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APPARATO URINARIO
L’apparato urinario serve principalmente a ripulire il sangue dalle scorie metaboliche e
ad eliminarle nelle urine. Esso è composto da 6 organi: due reni, due ureteri, la
vescica urinaria e l’uretra. Oltre all’escrezione, i reni svolgono altre funzioni molto
importanti quali:
- Filtrazione del plasma sanguigno e espulsione dei rifiuti metabolici tossici
- Regolazione di volume e pressione del sangue, oltre che dell’osmolarità
- Regolazione del bilancio elettrolitico e acido-base dei fluidi corporei
- Secrezione di eritropoietina, un ormone che stimola la produzione di globuli
rossi, sostenendo la capacità di trasportare ossigeno nel sangue
- Mantenimento dell’omeostasi del calcio e metabolismo osseo attraverso la
sintesi di vitamina D
- Eliminazione di ormoni e medicinali dal sangue
- Detossificazione dei radicali liberi
- In condizioni di digiuno, mantenimento del livello di glucosio nel sangue, con
sintetizzazione del glucosio degli amminoacidi (gluconeogenesi).
Attraverso l’escrezione dai liquidi dell’organismo vengono estratte le scorie che poi
vengono eliminate. I reni eliminano anche scorie azotate, tra cui l’urea.
RENE
I reni sono a contatto con la parete addominale posteriore a livello delle vertebre T12-
L3. Il rene destro è leggermente più in basso per via dello spazio occupato dal lobo
destro del fegato che lo sovrasta. Il rene sinistro è delimitato sul polo superiore dalla
ghiandola surrenale sinistra, come anche il destro è delimitato superiormente dalla
ghiandola surrenale destra. Ghiandole surrenali e rene non sono direttamente in
contatto ma si influenzano vicendevolmente.
Il rene è una ghiandola tubulare composta, che contiene circa 1,2 milioni di unità
funzionali escretorie chiamate nefroni. Esso pesa circa 150 g, è lungo 11 cm, largo
6 cm e ha uno spessore di 3 cm. La superficie laterale è convessa, mentre quella
mediale è concava e presenta l’ilo, una fessura in cui arrivano nervi, vasi sanguigni e
linfatici e l’uretere. Il rene è protetto da tre strati di connettivo:
- La fascia renale fibrosa, immediatamente sotto il peritoneo parietale,
mantiene i reni e gli organi ad essi associati ben adesi alla parete addominale;
- La capsula di grasso perirenale, composta da una fascia di tessuto adiposo
che fa da cuscino ai reni e li tiene in posizione
- La capsula fibrosa, che ancora il rene all’ilo e lo protegge da traumi e
infezioni.
Il parenchima renale, in sezione frontale, raffigura la forma di una C e circonda una
cavità mediale detta seno renale, occupata da vasi sanguigni e linfatici e nervi, e il
sistema di raccolta delle urine. Lo spazio rimanente del seno è occupato da tessuto
adiposo. Il parenchima è diviso in due zone:
- Corticale esterna renale
- Midollare interna renale
La corticale si divide in colonne renali che si dirigono verso il seno e dividono la
midollare in 6-10 piramidi renali. Ogni piramide è di forma conica con la base rivolta
verso la corticale e una punta smussata detta papilla renale, verso il seno. Una
piramide più la corticale sovrastante costituiscono un lobo renale. La papilla di ogni
piramide renale si apre su una struttura detta calice minore, che raccoglie le urine.
Due o tre calici minori ne formano uno maggiore. Due o più calici maggiori formano la
pelvi renale, che si continua con l’uretere. corpuscolo
Il nefrone, ovvero l’unità funzionale del rene, è composto da due parti: il
renale, tubulo renale,
che filtra il plasma sanguigno, e il che trasforma il filtrato in
urina. Il processo che trasforma il plasma sanguigno in urina consta di tre fasi
principali e di una quarta fase che permette di conservare l’acqua:
1. Filtrazione glomerulare: il liquido passa dal circolo sanguigno al nefrone
portando sia scorie che sostanze chimiche utili per l’organismo; qui viene poi
filtrato e diviene filtrato glomerulare, dal momento che non contiene cellule e
presenta pochissime proteine. Una volta passato nel tubulo renale la sua
composizione cambia ulteriormente e si parla di liquido tubulare.
2. Riassorbimento tubulare: dal liquido tubulare vengono riassorbite le
sostanze utili per essere riammesse nel sangue.
3. Secrezione tubulare: le cellule del tubulo estraggono le sostanze portate dal
sangue e dai capillari peritubulari e le aggiungono al fluido tubulare in modo che
vengano eliminate con l’urina.
4. Conservazione dell’acqua: quantità variabili di acqua presenti nel liquido
tubulare vengono riassorbite in tutto il tubulo renale e in particolare all’interno
del dotto collettore, in modo tale che con l’eliminazione delle scorie metaboliche
non si perdano quantità eccessive di acqua. capsula glomerulare
Il corpuscolo renale è costituito da un glomerulo e dalla che lo
strato parietale
racchiude. Essa è composta da due strati: lo è formato da epitelio
viscerale
squamoso semplice, quello è invece costituito da cellule elaborate dette
podociti, avvolte attorno ai capillari del glomerulo. I due strati sono separati da uno
polo
spazio capsulare di raccolta del filtrato. I poli opposti del glomerulo sono il
vascolare, caratterizzato da un’arteriola afferente di calibro maggiore e ad alta portata
polo urinario,
e da un’arteriola efferente di minor portata, e il a livello del quale lo
strato parietale della capsula si allontana dal corpuscolo e da origine al tubulo renale,
in cui l’epitelio è cubico semplice. Un podocita presenta un corpo cellulare bulboso e
molte diramazioni dette processi podocitici, che si avvolgono attorno ai capillari
glomerulari. Tra di essi ci sono strette fessure di filtrazione. I corpuscoli renali si
occupano della filtrazione glomerulare: qualsiasi cosa che lascia il circolo sanguigno
deve essere, infatti, filtrata da una barriera detta membrana di filtrazione.
