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IL MUSCOLO CARDIACO:
Il muscolo cardiaco è dotato delle stesse strutture a sarcomero e possiede lo stesso sistema
troponina/tropomiosina che regola la contrazione tessuto muscolare striato. Ma le cellule sono
tra loro collegate da giunzioni comunicanti ed il potenziale d'azione una volta generato, si
propaga a tutta la rete cellulare come accade nel tessuto muscolare liscio.
Il carattere distintivo più evidente è che il miocardio non è un sincizio polinucleato, ma è
costituito da cellule allungate e ramificate che contengono 1 o 2 nuclei, di aspetto cilindrico, di
circa 80 um di lunghezza e 15 um di diametro, con nucleo disposto centralmente, denominate
cardiomiociti. I cardiomiociti si ramificano alle estremità e si connettono tra loro,
elettricamente e meccanicamente, per mezzo di particolari strutture detti i dischi intercalari.
I dischi intercalari contengono desmosomi e giunzioni GAP. A tali giunzioni si attribuisce il
compito di trasportare l’impulso da una cellula all’altra.
Il sarcoplasma è molto abbondante ed i mitocondri sono molto più numerosi rispetto alle
fibre scheletriche. I voluminosi mitocondri si allineano per formare file longitudinali che
interrompono la continuità dei filamenti. Inoltre il sarcoplasma è particolarmente ricco di
particelle di glicogeno e di gocce lipidiche. Nei miocardiociti sono presenti, oltre ai
miofilamenti contrattili spessi e sottili, anche i filamenti intermedi di desmina. Tali
filamenti sono associati ai desmosomi nei dischi intercalari.
Dal punto di vista funzionale un’importante differenza rispetto al tessuto muscolare scheletrico
è che il miocardio è innervato dal sistema nervoso autonomo.
Il miocardio però ha una contrazione spontanea e pertanto l’innervazione autonoma è
necessaria non per iniziare il battito cardiaco ma per modularne la frequenza.
Il battito inizia spontaneamente in maniera ritmica in un gruppo di cellule muscolari
specializzate, chiamate cellule pace-maker, costituenti il nodo seno-atriale. Da questo nodo
l’impulso si propaga attraverso la restante parte del sistema di conduzione a tutte le cellule. I
dischi intercalari sono strutture di connessione tra i cardiomiociti. Sono zone di contatto e
di adesione tra le estremità di cardiomiociti contigui. Può decorrere rettilineo per tutto lo
spessore della cellula, ma più spesso appare suddiviso in segmenti trasversali disposti a
diversi livelli, a questa particolare disposizione si deve il nome di strie scalariformi. I dischi
intercalari presentano una complessa organizzazione. A livello del disco le membrane
affrontate appaiono come due dense linee parallele che seguono un decorso ondulato, i
modo che le estremità delle cellule adiacenti appaiono incastrate l’una nell’altra. Ad intervalli
regolari, lungo il disco, sono presenti le giunzioni gap. Il segmento longitudinale della stria
scalariforme è continuo con la porzione trasversale e lungo questi tratti longitudinali esistono
aree di contatto tra le membrane plasmatiche delle due cellule affiancate, ove sono
localizzate estese giunzioni gap. Le giunzioni gap consentono il passaggio dell’impulso tra
cardiomiociti limitrofi. Questa giunzione è interpretata come una zona di bassa resistenza
elettrica che può mediare l’accoppiamento elettrico tra cellule adiacenti e permettono la
rapida diffusione dell’impulso da un elemento cellulare all’altro. Da questo punto di vista il
miocardio si comporta elettricamente come un sincizio funzionale.
IL SARCOMERO:
Le striature sono dovute ad un’ordinata sistemazione delle fibre proteiche miofibrillari:
filamenti spessi e filamenti sottili, che viaggiano parallelamente all’asse longitudinale delle
cellule muscolari. Le miofibrille sono comprese all’interno di un modulo detto SARCOMERO
che si ripete più volte. Ogni sarcomero è delimitato ai suoi estremi da due strie Z, disposte
perpendicolarmente all’asse maggiore della miofibrilla, alla cui estremità sono ancorati i
filamenti sottili di actina. Al contrario, i filamenti spessi di miosina sono uniti tra loro in
corrispondenza della linea M.
Prima che i filamenti venissero identificati nel sarcomero si riconosceva:
BANDA A, corrisponde all’insieme dei filamenti spessi; nella BANDA A i filamenti spessi si
sovrappongono a quelli sottili ad eccezione che nella zona H
ZONA H, si trova al centro della BANDA A, appare più chiara proprio per la mancanza dei
filamenti sottili.
BANDA I, è la parte più chiara di tutta la fibra, corrisponde alla regione compresa tra le BANDE
A di due sarcomeri adiacenti. E’ formata da soli filamenti sottili.
I filamenti sottili sono costituiti da monomeri di actina, concatenati l’un l’altro a formare un
polimero.
Ogni monomero di actina possiede un sito di legame per la miosina.
Nei filamenti sottili si ritrovano anche delle proteine regolatrici: tropomiosina e
troponina, consentono l’inizio e la fine della contrazione.
La tropomiosina si trova sopra numerose molecole di actina e blocca i siti di legame con la
miosina.
La troponina è costituita da tra proteine: una si attacca al filamento di actina, una si fissa alla
tropomiosina e la terza contiene un sito di legame reversibile per gli ioni calcio.
