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BUSINESS MODEL
Lezione Marco Montemari – m.montemari@univpm.it
Aspetti definitori
Modelli di business – strumenti a sopporto dell’esplicitazione e dell’esecuzione della strategia
aziendale
Può succedere che a volte mancano gli strumenti per connettere tra il middle management e il top
management, quindi il business model consente di colmare questo vuoto e di connettere la
strategia con i processi e le attività che vengono sviluppati quotidianamente.
Aspetti definitori – che cos’è un modello di business?
Non esiste una definizione universalmente accettata visto che gli autori hanno previsto diverse
definizioni che sono diverse tra loro. Per Drucker il business model è la rappresentazione di come
una organizzazione intende fare soldi, una definizione molto coincisa, oppure ci sono definizioni
più specifiche e analitiche come quella di Weill e Vitale che dicono che è la descrizione di ruoli e
relazioni tra clienti, fornitori che identifica i maggiori flussi di prodotti, informazioni e soldi e i
maggiori benefici per i partecipanti.
Per il corso la definizione da seguire è: il business model è una
“piattaforma visiva che consente di rappresentare ed eseguire la strategia aziendale”,
nonostante non esiste un’unica definizione, molto gradualmente la dottrina sta convergendo
verso questa definizione. In questa definizione si intende strategia il modo in cui l’azienda si pone
rispetto ai competitors e risponde alla domanda “perché?” cioè perché la nostra azienda è diversa.
Il business model risponde invece a 3 domande:
- Chi serve per costruire questa forma di differenziazione?
- Come si può costruire questa forma di differenziazione?
- Cosa serve per costruire questa forma di differenziazione?
Ikea vs rivenditori tradizionali come Mercatone Uno, la differenza tra le due è il modello di
business, cioè come la strategia viene eseguita anche se entrambi operano in un mercato di
leadership di costo. Le caratteristiche del modello di business impattano notevolmente sulla
performance aziendale e sul vantaggio competitivo, quindi c’è relazione diretta tra business model
e performance.
Perché è importante mappare il business model?
Le caratteristiche del BM influenzano la performance aziendale e il vantaggio competitivo.
Mappare e monitorare il BM è essenziale per:
- Comprendere le logiche con cui l’azienda crea, distribuisce e cattura valore
- Comprenderne i punti di forza e di debolezza, cioè comprendere se ci sono aspetti in cui
l’azienda è forte o se viene penalizzata
- Decidere se alcune logiche devono essere cambiate e innovate, una volta che si
identificano i punti di debolezza bisognerebbe cambiarli, tanto che c’è un filone di ricerca
su questo
Business model canvas – strumenti
Questo BM canvas è un framework proposto nel 2010 dagli autori Osterwalder e Pioneur. Il canvas
è formato da 9 blocchi.
Nel customer interface fanno parte tre blocchi, i clienti, le relazioni coi clienti e i canali
Nella value configuration ci sono tre blocchi, le attività chiave, le risorse chiave e i partners chiave,
in cui l’azienda crea valore
Nella parte financials ci sono due blocchi, i costi e i ricavi.
Tutto quello che si decide nella parte superiore del canvas andrà ad impattare sulla parte inferiore
con costi e ricavi
Analisi dei vari blocchi: per ogni blocco si risponde a delle domande e si fanno delle scelte
Segmento di clientela: descrive i differenti gruppi di persone e/o organizzazioni ai quali l’azienda
indirizza la sua proposta di valore e la domanda principale da farsi è “per quali clienti stiamo
creando valore? Chi sono i clienti più importanti?” ci sono normalmente 4 opzioni:
1. Mercato di massa: qui non si distinguono diversi segmenti, si fa riferimento ad un unico
grande gruppo di clienti con bisogni e necessità omogenei, quindi ci si rivolge al mercato
nel suo intero, presupponendo che i clienti abbiano necessità omogenee. Per questo non si
differenziano i canali e la proposta di valore. Un’azienda che opera in questo mercato è
Coca Cola che non distingue i clienti ed è trasversale
2. Mercato di nicchia: questa opzione è opposta al mercato di massa, quando si vuole colpire
un segmento di clientela molto particolare e con esigenze particolari. Un’azienda che opera
qui è Ferrari che vende auto di lusso
3. Mercato segmentato: qui si va a individuare i diversi segmenti di clientela che hanno
esigenze e problemi leggermente differenti, come il mercato delle auto dove si può
riscontrare il segmento delle piccole auto, quello delle utilitarie, delle medie eccetera. I
segmenti nell’esempio sono distinti per prezzo, prestazioni e altre caratteristiche, per poter
colpire meglio il target
4. Mercato multi sided: è il mercato più innovativo ed è emerso soprattutto con i business
online. L’azienda va a servire due segmenti di clientela che sono interdipendenti. Esempio
console di videogame, in questo mercato ci sono due clientele, i giocatori e gli sviluppatori
di giochi ed entrambi sono due lati della piattaforma e su entrambi i lati è essenziale la
numerosità perché i giocatori sono stimolati ad acquistare la console solo se hanno a
disposizione un numero di giochi soddisfacente da poter utilizzare, mentre gli sviluppatori
sono stimolati a sviluppare giochi solo se c’è una platea soddisfacente di giocatori che
acquisteranno i giochi sviluppati. Stesso discorso per Booking, c’è chi cerca alloggio e chi
possiede un hotel, booking avrà valore se i clienti trovano un numero soddisfacente di
hotel da cui scegliere, mentre gli hotel saranno invogliato ad utilizzarlo solo se c’è una
platea soddisfacente di clienti pronti a prenotare.