Quest’ultima è composta da tre strati:
1. Endotelio capillare: i capillari glomerulari hanno un endotelio fenestrato a
nido d’ape, con pori di filtrazione della grandezza di 70-90 nm.
2. Membrana basale: uno strato di gel proteoglicano posto sotto l’endotelio. Essa
blocca tutte le molecole con dimensioni superiori a 8 nm e alcune anche più
piccole per via della carica negativa dei proteoglicani.
3. Fessure di filtrazione: sono larghe 30 nm e sono anch’esse cariche
negativamente.
Quasi tutte le molecole inferiori a 3 nm passano attraverso la membrana: acqua,
elettroliti, glucosio, acidi grassi, aminoacidi, rifiuti azotati, vitamine.
Il tubulo renale è un condotto che si diparte dalla capsula glomerulare e termina in
corrispondenza dell’apice di una piramide midollare. Esso è lungo circa 3 cm ed è
tubulo contorto prossimale, l’ansa del nefrone,
formato da quattro segmenti: il il
tubulo contorto distale dotto collettore.
e il I primi tre fanno parte di un singolo
nefrone, mentre l’ultimo riceve liquidi da più nefroni.
Il tubulo contorto prossimale deriva dalla capsula glomerulare, è il più lungo
e contorto dei 4 segmenti e ha un epitelio cubico semplice, con microvilli
dall’orletto a spazzola. Esso è responsabile del riassorbimento e della
secrezione tubulare, in quanto riassorbe circa il 65% del filtrato glomerulare.
Sulla superficie rivolta verso il liquido tubulare, le cellule epiteliali possiedono
diverse proteine di membrana di trasporto che trascinano i soluti nelle cellule
per trasporto attivo o per diffusione facilitata, facendo in modo che soluti e
acqua passino nel citoplasma della cellula. Acqua e soluti seguono anche la via
paracellulare tra le cellule epiteliali, le quali anche se unite da giunzioni strette,
sono permeabili e lasciano passare il liquido.
L’ansa del nefrone o ansa di Henle è una porzione a forma di U del tubulo
renale, localizzata nella midollare. Inizia quando il tubulo contorto prossimale si
restringe a formare il ramo discendente dell’ansa, che ruota in profondità di
180° e forma il ramo ascendente dell’ansa, il quale ritorna nella corticale. I
segmenti spessi dell’ansa hanno epitelio cubico semplice, mentre i
segmenti sottili presentano epitelio squamoso semplice. I primi si
occupano del trasporto attivo dei sali minerali attraverso la parete del tubulo, i
secondi sono, invece, più permeabili all’acqua. L’ansa del nefrone riassorbe il
25% del sodio, del potassio e del cloro e il 15% dell’acqua presente del filtrato
glomerulare, mantenendo costante il gradiente di salinità nella midollare del
rene. Le anse non sono uguali in tutti i nefroni: i nefroni appena sotto la capsula
del rene, detti nefroni corticali, hanno anse corte che discendono poco nella
midollare, o possono addirittura non averne. I nefroni della midollare sono
invece chiamati nefroni iuxtamidollari e hanno anse molto lunghe che si
estendono fino all’apice delle piramidi renali. Dopo essere rientrata nella
corticale renale, l’ansa del nefrone entra in contatto con l’arteriola afferente e
con quella efferente presenti nel polo vascolare del corpuscolo renale. Arteriole
e parte terminale dell’ansa formano l’apparato iuxtaglomerulare, che
monitora il liquido che entra nel tubulo contorto distale; al suo interno si
trovano:
- Macula densa: un gruppo di cellule epiteliali sottili poste alla fine dell’ansa
del nefrone, che controllano il flusso e la composizione del liquido del tubulo.
- Cellule iuxaglomerulari: grosse cellule muscolari lisce dell’arteriola
afferente che si estendono in parte anche a quella efferente, direttamente in
contatto con la macula densa, che le stimola per dilatare o espandere le
arteriole. Queste cellule secernono renina, l’enzima che innesca i
cambiamenti della pressione arteriosa.
- Cellule mesangiali: localizzate tra arteriola afferente ed efferente e negli
spazi tra i capillari glomerulari. Sono connesse alle cellule della macula
densa e alle iuxtaglomerulari attraverso gap junctions.
Il tubulo contorto distale è una parte attorcigliata del tubulo renale posta
nella corteccia, che inizia dopo la macula densa. È la parte terminale del
nefrone ed è più corto e meno contorto del tubulo contorto prossimale. Presenta
un epitelio cubico semplice, privo di microvilli e assorbe soluti ed acqua a
aldosterone,
velocità variabile grazie all’ormone che regola l’escrezione di sodio
all’ormone paratiroideo
e potassio, e che controlla l’escrezione di calcio e
fosfato.
Il dotto collettore è un tubulo diritto che si porta in basso nella midollare; esso
fa parte del tubulo renale ma non del nefrone, rispetto al quale ha uno sviluppo
embrionale distinto. Il dotto riceve il liquido da più nefroni