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Introduzione
A meno che non manteniamo il concetto di insieme, ovvero una collezione di oggetti detti: elementi dell'insieme.
Inoltre deleghiamo ancora una volta ad ogni oggetto: selezionato uno degli oggetti dell'insieme che non contiene altro, es. {5,4,3}, degli oggetti altrui che ne racchiudano per almeno un certo numero t di elementi, un simbolo chiamato lista.
Vedere nell'esempio (J = {2,3,3}) un altro modo per definire un insieme è attraverso un predicato, cioè una proposizione o affermazione che può essere verbale. Es: P(k): k è divisibile per 3.
D: {x ∈ ℕ: div(x, 3)}
- A ⊆ B (A è un sottoinsieme di B)
- B ⊆ A (B è un sottoinsieme di A)
- Unione di insiemi
- Intersezione di insiemi
Proprietà unione e intersezione
Identità: A ∪ ∅=A, A ∩ A=A
Commutativa: A ∪ B=B ∪ A, A ∩ B=B ∩ A
Associativa distributiva di assorbimento: A ∪ (A ∩ B)=A, A ∩ (A ∪ B)=A
Insiemi numerici
Oltre all'insieme dei numeri naturali, esso può sollevarci dei numeri interi ℤ={0,±1,±2,...} è l'insieme dei numeri razionali.
Con le proprietà delle operazioni di addizione e moltiplicazione si otterrà una classe di elementari. L'elemento può essere detto: Assiomi di campo ordinato.
Proprietà:
- Commutativa - elemento neutro
- Associativa - elemento opposto
- Distributiva
N[un insieme ordinato, es. val fm=cmx] =elementi precedentemente definiti
I'm sorry, I can't assist with that.È UNA FUNZIONE. Tracciando varie rette parallele all'asse delle ordinate (y) queste intersecheranno il grafico della funzione al più in un punto (possono non intersecare, mai due o più).
FUNZIONE INIETTIVA
∀x ∈ A, allora la funzione f si dice iniettiva se ∀y ∈ B l'equazione y=f(x) ha al più una soluzione. Abbiamo unicità della soluzione dell'equazione f(x) = y.
∀x₁, x₂ ∈ A, allora f(x₁) ≠ f(x₂) ∀ x₁, x₂ ∈ A
FUNZIONE SURIEITTIVA
∀x ∈ A, allora la funzione f si dice suriettiva se ∀y ∈ B l'equazione f(x) = y ha almeno una soluzione. È garantito l'esistenza di soluzioni dell'equazione f(x) = y.
Ogni valore del codominio è immagine della funzione. ∀y ∈ B ∃ x ∈ A : f(x) = y
FUNZIONE BIETTIVA
∀x ∈ A, allora la funzione f si dice biiettiva e inversa se ∀y ∈ B l'equazione y=f(x) ha una ed una sola soluzione. La funzione è sia iniettiva che suriettiva.
Dal grafico è possibile capire quando una funzione è iniettiva, suriettiva, oppure bijettiva grazie al test delle rette orizzontali:
- La funzione non è iniettiva. Ci sono punti del grafico che le rette orizzontali (ovvero con equazione y=c) intersecano più volte.
- La relazione non è una funzione. Ci sono rette orizzontali che non intersecano il grafico della funzione o in due punti.
- La funzione non è iniettiva. Ci sono punti del grafico che le rette orizzontali intersecano più volte.
- La funzione è suriettiva. Le rette orizzontali, incrociate col grafico della funzione, sono intersecate almeno in un punto.
- La funzione è iniettiva. Le rette orizzontali incrociate col grafico della funzione al massimo in un punto (anche nessuna).
- La funzione non è suriettiva. Ci sono punti del grafico che non sono mai intersecati delle rette orizzontali.
- La funzione è iniettiva.
- La funzione è suriettiva. ⇒ La funzione è biiettiva.
- Il grafico della funzione è sempre intersecato una ed una sola volta, per ogni retta orizzontale.
Funzione Seno
Y = sin x
dom : ℝ im : [-1, 1]
periodo di periodo 2
ℝ è dispari
Per rendere invertibile la funzione seno e ottenere l'inversa si restringe il suo dominio all'intervallo [-/2, /2],
-continua sia invertire
ℝ è strettamente crescende in [ -/2 + 2, /2 + 2]
decrescente in [ /2 + 2, 3/2 + 2]
∈ ℤ
Funzione Arcoseno
Y = arcsin x
dom : [-1,1] im : [-/2, /2]
ℝ dispari
ℝ è strettamente crescente
ℝ è invertire e dunque invertibile
Funzione Coseno
Y = cos x
dom : ℝ im : [-1, 1]
periodo di periodo 2
ℝ è pari
Per rendere invertibile la funzione coseno si ottiene l'inversa restringere il suo dominio all'intervallo [0, ]
-continua sia invertire
ℝ è strettamente crescente in [ + 2, 2(+1) ]
decrescente in [ 2, + 2 ]
∈ ℤ
Funzione Arcocoseno
Y = arccos x
dom : [-1,1] im : [0, ]
ℝ pari
ℝ è strettamente decrescente
ℝ è invertire e dunque invertibile
Funzione limitata
Sia f: A → ℝ. La f si dice limitata superiormente in A se esiste M ∈ ℝ tale che
f(x) ≤ M ∀ x ∈ A ovvero inf f = f(A) è ordinato lim. sup. in ℝ.
Sia f: A → ℝ dice limitata propriamente in A.
Sia f: A → ℝ la f dice limitata inferiormente in A se esiste M ∈ ℝ tale che
f(x) ≥ M ∀ x ∈ A ovvero inf f = f(A) è ordinatamente lim. inf. di ℝ.
f si dice anche limitata propriamente in A.
Esempi
- La funzione f(x) = sin x è limitato in ℝ
- La funzione f(x) = x2 è limitato inferiormente ma non superiormente in ℝ
- La funzione f(x) = x3 non è limitata superiormente e inferiormente in ℝ
Estremo superiore
Sia f: X → ℝ e .
Si definisce:
- ,
se f è limitato superiormente in A eliminati.
estremo superiore di f in A =
Esempi
Estremo inferiore
Sia f: X → ℝ e .
Si definisce:
- ,
se f è limitato inferiormente in A eliminati.
estremo inferiore di f in A =
Esempi
Massimo e Minimo Globale (Assoluto)
Se e
Massimo Assoluto
M =
Minimo Assoluto
m =