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PERSONA
è lo spartiacque tra i concetti di umano/non umano, lecito/illecito.
è il riferimento al limite evocativo e intuitivo per i quesiti su come si debba trattare un individuo.
è titolare della massima dignità e di ogni diritto.
è analizzata con due diverse interpretazioni: funzionalistico-attualistica e sostanzialiste.
FUNZIONALISMO
tende a definire la persona in base a caratteristiche biologiche e funzioni attive. Una delle più
importanti di queste è l’individualità. Essa è anche un problema, poiché finchè non c’è un individuo
a sé e attivo, non è una persona viva e vera. Al riguardo ci sono varie teorie, importanti anche alla
luce delle sperimentazioni in provetta sugli embrioni umani:
Cariogamia= poiché per la ricombinazione servono almeno 21 ore dalla fecondazione, in
quell’arco di tempo non si è ancora formato un individuo umano.
Gemellazione= l’embrione non può essere considerato un individuo, poiché potrebbe ancora
verificarsi la gemellanza.
Impianto
Formazione della stria primitiva=questo avvenimento corrisponde alla gastrulazione, che avviene
il 13^ giorno. Secondo la commissione Warnok, 1984 è legittimo sperimentare sull’embrione fino a
questo momento. Mary Warnok dichiarò poi che questa scelta non era sufficientemente basata su
dati solidi bensì arbitraria: in questo periodo è messa in discussione perché per la prima volta
riusciamo effettivamente a mantenere un embrione in provetta per più di 13 giorni.
formazione SNC= nessun embrione può essere ritenuto individuo umano finchè non si è formato il
sistema nervoso centrale, in quanto esso è il centro critico del soggetto. Ciò si basa sul concetto di
morte cerebrale: quando il SNC non funziona l’individuo come tale è considerato morto, perché
prima di esso dovrebbe essere considerato vivo?
In base a caratteristiche psico-sociali:
teorie monofattoriali:
-razionalità
-relazionalità
-intenzione di procreare
teorie multifattoriali:
-Singer
-Enghelhardt
SINGER, 1989
Si parla di persona solo quando ci sono autocontrollo, senso del tempo, relazionalità,
comunicazione e curiosità. Ci saranno quindi persone non-umane, ossia viventi che rispettano
questi parametri pur non essendo di specie umana bensì animale. Al contrario, umani con alcune
forme di invalidità a causa dei loro handicap non si possono considerare persone: hanno una vita
inutile per loro stessi e per la società, perciò non sarebbe da recriminare il mettere fine alla loro
vita.
ENGELHARDT, 1991
La persona è definita dall’appartenenza a una comunità morale e dalla capacità di elaborare un
giudizio. Chi non è autonomo nelle proprie scelte non è una persona nel senso di agente morale.
Ci sono quindi persone in senso pieno, ma alcuni individui non possono ancora essere autonomi
(bambini) o non possono esserlo più (anziani), vengono definiti non ancora-persone e non più-
persone. Nel caso di un mancato potenziale (handicap), ti attacchi.
OBIEZIONI
.non sono teorie unitarie
.limiti troppo arbitrari
.se è vero che la relazionalità è indispensabile per l’essere della persona, non è questa relazione a
costituirla.
SOSTANZIALISMO
Le funzioni sono qualità accidentali che non cambiano il noumeno come tale, poiché esso esiste a
prescindere. Sono quindi qualità seconde, ossia presuppongono l’esistenza di un soggetto ma non
lo fondano.
Sono sempre riguardanti un essere ontologico e affinchè si attuino richiedono come condizione
necessaria il loro l’esercizio.
NB: è il concetto di persona che si misura con la realtà e non viceversa, dato che la definizione di
persona nasce da un concetto di individuo reale.
la persona è quell’individuo che ha natura umana e quindi un valore inestimabile grazie alla sua
razionalità.
RELAZIONE CORPO - PERSONA
ho un corpo, ma non è una cosa che possiedo fuori di me, dato che non posso farne a meno né
prendere le distanze da esso. I corpo è visto come parte fondamentale per la persona anche in
quanto parte della sua identità. Korper=corpo fisico mentre live=corporeità, che intende un corpo
vissuto, con una sua vita.
Da qui la differenza tra avere e essere un corpo: la persona è un corpo, anche se non è del tutto il
suo fondamento ontologico non può prescindere da esso.
Salute e malattia
SALUTE
Engelhardt: salute e malattia dipendono dai modelli imposti dalla cultura dominante=posizione
relativista
Norderfelt: dipende dal vissuto individuale e dalla concezione personale di felicità=posizione
soggettivista
Canguilhem: è la capacità di un organismo di imporre la propria finalità nell’ambiente=posizione
normativa.
Non esiste quindi un concetto univoco per esprimere la nozione di salute: non c’è un parametro
oggettivo per definirsi sano. Non necessariamente bisogno essere fisicamente malati per non
sentirsi sani.
Una persona può al contrario essere non sana fisicamente ma riuscire a essere soddisfatto e felice
della propria vita e sentirsi bene.
Salute non significa quindi assenza di malattia.
