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Seni mascellari (antri di Higmoro)
Il seno mascellare è la più grande cavità paranasale, è contenuto nel corpo dell’osso mascellare e
si apre nel meato medio a livello del tratto inferiore della doccia semilunare. Esso ha forma di
piramide triangolare con base mediale (parete laterale cavità nasale) e apice laterale (processo
zigomatico mascella).
Esso corrisponde in avanti ed in basso al vestibolo della bocca, sopra dell’arcata alveolodentale
superiore (sporgono rilievi conici corrispondenti alle radici del primo e del secondo molare), in alto
al pavimento dell’orbita (spesso è presente una cresta per il sovrastante canale infraorbitario),
medialmente al meato medio e inferiore, in dietro alla fossa pterigopalatina.
Le dimensioni medie del seno mascellare sono: altezza 3.5 cm, larghezza 2.5 cm, profondità 3.2 cm.
La vascolarizzazione del seno è data dalle arterie e dalle vene facciali, infraorbitarie e palatine
maggiori; i linfatici fanno capo ai linfonodi sottomandibolari. I nervi provengono
dall’infraorbitario e dagli alveolari superiore, anteriore, medio e posteriore.
Seni sfenoidali
Sono due cavità pari e simmetriche (non sempre a causa della deviazione del setto dal piano
mediano) scavate nel corpo dello sfenoide. Hanno la dimensione di una nocciola e corrispondono in
avanti alla volta delle cavità nasali e della faringe, in dietro alla sella turcica e alla lamina
quadrilatera, lateralmente in avanti all’etmoide e alla radice delle grandi ali. Essi vengono in
rapporto, in alto con il chiasma ottico e l’ipofisi e, da ciascun lato, con la carotide interna
(sporgenza di creste ossee sulla parete laterale dei seni per l’intimo rapporto con le formazioni
all’interno del canale pterigoideo) e il seno cavernoso. Comunicano con le cavità nasali tramite un
orifizio posto in alto, nella parete posteriore della loro volta, nel recesso sfeno-etmoidale.
I seni sfenoidali presentano i seguenti diametri: verticale 2 cm, trasverso 1.8 cm, anteroposteriore
2.1 cm.
I seni sfenoidali sono vascolarizzati dalle arterie etmoidali posteriori ed il drenaggio venoso
avviene tramite le vene corrispondenti; i linfatici scaricano nei linfonodi retrofaringei. Sono
innervati dai nervi etmoidali posteriori (fibre sensitive) e da rami orbitari dei gangli petrigopalatini
(fibre parasimpatiche eccitosecretrici).
Cellule etmoidali
Esse sono cellette, variabili di numero e ampiezza, comprese nelle masse laterali dell’etmoide e
(alcune) completate dalle ossa frontale, mascellare, lacrimale, sfenoide e palatino. Esse sono
comprese tra la parte superiore della cavità nasale e l’orbita, dalla quale le separa la sottilissima
lamina orbitaria dell’etmoide.
Esse si dividono in 3 gruppi anteriore (circa 11 cellule infundibolari, si aprono nell’infundibolo o
nel canale frontonasale), medio (in genere 3 cellule della bolla, si aprono in corrispondenza della
bolla etmoidale) e posteriore (da 1 a 7, si aprono nel meato superiore, sotto il cornetto superiore, nel
meato supremo e nel seno sfenoidale. Sono in stretto rapporto col canale ed il nervo ottico).
Le arterie per queste cavità provengono dalla sfenopalatina e dalle etmoidali, anteriore e
posteriore; il sangue venoso confluisce in vene corrispondenti alle arterie. I linfatici dei gruppi
anteriore e medio si scaricano nei linfonodi sottomandibolari, quelli del gruppo posteriore nei
linfonodi retrofaringei. L’innervazione è fornita dai nervi etmoidali, anteriore e posteriore (fibre
sensitive), e dai rami orbitari del ganglio pterigopalatino (fibre parasimpatiche eccitosecretrici).
Faringe ( )
vd. apparato digerente
Laringe
Forma e caratteri organolettici:
Forma: piramide triangolare tronca a base superiore, presenta due facce anterolaterali, una faccia
posteriore, una base e un apice tronco;
Dimensioni: lunghezza 5cm (3.6 cm donna), larghezza 4.3cm (4.1cm donna), diametro
anteroposteriore 3.6cm (2.6 cm donna). Variano con età e sesso (cambiamento tono di voce).
Sito, posizione e orientazione:
La laringe è situata nella parte anteriore e mediana dello spazio viscerale impari mediano del
collo, davanti alla faringe, sopra la trachea, sotto la base della lingua e l’osso ioide. Essa si estende
da C4 a C6 (posizione più elevata nella donna e nel bambino) coperta anteriormente dalla cute,
dalle fasce e dai muscoli depressori dell’osso ioide.
L’apertura della laringe (adito laringeo) stabilisce la comunicazione tra faringe e laringe ed è un
orifizio ovoidale, posto su un piano sagittale inclinato dall’alto al basso e dall’avanti in dietro. In
alto e avanti essa è costituita dall’epiglottide, lateralmente dalle pieghe ariepiglottiche,
posteriormente ed in basso dall’apice delle cartilagini aritenoidee e corniculate, separate
dall’incisura interaritenoidea. L’orifizio della laringe viene aperto o chiuso dai movimenti di
abbassamento e ritorno elastico dell’epiglottide, dall’abbassamento delle cartilagini laringee e dai
legamenti ioepiglottico e glossoepiglottico tramite i muscoli costrittori.
La laringe si innalza e si abbassa attivamente, durante la deglutizione, la respirazione e la
fonazione; si sposta passivamente, con i movimenti della colonna cervicale; può essere mobilizzata
lateralmente con la palpazione.