I filamenti spessi sono costituiti da centinaia di molecole di miosina, accoppiate a due a
due e avvolte l’un l’altra, terminano con una estroflessione che ricorda le mazze da golf. La
testa della molecola rappresenta la forza lavoratrice, è la parte che genera la forza meccanica.
Ogni testa possiede due siti critici: un sito di fissazione per l’actina ed un sito ATPasico che
idrolizza l’ATP. Gli ioni Ca legandosi al loro sito nella troponina, fanno in modo che
quest’ultima proteina sposti lateralmente la tropomiosina e vengano così esposti i siti di
legame per la miosina posti sull’actina.
Quando la cellula è a riposo la concentrazione di Ca nel citoplasma è molto basso, infatti la
membrana possiede pompe che trasportano il Ca dal citoplasma nel reticolo sarcoplasmatico.
Quando arriva un potenziale d’azione i i tubuli a T si aprono consentendo al Ca di liberarsi nel
citoplasma.
Il Ca si lega alla troponina che cambiando conformazione, sposta la tropomiosina ed espone i
siti di legame per la miosina sull’actina. Le teste di miosina si fissano all’actina ed avviene la
contrazione.
L’aumento del Ca intracellulare provoca la chiusura dei canali del Ca voltaggio dipendenti che
si erano aperti in risposta al potenziale d’azione. Termina il rilascio del Ca e questo consente la
ripresa del trasporto attivo del Ca dal citoplasma al reticolo sarcoplasmatico. La riduzione della
concentrazione di Ca provoca il distacco del Ca dalla troponina con conseguente ritorno allo
stato di riposo di troponina e tropomiosina. A questo punto il muscolo cessa di contrarsi. La
forza contrattile nel muscolo è proprio dovuta alla capacità dell’actina e della miosina di legarsi
tra loro.
Sebbene l’attività elettrica del cuore si attui indipendentemente dal sistema nervoso, il cuore è
innervato dal sistema nervoso autonomo parasimpatico (nervo vago) e simpatico. Il
sistema nervoso autonomo regola l’attività del miocardio modificando il ritmo intrinseco del
battito cardiaco. SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO:
Requisito essenziale per la vita è la capacità delle cellule di scambiare sostanze con l'ambiente
circostante. Ogni cellula sfruttando il meccanismo della diffusione trattiene le sostanze di cui
ha bisogno, O2 e nutrienti, ed allontana i propri prodotti di scarto come la CO2. Poiché le
sostanze di cui necessita l'organismo provengono dall'ambiente esterno la diffusione da sola
non è in grado di fornire a tutte le sostanze di cui ha bisogno con sufficiente rapidità.
Poiché le sostanze di cui necessita l'organismo provengono dall'esterno la diffusione da sola
non è in grado di fornire a tutte le cellule le sostanze di cui necessitano.
Il sistema cardiovascolare ha proprio lo scopo di fornire all'organismo, in maniera rapida, le
sostanze di cui l'organismo necessita. Il sistema cardiovascolare è costituito da tre elementi:
Cuore → pompa muscolare
Vasi sanguigni → condotti attraverso cui il sangue circola
Sangue → fluido che circola e porta nutrienti alle cellule allontanando sostanze di
scarto
Al centro del sistema vascolare vi è il muscolo cardiaco.
Il cuore è un organo muscolare cavo che distribuisce
ciclo polmonare,
sangue povero di ossigeno ai polmoni, nel
circolo sistematico.
e sangue ricco di ossigeno al corpo, nel
Il cuore ha la grandezza di un pugno e pesa circa 300 gr, in
un minuto pompa circa 5/6 litri di sangue.
Il cuore si trova alloggiato nel mediastino, spazio
all’interno della cavità toracica, prevalentemente a sinistra
della linea mediana del corpo, posteriormente allo sterno
tra i due polmoni. La faccia
posterosuperiore è denominata BASE,
mentre l’estremità inferiore è detta
APICE. ll mediastino è un compartimento
anatomico a forma di clessidra che occupa lo spazio centrale del
torace compreso tra i polmoni (lateralmente), il centro frenico del diaframma
(inferiormente) ed un piano passante per il margine superiore della prima
costa e la prima vertebra (superiormente).
La gabbia toracica è l'impalcatura ossea che delimita il torace. È costituita
da 12 vertebre toraciche posteriormente, dalle coste lateralmente (dalla 1 alla
7 coste vere, dall'8 alla 12 coste falese, la 11 e 12 sono coste fluttuanti) e
dallo sterno anteriormente.
Posizione del cuore nel torace: il cuore è avvolto e isolato dagli altri organi per mezzo del
pericardio, un sacco fibrosieroso a doppio strato. Una parte più esterna di tessuto connettivo
denso, definito pericardio fibroso (limita i movimenti del cuore all'interno della cavità
toracica) e una parte più interna, una sottile membrana sierosa a doppio strato chiamata
pericardio sieroso.
Il pericardio sieroso è costituito da un foglietto
parietale e un foglietto viscerale che riveste la
parte esterna del cuore (epicardio). Lo spazio
virtuale tra lo strato parietale e quello viscerale è la
cavità pericardica, in cui si trova il liquido pericardico che permette al cuore di
lavorare senza attrito.
La parete di ogni camera cardiaca è costituita da 3 strati:
1. Epicardio → strato più esterno del cuore. Non è altro che il pericardio viscerale e riveste
la superficie esterna del cuore.
2. Miocardio →è lo strato centrale della parete cardiaca. E’ costituito da tessuto muscolare
cardiaco ed è il più spesso dei tre