Prospettiva Olistica concentra l’attenzione sull’essere umano nella sua globalità. Considera il
funzionamento di un organo interessante solo se incide sostanzialmente sulla globalità della
persona.
Prospettiva AnaliticaLa medicina ristabilisce la salute andando a risolvere solo ed esclusivamente
la malattia. Per procedere in questo senso il medico sarà iper specializzato in un certo settore.
è necessario coniugare le due visioni per ottenere un approccio adatto alla cura.
SALUTE NEL TEMPO
Nell’antichità la salute era intesa come un giusto equilibrio delle forze dell’organismo, secondo una
visione simmetrica. Es. Ippocrate e la sua teoria dei 4 umori: se qualcosa non va, si crea
disarmonia in tutto l’organismo. Platone invece introduce i giusto mezzo: se ti comporti con misura
il tuo corpo lo riflette.
In generale, si credeva che la natura stabilisse la norma che il medico deve seguire per ristabilire
l’equilibrio e quindi la salute perduta.
Moderno e postmoderno= tendenza riduzionista nell’interpretazione della malattia accompagnato
da un ampliamento generico del significato di salute e da un forte soggettivismo: il definirsi sani è
responsabilità più del paziente che del medico. L’autodeterminazione del paziente è sempre più
prevalente nella scelta di una terapia.
3 DEFINIZIONI DI SALUTE
-salute come assenza di malattiainterpretazione che considera l’essere umano nella sola
dimensione corporea e non anche psicologica, affettiva sociale e morale. La malattia è quindi la
conseguenza di un malfunzionamento dell’efficienza fisica del soggetto, che si manifesta come
deviazione delle condizioni ideali di funzionamento e integrità dell’organismo. Il medico dovrà
quindi ristabilire tale efficienza fisica.
-teoria di Boorse=salute come normalità funzionale la normalità funzionale è intesa come assenza
di malattia laddove malattia=menomazione della capacità funzionale normale, cioè abbassamento
di una o più capacità funzionali al di sotto dell’efficienza tipica.
Questo concetto di normalità statistica da descrittivo assume una forza normativa, fornendo un
parametro oggettivo che tuttavia rimane relativo all’epoca, al luogo, alle condizioni in cui viviamo.
-salute come pieno benessere (OMS) salute è lo stato di completo benessere fisico mentale e
sociale e non soltanto come l’assenza di malattia. La medicina ha quindi come obiettivo il
ristabilimento dello stato di salute attraverso la cura ma anche l’ottimizzazione della qualità e
durata di vita.
Questa definizione risulta comunque controversa, perché se la salute è un concetto così globale,
risulta poco realistico perché coniugare tutti questi aspetti è quasi impossibile: ciò porta a una
medicalizzazione dell’esistenza e i confini della malattia vengono espansi anche ai desideri non
soddisfatti. Si passa dalla salute come health al concetto di fitness.
Salute perfetta = irraggiungibile perché è un concetto limite a cui ci si può solo approssimare.
Salure relativa=capacità fisica di realizzare con minimo sforzo e danno i progetti vitali. È un
equilibrio che si riesce a raggiungere il ogni condizione di precarietà, in base a fattori oggettivi e
soggettivi.
EntralgoLa salute non è uno stato ma un equilibrio dinamico che deve tenere conto di fattori
soggettivi, oggettivi e socioculturali
NB medicina potenziativa : si applica a chi è fisicamente e biologicamente sano ma non è in uno
stato di benessere e perciò chiede alla medicina un aiuto in più e non per curare nel senso stretto
della parola.
GABRIELE SEI FANTASTICO FORTE COME IL ROCK’’ROLL UNA SCARICA UNO SHOCK
ELETTRICO SEI LA FONTE DI ENERGIA PIU POTENTE CHE CI SIA BOMBA ATOMICA DRITTA
NELLO STOMACO
LA MALATTIA
La malattia da parte della medicina è vista spesso con sguardo riduzionista: viene scorporata dal
malato, che viene osservato solo in funzione della sua patologia in quanto è il suo oggetto e non
soggetto, anche a causa dell’iperspecializzazione della pratica medica.
La malattia può essere intesa come
-Disease: entità nosologica, fatto oggettivo di avere una malattia
-Illness: percezione soggettiva della malattia
-sickness: essere riconosciuto dagli altri come malato
Entralgo malattia è un modo di vivere= dimensione biografica
doloroso e anomalo= altera il normale corso della vita
reattivo a una alterazione del corpo= la causa immediata è nel corpo anche se la causa remota è
psichica
psico-organicamente determinata.
dimensione soggettiva che comprende
-corporeità: la consapevolezza del proprio corpo nasce spesso proprio quando siamo malati e
proviamo dolore. Quando siamo sani c’è silenzio degli organi, interrotto in caso di malattia.
-vulnerabilità: ci rimanda sempre alla nostra mortalità
-dolorabilità
-valore: fa apprezzare il valore della vita
Entralgo definisce quindi la malattia come passio (patire), interpretatio (interpretazione),
ergon/labor (compito)
RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
Il medico nel relazionarsi al paziente si trova davanti a un corpo non come fenomeno di persona
ma che è la persona stessa, in quanto rappresenta il