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Contenuto dei principali aggregati che costituiscono il CE

Il CE civilistico, secondo gli articoli 2423 e seguenti del cc, è presentato in forma scalare. Nell'area A) valore della produzione sono inseriti i ricavi, che secondo lo IASB sono definiti come incrementi dei benefici economici sotto forma di afflusso o rivalutazione di attività o decremento di passività. Viceversa nell'area B) costi della produzione sono inseriti i costi, che secondo lo IASB sono i decrementi dei benefici economici sotto forma di deflusso o svalutazione di attività o incremento di passività, ovvero tutto ciò che ha contribuito a ottenere gli output produttivi. La differenza tra A e B dà il RO della gestione caratteristica. A) valore della produzione - ricavi di vendita (proventi tipici) - fitti attivi e altri proventi atipici - proventi

finanziari derivanti da attività finanziarie – plusvalenze straordinarie da cessione immobilizzazioni (proventi straordinari) –

B) costi della produzione/acquisizione fattori produttivi (costi operativi) – oneri atipici – oneri finanziari derivanti da debiti di finanziamento – minusvalenze straordinarie da cessione immobilizzazioni (oneri straordinari) –

C) proventi e oneri finanziari - proventi e oneri da partecipazioni - interessi attivi e passivi

D) rettifiche di valore di attività e passività finanziarie - rivalutazioni e svalutazioni di partecipazioni - rivalutazioni e svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni

E) imposte

A – B +/- C +/- D - E = risultato d’esercizio

Cos’è l’avviamento?

Questo valore rappresenta quindi l’attitudine di un’azienda a produrre utili in misura superiore a quella ordinaria grazie all’incremento di valore (avviamento) che il

complesso dei beni aziendali acquisisce rispetto alla somma dei singoli beni. Può essere acquisito o generato autonomamente. L'avviamento derivato rappresenta il valore intrinseco dei beni di una società acquistata e funzionante. Il valore di tale società acquistata si determina dalla somma del know-how e di tutti gli elementi del patrimonio.

Il valore dell'avviamento derivato si calcola dalla differenza tra il costo di acquisto della società e il totale attivo dell'acquistata. Questo valore è ammortizzato secondo la vita utile, se questa non è determinabile si ammortizza per massimo 10 anni.

La vita utile dell'ammortamento derivato è stimata in base al tempo nel quale l'azienda prevede di recuperare attraverso i ricavi ottenuti l'investimento effettuato e la media delle vite utili delle immobilizzazioni ottenute dall'acquisto.

L'avviamento generato internamente non è iscrivibile in bilancio.

poiché è l'insieme del know-how dell'azienda e delle altre sinergie esistenti tra i fattori produttivi. È quindi suscettibile di valutazioni soggettive e comporterebbe l'iscrizione di utili sperati, dato che non si basa su nessuna capitalizzazione di costo o su valori determinabili acquisiti esternamente (come nel caso di quello derivato). Illustrare l'articolo 2423bis cc soffermandosi sul postulato della prevalenza della sostanza sulla forma, di compensazione delle poste, di continuità sostanziale. La valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione "L'attività, nonché tenendo conto della funzione economica dell'elemento dell'attivo o del passivo considerato; la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto della sostanza dell'operazione o del contratto". Secondo il postulato della prevalenza della sostanza sulla forma,gli eventi e i fatti di gestione sono rilevati sulla base della loro sostanza economica (cioè l'essenza del fatto di gestione) e non sulla base degli aspetti meramente formali. Questo è per dare una visione il più veritiera e corretta possibile della realtà aziendale. Le norme civilistiche impongono la rilevazione degli aspetti formali del fatto di gestione, ma non escludono la possibilità di rilevare contabilmente anche i suoi aspetti sostanziali: ad esempio, quando viene stipulato un contratto di leasing finanziario, è obbligatorio iscrivere il debito verso la società di leasing poiché si tratta effettivamente di un'operazione di finanziamento; è però necessario anche inserire nell'attivo fisso il bene in leasing e regolarmente ammortizzato, come se questo fosse di nostra proprietà. Da questo articolo deriva il postulato del divieto di compensazione delle poste, secondo il quale, nel caso esistano.

Verso lo stesso soggetto rapporti di credito e di debito, le poste non possono essere compensate in una unica per il saldo. Bisogna sempre attenersi ai requisiti di chiarezza e veridicità del bilancio. Un altro postulato di questo articolo è quello di continuità sostanziale, secondo il quale, nel corso degli esercizi, si deve sempre usare i soliti criteri di valutazione delle poste in modo da rispettare il requisito della comparabilità nel tempo.

Illustrare il principio della prudenza soffermandosi sul concetto di utile sperato e sul postulato di continuazione dell'attività.

