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APPARATO TEGUMENTARIO

Introduzione

L’apparato tegumentario è composto dalla cute e dal tessuto sottocutaneo con i suoi annessi. La

cute riveste l’intera superficie esterna del corpo, comprese le pareti del meato auditivo esterno e la

superficie laterale della membrana timpanica. Essa si continua con le mucose del canale alimentare

e delle vie respiratorie e urogenitali, in corrispondenza dei rispettivi orifizi, dove assume caratteri

peculiari (giunzioni cutaneo-mucose), e inoltre con la congiuntiva lungo il margine libero delle

palpebre, e con la mucosa dei canalicoli lacrimali, a livello dei punti omonimi. Essa origina dal

foglietto ectodermico dell’embrione e rappresenta circa l‘8% del peso corporeo fresco.

Le funzoni dell’apparato tegumentario sono principalmente:

• Protezione degli organi interni da insulti meccanici, fisici (soprattutto raggi UV), o chimici

dell’ambiente esterno e dall’azione nociva di agenti biologici;

• Ecrezione di sostanze in eccesso o tossiche attraverso le ghiandole ed assorbimento di

nutrienti;

• Secrezione di varie sostanze con diverse funzioni (film idrolipidico cutaneo);

• Termoregolazione (evaporazione di sudore, conservazione di calore, funzione coibente del

pannicolo adiposo);

• Relazone e comunicazione con l’ambiente esterno (reazioni emozionali e ghiandolari e

mimica facciale, consapevolezza dell’identità personale);

• Immunosorveglianza (sede di avvio della risposta immunitaria primaria);

• Sensibilità somatica (tattile).

Trattazione Sistematica dei singoli organi

Cute

Caratteri organolettici:

La cute è una struttura epitelio-connettivale (corrisponde alla tonaca mucosa dei visceri) a forma

di lamina. Essa ha spessore variabile a seconda delle regioni del corpo, con variazioni individuali;

essa è più spessa nel maschio e nelle aree dorsolaterali, sulla pianta delle mani e dei piedi, e tende

ad assottigliarsi in direzione ventrale diventando molto sottile nella zona palpebrale.

Su tutta la superficie cutanea sono distribuiti peli e ghiandole con varia densità e sviluppo ma

alcune limitatea aree ne sono prive (pelle glabra). Questo tipo di cute riveste le superfici che deono

essere resistenti agli attriti e adatte alla presa e alla locomozione.

La cute, pur aderendo agli strati più profondi per mezzo dell’ipoderma, presenta una certa

mobilità su di essi. Essa si trova in uno stato di tensione elastica ove il tono è esercitato lungo linee

di forza disposte nella direzione di minor estensibilità (linee di Langer sul cadavere e linee di

corrugamento di Kraissl nel vivente).

Il colore della cute cambia in base al tipo etnico con ampie variazioni individuali ed anche in base

allo stato fisiologico dell’individuo. Il colore cutaneo dipende essenzialmente da tre fattori:

• vascolarizzazione cutanea (ricca vascolarizzazione lascia trasparire più o meno il colore del

sangue nei vasi);

• presenza dell’epidermide di pigmenti prodotti dalle cellule cutanee e di sostanze introdotte

con la dieta;

• spessore dello strato corneo;

• fenomeni di assorbimento e riflessione della luce sulla superficie cutanea.

La cute è ricca di irregolarità che possono essere pori (depressioni puntiformi che coincidono con

gli orifizi dei follicoli piliferi e delle ghiandole sudoripare), creste o solchi (sulle palme delle mani e

le piante dei piedi), dermatoglifi (disegni particolari formati da creste e solchi cutanei in prossimità

dei polpastrelli), rosette tattili (al centro di ogni di ogni dermatoglifo con funzione ricettiva,

possiedono molti corpuscoli di Pacini), rafi, pieghe muscolari o articolari e pieghe senili (rughe).

Architettura e struttura

La cute è costituita da:

1. Epidermide : essa è costituita da un epitelio di rivestimento pavimentoso pluristratificato

cheratinizzato formato in prevalenza da cheratinociti che, passando nei diversi strati (dal

profondo al superficiale), vanno incontro a citomorfosi cornea degenerando e morendo

(differenziamento terminale) per poi formare lamelle cornee cheratinizzate assiduamente

ricambiate. I cheratinociti si dispongono su 5 differenti strati in cui cambiano

progressivamente le loro caratteristiche morfologiche e chimiche:

• Strato basale (germinativo): a diretto contatto con la giunzione dermo-epidermica, è

formato da un singolo strato di cellule staminali ad alto indice mitotico. Essi possono

essere cheratinociti (in gran parte) o melanociti (in misura minore). Lo strato basale

ha superficie accidentata (papille dermiche) atta ad aumentare la superficie trofica

(da questo strato, infatti, parte un flusso metabolico ascendente che porta il

nutrimento alle cellule attraverso le membrane plasmatiche). Quando una cellula si

duplica, una delle due cellule figlie rimane a popolare lo strato basale con funzione

riproduttiva, l’altra perde le giunzioni intercellulari e con la membrana basale e

comincia la citodifferenziazione ascendendo verso un altro strato;

• Strato spinoso (di Malpighi): formato da cheratinociti più voluminosi organizzati in

5-10 file. Le cellule di questo strato hanno perso la capacità proliferativa e sono

ricche di desmosomi che li uniscono tra loro e danno alle cellule un aspetto spinoso

(cellule spinose). In questo strato si trovano anche cellule di Langerhans.

