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LA PITTURA DEL MODERNISMO.

Nell'epoca del modernismo, la figura sociale e psicologica dell'artista è molto discussa. I grandi artisti

come Cezanne o Van Gogh vengono ignorati: la società moderna che si vanta di essere avanzata

necessita di artisti avanzati ma non un'arte che pone troppi problemi. Iniziano le prime esposizioni-

fiere ospitate dai grandi palazzi della città. La ricca borghesia non è interessata all'arte ma al

possibile guadagno di un quadro: nasce la figura del collezionista, soprattutto americani. Nelle

capitali sorgono i primi musei d'arte moderna. Nel 1895 la Biennale di Venezia che favorisce la gara

tra le nazioni. Gli artisti che il pubblico predilige si atteggiano a geni ispirati e ribelli. In Francia i due

personaggi più ricercati sono lo scultore della belle epoche RODIN e BOLDINI, il ritrattista mondano.

La Germania sviluppa una tendenza romantica, la Spagna invece si affaccia alla tendenza modernista

con un movimento catalano che con a capo PICASSO produrrà grandi opere d'arte. Gli artisti di

dichiarano avversi alla stessa borghesia capitalista a cui fanno parte in quanto la loro anima è

turbata dal materialismo degli affari. Nei paesi dell'Europa centrale gli artisti formano dei gruppi che

presero il nome di SECESSIONE, che alludeva al radicale distacco dalla tradizione accademica.

1892 Secessione di Monaco con a capo VON STUCK.

1893 Secessione di Berlino con a capo LIEBERMANN.

1897 Secessione di Vienna con a capo KLIMT.

KLIMT è un'artista colto , raffinato e molto sensibile. E' consapevole della lenta decadenza della

società e la sua arte ne risentirà. Sviluppa ritmi melodici di un linearismo che finisce sempre per

tornare al suo punto di partenza. L'arte è il prodotto di una civiltà ormai perduta, nella nuova realtà

industriale non può che essere solo un fantasma. Anche altri artisti europei percepiscono questa

decadenza: WHISTLER troverà rifugio nell'arte giapponese. Tutta la cultura artistica di fine secolo si

fonda sulla tensione tra gli artisti e la società borghese. L'esperienza impressionista del belga ENSOR

e del norvegese MUNCH influenzerà molto l'Espressionismo tedesco. Munch è il veggente ispirato

che prevede il destino tragico della società, la sua ineluttabile caduta. Munch non crede al

superamento bensì al ribaltamento dell'Impressionismo. Si avvicinerà molto al Simbolismo ma il

simbolo è dentro la realtà. La rappresentazione deve autodistruggersi, la parola deve tornare ad

essere urlo. Il colore deve bruciare violento. Alla sua pittura è stato sottratto il senso della vita.

PONT-AVEN E NABIS. (1888)

Negli ultimi anni dell'800, la Francia si trova in una situazione molto complessa. Sono ancora attivi i

grandi artisti impressionisti come RENOIR, DEGAS,MONET, CEZANNE. Bisognava tirare le somme,

fare una sintesi delle tante ricerche e quale possa essere la funzione e il valore dell'arte nella società

del tempo. Il primo artista che opererà in questo senso è GAUGUIN insieme a BENNARD e DENIS.

L'obiettivo di GAUGUIN è quello di superare il limite sensoriale dell'Impressionismo ritrovando una

possibilità di contemplazione. Si rende conto che se fissata ed approfondita a lungo, l'impressione

visiva cambia in quanto dipenderà dallo stato d'animo del contemplante. Nel momento in cui ad

Arles, VAN GOGH scopre il principio morale, GAUGUIN scopre il principio tecnico del

CLOISONNISME,che allude allo smalto delle vetrate medievali in cui il colore era delimitato da

contorni metallici creando stesure compatte di colori, privi di effetti chiaroscurali. Prende ispirazione

dall'arte medievale in quanto rifletteva sentimenti profondi ed autentici.

Il gruppo dei NABIS (in ebraico; profeti) parte da sintetismo impressionista-simbolico di Gauguin.

Nasce nel 1888 e alcuni esponenti che ne fanno parte sono: SERUSIER,DENIS,VUILLARD,BONNARD..

A partire dal 1890 collaborano con la rivista culturale francese REVUE BLANCHE ed entrano a

contatto con letterati e musicisti, considerano come guida ideale TOULOUSE LAUTREC. Il programma

prevede una 'deformazione soggettiva e oggettiva'. I Nabis non cercano la forza espressiva, ma la

purezza, la bidimensionalità, la sintesi formale, la flessuosità della linea e la morbidezza del colore.

Per loro l'arte non fu la descrizione di un paesaggio o di un avvenimento, ma l'espressione interiore,

quindi il tema passa in secondo piano rispetto alla disposizione dei colori, che, posti in rapporto l'uno

rispetto all'altro, determinano un accordo rivolto ad esprimere un significato unico e irripetibile.

CAPITOLO 5.

L'ESPRESSIONISMO.

