che danno luogo alla sintesi di ATP con la fosforilazione a livello
dl sub-strato.
La glicolisi dunque è costituita da 10 reazioni e tra le più importanti vi sono:
la 1° reazione in ci si ha la fosforilazione del glucosio con 1 ATP per
dare glucosio-6P ed è irreversibile e avviene grazie all’esochinasi.
la 3° reazione dove si consuma la seconda molecola di ATP e l’enzima
che la regola è la fosfofruttochinasi o PFK che è considerato l’enzima
segna passi (ed è inibito dall’ATP).
la 6° reazione dove si formano 2 NADH.
la 7° reazione dove si recuperano 2 ATP.
la 10° reazione dove si ha la formazione di 2 ATP la fosforilazione a
livello del sub-strato.
[Le reazioni 1, 3 e 10 sono irreversibili]
GLUCONEOGENESI: sintesi di glucosio a partire da molecole non glucidiche.
La velocità della glicolisi è regolata da 3 enzimi quali la PFK (che è inibito
dall’ATP ed attivato da ADP, fruttosio 2,6-bisfosfato) pag. 12
Il fruttosio 2,6-bisfosfato attiva la glicolisi
IL DESTINO DEL PIRUVATO in condizione anaerobica è la fermentazione
lattica (piruvato si trasforma in lattato che si diffonde nel sangue e
raggiunge il fegato dove viene riossidato a piruvato e utilizzato per
produrre glucosio e dunque si parla di gluconeogenesi) o la fermentazione
alcolica. Mentre in condizione aerobica il suo destino è la decarbossilazione
ossidativa (cioè la glicolisi).
La demolizione definitiva dell’acetil-CoA avviene nel ciclo di Krebs.
LIPIDI: i principali lipidi alimentari sono i trigliceridi, i fosfolipidi, il
colesterolo ed altre sostanze quali gli steroli vegetali e le vitamine
liposolubili.
La digestione dei trigliceridi è legata alla loro insolubilità in acqua per cui
quado si trovano in ambiente acquoso tendono ad aggregarsi fra loro
formando delle grosse gocce lipidiche e dato che le lipasi sono idrosolubili,
riescono ad aggredire solo i trigliceridi in superficie e la loro efficacia
dunque è modesta. Anche la lipasi gastrica nello stomaco e la lipasi salivare
digeriscono in parte i trigliceridi ma la loro natura idrofobica limita la
digestione. pag. 13
L’acidità dello stomaco induce il duodeno a liberare la secretina che stimola
il pancreas a rilasciare bicarbonato e neutralizzare l’acidità dovuta all’HCl.
Contemporaneamente nel duodeno per azione dell’ormone
colecistochinina viene riversata la lipasi pancreatica e la bile viene rilasciata
dalla cistifellea. Dunque in realtà la digestione dei trigliceridi avviene nel
duodeno grazie ai sali biliari che emulsionano in micelle sempre più piccole
i lipidi.
Questo processo di idrolisi dei trigliceridi è chiamato lipolisi che porta alla
formazione di monogliceridi e acidi grassi e il loro assorbimento avviene
nel digiuno.
Ma i trigliceridi però non passano nei vasi sanguigni ma vengono assorbiti
e inglobati nei chilomicroni a livello dei vasi linfatici e questa linfa viene
chiamata chilo.
I chilomicroni sono lipoproteine costituite da trigliceridi, fosfolipidi,
colesterolo e proteine che vengono usate come mezzo di trasporto dei
trigliceridi alimentari nel sangue e i lipidi possono essere trasportati nel
torrente ematico solo se sono legate a queste proteine.
Le lipoproteine si differenziano in base alla densità e abbiamo:
chilomicroni: sintetizzati nell’intestino tenue e hanno densità minima
VLDL: lipoproteine a densità molto bassa , sono sintetizzate nel fegato
e trasportano trigliceridi al tessuto adiposo e al cuore.
LDL: a bassa densità, sono particelle residue del VLDV e viene
chiamato “colesterolo cattivo” perché può ostruire i vasi sanguigni.
HDL: sono sintetizzati nel fegato e nell’intestino, sono ad alta densità
per la presenza di proteine, contengono colesterolo libero destinato
al fegato per essere degradato ed è considerato “colesterolo buono”
pag. 14
LA BETA OSSIDAZIONE: separa dall’acido grasso 2 atomi di carbonio alla
volta sotto forma di acetil-CoA ossidando sempre il terzo carbonio a partire
dall’estremità carbossilica (per questo si chiama beta ossidazione). Ciò
avviene allo scopo di creare un gruppo carbonilico sul carbonio beta. Ha
luogo nella matrice mitocondriale ed è strettamente legato al ciclo di Krebs
per ossidare ulteriormente l’acetil-CoA.
[per ogni acetil-CoA che si stacca dall’acetil-CoA si formano 1 NADH e
1FADH2]
L’acetil-CoA viene frammentato in tante molecole di acetil-CoA quanti sono
gli atomi di C che lo costituiscono diviso 2 e si formano tanti NADH e FADH2
quanti sono gli acetili formati -1: come ad esempio da un acido grasso a
10C si producono 5 acetil-CoA, 4NADH e 4FADH2.
Ogni 5 acetil-CoA che entrano nel ciclo di Krebs, si formano 60 ATP
Mentre se la beta ossidazione avviene su un acido grasso con atomi ci C
dispari, l’ultima molecola che si ottiene sarà il propionil-CoA che verrà
trasformato in succinil-CoA (usato nel ciclo di Krebs o nella
gluconeogenesi) pag. 15
Glucagone e adrenalina favoriscono l’ossidazione degli acidi grassi, mentre
l’insulina stimola la biosintesi degli acidi grassi e delle VLDL.
Gli acidi grassi vengono sintetizzati, idrolizzati e immagazzinati nel tessuto
adiposo bianco.
La seconda fase della respirazione cellulare è IL CICLO DI KREBS o ciclo
dell’acido citrico: consiste in 8 reazioni (di cui 4 ossidoriduzioni e 3 NAD
dipendenti) che avvengono nella matrice mitocondriale. Ha lo scopo di
demolire gli acetil-CoA prodotti nella glicolisi e nella beta ossidazione e
inoltre conserva sotto dorma di riducente i coenzimi ridotti NADH e
FADH2
Lo scopo del ciclo è produrre 3NADH, 1FADH2, 1GPT convertito in 1ATP e
2CO2
Nella seconda reazione il citrato viene isomerizzato in isocitrato
Nella terza reazione l’isocitrato viene ossidato ad alfa