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Il sistema respiratorio e i diversi tipi di pressione
L'aria tende a muoversi da una regione ad alta pressione a una regione a bassa pressione, secondo un gradiente pressorio. Esistono tre differenti tipi di pressione:
- Pressione atmosferica
- Pressione alveolare
- Pressione intra-pleurica
Il gradiente di Pressione Transmurale mantiene espansi i polmoni nella cavità toracica ed è pari a -4 mmHg (756 mmHg) nel caso di pneumotorace, una condizione patologica in cui entra aria nella cavità pleurica con collasso del polmone.
La meccanica respiratoria prevede che durante l'inspirazione la pressione alveolare debba essere inferiore a quella atmosferica affinché l'aria possa entrare nei polmoni, mentre durante l'espirazione la pressione alveolare deve essere maggiore di quella atmosferica. La pressione alveolare cambia in funzione del volume, secondo la legge di Boyle dei gas.
I muscoli respiratori permettono la ventilazione attraverso un cambiamento del volume della cavità toracica e quindi indirettamente modificando il volume polmonare.
vie aereeFattori che influenzano la resistenza delle vie aeree sono: diametro delle vie aeree, elasticità dei polmoni e viscosità dell'aria. Durante l'inspirazione, i muscoli inspiratori si contraggono, aumentando il volume toracico e riducendo la pressione alveolare. Questo crea un gradiente di pressione che favorisce l'entrata di aria nei polmoni. Durante l'espirazione, i muscoli inspiratori si rilassano e la pressione alveolare aumenta, permettendo all'aria di fuoriuscire. Le resistenze delle vie aeree influenzano il flusso d'aria diretto ai polmoni e dipendono da diversi fattori.vie aeree, determinata dal loro raggioNel sistema respiratorio di un individuo sano, il raggio del sistema conduttivo è abbastanza grande da rendere la resistenza estremamente bassa e quindi trascurabile. Basta un gradiente pressorio di soli 1-2 mmHg per garantire un'adeguata portata del flusso tra esterno e polmoni. Il SNA può favorire la broncocostrizione o la broncodilatazione.
Aumento delle resistenze
Broncopneumopatia ostruttiva cronica (BPCO)
Gruppo di patologie polmonari caratterizzato dall'incremento della resistenza a causa del restringimento del lume delle basse vie aeree
- Bronchite cronica
- Asma
- Enfisema
Difficoltà nell'espirazione
Compliance polmonare
Il termine indica il lavoro necessario ad espandere i polmoni. Un polmone altamente compliante si distende più facilmente di uno meno compliante. In questo caso il gradiente transmurale deve aumentare attraverso una inspirazione profonda (con utilizzo della muscolatura)
inspiratoria accessoria). si fa più fatica come nellafibrosi polmonare.Il termine Ritorno Elastico indica quanto più facilmente i polmoni si rilasciano dopo essere stati distesi. Dipende da due fattori:
- Elasticità del tessuto connettivo
- Tensione superficiale
FISIOLOGIA - Infermieristica I anno - Grassini - UnimiLa tensione superficiale alveolare è una forza (esercitata dalle molecole d’acqua) che agisce a livello dell’interfaccia aria – liquido tendendo a ridurre la dimensione dell’alveolo stesso. Maggiore è la tensione superficiale, minore è la compliance polmonare e quindi maggiore il lavoro.Il Surfattante polmonare è una miscela di lipidi e proteine secreta dalle cellule alveolari di tipo II che si disperde tra le molecole d’acqua che tappezzano gli alveoli abbassando la tensione superficiale, migliorando la compliance (meno lavoro) ed impedendo il collasso polmonare.
Volumi polmonari
Volume corrente (VC):
- Volume aria che entra o esce dai polmoni durante un singolo atto respiratorio: circa 500 ml
- Volume di riserva inspiratorio (VRI): volume max di aria che può essere inspirato a riposo oltre il VC. Valore medio: circa 3000 ml
- Capacità inspiratoria (CI): massimo volume di aria che può essere inspirato al termine di una normale espirazione (CI = VRI + VC). Valore medio: circa 3500 ml
- Volume di riserva espiratorio (VRE): volume massimo di aria che può essere espirato oltre il VC a riposo. Valore medio: circa 1000 ml
- Volume residuo (VR): volume minimo di aria che rimane nei polmoni dopo una espirazione massima. Valore medio: circa 1200 ml
- Capacità funzionale residua (CFR): volume di aria nei polmoni dopo una espirazione passiva (CFR = VRE + VR)
- Capacità vitale (CV): massimo volume di aria che può passare nei polmoni per singolo atto respiratorio (VRI + VC + VRE). Valore medio: circa 4500 ml
- Capacità polmonare totale (CPT): volume massimo d'aria che i polmoni possono contenere. Valore medio: circa 5700 ml
Volume di aria inspirato ed espirato in 1 minuto
Volume corrente x frequenza respiratoria: 6000 ml
La frequenza respiratoria a riposo è pari a circa 12 atti al minuto.
