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Estratto del documento

B) ACCETTAZIONE INDAGINI DIAGNOSTICHE E PROCEDIMENTI TERAPEUTICI;

C) EVENTUALE ACCETTAZIONE INCANNULAMENTO DI VIE VENOSE (E/O ARTERIOSE) CENTRALI

130

D) EVENTUALE ACCETTAZIONE TRASFUSIONE AUTOLOGA;

E) EVENTUALE ACCETTAZIONE EMODERIVATI;

F) TRATTAMENTO CHIRURGICO;

L’ammissione del paziente in sala operatoria deve avvenire previo inserimento del suo

nominativo, da parte del responsabile alla programmazione delle attività chirurgiche in elezione,

nella lista operatoria. Questa deve essere inviata entro le ore 14,00 del giorno precedente la

seduta operatoria, al Complesso Operatorio. Nel modulo relativo alla Lista Operatoria, vanno

trascritti: Nome e Cognome paziente; numero nosografico; data di nascita; diagnosi; tipo di

intervento; eventuale lato dell’intervento; nome e cognome dell’operatore e dell’aiuto ed

eventuali altri assistenti all’intervento; eventuali patologie trasmissibili; eventuali note per il

personale di S.O.

Chiamata del pz

Il C.I. della sala operatoria, visto il programma operatorio, contatta telefonicamente il C.I. della

degenza predisponendo il trasporto del pz e fornendo informazioni minime riguardo

l'identificazione, ossia, nome cognome, età, tipo di intervento.

Al momento della chiamata da parte della sala operatoria l'infermiere di degenza identifica il pz

chiedendo nome, cognome e data di nascita e controlla se le informazioni siano corrispondenti ai

dati del bracciale identificativo e della documentazione sanitaria.

Prima di trasportare il pz in sala operatoria

prepara il pz facendogli indossare un camice aperto sulla schiena ed una cuffia per i capelli;

- invita il pz a svuota la vescica;

- esegue/ controlla l’ igiene orale;

- effettua la tricotomia con rasoio elettrico (clipper) e la disinfezione dell’area cutanea da

- incidere con disinfettante (di solito betadine) in modo centrifugo per due volte con garze

diverse;

rileva i parametri vitali;

- rimuove oggetti metallici, trucchi, protesi dentarie, acustiche ecc;

- controlla se il pz è portatore di pace-maker o defibrillatore interno;

- esegue la premedicazione anestesiologica (somm. tranquillante circa 45-75 minuti prima

- dell’intervento);

controlla la documentazione sanitaria (deve contenere cartella clinica ed infermieristica

- aggiornata con P.V. e gli altri indagini di laboratorio richieste; diario clinico, referti

diagnostici attinenti l'intervento; tracciati, lastre e altri supporti di esami diagnostici relativi

all'intervento; scheda unica di terapia aggiornata; consenso all'intervento firmato da pz e

medico).

L'infermiere insieme all'ASS poi organizza ed esegue il trasporto (che in genere avviene 30-60min

prima della somm. dell’anestesia) del pz affidandolo in carico all'infermiere di S.O. e consegna

tutta la documentazione sanitaria (compresa checklist di doppio controllo).

Periodo intra-operatorio 131

Comincia quando il pz accede alla sala operatoria e termina quando viene accolto nella sala

risveglio.

All'ingresso della sala operatoria l'infermiere di sala identifica e prende in carica il pz, inoltre,

fornisce un adeguata informazione sulle diverse manovre che eseguiranno rispondendo

esaustivamente alle domande del pz e cercando di stabilire un rapporto di fiducia col pz

incoraggiandolo a stare sereno, per quanto possibile;

Verifica, inoltre, quanto riportato nella check-list di doppio controllo preoperatorio (riguardante le

attività svolte, gli esami, il digiuno ecc) e la firma;

Prima della procedura chirurgica l’infermiere prepara le apparecchiature e l’ambiente verificando

che sia funzionante il sistema di aspirazione, d’erogazione gas, la lampada scialitica e rimuovendo

eventuali pericoli ambientali tipo materiali e attrezzature non necessarie.

L’infermiere poi procederà:

- alla presentazione dell’equipè,

- alla verifica della procedura da effettuare, del sito e della lateralità dell’operazione ( si controlla

su lista operatoria e su consenso informato);

- all’incanulamento di una vena periferica (per apporti liquidi, elettroliti, eventuali derivati

ematici) secondo il tipo di intervento e al decubito che si dovrà assumere. Generalmente si usano

cateteri in teflon o poliuretano di buona portata (18 Gauge);

- all’applicazione di presidi che garantiscano la sicurezza del pz (restrizioni, cuscinetti, supporti

ecc);

- al posizionamento del pz come prescritto dal chirurgo, modificando il letto chirurgico o

applicando eventuali supplementi o togliendo alcune porzioni.

Il principio fondamentale del posizionamento è il mantenimento dell’allineamento corporeo: le

gambe non devono essere incrociate ed i reggi braccia posti con angolo minore di 90°; braccia con

palmi verso l’alto e dita distese a lato del pz.

Nell’applicare le cinghia di sicurezza controllare che non siano troppo strette .

Importante è che la cute del pz non tocchi parti metalliche per danni possibili da elettrobisturi.

- al controllo e conteggio delle garze (radio opache), dello strumentario e dei taglienti. Tale

procedura va effettuata prima della procedura, prima di chiudere la cavità, la ferita e a fine

procedura in forma collaborativa da anestesista e infermiere di sala documentando i risultati.

In caso di conteggi non pari si procederà alle verifiche, che termineranno con esame radiologico.

