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In base al test che si effettua emergerà un report in cui magari ci sono delle
operazioni che il revisore dovrà approfondire.
- Sistemi di Monitoraggio: si tratta di processi/software/indicatori che
vengono adottati dalla direzione al fine di verificare periodicamente il
funzionamento e svolgimento dell’attività dell’impresa.
corretto
Es. indicatore del numero di resi rispetto al fatturato; sistemi di
monitoraggio che verificano il rispetto dei budget stanziati per le diverse
attività; monitoraggio della cassa disponibile; monitoraggio
dell’indebitamento finanziario. Naturalmente per avere questi indicatori di
monitoraggio deve esistere alle spalle un efficiente sistema informativo. 16
Compito del revisore è quello di comprendere i sistemi di monitoraggio
adottati dall’azienda.
Attività di controllo: all’interno dell’azienda esistono dei controlli che
- vengono effettuati a livello di processo produttivo, a livello di attività tra
loro collegate, a livello di funzionamento del sistema di controllo interno.
Es. controlli sul rispetto delle autorizzazioni; controllo del magazzino, della
liquidità in cassa ( tali controlli possono avvenire tramite sistemi
informatizzati o effettuati fisicamente dal personale autorizzato ). Il revisore
deve comprendere quali attività di controllo vengono effettuate
dall’azienda, identificare quelle che presentano rischi di errori significativi
ed effettuare i relativi test per mitigare tali rischi.
Una volta compreso e valutato il sistema di controllo interno, e dopo aver individuato
le possibili aree che presentano un rischio di errore significativo, il revisore andrà ad
effettuare dei test di conformità ( test effettuati sul sistema di controllo interno al fine
di verificarne l’efficacia ) se il sistema di controllo interno è stato valutato essere
molto forte, piuttosto che dei test di validità ( test mirati alle singole componenti del
bilancio al fine di ridurre il rischio di errori significativi ad un livello accettabile ) se
il sistema di controllo interno risulta debole, sulla base delle sue valutazioni.
Dal concetto di ragionevole sicurezza deriva il rischio che il revisore esprima un
giudizio non appropriato nel caso in cui il bilancio sia significativamente inesatto. Le
componenti del rischio di revisione sono tre: il rischio intrinseco, il rischio di
controllo e il rischio di individuazione.
Il rischio intrinseco è il rischio che, ancor prima di riconoscere l’efficacia del sistema
di controllo interno dell’azienda, il bilancio contenga delle irregolarità rilevanti. Tale
rischio è strettamente legato alla natura dell’attività svolta dall’impresa.
Il rischio inerente al controllo è il rischio che i sistemi di controllo implementati
dall’azienda, compresa la revisione interna, non riescano a prevenire o identificare
tempestivamente errori rilevanti. Tale rischio può essere ridotto tramite una corretta
comprensione e valutazione da parte del revisore del sistema di controllo interno
adottato dall’azienda.
Il rischio di individuazione è il rischio legato alla possibilità che le procedure di
revisione non identifichino un errore o un’irregolarità rilevante. Tale rischio è
strettamente correlato all’efficacia delle procedure di revisione e alla loro
applicazione da parte del revisore. Questo tipo di rischio può nascere da un’
inappropriata procedura di revisione, piuttosto che da carenze nell’esecuzione delle
procedure di revisione, carenze nella valutazione dei risultati delle procedure di
revisione, ovvero quando non vengono esaminati tutti gli elementi probativi
disponibili. 17
La riduzione di tale rischio ad un livello accettabile passa attraverso una buona
pianificazione del processo di revisione, dalla supervisione e dal riesame del lavoro
e dall’esperienza del revisore.
svolto, dalle competenze professionali
Il rischio di errore significativo è costituito esclusivamente dal rischio inerente al
controllo e al rischio di individuazione. 18
ISA Italia 320: Significatività
ISA Italia 450: Valutazione degli errori
Gli elementi probativi raccolti possono:
- confermare la correttezza del comportamento della società;
- evidenziare elementi di criticità/errori che possono avare una diversa
significatività;
Tali elementi di criticità possono essere relativi a:
- procedure/processi, con conseguente ripetitività di un errore di valore;
- differenze di valore relative a specifici saldi e operazioni;
Quindi, gli elementi di criticità evidenziati dal revisore durante il processo di
revisione possono avere una diversa significatività/rilevanza, con conseguente
diverso impatto sulle conclusioni, e con diversa influenza sul giudizio professionale
che il revisore emette sul bilancio.
Gli elementi di criticità si possono classificare in funzione della loro
significatività/rilevanza in termini di impatto sul bilancio oggetto di revisione;
- elementi critici di minore rilevanza: si tratta di errori, inesattezze, eccezioni
individuati a livello di procedure/processi, piuttosto che a livello di differenze
di valore di una specifica operazione o di una singola posta di bilancio, la cui
influenza sul processo di formazione dell’informativa finanziaria è ridotta ( di
minimo impatto ). Una volta rilevate nel corso del processo di revisione, tali
criticità minori, anche se non superate dalla società attraverso la correzione
dell’errore, non producono generalmente alcun effetto sul giudizio di revisione.
