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Apprendimento situato a livello individuale e a livello sociale

Apprendimento autonomo e situato (Dewey, Vigotsky):

A livello individuale

Il soggetto, incontrando nella sua pratica problemi o imprevisti (a seconda dell'urgenza del problema), può ingegnarsi per trovare rimedi e soluzioni, spingendo oltre le sue conoscenze:

  1. Attinge ad altre conoscenze già esistenti su varie fonti, scritte o orali; consulta chi ne sa presumibilmente più di lui.
  2. Rielabora le conoscenze per il proprio caso, sperimentando sul campo e producendo nuove conoscenze.

A livello sociale:

Rispetto alle criticità individualmente incontrate, i soggetti provano a scambiare con altri idee, pareri e informazioni rispetto alle possibili soluzioni, al di là delle conoscenze trasmesse loro e al di là delle occasioni formali.

Soggetti che già hanno conoscenza delle soluzioni o sono più vicini ad esse sono reputati dai loro pari, al di là degli "esperti" previsti.

Al di là delle posizioni riconosciute.- Alcuni soggetti sono percepiti come complici nella ricerca attiva delle soluzioni. Tra loro si sviluppano legami di fiducia e impegno. Al di là di quelli prescritti.

Questo processo di apprendimento sociale situato:

  • Rende i soggetti più esperti.
  • Sviluppa soluzioni nuove.
  • Sviluppa solidarietà organizzativa.
  • Ha carattere autonomo.
  • Può avvenire in modo tacito e non riconosciuto dai colleghi e dall'organizzazione.

L'organizzazione ha ancora scarsi strumenti di governo di tale processo.

Comunità di pratica. Perché parlarne?

Il concetto di comunità di pratica è stato sviluppato da E.Wenger negli anni '90. Rispetto ai processi di apprendimento situato:

  • Ha rappresentato uno strumento di conoscenza.
  • Successivamente ha dato avvio ad un approccio di intervento.

Il concetto di comunità di pratica si riferisce a quel fenomeno,

semplice e complesso… 1. Rispetto ad un determinato campo di interesse su una specifica questione, ritenuta comune, problematica 2. Più soggetti si attivano con un certo grado di impegno reciproco 3. Per sviluppare un direpertorio condiviso conoscenze in modo da migliorare i risultati in quel campo>>> 15 Secondo questa ottica diventare sempre più esperti nel proprio campo professionale corrisponde a partecipare a comunità di pratica 16 Modi svianti di intendere il concetto di “comunità” di pratica • composizione omogenea • partecipazione omogenea • rapporti paritari • assenza di controversie • separazione dalle vicissitudini dell’organizzazione • separazione da iniziative formative tradizionali (trasmissione di conoscenze da esperti) 17 Tali attività di scambio autonomo possono avere successo e favorire coesione della comunità, o, al contrario, possono avere insuccesso e favorire la sua disgregazione. 18 Il tempoe le Cdp
Nel tempo le Cdp possono rafforzarsi o indebolirsi
Le caratteristiche delle singole Cdp rispetto a ciascuna
dimensione possono cambiare
Vengono identificati sette stadi:
Nascita - la comunità scopre di avere le possibilità di cooperare attorno a temi comuni
Sviluppo - le potenzialità cominciano a produrre risultati visibili
Maturità - maggior focalizzazione sull'articolazione degli obiettivi e sforzi su perfezionamento dei risultati e loro circolazione
Gestione - concentrata sul pieno sfruttamento delle conoscenze già accumulate, al controllo dei conflitti interni e dell'apertura verso l'esterno
Trasformazione - si pongono problemi chiusura o di passaggi radicali
Alle organizzazioni interessa avere al proprio interno CdP dinamiche?
Sì, nella misura in cui sono interessate a:
- Apprendimento continuo per far fronte a cambiamento
- Soluzioni innovative per far fronte alla concorrenza
- Solidarietà organizzativa per motivare isoggetti20

Se la CdP è autonoma come supportarne lo sviluppo?

Svolgendo azioni ad hoc rispetto alle dimensioni della Cdp

  1. Rispetto ad un determinato campo di interesse su una specifica questione, ritenuta comune, problematica
  2. Più soggetti si attivano con un certo grado di impegno reciproco
  3. Per sviluppare un direpertorio condiviso conoscenze in modo da migliorare i risultati in quel campo

21Se la CdP è autonoma come supportarne lo sviluppo?

Svolgendo azioni ad hoc rispetto alle dimensioni della Cdp

  1. Rispetto ad un determinato campo di interesse su una specifica questione, ritenuta comune, problematica: favorire auto-analisi dei fabbisogni
  2. Più soggetti si attivano con un certo grado di impegno reciproco: favorire auto-progettazione e auto-realizzazione degli interventi
  3. Per sviluppare un direpertorio condiviso conoscenze in modo da migliorare i risultati in quel campo

22favorire autovalutazione e autobilancio e rilancio Cdp come Unità di analisi per

studiare (esupportare) i processi sociali di apprendimento

  • Le Cdp possono essere molto diverse l'unadall'altra.
  • Tre sono le principali dimensioni di analisi.

su cuirispetto ad unpiù soggetti si incrementare ildeterminatoattivano, propriocampo diorganizzano repertoriointeresseattività con un dicondivisosu unacomune,certo grado di conoscenze inspecificaimpegno modo daquestione,reciproco migliorare iritenuta risultati in quelproblematica 23campo

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
26 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politiche della formazione e delle risorse umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Viteritti Assunta.