Durante l’operazione l’infermiere:

- collabora con chirurgo e anestesista, monitora e sostiene le funzioni fisiologiche del pz (stato

respiratorio, cardiaco, neurologico, termo regolarizzazione, equilibrio idro-elettrico) e il dolore,

previene danni tissutali e cutanei.

In particolare:

Lo stato respiratorio è controllata con l’apparecchio di anestesia, l’intubazione tracheale e

 la gestione della ventilazione.

Lo stato cardiaco attraverso il monitoraggio di pressione arteriosa, frequenza e ritmo

 cardiaco, ECG continuo. 132

Lo stato neurologico attraverso la misurazione della pressione intracranica, perfusione

 cerebrale ed EEC.

La temperatura è monitorata attraverso sonde e mantenuta o ripristinata con materassini

 termici e riscaldamento d’aria.

Il dolore attraverso caldo o freddo, disidratazione, rilassamento ecc.

 I danni tissutali o cutanei si monitorizzano attenzionando colore, caratteristiche e

 cambiamenti della cute. I tessuti e la cute vanno coperti con teli se non interessati alla

procedura; i liquidi di infusione e di irrigazione devono essere della giusta temperatura,

bisogna porre attenzione nell’uso dell’elettrobisturi e di agenti chimici o laser (per le

sostanze chimiche si devono attenzionare la comparsa di arrossamenti o bolle;

se sono infiammabili vanno asciugati prima di usare apparecchi elettrici o laser; se si usa il

laser bisogna indossare occhiali protettivi).

Controlla i tubi di drenaggio e i cateteri poiché devono rimanere pervi.

- Somministra, su prescrizione medica, farmaci, emoderivati, liquidi endovena ecc.

-

L’infermiere, inoltre, pone attenzione agli aspetti etici e relazionali garantendo un assistenza non

discriminatoria e senza pregiudizi. Agisce come avvocato del paziente, proteggendolo da forme di

assistenza non competenti, non etiche o illegali.

2a Fase: CONTRASSEGNO DEL SITO OPERATORIO

QUANDO: Il sito chirurgico DEVE essere contrassegnato nelle situazioni caratterizzate da: lateralità

dell’intervento, interessamento di strutture multiple, ( dita, lesioni multiple) o livelli multipli

(vertebre, coste, etcc …). Costituiscono eccezioni: interventi su organi singoli; chirurgia d’urgenza

in cui non è prevista una fase preoperatoria di pianificazione dell’intervento; interventi bilaterali

simultanei; neonati prematuri in cui l’utilizzo del pennarello indelebile può causare un tatuaggio

permanente. Il contrassegno deve essere effettuato prima dell’ingresso del paz. nel blocco

operatorio. COME. Il sito chirurgico deve essere contrassegnato con un pennarello indelebile,

affinchè il segno rimanga visibile anche dopo l’applicazione di soluzioni per la preparazione della

cute. Il segno sul sito chirurgico è costituito, da una X CERCHIATA. Il contrassegno deve essere

effettuato, se possibile, coinvolgendo il paziente, se questo è vigile e cosciente. Il simbolo deve

essere segnato sulla sede di incisione o nelle immediate vicinanze. Prima di tracciare il segno

verificare il sito chirurgico sulla base della documentazione clinica e delle immagini radiologiche

(se presenti). CHI. Il simbolo deve essere tracciato da uno dei componenti della equipe medico-

chirurgica che effettuerà l’intervento.

3a FASE: INGRESSO NEL BLOCCO OPERATORIO

IL paz., accompagnato da personale ausiliario o Infermieristico e provvisto della cartella clinica

personale contenente la documentazione sanitaria, deve essere preso in carico, all’interno del

blocco operatorio, da uno degli infermieri che presterà attività nella sala operatoria in cui il paz.

sarà sottoposto all’intervento previsto e che parteciperà alla procedura di identificazione secondo

quanto previsto nella check-list “Gestione paziente”. Il paziente entra attraverso una “finestra”.

133

BLOCCO OPERATORIO

Il come unità a se stante è relativamente recente rispetto all'atto chirurgico.

reparto operatorio

In tempi passati l'intervento veniva effettuato nelle stesse sale di degenza ed, ancora più

precedentemente, presso le abitazioni dei pz.

Col perfezionarsi degli studi di microbiologia e il riconoscimento dell'importanza dell'asepsi in

queste procedure è stato reso necessario la costruzione di appositi ambienti operatori separati dai

reparti di degenza.

Cosi da unico ambiente di circa un secolo fa si è passati ad un groppo di locali adatti alla

preparazione, all'intervento e all'immediato post-operatorio.

Il blocco operatorio è composto da un insieme di locali articolati in zone progressivamente più

sterili partendo dall'ingresso a finire alla sala operatoia.

Al fine di mantenere la sterilità all'interno del complesso operatorio vi sono dei percorsi

differenziati e zone filtro prima dell'ingresso in sala operatoria.

Inoltre, l'accesso è riservato ai soli componenti dell'equipè chirurgica che prima di entrarvi deve

indossare indumenti e calzari sterili.

I locali di cui si compone un blocco operatorio sono:

- Sala operatoria;

- Spazio filtro all'entrata;

- Spazio preparazione del personale;

- Spazio preparazione chirurghi;

- Locale preparazione pz;

- Locale risveglio pz;

- Locale sterilizzazione materiale chirurgico;

- deposito materiale chirurgico;

- deposito materiale sterile;

- deposito materiale sporco.

altre zone possono essere gli spogliatoi del personale

Dettagli
A.A. 2023-2024
226 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariagiovannapiccolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di infermieristica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Caruso Maria.