Caso PalyWood: l’azienda all’inizio aveva come target gli uffici e gli spazi di co-working e
produceva mobili. Durante il primo lockdown questi segmenti sono spariti e ha subito difficoltà
nelle vendite dei mobili. Per via di questo problema l’azienda ha cambiato il segmento target (ha
fatto una pivot) in modo da vendere i mobili agli smart worker, un segmento che prima non
esisteva e che ha rimpiazzato gli altri due. Il business model è importante perché se so come è
fatto posso cambiarlo e provare a uscire dalle difficoltà.
Value proposition: indica l’insieme di benefici attesi per un determinato segmento di clienti. Le
domande da porsi sono:
- Quale valore trasferiamo al cliente?
- Quale necessità del cliente soddisfiamo?
- Perché il cliente dovrebbe acquistare il nostro prodotto?
Un fattore che può incidere è l’accessibilità, significa che il cliente ci sceglie perché abbiamo reso
accessibile al segmento di clienti un prodotto/servizio che prima non lo era, esempio: Ryanair ha
reso accessibile a diversi segmenti di clientela, il servizio dei voli che prima non lo era, cioè ai
viaggiatori economici o i viaggiatori che volano da aeroporti secondari.
Un altro fattore che può incidere è il prezzo, come Ikea che riesce a vendere a prezzi bassi
Marchio/status: per il cliente può rappresentare un beneficio il semplice fatto di mostrare un
marchio per dimostrare lo status simbol, esempio Rolex
Design: il design può essere un beneficio per il cliente, esempio Apple che produce prodotti molto
tecnologici ma anche con un elevato contenuto di design
Prestazioni: si può scegliere un prodotto perché le prestazioni sono particolarmente elevate, come
nel caso dei personal computer di Dell.
Personalizzazioni: per alcuni clienti può essere una fonte di value proposition il fatto che si possa
customizzare il prodotto per intero o alcuni dettagli di prodotto, come nella sezione di Nike by
you, in cui si può personalizzare la scarpa e i suoi dettagli.
Esempio reale: azienda StageKings
L’azienda prima della pandemia produceva palcoscenici per eventi, anche di grandi dimensioni. La
pandemia ha influito molto sul business model di questa azienda. Con le stesse competenze che
aveva a disposizione si sono messi a produrre mobili per gli smart worker, in questo caso c’è un
doppio cambiamento del business model perché c’è il cambio di clienti e quindi del segmento di
clientela ma anche un cambiamento radicale della proposta di valore e si è aperta una linea
totalmente nuova che prima non potevano prevedere
Esempio reale: Open Table
Prima della pandemia i clienti potevano prenotare i tavoli dei ristoranti direttamente
dall’applicazione. La pandemia ha azzerato un lato della piattaforma. Questo è un mercato multi-
sided perché ci sono i ristoranti e i clienti dei ristoranti e la pandemia ha azzerato il lato dei
ristoranti. Open Table allora ha cambiato la proposta di valore perché ha offerto servizi di
prenotazione per andare a fare la spesa, sostituendo i ristoranti con un altro segmento di clientela,
cioè i supermercati e ha cambiato anche la proposta di valore.
Canali: descrivono il modo in cui l’azienda raggiunge un determinato segmento di clienti per
fornire la sua proposta di valore.
Le domande da porsi sono:
- In che modo sono raggiunti i segmenti di clientela?
- Quali canali sono più efficaci?
- Quali sono più convenienti?
- Come sono integrati i diversi canali?
Canali diretti (di proprietà dell’azienda): store, negozi, forza vendite di agenti, sito web. Questi
canali solitamente sono più costosi ma garantiscono in media margini più elevati visto che
l’efficacia con cui si fa passare la proposta di valore sia superiore rispetto ai canali dei partners.
Canali indiretti: ossia dei partners come i grossisti, sito web dei partners, store dei partners.
Questi canali sono meno costosi ma anche meno efficaci e consentono tuttavia la capillarità sul
territorio per distribuire la proposta di valore.
Il business model può essere un
- Channel mazimization: massimizzazione dei canali, questa scelta dei canali la fa Coca Cola
perché i loro prodotti possono essere trovati ovunque e questo è coerente con il fatto che
l’azienda si riferisce ad un mercato di massa. Dovendo colpire questo mercato si cerca di
utilizzare tutti i canali che si hanno a disposizione
- Careful channel selection: selezioni attenta dei canali, un’azienda che opera con questi canali
è Apple. Le caratteristiche di un Apple Store dimostrano che non è soltanto un posto dove
si vendono i prodotti ma dove il cliente fa una vera a propria esperienza in cui entra nel
mondo Apple e l’azienda trasferisce la proposta di valore e quali sono le caratteristiche
principali del brand, quindi è qualcosa