• Strato granuloso: in questo strato sono localizzati i cheratinociti maturi che si

appiattiscono per aumentare la superficie trofica e che iniziano la degenerazione del

nucleo (nucleo picnotico). Queste cellule sono ricche di granuli cheratoialini e

contengono cataboliti delle membrane interne degli apparati reticolari racchiusi in

vescicole che verranno poi esocitate nell’ambiente intracellulare per garantire

l’impermeabilizzazione e la cementazione dello strato;

• Strato lucido: questo strato non è di solito sviluppato nell’epidermide umana e

risulta distinguibile solo sulle palme delle mani e le piante dei piedi. È formato da 1-

3 piani di cellule traslucide ormai morte affiancate da una sostanza intensamente

acidofila (eldeina);

• Strato corneo: formato da lamine cornee cheratinizzate con membrana inspessita,

prive di nucleo e con desmosomi alterati. Lo strato corneo rappresenta la prima linea

di difesa contro le aggressioni dell’ambiente esterno. Le lacune tra le cellule sono

riempite da materiale idrolipidico eldeinico importante per la permeabilità della pelle

e da secrezioni sebacee e sudoripare che formano un’emulsione protettiva a pH

leggermente acio ad azione antibatterica. I cheratinociti di questo strato si sfaldano

con facilità cedendo il posto alle lamelle più profonde.

L’epidermide presenta diverse popolazioni cellulari tra cui:

• Cheratinociti;

• Melanociti: situati nello strato basale e in prossimità dei bulbi piliferi senza

entrare in connessione con le cellule vicine ma formanti un reticolo ramificato

tramite i loro prolungamenti che si interconnettono a quelli di altre cellule

appartenenti alla stessa famiglia. Il pigmento che contengono è organizzato in

organuli rivestiti da membrana (melanosomi) che migrano nei prolungamenti dei

melanociti e vengono poi esocitati nello spazio intercellulare e captati dai

cheratinociti. Le melanine hanno la proprietà di assorbire l’energia delle

radiazioni luminose visibili e UV proteggendo in questo modo l’epidermide e il

derma dalla luce solare. L’esposizione ai raggi solari induce infatti un aumento

nella produzione di melanina atto a proteggere i cheratinociti proliferanti dello

strato basale dall’azione mutagenica dei raggi UV;

• Linfociti;

• Cellule di Langerhans: cellule mobili situate nello strato spinoso caratterizzate

dalla presenza di lunghi prolungamenti ramificati. Queste cellule originano da

precursori presenti nel midollo osseo dal quale migrano per tutto il corso della

vita e appartengono alla linea dei monociti-macrofagi (riconoscono, processano e

presentano l’antigene ai linfociti);

• Cellule di Merkel: situate a ridosso della membrana basale in stretta associazione

con le terminazioni nervose. Sono spesso raggruppate in formazioni specializzate

discoidali (dischi tattili di Merkel) e partecipano alla sensibilità tattile con

funzione meccanocettrice.

2. Giunzione dermo-epidermica: segna il limite e la giunzione tra derma ed epiermide ed è

costituita dalla membrana basale. Essa presenta aspetto ondulato per l’alternarsi delle papille

dermiche e permette un adeguato trasporto di ossigeno e metaboliti dalla matrice

extracellulare del connettivo alle cellule epidermiche e l’eliminazione dei loro cataboliti,

essa inoltre controlla la crescita, lo sviluppo e la migrazione dei cheratinociti. La membrana

basale è a sua volta costituita da:

• Lamina densa: a contatto con il plasmalemma delle cellule epiteliali dalle quali

è prodotta. Ha funzione di filtro per sostanze ad alto peso molecolare;

• Lamina lucida: a contatto con il derma e attraversata da filamenti di ancoraggio

con funzione fissante;

• lamina fibroreticolare: formata da fibre reticolari ed elastiche con funzione di

ancoraggio ed adesione.

3. Derma: membrana biancastra, distensibile ed elastica (resistenza alle trazioni e ritorno

elastico, di tessuto connettivo denso a fasci di fibre elastiche intrecciati. Esso è riccamente

vascolarizzato ed innervato ed ha spessore molto diverso a seconda delle zone di ubicazione.

È popolato in maggioranza da fibroblasti, macrofagi, granulociti e plasmacellule immersi in

abbondante matrice intercellulare. Il derma si suddivide a sua volta in:

• Strato papillare: subito sotto la membrana basale, contiene ricche reti di vasi

sanguigni e fibre nervose ed è specializzato nel fornire ancoraggio meccanico,

supporto metabolico e mantenimento del trofismo alla sovrastante epidermide.

Esso presenta molte papille accolte entro recessi epidermici e interdigitate alle

creste epidermiche (nella cute sottile le papille sono rade e molto piccole, in

quella spessa, sono voluminose e fittamente addensate).

• Strato reticolare: in continuità con la parte profonda dello strato papillare e

contenente fasci di fibre collagene molto spessi sistemati a formare un robusto

reticolo tridimensionale. I fasci connettivali più profondi dello strato reticolare

determinano ampi spazi che ospitano follicoli piliferi, glomeruli delle ghiandole

sudoripare e lobuli adiposi. In questo strato sono anche presenti i muscoli

erettori dei peli.

Vascolarizzazione e innervazione

Il flusso ematico che vascolarizza la cute corrisponde al 5% della gittata cardiaca e permette in

questa sede la termoregolazione. Il circolo sanguigno della cute si sviluppa tramite reti stratificate di

arterie, vene e capillari tra loro in continuità secondo piani paralleli

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
12 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gmh di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Biologia Prof.