I mezzi di fissità della laringe sono:
• Continuità anatomica con trachea e faringe;
• Muscoli e legamenti che la connettono all’osso ioide, alla faringe ed al torace.
Rapporti:
Base:
• Anteriormente: margine superiore cartilagine tiroidea;
• Posteriormente:
- margine superiore di C4;
- faringe;
Facce anterolaterali:
• Piani della regione sottoioidea (cute, platisma, fascia cervicale superficiale e media, muscoli
sottoioidei);
• Lobi tiroide;
Struttura e architettura:
Cartilagini:
• Tiroide: è la più grande delle cartilagini laringee, è impari mediana e si trova nella parte
anteriore, laterale e superiore della laringe, sotto l’osso ioide e sopra la cricoide. Ha forma di
scudo composto da due lamine quadrilatere verticali che si fondono sulla linea mediana
formando un angolo aperto posteriormente (90° nell’uomo forma il pomo d’Adamo e causa
il tono di voce più basso, 120° nella donna) che nella sua parte superiore presenta
un’incisura a V (incisura tiroidea). In ogni lamina si distingue una faccia laterale,
pianeggiante, percorsa da una cresta (linea obliqua) delimitata dai tubercoli tiroidei
superiore ed inferiore. La linea obliqua divide la lamina in una porzione anteriore, ricoperta
dal muscolo tiroioideo, ed una posteriore, più esigua e ricoperta dai muscoli sternotiroideo e
costrittore inferiore della faringe. Il margine posteriore continua con due prolungamenti uno
superiore (corno tiroideo superiore) ed uno inferiore (corno tiroideo inferiore). Il corno
superiore è più sviluppato, si porta in alto, in dietro e medialmente e da attacco al legamento
tiroioideo laterale; il corno inferiore si porta in basso, in avanti e medialmente e presenta
sulla faccia interna dell’estremità libera una faccetta articolare per la cartilagine cricoide.
La cartilagine tiroide è di tipo ialino e può andare incontro a calcificazione parziale con
l’età;
• Cricoide: ha forma di anello con castone posteriore e nel punto in cui l’arco si continua con
la lamina si trovano due sporgenze (una per lato) che si articolano con i corni inferiori della
cartilagine tiroide (faccette articolari tiroidee); in corrispondenza della lamina, la superficie
esterna è percorsa da un rilievo verticale mediano (cresta della lamina) ai lati del quale vi
sono due leggere depressioni (fosse della lamina). Il margine superiore dell’arco da attacco
alla membrana cricotiroidea; nella lamina, invece, presenta due faccette articolari per le
aritenoidi. La cricoide è costituita da cartilagine ialina che può andare incontro a
calcificazione;
• Aritenoidi: poggiano sulle faccette articolari aritenoidee della lamina cricoidea e risultano
mobilissime. Hanno forma di piramide triangolare con base inferiore e apice superiore. La
base presenta la faccetta articolare per la cricoide; in prossimità di questa si trovano due
prolungamenti, il primo diretto in dietro ed in fuori (processo muscolare) da attacco ai
muscoli cricoaritenoidei, il secondo diretto in avanti e allungato (processo vocale) da attacco
al legamento vocale. La faccia posteriore, concava, corrisponde al muscolo aritenoideo
trasverso; la faccia laterale presenta un rilievo concavo verso l’alto (cresta arcuata) che
divide due fossette, la fossa triangolare superiormente che da attacco al legamento
ventricolare e sotto la fossa oblunga che da attacco al muscolo vocale; l’apice è incurvato in
dentro ed in dietro e si unisce alla cartilagine corniculata. Apice e processo vocale sono
costituiti da cartilagine elastica, il resto delle aritenoidi è costituito da cartilagine ialina;
• Corniculate (di Santorini): due piccoli coni con apici incurvati ad uncino medialmente ed
in dietro; si connettono per la base con l’apice delle aritenoidi e sporgono posteriormente sul
contorno dell’orifizio laringeo. Sono costituite da cartilagine elastica;
• Epiglottide: è impari mediana ed è posta sopra la cartilagine tiroide, dietro all’osso ioide a
formare lo scheletro di una piega mucosa che separa la radice della lingua dalla cavità
laringea. Ha la forma di una fogliola ovalare, con il picciolo unito per mezzo del legamento
tiroepiglottico, all’angolo interno della tiroide subito sotto la sua incisura. Sul piano sagittale
è incurvata ad S (convessa in alto e concava in basso) ed è diretta obliquamente da basso
all’alto e dall’avanti in dietro. La faccia anteriore è unita alla parete faringea dalle pieghe
glossoepiglottiche; nella metà anteriore è coperta dalla mucosa che fa seguito a quella
buccale, nella sua metà inferiore è coperta da tessuto adiposo che riempie lo spazio
tiroioepiglottico. La faccia posteriore, rivolta verso la cavità della laringe, è rivestita da
mucosa laringea e, nella sua metà inferiore presenta il tubercolo epiglottico che si continua
col picciolo dando attacco al legamento tiroepiglottico. I margini laterali si continuano con
le pieghe ariepiglottiche. Le superfici della cartilagine sono cosparse di fossette
(vallecule)che accolgono ghiandole della tonaca mucosa. La cartilagine dell’epiglottide è di
tipo elastico;
• Cuneiformi (di Morgagni): hanno forma di due piccoli bastoncelli e sono contenute nelle
pieghe ariepiglottiche, parallelamente al margine anteriore delle cartilagini aritenoidi. La
loro estremità anteriore determina un rilievo delle pieghe ariepiglottiche