La frequenza può salire volontariamente fino a circa 25 atti ossia 150 l/min
Spazio Morto Anatomico
Volume delle vie aeree che non partecipa allo scambio gassoso a livello alveolare.
Nell'adulto è pari a circa 150 ml.
Se il volume corrente è pari a 500 ml solo 350 ml vengono scambiati tra atmosfera e gli alveoli.
FISIOLOGIA - Infermieristica I anno - Grassini - Unimi
VENTILAZIONE ALVEOLARE
(volume corrente - volume spazio morto) x frequenza respiratoria
(500 ml - 150ml) x 12 atti/min = 4200 ml/min
A riposo quindi la ventilazione polmonare è pari a 6000 ml/min e quella alveolare a 4200 ml/min
Scambio dei gas
Lo scopo della respirazione è di provvedere ad un continuo apporto di O2 al sangue e di rimuovere costantemente la CO2 rilasciata dal sangue. Gliscambi gassosi a livello dei capillari polmonari e sistemici implicano una diffusione passiva secondo gradienti di pressione parziale.
- Pressione parziale O2 atmosfera = 160 mmHg
- Pressione parziale CO2 atmosfera = 0.23 mmHg
Presenza di 4 molecole di O2. La percentuale di saturazione dipende dalla pressione parziale di O2 (PO2 ematica) che è correlata alla concentrazione di ossigeno disciolto fisicamente nel sangue. La saturazione segue la legge d'azione di massa. Quando la PO2 ematica aumenta, come nei capillari polmonari la reazione si sposta verso destra, aumentando la formazione di HbO2. Quando la PO2 diminuisce come nei capillari sistemici la reazione si sposta verso sinistra. Hb + O2 → HbO2
La relazione tra la PO ematica e la % di saturazione della Hb, non è lineare. La relazione segue una curva ad S detta curva di dissociazione dell'emoglobina. A livello alveolare la % di saturazione è pari al 97.5%, a livello tissutale al 75% quindi viene ceduto circa il 25% di ossigeno. Questo O2 rilasciato può diffondere liberamente secondo gradiente dal globulo rosso al plasma, al liquido interstiziale e quindi alle
cellule.L'Hb nel sangue venoso che ritorna ai polmoni rimane normalmente saturata per il 75%. Se la PO diminuisce ulteriormente, ad esempio se i tessuti richiedono più ossigeno, la percentuale di HbO scende in modo considerevole. (tratto ripido della curva). Oltre alla PO ematica, altri fattori influenzano la % di saturazione della Hb e di conseguenza possono spostare la curva di dissociazione O – Hb: CO2, Acidità, Temperatura, 2,3-difosfoglicerato. L'affinità dell'Hb per il monossido di carbonio (CO) è circa 240 volte quella per l'O2. La combinazione del CO con l'Hb è nota come carbossiemoglobina (HbCO). Ricordiamo che il CO è un gas (inodore, insapore, incolore) prodotto durante la combustione incompleta di derivati del carbonio (carburante, legna, tabacco). La CO che dai tessuti arriva al plasma diffonde secondo il proprio gradiente di pressione parziale. La CO è trasportata nel sangue
In due modi: 1) fisicamente disciolta dipende dalla PCO2 circa 10% 2) legata alla Hb (carbaminoemoglobina HbCO) circa 30% 3) come bicarbonato (HCO3-) circa 60% CO2 + H2O → H2CO3 → H+ + HCO3- Questa reazione avviene lentamente nel plasma, ma procede velocemente nei globuli rossi per la presenza dell'enzima eritrocitario anidrasi carbonica. L'Hb si lega con la maggior parte degli H+ formati all'interno dei globuli rossi. L'Hb lega quindi a livello tissutale CO2 e ioni H+ man mano che il sangue scorre verso il cuore. Le reazioni si invertono una volta raggiunti gli alveoli polmonari. Anomalie della PO2 arteriosa • Ipossia ipossica • Ipossia anemica