L'espressionismo è un termine per indicare l'arte tedesca degli inizi del '900. Ebbe due filoni diversi:

in Francia con i FAUVES (belve) e in Germania con il movimento tedesco dei DIE BRUCKE (ponte). Si

sono formati entrambi nel 1905 e sboccano rispettivamente nel CUBISMO in Francia nel 1908 e nel

DER BLAUE REITER (cavaliere azzurro) in Germania nel 1911. Riassume la tendenza anti-

impressionista attraverso il superamento del dato sensorio attraverso TOULOUSE

LAUTREC,GAUGUIN, VAN GOGH, MUNCH, ENSOR. Espressione è il contrario di Impressione: descrive

un moto dall'interno all'esterno, il soggetto imprime di se l'oggetto. L'Impressionismo manifesta un

atteggiamento SENSITIVO, l'Espressionismo un atteggiamento volitivo, aggressivo. L'uno e l'altro

sono movimenti realisti che presuppongono l'impegno totale dell'artista nel problema della realtà,

per l'impressionismo risolto attraverso il piano della conoscenza, il secondo il piano dell'azione. Solo

la tendenza espressionista pone il concreto rapporto con la società, la comunicazione mentre la

tendenza simbolista subordina la comunicazione alla conoscenza di un codice, un segno, che solo

pochi conoscono. Di grande importanza è l'influenza delle teorie filosofiche sull'esistenza di

BERGSON e NIETZSCHE. Per Bergson la coscienza è la vita, uno slancio vitale. Per Nietzsche la

coscienza è l'esistenza intesa come lotta contro gli schemi logici del passato che opprime il presente.

I due movimenti sono nati grazie alla soluzione dialettica e conclusiva della contraddizione storica tra

classico e romantico, intesi come costanti sia della cultura latino-mediterranea che di quella nordica-

germanica. La soluzione dei FAUVES è di una classicità mitica, priva dei contenuti storici del

classicismo. Per i DIE BRUCKE è un romanticismo come condizione profonda dell'essere umano.

Il movimento dei FAUVES non si presenta omogeneo né con un programma definito. L'intento è

quello di opporsi al decorativismo edonistico dell'art nouveau e all'evasione spiritualistica del

simbolismo. I principali protagonisti sono MATISSE, VLADIMICK, BRAQUE, DERAIN. Nonostante non

temessero l'impopolarità e lo scandalo, la loro polemica è implicita. PICASSO si muove fuori dal

gruppo ma in senso espressionista. Sarà proprio lui a mettere in crisi il movimento dei Fauves e ad

aprire con il CUBISMO la fase rivoluzionaria dell'arte moderna. I FAUVES iniziano a risolvere il

dualismo di sensazione tra colore e costruzione (forma,volume e spazio) potenziando la costruttività

del colore. Comune a Cezanne e a Van Gogh era la scomposizione del motivo naturale per mettere

in evidenza il processo di aggregazione: si dipinge infatti con pennellate staccate, nette, disposte

secondo un certo ritmo. I Fauves vogliono mettere in chiaro la struttura autonoma e autosufficiente

del quadro, come realtà a sé. Mirano a raggiungere l'unità tra la struttura dell'oggetto e quella del

soggetto e a stabilire tra l'interno e l'esterno una continuità e circolarità di moto che per Bergson

era lo ''slancio vitale''. Questa unità poteva raggiungersi solo con l'arte. Sorge il problema di

GAUGUIN. Egli riteneva che la propria civiltà storica era incapace di produrre e fruire l'arte. Dove c'è

progresso non può esserci creazione in quanto si crea qualcosa solo partendo dal nulla, in una

condizione primitiva. A questo punto vi erano due opzioni: fare come Gauguin, cercare una civiltà

'primitiva' oppure imporre alla società del progresso la creazione artistica come atto di forza. La

classicità della pittura di Matisse è il superamento di un romanticismo di fondo e sarà PICASSO la sua

controparte. La sua irruzione all'interno del panorama artistico è improvvisa ma letale, determinerà

la fine nel 1907 dei Fauves. Era rimasto ai margini della situazione, si era limitato a raffigurare gli

esseri che la società esclude dal proprio ordine costituito (acrobati, arlecchini, girovaghi). Con les

demoiselles d'Avignon dimostra quanto un quadro possa stravolgersi e mutare significato. E' il primo

atto della rivoluzione di cui Picasso sarà il capo, il CUBISMO e BRAQUE lo seguirà.

DIE BRUCKE si presenta con una formazione più compatta, una vera e propria comunità di artisti,

con un programma scritto. Le figure di punta sono KIRCHENER,NOLDE, MULLER,HECKEL..ecc. La

situazione tedesca era piuttosto confusa: vi erano ancora dei riflessi dell'Impressionismo francese e

del simbolismo. Il loro intento è quello di proporre un unione di quegli elementi più rivoluzionari per

sconfiggere l'impressionismo. I temi sono generalmente legati alla cronaca della vita quotidiana

(strade,la gente al caffè..). Al principio di tutto c'è la tecnica; è la tecnica che fa l'immagine. La

tecnica diventa un vero e proprio lavoro. Ne deriva l'importanza attribuita alla grafica e soprattutto

alla xilografia, che è una tecnica piuttosto antica che comunica determinati messaggi mediante

l'immagine. Nella pittura, il colore, nella scultura il blocco, sono materie che diventano immagine.

L'artista può scegliere colori senza alcun criterio di verosimiglianza. Il colore deforma e distorce

l'oggetto. Tuttavia la deformazione espressionista non è OTTICA ma determinata da FATTORI

SOGGETTIVI. Non è caricatura della realtà ma è la bellezza che passa dall'ideale al reale,inverte il suo

significato e diventa bruttezza. La poetica espressionista è la poetica del brutto, un bello degradato e

caduto come un angelo ribelle. Ed è questa la condizione in cui si trova l'intera umanità. La

borghesia è la principale causa del fallimento dell'umanità. L'esistenza è auto-creazione ma il

meccanicismo del lavoro industriale è anti-creativo e distruttivo. Presto distruggerà il mondo.

Bisognerebbe ricominciare tutto ex novo. E' per questo motivo che uno dei

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
35 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valerievent di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Zambianchi Claudio.