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Le differenze fondamentali tra i settori H e F
KC LC KW LW aumentano. Da qui, discendono i rendimenti marginali decrescenti dei fattori. Le produttività sono gli inversi dei coefficienti unitari (nella stoffa, eLC1/a man mano che cresce l'aumento dell'utilizzo di un fattore, nel vino): LW questo diventa sempre meno produttivo. Invece, l'altro fattore diventerà più produttivo; a a a a I settori differiscono in termini di intensità fattoriali Per / > / .KC LC KW LW produrre 1 metro di stoffa, servirà un rapporto capitale per addetto maggiore di quello necessario per produrre un litro di vino. Diremo, in questo caso, che C è a /a > a /a intensivo di K. Riscrivendo, troviamo e diremo che il vino è LW KW LC KC W è L-intensivo, mentre C è K-intensivo intensivo di lavoro. Dunque, Questa è l'altra differenza fondamentale tra H e F. Sono queste due differenze che determinano il vantaggio comparato. Le uniche fonti di vantaggio comparato sono
Le differenze nelle dotazioni fattoriali dei Paesi e le differenze nelle intensità fattoriali nelle due produzioni. Questa teoria è nota come teoria della proporzione dei fattori, secondo cui sono le differenze che generano vantaggio comparato.
H avrà un VC nella stoffa in quanto ha abbondanza di capitale e C utilizza capitale in maniera intensiva; F avrà VC nel vino perché utilizza il lavoro in maniera intensiva. Ciascun Paese avrà un vantaggio comparato in quel bene che utilizza in maniera intensiva il fattore abbondante in quel Paese.
Frontiera delle Possibilità Produttive
Autarchia: Nel modello di Ricardo, la FPP era una linea retta con pendenza costante, cioè i costi opportunità dei beni sono costanti. Nel nuovo modello, la FPP concava verso l'origine, sarà in quanto i rendimenti marginali dei fattori sono decrescenti. Il CO cambia lungo tutta la frontiera.
Nel punto A, l'economia produce una quantità
bassa di stoffa Q e molto alta di vinoHC1Q : quindi il costo opportunità è basso. Passando dal punto A al punto B, il sacrificioHW1in termini di vino è limitato. In C, l’economia produce un elevata quantità di stoffa euna quantità più bassa di vino. Se volessi aumentare di un metro la stoffa e quindiarrivare in D, il costo opportunità della stoffa è alto. Da questo deduciamo che il costoopportunità non è più costante ma aumenta con la quantità del bene che giàviene prodotta (se produco poca stoffa come in A, il costo opportunità della stoffa èbasso. Viceversa, se produco tanta stoffa come in C il costo opportunità di quel bene èalto). I Paesi, anche in libero scambio, non si specializzeranno completamente inquanto diventerebbe eccessivamente oneroso.Poiché esistono due fattori e le intensità fattoriali sono diverse tra settori,la frontiera delle
possibilità produttive non è più una linea retta. Pertanto, ilCO non è più costante come nel modello Ricardiano. Quale combinazione su questa frontiera viene scelta dai Paesi? La scelta del Paese si troverà lungo la FFP. Benché i punti all'interno siano raggiungibili, non verranno scelti dai Paesi in quanto non ottimali. Bisogna ora comprendere quale punto verrà scelto e per farlo prezzidovrò utilizzare i tag html. L'economia cercherà di massimizzare il valore della produzione (V), ossia il valore che l'economia ricava dalla produzione di stoffa e di vino. Il valore della produzione è: V= P * Q + P * QHC HC HW HW Q = V/P – P /P * QHW HW HC HW HC *pendenza Dati i prezzi dei beni, combinazioni diverse di produzione di C e W corrispondono allo stesso valore della produzione. prende il nome di "retta di isovalore". Lungo questa retta vi sono tutte le combinazioni di C e W che danno vita allo stesso valore.valore della produzione.
Se supponiamo che i prezzi siano uguali (costanti), ma diverse le quantità prodotte, la retta si sposta parallelamente verso l'altro. Di rette isovalore ne infinito, avrò un numero ossia quanti sono i valori possibili di V. Sono distanziate, in quanto tanto più ci si allontana il valore della produzione aumenta. La ottima combinazione dal punto di vista della produzione è quella che si trova nel punto di tangenza tra la frontiera e la più alta retta di isovalore possibile.
Il punto E è la scelta ottima delle imprese, ossia in quel punto le imprese stanno producendo C e W in modo da massimizzare il valore della produzione (= max V).
Il punto D è la scelta ottima dei consumatori (= max utilità).
Pur essendo non scelte ottime, questi due punti rappresentano un equilibrio in autarchia, in quanto avremmo un eccesso di offerta di stoffa e un eccesso di domanda di vino. Il mercato non può essere in equilibrio quando vi
sono eccessi di domanda o offerta. Il punto D ed E coincidono. Q è uguale a D, allo stesso modo Q è uguale a D. Affinché vi sia equilibrio in autarchia, devono sussistere tre condizioni: 1. Le imprese devono massimizzare il valore della produzione (e succede in E, che si trova sulla più alta retta di isovalore possibile); 2. I consumatori stanno massimizzando la propria utilità (e succede in D, in quanto si trova sulla più alta curva di indifferenza possibile); 3. I punti ottimi di consumo e produzione devono coincidere tra di loro (non ci saranno eccessi di domanda e di offerta). Poiché i prezzi dei beni determinano la pendenza dell'isovalore, ogni qualvolta vi è disequilibrio la pendenza dell'isovalore cambierà per raggiungere l'equilibrio (= viene aggiustato il prezzo). L'economia non può consumare più di quanto produce. Il paniere ottimo di consumo si trova dunque nel punto di.tangenza tra la frontiera delle possibilità produttive e la più alta curva d'indifferenza. Il prezzo relativo P/P siC W tangente aggiusta per raggiungere l'equilibrio. Nel punto E, la frontiera è all'isovalore (= ha la stessa pendenza dell'isovalore). Nel punto di equilibrio, il prezzo relativo della stoffa (= pendenza dell'isovalore) è uguale al costo opportunità della stoffa (= Se conosco i prezzi relativi di equilibrio, automaticamente pendenza della frontiera). Conosco il costo opportunità dei beni nella condizione di equilibrio.
TEOREMA DI STOLPER-SAMUELSON
Consideriamo la relazione tra i prezzi relativi dei beni e i prezzi relativi dei fattori. Un aumento del prezzo relativo di un bene, ad esempio della stoffa (P/P), C W determinerà un aumento anche del prezzo relativo del fattore che utilizzo intensivamente per produrre quel bene. Più aumenta il prezzo relativo di un bene, le rette di isovalore sono più ripide.
Diventano progressivamente più
Nel grafico viene rappresentata la scelta ottima di produzione delle imprese partendo dal prezzo relativo della stoffa. L'economia sta producendo una quantità maggiore di stoffa, poiché il punto di produzione si sposta verso destra, mentre il vino verrà prodotto in quantità minore perché il punto di produzione si sposta verso il basso.
Dunque, quando aumenta il prezzo relativo di un bene, si modifica il mix ottimale di produzione: i produttori aumenteranno la produzione di C e diminuiranno quella di W. Poiché C è K-intensivo (è intensivo di capitale), la domanda relativa di K aumenterà e, di conseguenza, aumenterà anche il prezzo relativo del capitale stesso (r/Ꙍ).
Dato che le dotazioni di K e L sono fisse, il rendimento del capitale (r) dovrà crescere rispetto al salario (w). Pertanto, esiste una relazione positiva univoca tra prezzi relativi dei beni e prezzi relativi dei fattori.