Il principio della prudenza è detto anche di conservazione del capitale. Stabilisce che la valutazione delle voci soggette a stime deve essere fatta con prudenza, ovvero si deve tenere conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se presunte, e degli utili solo se effettivi. Il principio di prudenza nelle valutazioni contabili serve a tutelare i

Terzi creditori, sia effettivi che potenziali, e può genera delle riserve, nella misura in cui questo principio è enfatizzato. Un'estremizzazione di questo principio porta a politiche di riserva occulta cioè si ha un eccessiva conservazione del capitale aziendale, viceversa la sua inosservanza porta a politiche di annacquamento di capitale cioè si tende a mostrare anche gli utili sperati. Gli utili sperati o non ancora realizzati non sono di norma iscrivibili in bilancio poiché sono in contrasto con il principio della competenza e prudenza. Questi infatti tendono a evitare di sottoporre l'azienda al rischio che vengano distribuiti utili incerti a discapito della sua integrità patrimoniale e dei terzi creditori. Sempre nel medesimo articolo è specificato che oltre a redigere secondo prudenza, bisogna farlo anche nella prospettiva di continuazione dell'attività, quindi tenendo conto della funzione economica dei beni nel patrimonio.

Infatti il bilancio rappresenta la situazione di un'azienda che ha la prospettiva di durare nel tempo, proprio per questo le valutazioni devono essere fatte secondo criteri di funzionamento. Ciò significa che il valore dei beni deve essere dedotto tenendo conto effettivamente di quanti utili possono generare una volta immessi nel sistema aziendale (quindi senza stimarne troppo o poco valore).

Illustrare il principio della competenza economica soffermandosi sul concetto di realizzazione finanziaria

Il principio della competenza economica è una prassi contabile consiste nel considerare, nel CE solo i costi e ricavi che si riferiscono e hanno effetto nel esercizio, a prescindere dalle manifestazioni finanziarie già avvenute o che devono ancora avvenire.

I ricavi saranno di competenza se il processo produttivo è terminato e lo scambio è avvenuto, indipendentemente se questi hanno avuto manifestazione finanziaria. Infatti si tiene solo conto

soluzione migliore per la formattazione del testo fornito utilizzando tag HTML:

dell'avvenuta realizzazione finanziaria ovvero l'iscrizione nei crediti del ricavo. I costi saranno di competenza solo se inerenti all'esercizio ovvero tutti quelli relativi alle prestazioni effettuate per ottenere tali ricavi. Ciò implica che in sede di redazione del bilancio, il CE dovrà essere rettificato ovvero dovranno essere calcolate le rimanenze finali di merci da rinviare come esistenze iniziali al nuovo esercizio, gli ammortamenti delle immobilizzazioni e i risconti e ratei attivi e passivi. I risconti rappresentano costi o ricavi sospesi per i quali è già avvenuta la manifestazione finanziaria ma il loro sostenimento non è terminato con la chiusura dell'esercizio, i ratei invece sono costi o ricavi per i quali la manifestazione finanziaria è già avvenuta ma il loro sostenimento non è terminato con la chiusura dell'esercizio.

Illustrare il concetto di capitale di funzionamento e se ne individui la soluzione migliore per la formattazione del testo fornito utilizzando tag HTML:

La differenza rispetto al capitale netto:

Il capitale di funzionamento rappresenta il totale delle fonti di finanziamento, ovvero i flussi che raggiungono l'azienda per alimentare la propria attività, e sono dati dal patrimonio netto e dal capitale di finanziamento (di terzi). È quindi il sistema di valori positivi o negativi che esprimono il valore delle condizioni patrimoniali di un'azienda.

Il capitale netto o patrimonio netto rappresenta i mezzi propri, ovvero la consistenza del patrimonio di proprietà dell'impresa.

Il capitale di funzionamento indica il totale del patrimonio aziendale, comprensivo dei finanziamenti ottenuti da terzi e la parte di proprietà, complessivamente utilizzato per finanziare gli investimenti. Il capitale netto invece è solo la parte di proprietà delle fonti di finanziamento ed esprime quanto l'azienda è capace di autofinanziarsi.

Illustrare le modalità di acquisizione delle immobilizzazioni

materiali e immateriali

Le immobilizzazioni immateriali si suddividono in:

  • oneri pluriennali immateriali (costi di impianto, costi di ricerca e sviluppo)
  • beni immateriali (brevetti, marchi e licenze)
  • avviamento

Tutte sono soggette ad ammortamenti.

Gli oneri pluriennali immateriali possono solo essere acquisiti tra i cespiti mediante capitalizzazione di costi sostenuti e non possono essere ceduti. I beni immateriali possono essere acquisiti tramite un atto di compravendita con terzi oppure realizzati internamente, in entrambi i casi possono essere ceduti. L'avviamento rappresenta il valore intrinseco di una società acquisita, si determina dalla differenza tra il costo di acquisizione della società e il suo totale attivo. È quindi acquisito esternamente e può essere ceduto nel caso di vendita della relativa società.

Le immobilizzazioni materiali si suddividono in:

  • terreni e fabbricati
  • impianti e macchinari
  • attrezzature
  • altre immobilizzazioni
e che prodotte internamente dall'azienda. Le immobilizzazioni in corso rappresentano beni che sono in fase di realizzazione o di costruzione e che non sono ancora pronti per essere utilizzati. Gli acconti, invece, sono pagamenti anticipati effettuati dall'azienda per l'acquisto di beni o servizi che verranno consegnati o resi in futuro.
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Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinadeluca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e bilancio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Lazzini Simone.