- Significant matter: si tratta di un elemento di criticità, individuato nel corso del
processo di revisione, che richiede particolare attenzione; una volta
individuate, queste criticità devono essere tempestivamente affrontate e risolte,
in quanto il loro impatto sul processo di formazione dell’informativa
finanziaria è di maggiore portata, e di conseguenza il non superamento di tali
elementi critici comporterà degli effetti sul giudizio di revisione. Inoltre, di
ogni elemento critico emerso dalle procedure di revisione si deve valutare la
significatività complessiva: elementi critici di una certa natura, singolarmente
non significativi, possono dare origine nel loro complesso ad un effetto
aggregato che impatta in maniera rilevante sul processo di formazione
dell’informativa finanziaria e di cui il revisore deve tener conto nella
formazione del suo giudizio professionale. 19
- Eccezioni significative: appartengono alla stessa famiglia delle significant
matter e quindi devono essere gestite nello stesso modo; tuttavia, l’impatto di
tali criticità sul processo di formazione dell’informativa finanziaria è di
maggiore portata.
Gli errori dovrebbero essere affrontati tempestivamente una volta identificati,
comunicandoli alla direzione.
L’errore è una differenza tra l’importo, la classificazione, la presentazione o
l’informativa di una voce iscritta in un prospetto di bilancio e l’importo, la
classificazione, la presentazione o l’informativa richiesti per tale voce dal quadro
normativo di riferimento sull’informativa finanziaria.
Gli errori possono essere causati da azioni non intenzionali o da frodi.
Tipologie di errori
- errori oggettivi: sono errori sui quali non sussistono dubbi;
- errori soggettivi: si tratta delle valutazioni, effettuate dalla direzione sulle stime
contabili, che il revisore considera irragionevoli, piuttosto che
dell’applicazione di principi contabili che il revisore considera inappropriati;
- errori proiettati: si tratta degli errori, identificati dal revisore nei campioni,
proiettati, attraverso stime appropriate, alle popolazioni da cui i campioni sono
tratti.
- Errori non recepiti: errori riscontrati dal revisore negli esercizi precedenti, non
ritenuti significativi dall’azienda, che non ha apportato le relative modifiche.
Valutazione degli errori
Prima dell’emissione della relazione di revisione, una volta riepilogati tutti gli errori
individuati nel corso della revisione, il revisore deve valutare se gli errori non
corretti, considerati singolarmente piuttosto che nel loro insieme siano significativi.
Quindi, la valutazione degli errori non corretti deve avvenire, oltre che
singolarmente, anche a livello aggregato, in quanto un bilancio potrebbe essere
significativamente errato a causa della somma di errori che singolarmente possono
essere al di sotto della soglia di significatività determinata dal revisore.
Gli errori che bisogna considerare sono tutti quelli che non sono chiaramente
trascurabili.
Gli errori, incluse le omissioni, sono significativi se da essi ci si può ragionevolmente
attendere che siano in grado di influenzare le decisioni economiche assunte dagli
utilizzatori sulla base dell’informativa finanziaria contenuta in bilancio. 20
La determinazione della significatività da parte del revisore è una questione di
giudizio professionale, ed è influenzata dalla percezione del revisore rispetto alle
esigenze di informativa finanziaria degli utilizzatori del bilancio.
La significatività e il rischio di revisione sono inversamente proporzionali: ad un
livello di significatività elevato, corrisponde un rischio di revisione basso e viceversa.
Il revisore deve considerare tale proporzionalità inversa tra significatività e rischio di
revisione quando determina la natura, la tempistica e l’ampiezza delle procedure di
revisione da svolgere.
Il revisore deve modificare la significatività ogniqualvolta, nel corso della revisione,
viene a conoscenza di informazioni che lo avrebbero indotto a stabilire sin dall’inizio
un valore di significatività diverso. Qualora il revisore giunga a ritenere appropriato
un livello di significatività inferiore rispetto a quello inizialmente determinato (
rischio di revisione ora più elevato ), egli deve stabilire se la natura, la tempistica e
l’ampiezza della procedure di revisione continuino ad essere appropriate. I livelli di
significatività sono tre:
- Globale ( overall materiality ), per il bilancio nel suo complesso, stabilita già in
fase di pianificazione
Operativa ( performance materiality ), più bassa dell’overall materiality,
- utilizzata per lo svolgimento dei test;
- Livello di significatività al di sotto del quale un errore di una certa natura
( considerato anche a livello aggregato) è chiaramente trascurabile; si tratta di
errori irrilevanti, il cui effetto in bilancio, in termini di trasparenza
dell’informativa finanziaria, non è significativo;
La natura di alcuni errori, piuttosto che le circostanze in cui questi si verificano
possono indurr